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Danilo CoppolaOffline

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  • Il cenone

    Il cenoneEra da solo in casa. Tutta la sua famiglia , parenti vicini e lontani , si erano presi il covid. Ed erano in isolamento. Si accingeva a passare l'ultimo dell'anno da solo . Si sedette in poltrona e accese la radiolina. Era una piccola radio non digitale, tradizionale, con antennina. Fece scorrere il cursore e si fermo' su alcune stazioni radio. Musica, notizie, deejay che commentavano-era... Altro...

    Il cenone

    Era da solo in casa. Tutta la sua famiglia , parenti vicini e lontani , si erano presi il covid. Ed erano in isolamento. Si accingeva a passare l'ultimo dell'anno da solo . Si sedette in poltrona e accese la radiolina. Era una piccola radio non digitale, tradizionale, con antennina. Fece scorrere il cursore e si fermo' su alcune stazioni radio. Musica, notizie, deejay che commentavano-erano i nuovi  opinionisti-e telefonate dei radioascoltatori. Questi ultimi ci tenevano a far sapere che avrebbero passato l'ultimo dell'anno in compagnia. Avrebbero brindato. Poi i botti. E i cani e i gatti, poveretti? Sei il solito animalista ed ecologista sognatore in un mondo che ha macellato migliaia di  agnelli per il cenone, penso'. Dobbiamo uccidere l'anno che e'passato. Lasciateci festeggiare, dicevano  i radioascoltatori. Lasciatelo lavorare, dicevano di Berlusconi. Quando non vedi le facce te le immagini. La radio e' uno strumento per ciechi che stimola l'immaginazione. Le trasmissioni radio sono diari orali. Puoi ancora farti il tuo film. Dette una scorsa ai social, sul telefonino. La sua finestra sul mondo dove si affacciava per vedere le migliori versioni che gli altri volevano dare di se'. Figuriamoci le peggiori, penso'. La solita collezione di foto di piatti succulenti per il cenone. Gli auguri di rito. Cuoricini e vogliamoci bene. A volte pero' i rapporti virtuali possono essere piu'sinceri di quelli reali, penso'. Durante il cenone sei impegnato a elogiare i cuochi e a spazzolare i piatti come un reduce del Biafra collezionando colesterolo invece che denutrizione. Il cenone e' dispersivo. La comunicazione e'disturbata dal cibo consumato per gola. Come fosse droga. Poi prese il telecomando e fece zapping. Vide dieci minuti de Il barbiere di Rio, con Abbatantuono improbabilissimo barbiere romano che va ad innamorarsi in un  Brasile altretranto improbabile. Poi le notizie. 127 mila contagi e quasi 200 morti, per covid. Inseguiamo l'immunizzazione con i vaccini ormai da tre anni. La gente quasi ha voglia di arrendersi. Curioso, penso'. La gente con maggior voglia di socializzare era quella meno comunicativa.  Gia'. In che cosa si concretizzava questa voglia di socializzare. Questa voglia di liberta'? Perche' soffrivano? Perche' non potevano andare al ristorante?  Il problema era il ristorante...non che ci fossero persone che non  potevano mangiare. Ma che andava a pensare? Le crisi mondiali si erano risolte davanti ad una bella fiorentina. La fissione atomica l'avevano decisa davanti a dei cannelloni ripieni. Giusto? Avrebbero detto che era il solito snob, se avessero letto i suoi pensieri. Il solito radicalchic. Il solito asociale odiatore di bagni di folla. Invece sarebbe stato bello che fosse tutto aperto.  Nuovi Freud avrebbero parlato del cunnilingus mentre mangiavano ricci di mare. Spense tutto e apri' un libro che aveva a tiro. Era l'autobiografia di Che Guevara  di Kalfon. Quasi mille pagine. Apri' la pagina dov'era arrivato. Poi penso' a quello che aveva letto sino a quel momento . Che Guevara per tutta la vita , riguardo al mangiare, era stato un fachiro. Aveva mangiato quanto poteva quando poteva. Per resistere meglio quando non avrebbe potuto mangiare. Aveva viaggiato in tutto il mondo e conosciuto migliaia di persone, in quel modo, molte delle quali gente comune. Ma alla fine  era un uomo solo. Solo con la sua asma. Solo con le due idee. Solo con con i suoi affetti. Eppure cosi amato, a distanza. Si. Si poteva anche non consumare nessun cenone, quell'ultimo dell'anno, perso' di se'. Si sarebbe nutrito degli affetti a distanza. Quegli affetti che costituiscono il vero nutrimento della vita e che  un maledetto virus li separava da lui, con il corpo. Rendendoglieli pero' piu'vividi in spirito.

  • Diventare vecchi 5

    Diventare vecchi: alcune conseguenzeQuesto è un pezzo di merda. Non intendo riferirmi  a qualche politico e suo sodale. In tal caso avrei detto due pezzi di merda. Mi riferisco allo scritto. Affronteremo ora alcune diffficoltà che si incontrano in tarda età, quando la vescica e lo sfintere non rispondono più come un secchione di Yale ad un interrogazione, ma rispondono come le frecce per ... Altro...

