Menu
Foto del Profilo

Thea MateraOffline

  • 57

    Posts

  • 3

    Commenti

  • 7.4K

    Visualizzazioni

  • ABGRUND (In fieri – La Pagina Bianca)

    Dove finisce la poesia non consumata, il verso non trattenuto -irrespirato cielo- la parola non compresa, l'incauta scritta in gromme di cemento; cosa rimane della poesia derisa, scostata, della poesia invenduta e le sue dune, dello scurato pregio nelle vene di pennate, nelle lamine di retinervie, di tutta questa poesia offerta in pasto alla sostanza indocile, ad aride lagnanze. Ne resta il disuni... Altro...

    Dove finisce la poesia non consumata, il verso non trattenuto -irrespirato cielo- la parola non compresa, l'incauta scritta in gromme di cemento; cosa rimane della poesia derisa, scostata, della poesia invenduta e le sue dune, dello scurato pregio nelle vene di pennate, nelle lamine di retinervie, di tutta questa poesia offerta in pasto alla sostanza indocile, ad aride lagnanze. Ne resta il disunito lembo di acrostici slogati in incompite cale, la digrumata stele, la spocchia decadente nel cincischìo di epigoni, nei baci di fiele disseminati sulle pagine di polvere di Poeti Scapigliati. Come chiama il poeta il profumo e la sua rosa, il tedio di giunchi assolati nei lobi di rotonde, le fulve chele di una perduta stella? Inizia in rime sciolte il pamphlet sur la revanche, la luna non è lontana ora che si discosta la marea sizigiale dai ceppi atterrati, e la notte è una stanza di carta. Stornai nientificati equivoci di voci nel diacronico deflesso che s'annida fra i pronomi, ti dimenticai nei respiri di malmostose alghe, in bisillabe disciolte nella mano dello scriba; non fu chiarore di strade il verdito mento, il tizzo rosso della chiosa. La festuglia del Fosco disarma la grafia, per poco s'intuiva la sottile allegoria, si stranisce l'òmero nel colore delle gote, ricade sul davanzale il tempo e la sua storia. Cosa rimarrà del verseggiato campo, del vùlture a perlustrare il giorno che rinasce alla poesia?

    Thea Matera ©️

  • ROTHKO (No.6 – Violet, Green and Red)

    Annega nei cerchi d'acqualo sguardo di lavagna,si punteggiano le velesulla campata stornail tempestìo di solidi triformi,sono specchi come pozzigli acquitrini di snidate campiture,la gravità piega il tempodove riposa a lumi spentiil cuore sempreverde di cicale.Mal tempera la limauna puntuta mina,scompiglia la faglia intortadi cartiglia dove rotolanoi fumetti di certune stanze,la doppia sintesi d... Altro...

    Annega nei cerchi d'acqua

    lo sguardo di lavagna,

    si punteggiano le vele

    sulla campata storna

    il tempestìo di solidi triformi,

    sono specchi come pozzi

    gli acquitrini di snidate campiture,

    la gravità piega il tempo

    dove riposa a lumi spenti

    il cuore sempreverde di cicale.

    Mal tempera la lima

    una puntuta mina,

    scompiglia la faglia intorta

    di cartiglia dove rotolano

    i fumetti di certune stanze,

    la doppia sintesi del tarlo.

    Fiotto di forme discolori,

    moderavi la vista d'imperfette

    piegature del geoide fumé

    dove s'intaglia e s'attorciglia

    la sottile zampa di una gru,

    dove capitolò la stilla

    nel baricentro di Foucault.

    Sulla fronte di tramestate viole

    entrò per sbaglio dall'altra porta

    una parvenza di vinile

    a misurare i crucci che sdegnavi.

    E sia, dormendo,

    il suolo di pània, è chiuso

    il lampo nei cassetti 

    dove sostava il sogno, 

    la verità che s'imbluiva 

    nel delta dell'assioma.

    Thea Matera ©️

  • DISAMORE

    Ti distanzi dalle ondedalla radianza di terre emerse,stravagati mulinelli di corolle,dal rosicchiolo corvino.Nel frastuono di scarne spolericadono tre more nell'incarto di parole, il giardino inerte tacela magagna di filacciae la luce pare stranalungo il viale di mandaranci,di lampioni strutti come limoni,di vaiate lastre, inerpicate stanze.Tangente il fedito fiancoal fiore dissennatoalla pol... Altro...

    Ti distanzi dalle onde

    dalla radianza di terre emerse,

    stravagati mulinelli di corolle,

    dal rosicchiolo corvino.

