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LupusOffline

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  • Dubbio

    Mi trovo qui… In questo incrocio maledetto identico a quelli precedenti e, suppongo, a quelli futuri… Assalito da un dubbio che, immagino, sia innato almeno alla mia persona… Nell’indecisione mi abbandono alle rimembranze risalenti a prima della mia partenza…Mi trovavo nella nostra sicura base, poco fuori questa maledetta città, insieme ai miei commilitoni ed attendevamo che arrivasse i... Altro...

    Mi trovo qui… In questo incrocio maledetto identico a quelli precedenti e, suppongo, a quelli futuri… Assalito da un dubbio che, immagino, sia innato almeno alla mia persona… Nell’indecisione mi abbandono alle rimembranze risalenti a prima della mia partenza…

    Mi trovavo nella nostra sicura base, poco fuori questa maledetta città, insieme ai miei commilitoni ed attendevamo che arrivasse il giornaliero ordine, tipicamente ricevuto all’alba, informandoci dell’identità del prossimo ricognitore. Durante gli infiniti attimi di attesa, iniziammo a parlare degli ultimi rapporti ricevuti dall’esploratore del giorno prima. Essi corrispondevano a tutti i 6744 fascicoli precedenti…

    Dire che eravamo in preda alla disperazione non sarebbe un’esagerazione…

    Di fronte all’immane colosso che era la città-labirinto Zycie, noi eravamo impotenti pedine prive di altra scelta oltre a quella di seguire le tracce del nostro predecessore fino al punto del suo patibolo e continuare l’eterna marcia verso un tesoro che ci era ignoto.

    In quei funesti momenti, discutemmo, fra noi 23255, del significato di questo luogo, della nostra missione e dell’obiettivo finale, del quale conoscevamo solo il nome… Sreca…

    Non so, neanche ora, dire con certezza quale sia il significato della nostra missione o, perlomeno, il nostro comandante, ma so, come tutti, che si tratta di una missione suicida dalla quale nessuno si può tirare indietro. Perso in questi vicoli in un labirinto di nebbia, mi chiedo quale maligno fato mi abbia posto in tale posizione e quali orribili gesta io abbia compiuto per meritarlo. Continuo a camminare ed a scegliere, quasi per sbaglio, il vicolo da percorrere. Ogni angolo, indistinguibile dagli altri, mi fa sperare di aver trovato il nostro obiettivo e, prontamente, ne rimango deluso quando vedo un ennesimo incrocio. Lascio sui miei passi una striscia di polvere di zolfo che rappresenterà la guida del mio successore e, pian piano, mi abbandono alla disperazione…

    Il calore sulla mia pelle sta scemando… Comprendo che l’ora del crepuscolo si avvicina… E, con essa, sta per giungere la fine della mia missione sicché nessuno di noi sopravvive alla notte di questo labirintico inferno… Esploratore 6746… Passo e chiudo.

    COMMUNICATION ENDED…

    RESOURCE ‘56-69-74-61/6746’: SIGNAL LOST…

  • Auree Sale

    Una voce tuonò nelle auree sale. Sbrigatevi! Siate pronti! Il nostro intervento è necessario. Con celerità, i giovani, vestiti umilmente, abbandonarono il grandioso salotto sotto il vigile sguardo che li aveva spronati nelle loro mansioni.Dal mezzo del locale si alzò, debole e titubante, l’anziano corpo che era origine di quella voce dall’improbabile potenza. Con passo strisciante il senil... Altro...

    Una voce tuonò nelle auree sale. Sbrigatevi! Siate pronti! Il nostro intervento è necessario. Con celerità, i giovani, vestiti umilmente, abbandonarono il grandioso salotto sotto il vigile sguardo che li aveva spronati nelle loro mansioni.

    Dal mezzo del locale si alzò, debole e titubante, l’anziano corpo che era origine di quella voce dall’improbabile potenza. Con passo strisciante il senile manichino, portatore di tintinnanti ricchezze, raggiunse lo studio sul retro, mentre un bisbiglio pieno di disgusto riempiva le auree sale. Maledette menti giovani. Pensano di vivere nelle fiabe!