    Diventare vecchi: alcune conseguenze

    Questo è un pezzo di merda. Non intendo riferirmi  a qualche politico e suo sodale. In tal caso avrei detto due pezzi di merda. Mi riferisco allo scritto. Affronteremo ora alcune diffficoltà che si incontrano in tarda età, quando la vescica e lo sfintere non rispondono più come un secchione di Yale ad un interrogazione, ma rispondono come le frecce per i Carabinieri: adesso sì adesso no adesso sì adesso no.

    La mattina, fa freddo, voi che avete supereato gli anta, non volete rinunciare alla corsetta mattutina. Alla prima avvisaglia di blocco della schiena, vi riconvertite immediatamente in camminatori. E fin quì, tutto ok, baby. Ma il freddo è intenso e voi prima di uscire non avete fatto la pipì. Il contesto è semiurbano: si ci sono giardini, ma intorno ai palazzi. E circola gente che di primo mattino va al lavoro o porta il cane a fare la pipì. Ora a voi vi scappa e vedete che persino un cane la può fare liberamente e si libera e lo vedete bello sorridenbte e scodinzolante. MA VOI NO! Cominciate a camminare con le ginocchia unite, passi corti, fiato corto. La vescica carica a molla. E percepite che tutti vi osservano, che siete in difficoltà. E restano lì in zona con i loro cani o senza cani, soli con cani o soli come cani, ma insieme e VI OSSERVANO! Intuiscono il problema. Voi cercate un cespuglio, fuori dalla vista dei cani e dei loro padroni. Ma non ce ne sono. Ci sono delle siepi ma a vista e se vi avvicinate e ci sparite dietro, potreste attirarvi le esecrazioni di chi vi ha visto entrare dietro la siepe ed è pronto a crociffiggervi pubblicamente. Perchè l'olezzo di orina, resta. Quello dei cani anche, ma loro sono cani, che ci possono fare? Nulla, a parte restare con la vescica integra. Non vi resta che tornare indietro. Non vi resta che tornare a casa. In fretta e furia, dovete correre. Ecco che riprendete a correre. Perchè tutto il circolo delle circostanze vi spinge a farlo. Arrivate davanti al portone e cercate nervosamente la chiave. E non vuoi che un vicino di casa non vi incontri e  vi chieda, come va, mostrando di volersi intrattenere in una debita conversazione? E da queste cose  che nasce l'odio verso i vicini di casa!

    Capitolo 2:  conseguenze più gravi.

    Intendete mangiare saporitamente, a pranzo? Allora non lasciatemi scrivere di conseguenze più gravi. Perchè attengono deiezioni più disgustose. Noi esseri umani e anziani in particolare, non siamo tutto rose e fiori. A volte ci dedichiamo al nutrimento , di rose e fiori. Se sono in zona.  Altrimenti dobbiamo entrare in un bar. Ma quando entri sei solo a metà strada. E questo comporta conseguenze...

  • Diventare vecchi 4

    Diventare vecchi, con la nipote a teatro.Quando diventi anziano e non hai figli, potrebbe toccarti di portare in giro tua nipote. Per esempio a teatro. A teatro ci vanno solo i vecchi, ci sono solo vecchi. I vecchi non hanno l'abitudine di parlare con la gente attraverso dei vetrini, che si vuol fare. "Zio, ci sono i pop corn?";" Sssshhhh...non gridare, a teatro non si usa." Nipote: "ci sono tanti... Altro...

    Diventare vecchi, con la nipote a teatro.

    Quando diventi anziano e non hai figli, potrebbe toccarti di portare in giro tua nipote. Per esempio a teatro. A teatro ci vanno solo i vecchi, ci sono solo vecchi. I vecchi non hanno l'abitudine di parlare con la gente attraverso dei vetrini, che si vuol fare. "Zio, ci sono i pop corn?";" Sssshhhh...non gridare, a teatro non si usa." Nipote: "ci sono tanti posti in cui non si può gridare!" Io:" per esempio?" Nipote:" quando ti chiudi in camera da letto con la zia le dici sempre di non gridare!" Io...silenzio ( non ce la posso fare). Nipote,durante la piece" sembra il cartone Transilvania." Io:" ma il titolo è Zio Vania ed è una commedia di Cechov." Nipote: "di che parlano?" Io: " Zio Vania odia il professor Astrov, perchè è pomposo! "Nipote: "che significa pomposo?" Io: (sollevando gli occhi al cielo, mò come glielo spiego?):" hai presente quando si sgonfia la gomma di una bicicletta?". Nipote:" si devo sempre portarla da quello che le aggiusta...ma non si chiama Vania, si chiama Gino!"Io...silenzio ( non ce la posso fare). Nipote:" il professore (Serebrijakov) , cos'ha, che si lamenta sempre?". Io:" be', è malato". Nipote:" a me sembra che beve e basta, lo dovevano chiamare Serembrijakov!"Io:( non ce la posso fare).

    Diventare vecchi, con tua nipote al cinema...