    Nel frastuono di scarne spole

    ricadono tre more nell'incarto 

    di parole, il giardino inerte tace

    la magagna di filaccia

    e la luce pare strana

    lungo il viale di mandaranci,

    di lampioni strutti come limoni,

    di vaiate lastre, inerpicate stanze.

    Tangente il fedito fianco

    al fiore dissennato

    alla polpa di zinzania,

    al grepo sorbo,

    si perde l'orma del drappello

    nella malerba di caerdroia,

    se dimori il tempo sbroglia

    il romorio stridulo di cingolati

    nel passo terso di fenice,

    siffatto screpo che mai si seppe

    il marrirsi del contrappasso.

    Thea Matera ©️

  • CHOCOLATE COSMOS

    Conchiusa, creola corolla -hachure haleine -orbita, ostro opalescente,carme, coltre cremisi,ombrata ode,lumeggia, lieve linfaaurina attesa.Trapunta tela tersaermetica eclissi,caduceo, cigliato coralloordito ovale,sottende spazi silentimari mutanti,ostili, olivine ondeslabbrate soglie.Thea MateraCopyright 2022... Altro...

    Conchiusa, creola corolla -

    hachure haleine -

    orbita, ostro opalescente,

    carme, coltre cremisi,

    ombrata ode,

    lumeggia, lieve linfa

    aurina attesa.

    Trapunta tela tersa

    ermetica eclissi,

    caduceo, cigliato corallo

    ordito ovale,

    sottende spazi silenti

    mari mutanti,

    ostili, olivine onde

    slabbrate soglie.

    Thea Matera

    Copyright 2022

  • CALENDIMAGGIO

    È Maggio sui rosetidella chiostra,del cavedio rimurato,è Maggiosul bianco terso di risaie,sullo zincone del pesco quieto,sui crodati, sulla bussola,sul tamarillo arsato.Radiante birlonei globuli di Andromedail finato linum di lapislazzuli,neralbo remiga un calabrone,s'invola dal bosso di bordura.Sbiocca sul baio steloil muzzo refolo di calathea,si sfiorano galesul piancito, di radicinell'invaso ... Altro...

    È Maggio sui roseti

    della chiostra,

    del cavedio rimurato,

    è Maggio

    sul bianco terso di risaie,

    sullo zincone del pesco quieto,

    sui crodati, sulla bussola,

    sul tamarillo arsato.

    Radiante birlo

    nei globuli di Andromeda

    il finato linum di lapislazzuli,

    neralbo remiga un calabrone,

    s'invola dal bosso di bordura.

    Sbiocca sul baio stelo

    il muzzo refolo di calathea,

    si sfiorano gale

    sul piancito, di radici

    nell'invaso e sul mughetto.

    È Maggio,

    annotta l'emisfero sui collinari

    sul fondo bigio dell'orologio,

    contrae l'ovale,

    in un'orbita sapiente,

    il plenilunio.

    Thea Matera©️

    EBOOK "CARTEGGI PERPENDICOLARI" DI THEA MATERA - ON AMAZON

  • IL GLICINE DA VINCI (L' Anello Del Tronco)

    Dalla colonna sale il niello di velluto, ruotano libellule sopra il mento glaucodel fossile binario,l'ornitio rinvolge l'imbrunato nubilo.Mi sorprende la fiumara di glicinie l'aurora di violino sui Navigli,i cespi di springeriordinati sui carretti,la cenerognola schiribillain un volto di ametista.I giardinieri tagliano rami e ginestre,gambi di craspedia, i colletti di... Altro...

    Dalla colonna sale 

    il niello di velluto, 

    ruotano libellule 

    sopra il mento glauco

    del fossile binario,

    l'ornitio rinvolge 

    l'imbrunato nubilo.

    Mi sorprende la fiumara di glicini

    e l'aurora di violino sui Navigli,

    i cespi di springeri

    ordinati sui carretti,

    la cenerognola schiribilla

    in un volto di ametista.

    I giardinieri tagliano 

    rami e ginestre,

    gambi di craspedia, 

    i colletti di schizanthus,

    e dal planisfero rampollano

    barchette di carta e girandole,

    si ridesta l'ombra stagna.

    S'appoggia, èlice giuntura,

    allo smasso di puntelli

    mentre finata si svergola

    la forma conica del lucernaio.