    Le scheletriche mani giunsero a toccare la scrivania al centro della piccola stanza per, poi, estrarre un massiccio medaglione che, non fosse per la natura grezza delle incisioni dalle quali era coperto, non avrebbe sfigurato nell’ambiente che gli dava dimora. Le esili labbra sfiorarono il gioiello e una voce, totalmente nuova alle auree sale, sibilò. È tempo di silenziare il cantore dei Falsi Dei…

  • Biblioteca

    Una piccola biblioteca in un piccolo villaggio fra i monti…Era il mio luogo di lavoro fin dalla gioventù, essendo io uno dei pochi abitanti che aveva imparato a leggere. Si trattava di un lavoro facile, quasi noioso, sicché nessuno si interessava più a quei antiquati tomi fin dai giorni in cui gli amanuensi li avevano redatti.Le mie giornate di pace, però, finirono quando, in una giornata di... Altro...

    Una piccola biblioteca in un piccolo villaggio fra i monti…

    Era il mio luogo di lavoro fin dalla gioventù, essendo io uno dei pochi abitanti che aveva imparato a leggere. Si trattava di un lavoro facile, quasi noioso, sicché nessuno si interessava più a quei antiquati tomi fin dai giorni in cui gli amanuensi li avevano redatti.

    Le mie giornate di pace, però, finirono quando, in una giornata di primavera, un dedito studioso si trasferì nel vecchio monastero adiacente alla mia biblioteca. Fui tormentato dalle continue ricerche dell’erudito, le cui giornate si consumavano tra i polverosi manoscritti.

    Le sue ricerche rivelavano uno strano interesse per il paranormale. Tanto che, dopo una serie di nottate di continuo operato, mi consegnò, persino, una versione tradotta del famigerato Necronomicon. Affermando che quella in dotazione della biblioteca era datata e colma di errori.

    La famelica, e visibilmente disperata, ricerca, di quello che, ormai, era diventato il mio quotidiano compagno di studio, stimolò la mia curiosità fino al punto in cui, perso ogni freno, gli chiesi, con impropera sfacciataggine, la ragione di essa. Quel pomeriggio scoprì di sua figlia, Maria. Essa era gravemente malata e, tradita dalla scienza e medicina moderne, la sua condizione si era aggravata a tal punto che il padre scelse di affidarsi all’occulto, nella speranza di trovare, fra le ammuffite pagine, un segreto che restituisse la salute alla sua innocente progenie.

    Successivamente, grazie anche al mio aiuto, il disperato genitore analizzò i tomi di demonologia. L’ultima volta che lo vidi era un caldo pomeriggio di Luglio, stava controllando la descrizione di un particolare demone legato al fuoco e alla resurrezione.

    Quella notte vi fu un grave incendio…

  • Lago

    In mezzo ai monti, rischiarato dal notturno astro, un lago, di modeste dimensioni, dalle acque cupe e viscide, manifestava uno scenario di impensabile brutalità. La quiete di quelle acque sorgive, solo apparente ad un occhio disattento, celava, con variabile efficacia, le spoglie di innumerevoli mortali, un tempo dotati di gran cervello e fegato (sfortunatamente essi, in queste lugubri notti, rap... Altro...

    In mezzo ai monti, rischiarato dal notturno astro, un lago, di modeste dimensioni, dalle acque cupe e viscide, manifestava uno scenario di impensabile brutalità. La quiete di quelle acque sorgive, solo apparente ad un occhio disattento, celava, con variabile efficacia, le spoglie di innumerevoli mortali, un tempo dotati di gran cervello e fegato (sfortunatamente essi, in queste lugubri notti, rappresentavano solo l’ignobile pasto di pesci e corvi).

    Quella notte, tuttavia, si rivelò alquanto più insolita: i raggi della Regina del cielo notturno svanirono senza traccia o motivazione apparente, la acque del lago ribollirono e l’ordine antico di preda e predatore fu stravolto quando i decomposti ghigni squarciarono le nere ali dei corvi.

    La Luna, riconquistato il suo trono, vide le deformi orde avanzare ispirate da una funesta melodia incongruente con ogni idea di vita…

bilancio punti 46 / Punti
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