    Stai vedendo Pulp Fiction al cinema, con tua nipote. Non sono film da far vedere ad una tredicenne, direte. Ma se uno come zio non ha molto tempo libero, deve cercare di razionalizzare quello che ha a disposizione. E Poi ci sono zii che hanno molta fantasia nel rendere sofisticamente candide, scene non per tredicenni. Nipote:"zio ma che fa John Travolta con la siringa?"Io( lo sapevo che non era una buona idea portarmela al cinema) .Io: "ehm, tesoro, si sta facendo un'iniezione di antidolorifico, perchè ha l'ernia del disco". Nipote: " macchè, secondo me si sta drogando!". Io:" no, no, ma che dici, è bicarbonato!". (Non ce la posso fare) Nipote: " zio, cosa fanno al nero nel negozio di chitarre?". Io" giocano alla cavallina, non vedi!". Nipote, sorridendo:" a me non sembra". Io:"a te che sembra?". Nipote:"quello che sembra a te... e penso anche che, dopo, gli devono mettere il ghiaccio". Insomma, viviamo tempi in cui dovrebbero essere le nipoti, ad "accompagnare" gli zii al cinema!

  • Diventare vecchi 3

    Diventare vecchi: scartare le Daygum...Diventare vecchi, comporta una serie di difficoltà. Fra le tante rientra lo scartare le Daygum e i Toscanelli. Come sapete o forse non sapete, ma ho i sospetto che lo stiate per apprendere, le Daygum sono quelle gomme che uno compra specie quando è fuori è non ha di che lavarsi i denti e magari dopo deve lavorare o incontrare una donna, robe del genere...p... Altro...

    Diventare vecchi: scartare le Daygum...

    Diventare vecchi, comporta una serie di difficoltà. Fra le tante rientra lo scartare le Daygum e i Toscanelli. Come sapete o forse non sapete, ma ho i sospetto che lo stiate per apprendere, le Daygum sono quelle gomme che uno compra specie quando è fuori è non ha di che lavarsi i denti e magari dopo deve lavorare o incontrare una donna, robe del genere...per non avere la bocca che emana il classico olezzo tipo fogne di Calcutta o la fiatella tipica di chi è avanti con gli anni ( non vi illudete, perchè ce l'hanno tutti). Vado all'autogrill e compro il fatidico pacchetto di Daygum...e volesse il cielo che qualche volta io riesca a scartare la scatoletta in questione dal cellophane. Di solito c'è una piccola orecchia di cellophane, individuata la quale scartare le Daygum è un gioco da ragazzi. Ma io non la trovo mai. Per cui si assiste allo spettacolo di vedere un uomo brizzolato che tenta disperatamente di togliere il cellophane al pacchetto in questione nei modi più bizzarri che ci possano essere. Con le chiavi, con l'accendino, con le unghie, con i denti...niente....L'ultima volta sono tornato a casa e ho aperto il pacchetto segandolo con un coltello. Non immaginate la rabbia con cui l'ho fatto. Ma direte, con gli occhiali è un'altra cosa, individui l'orecchia e tiri l'orecchia...niente! Neanche con i fottuti occhiali. Stessa cosa con i toscanelli. Hai appena mangiato bene, sei libero, hai del tempo a disposizione e vuoi rilassarti fumando un toscanello. Ed eccoci di fronte allo stesso dannato problema. Avete mai visto qualcuno che chiede a qualcun'altro se c'ha un sigaro con un pacchetto intonso di toscanelli in mano? Quello sono io!

    Diventare vecchi, traffico urbano...

    Il traffico urbano in una città, in particolare, ha cambiato le sue caratteristiche. Ci sono nuovi soggetti in giro con cui fare i conti e quindi se sei nel gorgo del traffico, per esempio milanese, come mi capita sovente, devi stare attento alle altre automobili, ai mezzi pubblici, ai motorini, che in molti comprano illudendosi che riusciranno a muoversi più veloci nel traffico, ma adesso anche alle bici di Deliveroo e ai monopattini elettrici. Un delirio! Sembri dentro un videogioco. Ma cosa ha aumentato , tra le altre cose, il traffico dei corrieri del cibo da asporto? La mancanza di tempo e la pigrizia nel cucinare, dopo otto ore di lavoro. Poi hai la fortuna di andare in pensione ma hai talmente assimilato certe abitudini -specie quella di non aver mai tempo se non per arricchire il tuo datore di lavoro-che finisci per continuare a ricorrere al cibo da asporto. E' un circolo vizioso e neanche vietato ai minori: provate a chiedere chi vi scassa i cosiddetti che vogliono pizza e hamburger a casa , la sera? I vostri figli. Ma diavolo, uscite e andate in pizzeria, se cominciate già da minorenni a non camminare più, alla mia età avrete una fisarmonica al posto de culo!

    Diventare vecchi: la raccolta differenziata...

    Il cibo da asporto aumenta a dismisura l'attività della raccolta differenziata. Ma per fare la raccolta differenziata come si deve, devi avere molto tempo, a disposizione. Non vedi l'ora di andare in pensione, per questo! Per non avere lo sgabuzzino pieno di bottiglie di plastica vuote stipate lì dal '98...che l'ultima volta che è venuto un critico d'arte a casa me la voleva comprare come opera d'arte contemporanea! Che poi uno dice, cavolo, la raccolta differenziata, rende virtuosi, contribuisci alla salvaguardia del pianeta, combatti l'inquinamento. E come mai dopo aver fatto la raccolta differenziata poi dove la sversano mettono tutto insieme? Qualcosa mi sfugge. Magari diventando vecchi si riprende a pensare. Ma siccome non ci sei più abituati, metti sulla tv e ti guardi la Pupa e il Secchione. Il Secchione dell'indifferenziata!

    Diventare vecchi, odio la Smart...