    Thea Matera ©️ 

  • COURANTS (The Poet Recompensed)

    Il poeta rimesta luminanze,plasma la parola e ne fa donoal torso avvinto,a chi ha dissolto l'iridenell'ombra del travaglio,a chi tiene la testafra due rebbi di pàlmola,due incompite coste.Innerva tele di corimbispigrisce il germe peritoso,rispigola barbagliper chi a giumellatiene i palminel grembo della notte,nel nocchio rubellodella rodonèa di stami.Thea Matera©️EBOOK "CARTEGGI PERPENDICOLAR... Altro...
    Il poeta rimesta luminanze,plasma la parola e ne fa donoal torso avvinto,a chi ha dissolto l'iridenell'ombra del travaglio,a chi tiene la testafra due rebbi di pàlmola,due incompite coste.Innerva tele di corimbispigrisce il germe peritoso,rispigola barbagliper chi a giumellatiene i palminel grembo della notte,nel nocchio rubellodella rodonèa di stami.Thea Matera©️

    EBOOK "CARTEGGI PERPENDICOLARI" DI THEA MATERA - ON AMAZON

  • MISREAD (La Voce Dello Scrittore)

    Un libro è fervido fine,intrepido percorso, sentiero imperviolastrico di sensazioni, di parole finite,di voci da imprimere e pensieri da scartare,di fogli spezzettati ravvolti malamente,zeppati di grovigli strampalati,veloci appunti e dimenticanzequasi a voler congelare il tempo,l'impressione di un'occhiata sfuggente,l'istantanea sfocata, la frase scrittaper tedio o ... Altro...

    Un libro è fervido fine,

    intrepido percorso, 

    sentiero impervio

    lastrico di sensazioni, 

    di parole finite,

    di voci da imprimere 

    e pensieri da scartare,

    di fogli spezzettati 

    ravvolti malamente,

    zeppati di grovigli strampalati,

    veloci appunti e dimenticanze

    quasi a voler congelare il tempo,

    l'impressione di un'occhiata 

    sfuggente,

    l'istantanea sfocata, 

    la frase scritta

    per tedio o per diletto, 

    il ricordo sviato,

    appannato e trattenuto 

    sopra un taccuino 

    scordato in un cassetto.

    Un libro è l'imperscrutata soglia,

    lo sfaccettato enigma, 

    è un brivido d'arsura,

    aguzza  parabola, l'ignoto limbo.

    Un libro è il ritorno alla memoria,

    alla feconda azzurrità.

    Thea Matera©️

  • IN THE SHADOW OF A SPIDER'S WEB

    Sta sul cornicioneil mimo scalzo,s'arrampica alla lunalungo alzane di fiandra,cerca a tentoni la portadella notte,il pàthos di ludiche rapsodie.Piovono sassi sopra il cuoredissecca la rosa tra le labbra,l'occhiale sbilencorifrange il pergolato.La sfera piramidalesi finge in corde d'arpa,si moltiplica l'ederadans la mémoire,il bacio brevedel Coup de Théâtre.Sorseggi l'ultimo verbodell'Elegia ka... Altro...

    Sta sul cornicione

    il mimo scalzo,

    s'arrampica alla luna

    lungo alzane di fiandra,

    cerca a tentoni la porta

    della notte,

    il pàthos di ludiche rapsodie.

    Piovono sassi sopra il cuore

    dissecca la rosa tra le labbra,

    l'occhiale sbilenco

    rifrange il pergolato.

    La sfera piramidale

    si finge in corde d'arpa,

    si moltiplica l'edera

    dans la mémoire,

    il bacio breve

    del Coup de Théâtre.

    Sorseggi l'ultimo verbo

    dell'Elegia kafkiana,

    il morfema singolare si discosta

    dalla scomposizione postuma

    della Querelle des Anciens

    et des Modernes,

    e nella feritoia estetica 

    s'impaglia lo screzio dell'alveare.

    Che sia silenzio o sospensione

    la proporzione fra due tempi,

    dell'erba falciata nell'inéclos

    della pescaia,

    di pendole appoggiate alle pareti,

    mal s'accorda il disadorno vischio.

    Ti fanno strie sul capo

    le righe di pencole persiane,

    le nervature di avite case,

    il florilegio sui nenuferi

    bluastri della scacchiera,

    sullo strapiombo.

    Thea Matera©️

    Dal libro:"CARTEGGI PERPENDICOLARI ", Amazon.it

bilancio punti 796 / Punti
Veterano

Emblemi guadagnati

Amici

Foto del Profilo
Danilo Coppola
@nicocordola
Foto del Profilo
Ele
@ele239
Foto del Profilo
Oscar Pezzola
@oscar
Foto del Profilo
davide morelli
@davidemorellix
Foto del Profilo
Michela Buono
@michela

Ad Blocker Detected!

Refresh

Aggiungi a Collezione

Nessuna Collezione

Here you'll find all collections you've created before.