    Negli ultimi tempi, vuoi covid vuoi guerra, sta diventando difficile parcheggiare. Intorno a dove abiti trovare un posto per parcheggiare equivale a scoprire sepolta sotto la sabbia la mappa dell'Eldorado ( che poi si scoprirà essere la pubblicità di una pizzeria con tal nome). Il costo della benzina è salito alle stelle e quindi nessuno più esce, per cui i parcheggi sono pieni. Non temete, a piedi non si esce, perchè mai dovremmo fare tutta quella fatica a camminare quando possiamo veder sudare i campioni della Champions League standocene sdraiati sul divano con un bell'hamburger in mano appena servito da un Deliveroo o un Just It? Quindi la sera, non sei ancora in pensione, o sei in pensione e sei uscito a fare un giro per vedere qualche mostra, un cinema o per andare in qualche cavolo di ristorante dove al tavolo ti serva un cameriere in carne ed ossa (...e tu lì, avanti con gli anni, che non puoi mangiare niente o quasi gli hai appena chiesto, scusi vorrei qualcosa di vegetariano senza glutammato, olio di palma e senza glutine...e lui ti ha risposto, certo, quale tovagliolo vuole?)ed ecco che brami un parcheggio. Magari vicino casa. O non troppo lontano. E giri per le strade in tondo e quando ti sembra di aver trovato un posto libero ed entri tutto felice come una pasqua...trovi una Smart! Che da fuori non la vedevi...Ma compratevi una cazzo di macchina vera, non le macchinine con cui giocavate da piccoli appena un pò più grandi...Ma i pedali ce le hanno, le Smart?

  • Dio e il Diavolo

    Si sedettero al tavolo. Era un tavolo lunghissimo, così avrebbero potuto tenere le distanze: Dio e il Diavolo. Giocavano la loro partita. In palio l'influenza sugli umani. Si osservavano da lontano. Non erano cambiati per niente, dall'alba dei tempi.-Allora , come va, vecchio, disse il Diavolo.-Vecchio è il mio aspetto, ma io sono il senza età.-Attento, vecchio, non commettere peccato di superb... Altro...

    Si sedettero al tavolo. Era un tavolo lunghissimo, così avrebbero potuto tenere le distanze: Dio e il Diavolo. Giocavano la loro partita. In palio l'influenza sugli umani. Si osservavano da lontano. Non erano cambiati per niente, dall'alba dei tempi.

    -Allora , come va, vecchio, disse il Diavolo.

    -Vecchio è il mio aspetto, ma io sono il senza età.

    -Attento, vecchio, non commettere peccato di superbia, disse il Diavolo.

    -Ti ho scacciato dalla mia corte, figlio degenere e ribelle e vedo ancora oggi che ho fatto bene, disse Dio.

    -Mi hai regalato un altro regno: la terra.

    -La terra è di mia pertinenza, tu lì sei solo un ospite.

    -Un ospite influente, a quanto pare: diluvi, terremoti, pandemie, guerre, violenze, sesso libero.

    -La partita è in corso e verrà la pace e verrà la quiete e gli uomini vivranno in armonia.

    -Ma ci credi in quello che dici?

    -Io credo in me stesso...e credo nell'uomo.

    -Peccato che l'uomo non creda in te.

    -Sulla terra sono più quelli che credono di quelli che non credono e tu stai perdendo.

    -Puah...credono, dici? Lo fanno solo per finta. Credere per guadagnarsi il paradiso me lo chiami credere?

    -E' un modo di credere...in attesa del modo giusto. A furia di credere la fede arriva, disse Dio.

    Il Diavolo incassò il colpo.

    -Parliamo del Paradiso. Sei sicuro che tutti i tuoi ospiti ti sono stati fedeli?

    -Certo, altrimenti non starebbero lì...

    -Già...il Paradiso...il luogo della felicità totale, dell'armonia totale...dell'assenza di sofferenza...be'...in effetti è proprio in questo modo che uno si accorge di essere morto.

    -Che vuoi dire?

    -Che è un posto noioso...guarda quanti ospiti illustri che ho io...guarda quanti personaggi che hanno fatto la storia, sono miei venerati ospiti. Passare il tempo in loro compagnia è molto più interessante che la felicità assoluta. La felicità assoluta assomiglia all'assenza di se' stessi. Guardali lì i tuoi ospiti. Non odiano nessuno. Ma lo vuoi capire che l'odio è una forma di amore rovesciato?

    Dio incassò il colpo.

    -Comunque verrà un tempo di pace e armonia e l'uomo vivrà a lungo e bene, disse Dio.

    -Non credo che l'uomo sopravvivrà a se stesso. Si sta suicidando. Gli hai dato il libero arbitrio e lui cosa ha fatto? Lo ha consegnato a me. 

    Dio stava perdendo? Per la prima volta ebbe un dubbio. No. Non era possibile, lui era l'infallibile, l'indubitabile.

    -Dai, ammettilo, stai perdendo, lo incalzò il Diavolo.

    -Perdere delle battaglie non significa perdere la guerra. E quella la vincerò io, disse Dio.

    Il Diavolo si scosse sulla sedia. La sua era una sedia elettrica , ma la usava come vibromassaggio.

    -Vedremo alla fine , chi vincerà...certo, puoi sempre eliminarmi. Solo così potrai assicurarti la vittoria.

    Dio restò un poco a riflettere...

    -Perchè dovrei eliminarti? Per fare di te un martire? In fondo mi fai comodo. Tu rappresenti il male e ciò mi permette di fare la differenza con il bene.

    Il Diavolo si scosse sulla sua sedia elettrica del 1955. Su quella sedia erano morti decine di assassini.

    -Dimmi una cosa, disse il Diavolo. Cos'è per te il bene?

    Dio restò qualche minuto a riflettere. Era vecchio e stanco. Lo avevano dato per morto un mucchio di volte. Nietzsche lo aveva dato per morto. E molti altri. Ma lui non moriva. Lui era l'immortale.

    -Bene è credere in me. Bene è far del bene. Bene è non uccidere. Bene è non usare il sesso in modo inadeguato.

    Il Diavolo sorrise:- Bene è credere in te? Ma quanti umani non credono in te e si comportano meglio di quelli che in te ci credono? Bene è non uccidere? Quante guerre ha condotto l'uomo in nome del crocifisso? Bene è non usare il sesso in modo non adeguato? La fai facile, tu. Prima hai creato l'uomo, il suo corpo, i suoi sensi e poi gli dici come deve usarli? Sei un Dio non molto democratico, non ti pare?

    Dio guardò il Diavolo...non poteva odiarlo, era peccato. Non poteva ucciderlo, era peccato. E poi perchè avrebbe dovuto eliminarlo. Con chi avrebbe giocato, poi, le sue partite con in palio l'influenza sugli umani?

    -Ti perdono, disse Dio rivolto al Diavolo. Ti perdono per tutti i tuoi peccati. Pentiti. Se ti penti ti accoglierò in Paradiso. E la pace regnerà sulla terra.

    -Non posso pentirmi. Perchè è nella mia natura, essere come sono. E sei tu che mi hai creato. Puoi solo uccidermi. Ma non puoi farlo. Perchè verresti meno ai tuoi principi. Scacco matto.

    Dio sorrise. Si alzò dal tavolo. Si tolse la maschera. Le riprese si interruppero. La troupe si sparse sul set.

    Il Diavolo anche si tolse la maschera.

    -John, mi avevi quasi convinto, disse Arny, l'attore che interpretava Dio.

    -Non sarebbe stato difficile, rispose John.

    -Perchè? Chiese Arny.

    -Il male è seducente...il bene...be', il bene è più difficile...

    -Non lo so, disse Arny...io ho da poco smesso col wiskey...

    -Tanto prima o poi ricomincerai, disse John.

    -Io non credo, replicò Arny.

    -Che ne dici di scommettere? Chiese John.

    -Io non scommetto mai...io sono Dio, non ricordi?

    John rise. -Dai, andiamo a bere qualcosa, disse ad Arny.

    -Acqua minerale, disse Arny.

    -Te l'ho sempre detto...disse John.

    -Cosa?

    -Tu ti immedesimi troppo nella parte...disse John.

    -Non è forse questa l'essenza dell'attore?

    -Certo, certo. Questa e potersi pagare le bollette...

    Risero entrambi e uscirono dal set...

  • Gruss Gott

    Gruss gottCon il mio amico d'infanzia, Giulio Vix, nel maggio del 1999 andammo a Imst, in Austria. Volevamo vedere il concerto dei Rolling Stones. Giulio venne in treno a Milano, da Lecce. Poi in macchina saremmo andati a Imst. Avevo la Punto, all'epoca. Per strada ci fermano in Valchiavenna . Mangiammo in un crotto e bevemmo in abbondanza del vino rosso frizzantino fresco appena uscito da una di ... Altro...

    Gruss gott

    Con il mio amico d'infanzia, Giulio Vix, nel maggio del 1999 andammo a Imst, in Austria. Volevamo vedere il concerto dei Rolling Stones. Giulio venne in treno a Milano, da Lecce. Poi in macchina saremmo andati a Imst. Avevo la Punto, all'epoca. Per strada ci fermano in Valchiavenna . Mangiammo in un crotto e bevemmo in abbondanza del vino rosso frizzantino fresco appena uscito da una di quelle fredde cantine dove si usava lasciarlo decantare. Ci rimettemmo in macchina e ci dirigemmo al confine. Durante il viaggio ci esercitammo nel parlare un nostro linguaggio inventato anni prima e che consisteva nel tradurre dall'inglese intraducibili espressioni gergali o frasi del nostro dialetto d'origine: l'anglostunese. Uno dei cavalli di battaglia linguistici era "water to the pipe" , che traduceva dal dialetto "acqua alla pipa", e si usava in vari contesti in cui si voleva intendere un niente di combinato. Arrivati alla frontiera ci fermò una guardia di frontiera, in divisa militare, austriaca.  Gruss gott  , ci disse. Io e Giulio ci guardano l'un l'altro. Gruss gott, ripete' l'austriaco. Io scesi dalla macchina e aprii il portabagagli. La parola assomigliava alla nostra italica " cruscotto" e cruscotto poteva voler dire portabagagli. Una volta aperto il portabagagli , l'uomo neanche ci guardo' dentro. Gruss gott, prese a gridare. Entrai in macchina e aprii il cruscotto, quello vero non il supposto equivocato in austriaco da me. L'austriaco non guardo'  neanche nel cruscotto. Io e Giulio ci guardammo. L'uomo ci fece segno di levare le tende. Gruss gott, continuava a gridare. Riprendemmo il cammino e giungemmo in un villaggio Sos dove saremmo stati ospitati. Scendemmo dall'auto e subito fummo accolti da dei ragazzi che ci urlavano: gruss gott, gruss gott, e ridevano a crepapelle. Io e Giulio ci guardammo. Si vede che si e' sparsa la voce, disse Giulio.

    Quando tornammo in Italia, dopo il concerto , raccontammo  l'episodio ad un oste , mentre mangiavamo qualcosa poco dopo il confine . Lui rise a  crepapelle. Gruss gott? Significa buona giornata,  disse. Io e Giulio ci guardano e ridemmo.  Nel 1999 non c'era Google. Per questo avevamo ancora qualcosa per cui ridere. E per questo abbiamo ancora qualcosa da raccontare.

  • Diventare vecchi 2

    Diventare vecchi: attraversare la strada mentre passa un auto elettrica.Quando un anziano attraversa la strada nel 2022 può finire investito da un auto elettrica. A me. che ancora non sono vecchissimo, stava succedendo l'altro giorno. Le auto elettriche non fanno alcun rumore e vanno veloci come le auto non elettriche. Ora, io già ci sento poco, poi mi piombi addosso con un auto al silenziatore.... Altro...

    Diventare vecchi: attraversare la strada mentre passa un auto elettrica.

    Quando un anziano attraversa la strada nel 2022 può finire investito da un auto elettrica. A me. che ancora non sono vecchissimo, stava succedendo l'altro giorno. Le auto elettriche non fanno alcun rumore e vanno veloci come le auto non elettriche. Ora, io già ci sento poco, poi mi piombi addosso con un auto al silenziatore...sfido io che ti mando a quel paese. Ehi, signore ( se ti danno del signore, sei già vecchio, fidati), non ci sono le strisce, ha detto il giovane guidatore elettrico. E che diamine, non vi si sente arrivare, ho detto. Non  solo abbiamo l'auto ecologica, dobbiamo pure rendere conto, ha detto il giovane. Ecologica? Ho replicato. Ma lo sai da dove viene il cobalto della batteria della tua macchina? Il giovane non ha risposto. Immaginavo che non lo sapessi, ho detto: viene dalle miniere di cobalto in Congo dove per estrarlo muoiono migliaia di bambini. Ci trovi qualcosa di ecologico, in questo? Il giovane ha sgommato ed è andato via. I vecchi hanno un difetto. Sanno molte cose e hanno una memoria a macchia di leopardo. Tirano fuori le notizie da chissà dove che uno alla fine pensa, però, il vecchio, ne sa di cose!

    Diventare vecchi, strisce pedonali.

    Quando un vecchio attraversa le strisce pedonali può succedere che il suo telefono squilli con una suoneria più o meno assordante. Anche se hanno cambiato telefono, costretti dal fatto che i vecchi telefoni non si usano più, hanno conservato le vecchie rumorose suonerie. E' un fatto legato alla nostalgia. Di solito mentre un giovane attraversa le strisce di fronte,  smanettando sul suo smartphone, infastidito dal suono della suoneria del vecchio, gli fa, ma lo sai che puoi mettere il telefono in vibrazione, o no? Lo so, replica il vecchio, solo che poi avrei l'impressione di avere il Parkinson...già sono vecchio, vedi un pò se l'altissimo si deve pure adoperare per mandarmi qualche altra disgrazia. Il giovane prosegue perplesso e smanettante, con lo sguardo fisso sullo smartphone. A quel punto possono accadere due cose. O va a sbattere su un palo della segnaletica stradale, giunto al marciapiede opposto...oppure si dimentica che in Italia non sempre le auto rispettano le strisce pedonali e finisce investito. A quel punto avrà la piena percezione di cosa vogliano dire i politici che non fanno altro che cianciare di investirmenti sui giovani.

    Diventare vecchi: separati o single.

    A volte da vecchi ci si ritrova separati o single. Può succedere. E' la vita. A questo punto si può pensare di rifarsi una nuova esistenza. Ma non avete idea di quanto sia difficile. Si diventa esigentissimi. Conosco anziani che si sono iscritti a Meetic, per incontrare l'anima gemella. E a volte ci sono riusciti. A incontrare qualcuno. Ma non è quasi mai diventata l'anima gemella. Si cominciano a guardare i difetti, nel partner, dimenticandosi dei propri. Insomma si continua ad elaborare il lutto per essere rimasti soli. Si è restati per un pò di tempo soli e si sono  maturate nuove abitudini. L'abitudine di non dover dare conto a nessuno. Mentre il mettersi insieme a qualcuno consiste comunque nella cessione di una quota parte di te stesso che è ormai abituato a lasciar lievitare l'immondizia nei secchi della differenziata ( questo per gli uomini. Per le donne si tratta di fare collezione di creme antirughe sparse un pò dappertutto come i soldatini della Atlantic, che collezionavo da piccolo). Insomma se vuoi stare con un partner devi cedere una parte delle tue libertà personali a vantaggio di un mutuo sostegno. Se sei un uomo ricopri la tua partner di nuovi regali, una borsa all'ultimo grido (quello del commercialista), scarpe alla moda (che ti costringono ad andare per vari sabati all'Ikea per progettare nuove scarpiere). Lei non sa cosa regalarti. E tu li a dire: regalami un Bimbi. Pensando che sia un pò anche un regalo per LEI. Pensa che geni! Ma quanto siamo stronzi ed egoisti noi uomini? Ci facciamo regalare qualcosa che tornerà alla fine più utile al nostro palato che alla unghie tipo Florence Griffith della nostra partner. Dopo un pò di tempo di nuova mutua convivenza, inizieranno a tornare le libertà personali: lei vi lascerà guardare le partite su Sky mentre uscirà a bere e spettegolare con le amiche. Boh...sempre meglio che trovarla a casa quando tornate dal lavoro, con i bigodini in testa. Conoscete l'acchiappasogni? Beh, esiste anche l'ammazzadesideri. Se invece siete un tipo fetish avrete trovato il vostro paradiso. Ciò che per qualcuno è l'inferno per qualcun altro è il paradiso.

  • La bella e la bestia

    Era davvero bella. Bionda, giunonica, occhi chiari che illuminavano la notte.  Stava scegliendo qualcosa per la spesa, Al supermercato.  Non arrivava a 30 anni. Non aveva un uomo fisso e leggeva di filosofia. Niente concorsi di bellezza. Niente provini per la tv. Passava le giornate a leggere e nuotare in piscina. Nuotare sott'acqua le dava la misura del fascino del silenzio. Mentre cari... Altro...

    Era davvero bella. Bionda, giunonica, occhi chiari che illuminavano la notte.  Stava scegliendo qualcosa per la spesa, Al supermercato.  Non arrivava a 30 anni. Non aveva un uomo fisso e leggeva di filosofia. Niente concorsi di bellezza. Niente provini per la tv. Passava le giornate a leggere e nuotare in piscina. Nuotare sott'acqua le dava la misura del fascino del silenzio. Mentre caricava il carrello di roba per la spesa, Jos le si avvicino'. 35 anni, fotomodello, palestra, estetista, tre volte in reality famosi. Ciao, le disse. Jos mosse le ciglia che coprivano i suoi occhi verde pistacchio di cui si sentiva fiero e sicuro. Lei si giro'. Ci conosciamo? Fece. Jos disse, possiamo conoscerci ora. Non credo di aver capito, disse  lei. Volevo dire  ciao,  come butta? Lei lo guardo' con aria di sufficienza  giro' carrello e tacchi e si allontano'. Jos non capiva.  Non aveva funzionato.  Ci stavano tutte, di solito. Bastava dire, ciao, come butta? Mentre era vicino ai vini, lei scelse un paio di bottiglie . Aveva un metabolismo perfetto. Mangiava e beveva ad libitum e non metteva su un chilo fuori posto nemmeno morta. Li nei pressi dei vini c'era Sesar. Sesar aveva qualche problema ad accettarsi. Era il limite del microsomismo, 38 anni, calvo, coroncina di capelli tipo rete di recinzione all'aeroporto per zanzare. Mai stato con una donna. Lei lo guardo'. Scusa,  gli fece, mi consiglieresti un vino da dessert? Come scusa? Chiese lui, dice a me? Certo, bello, dico a te. Ci mise un po' a realizzare che la bella stava parlando con la bestia. Poi si fece coraggio e disse, prova questo Passito di Pantelleria. E' un vino che favorisce la meditazione postprandiale.  Lei sbatte' le sue ciglia come ali di farfalla e dentro Sesar avvenne un terremoto. Non puo'essere  pensava Sesar, sta parlando con me.

    Alla cassa arrivarono in tre. Jos  ,Sesar e lei. Passarono dalla cassa. Jos si disse, non e' possibile, ci riprovo.  Le si avvicino'. Lei lo squadro' dalla testa ai piedi. Ciao, come butta? Le fece. E contrasse gli addominali sotto la maglietta aderente. Ma per favore, disse lei. Ho già un accompagnatore, fece, indicando Sesar. Chi, quel nano? Disse Jos . Quel...nano, come lo chiami tu, si e'  guadagnato l'accesso alla mia sala giochi. Vero Sesar? Che vieni ad assaggiare il mio passito? Sesar assenti' timidamente col capo. Jos Non credeva ai suoi occhi. Non credeva alle sue orecchie.  Al suo cervello non aveva mai provato a crederci. Batte' in ritirata.  Fece un ultimo tentativo di farla ingelosire. Fece in modo di farsi sentire mentre diceva alla cassiera, ciao,  come butta? Sei quello della tv? Fece la cassiera. In persona, disse Jos. Ti facevo diverso, disse.  Diverso come? Più alto, disse la cassiera. Lei era uscita con Sesar. Chiacchieravano amabilmente. Lui la stava aiutando a caricare la spesa in macchina. Jos osservava la scena. Che guardi? Fece la cassiera. Niente , disse Jos. Ciao, come butta?

  • Raul

    RaulVenezia, un carnevale di molti anni fa.  Ci ero andato con degli amici. Ricordo a tratti, alcuni flash. Ricordo le maschere gotiche e l'atmosfera tetra, queste figure di fantasmi vestiti pedanti, sotto i portici, sullo sfondo della laguna. Poi tra la calli e i canali, io e i miei amici d'infanzia,  di cui non parlerò per punizione, la loro, del fatto che non scrivono niente ne' di l... Altro...

    Raul

    Venezia, un carnevale di molti anni fa.  Ci ero andato con degli amici. Ricordo a tratti, alcuni flash. Ricordo le maschere gotiche e l'atmosfera tetra, queste figure di fantasmi vestiti pedanti, sotto i portici, sullo sfondo della laguna. Poi tra la calli e i canali, io e i miei amici d'infanzia,  di cui non parlerò per punizione, la loro, del fatto che non scrivono niente ne' di loro ne' di nient'altro...eppure ne avrebbero da raccontare. Anche a voce, potrebbero farlo. Scrittura verbale. Niente. Vogliono dimenticare. Ma noi eravamo sempre noi sia quando stavamo sotto allo schiaffo del soldato sia quando abbiamo fatto carriera e tutti ci leccano il culo...destinati ad una fulgida ascesa ed a morire soli.

    La mattina conosciamo Raul, un peruviano. Riempie t-shirt bianche con fantasie di colori a tempera e le vende. El pueblo unido jamas sera vencido, gli canto. Lui in uno spagnolo rudimentale mi spiega. E' contro il potere ma odia le masse perché alla fine sono sempre violente. E portano al potere nuovi dei che si comporteranno come gli altri. Io gli dissi,  lascia che sia io uno di quei dei, dopo ne parliamo. Uccideresti per conservare il potere e prenderesti la mia amicizia. Sono anarchico da allora. Da quando conobbi Raul e indossai una delle sue magliette.

    Di sera ciascuno di noi cerco' di fidanzarsi per quel giorno. Anche io. Baciai a lungo una toscana con  gli occhiali ben in carne. Ci baciammo tutta la notte, in mezzo alle maschere  gotiche di Venezia. Al termine ci mettemmo il ghiaccio di un Martini sulle labbra. L'incandescenza delle labbra suppli' al non poter far altro, perché non ero Jack Kerouac e soprattutto non eravamo al carnevale di Rio e faceva piuttosto freddo e il marmo per giacere a fare quello che non facemmo era cimiteriale. Al massimo avrei potuto intervistare un vampiro. Ma non era lei.

  • Diventare vecchi 1

    Diventare vecchi , l'accelerazione tecnologica.Diciamo la verità ,  molti di noi, avanti con l'età,  a cavallo fra i nativi digitali e gli impediti digitali, se non fossimo stati costretti a continuare a lavorare per mantenere gente piu' anziana di noi in pensione da quando c'erano ancora i t-rex,  non sapremmo neppure cos'è un touch screen. E sono convinto che non lo sappiano mo... Altro...

    Diventare vecchi , l'accelerazione tecnologica.

    Diciamo la verità ,  molti di noi, avanti con l'età,  a cavallo fra i nativi digitali e gli impediti digitali, se non fossimo stati costretti a continuare a lavorare per mantenere gente piu' anziana di noi in pensione da quando c'erano ancora i t-rex,  non sapremmo neppure cos'è un touch screen. E sono convinto che non lo sappiano molti di quelli che stanno leggendo. Ma non vi date pena, se non lo sapete, non è una cosa che vi farà tornare ventenni.  Semmai vi farà sentire più idioti di quanto già siete/siamo.  Analizziamo uno che da' delle ditate su un vetro. Normalmente ascoltereste vostra madre che dice , dopo passa il vetril. Ma', non esiste più il vetril. Le ditate però le lasci lo stesso. Ma , Ma', è lo schermo di un telefonino. Beh, tua sorella ci  si specchia.  Quello è il selfie. Io dico che sembrate delle scimmie. Tutte queste invenzioni per vedere dei deficienti scrivere su un vetro. Ma almeno ci alitate su?  Ok. Ma', devo andare a lavorare. Ti devo pagare la pensione! Quale pensione? Quella che ti fotti a fine mese perché non riesci ad arrivarci alla fine?

    Capitolo due.

    Abbiamo iniziato a passare dai contanti al bancomat, dal bancomat alla carta di credito, dalla carta di credito alla carta che s'appoggia sul pos, ora siamo allo smartphone che si appoggia sul pos. Sento mio padre dire da in fondo alla stanza, fra un po' pagherete col culo. Già dato, Pa',  già fatto, risponderete.

     Capitolo tre.

    Sono seduto qui a Malpensa , in attesa di prendere un aereo e vedo le mirabilie della tecnologia.  I bar sono chiusi? Niente paura, ci sono le macchine che distribuiscono panini e bibite. Non avete spiccioli? Potete strisciare il telefonino, per pagarvi 5 euro di panino di merda( ah, già, quello non e' tecnologico). Non avete abilitato il telefonino alla strisciata? Va be', eccezionalmente potete usare il bancomat. Ci sono bibite di tutti i tipi, vitaminiche, proteiche, ma crepasse qualcuno se c'è l'acqua. Non e' abbastanza tecnologica. Vai in bagno a fare pipi' e quando hai finito una cellula fotoelettrica fa scaricare l'acqua.  Ah, ecco dov'era finita . Esci dal bagno e la cellula si attiva ancora. Ma chi e' entrato a fare pipì,  Belfagor? Cavolo sono proprio vecchio, chi se lo ricorda più, Belfagor?

     

bilancio punti 247 / Punti
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Danilo Coppola

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L’embrione non e’ una formazione rigida, benché corrisponda quasi alle rigide leggi del calcolo matematico…

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