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    Quando?

    Quando?Mi sembra di sognare...i due lati della medaglia che si contendono il da farsial vivace scaldaresi specchia il freddarsiall'umano sbagliaresi perdona il mostrarsi,Non c'è vetta quando la scelta rincorre e la paura si affretta lo spazio reggerà lo stesso anche quando l'intimorito tempo si fermeràperché la testa che teme dice bastamentre il cuore che mente urla restae l'anima ininflu... Altro...

    Quando?

    Mi sembra di sognare...

    i due lati della medaglia che si contendono il da farsi

    al vivace scaldare

    si specchia il freddarsi

    all'umano sbagliare

    si perdona il mostrarsi,

    Non c'è vetta quando la scelta rincorre e la paura si affretta 

    lo spazio reggerà lo stesso anche quando l'intimorito tempo si fermerà

    perché la testa che teme dice basta

    mentre il cuore che mente urla resta

    e l'anima ininfluente si discosta,

    Il sole nascosto non si lamenta, o si spaventa, perfino con l'oscurità s'imparenta

    non temendo si ostenta! Anche quando c'è da lottare

    con la magnifica tormenta

    ciò che era non si rammenta

    quando la vecchiaia non blocca forse

    ma recinta e infima si annienta,

    L'anziana succinta sormonta e sgomenta

    dimenticata ci aspetta e nel ticchettio rispunta

    respinta si aggira e nell'ade trasporta

    mentre con gioia racconta:

    Il tempo certo in amore rallenta 

    ma nei miei occhi non c'è torto

    che la mia mano consenta.

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    Ti sarò vicino

    Così forte da non chiedere aiuto anche se ti cade il mondo addosso.Così fragile anche solo per un abbraccio.Ti sosterrò senza fare rumore e ti abbraccerò con braccia di seta. 

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    Settimo anniversario

    Non mi controlloNon mi sopportoSe guardo nel vetro il mio riflesso è ciò che vedoma non lo voglio,La libertà che fu sa d'aspra amarena mentre la cagna noia fa tintinnar la nuova spessa e robusta catena,Le ginocchia spigolose si rivolgono alla bandiera ove la verità asciutta fa seccar la golaseppur più giovanile di una liscia scogliera,A chi mi rivolgo se il mio "posso" non... Altro...

    Non mi controllo

    Non mi sopporto

    Se guardo nel vetro 

    il mio riflesso è ciò che vedo

    ma non lo voglio,

    La libertà che fu sa d'aspra amarena 

    mentre la cagna noia fa tintinnar la nuova spessa e robusta catena,

    Le ginocchia spigolose si rivolgono alla bandiera 

    ove la verità asciutta fa seccar la gola

    seppur più giovanile 

    di una liscia scogliera,

    A chi mi rivolgo se il mio "posso" non ha ascolto 

    e il mio orecchio nel freddo trema

    aspettando stolto il solito "voglio"?,

    Abbassando gli specchi dell'anima mi proteggo dall'oscena 

    e dicendo No! Fortunato sento repentino il peso diminuirmi dalla schiena,

    La mela non sa ormai di mela 

    da quando l'Amore sulle mani

    orgoglioso brucia come cera

    la candela sciolta è l'esempio perfetto di quel che rimane quando era

    allorché nel tempo imperfetto

    il suo labbro al mio richiamo non c'era,

    Il sangue invece sa ancora di sangue

    benché freddo come il silenzio

    è nel rimasuglio del suo calore dove costantemente ancora mi ci anniento

    e dunque su nel cielo come giù nel mare

    nell'ovunque mi son voluto perdere e finalmente abbandonare.

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    L'HISTOIRE D'UNE VIE (A Cesare Pavese)

    A te, che assorto ad ascoltare il mare,ancorato ad una stella,mai tacesti parolache non fosse terra d’alberi e di strade,il luminìo di acque sugl'infebbrati frutti,di nidi sopra i tetti,ostinata brezza sulle colline avvolte.Urla il cuore all’alba che non giungea placare l’anima sul soglio dell’ignoto,torce la luce nel fiotto del bacile.Esacerbata notte che s’arrende,affiora dai disciolt... Altro...

    A te, che assorto ad ascoltare il mare,

    ancorato ad una stella,

    mai tacesti parola

    che non fosse terra d’alberi e di strade,

    il luminìo di acque sugl'infebbrati frutti,

    di nidi sopra i tetti,

    ostinata brezza sulle colline avvolte.

    Urla il cuore all’alba che non giunge

    a placare l’anima sul soglio dell’ignoto,

    torce la luce nel fiotto del bacile.

    Esacerbata notte che s’arrende,

    affiora dai disciolti nimbi

    la fievole apparenza,

    cuspide la ruga sullo specchio,

    il segno del prodigio nel cuore di una viola...

    e quell'amore che non fu mai gancio

    ma fuggente desiderio,

    inafferrato gaudio, agognato sorso.

    Thea Matera

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    A chi?

    Splendi ora che ti vedo in lontananza...So che non vuoi tornare indietro e mi chiedo dov'è finito ora il tuo cercarmi la mano?L'ultimo ricordo del tuo volto nascosto per non farti veder piangere, mi confonde e rende pensieroso invano,mentre il tempo in modo inesorabile non mi aspetta ma avanza. Prevedo giorni solitari prima di star meglio e so che non puoi dirmelo, ma a chi stanno andan... Altro...

    Splendi ora che ti vedo in lontananza...

    So che non vuoi tornare indietro e mi chiedo dov'è finito ora il tuo cercarmi la mano?

    L'ultimo ricordo del tuo volto nascosto per non farti veder piangere, mi confonde e rende pensieroso invano,

    mentre il tempo in modo inesorabile non mi aspetta ma avanza. 

    Prevedo giorni solitari prima di star meglio e so che non puoi dirmelo, 

    ma a chi stanno andando ora i tuoi pensieri? 

    Ti cerco ogni volta che i pallidi raggi governano le acque o l'apprensivo sole cura le terre quaggiù,

    mi hai fatto conoscere l'Amore e a metà dell'opera hai calato il sipario,

    a quale principio essere di nuovo il protagonista e sbarcare il lunario,

    se alla fine della giornata i tuoi abbracci non mi consoleranno più? 

    È stato il maggio più freddo che riesca a ricordare e mi chiedo solamente a chi stiano andando ora i tuoi pensieri?

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    Estate

    Quando la primavera porta via i colori tenui, si accende forte l’estate. Impetuosa muovi le mani fra i capelli mentre la brezza del mare, ti accoglie in un sussurro. Le caviglie si bagnano del profumo del mare, cambi colore baciando il sole,  come se fosse il tuo vero amore. Ed io ti osservo, distante un passo. Quando mostri al mondo i tuoi colori e come una stagione rivel... Altro...
    Quando la primavera porta via i colori tenui, si accende forte l’estate. Impetuosa muovi le mani fra i capelli mentre la brezza del mare, ti accoglie in un sussurro. Le caviglie si bagnano del profumo del mare, cambi colore baciando il sole,  come se fosse il tuo vero amore. Ed io ti osservo, distante un passo. Quando mostri al mondo i tuoi colori e come una stagione riveli la tua essenza. Ed io ti osservo, distante un passo  dalle tue labbra.[caption class="snax-figure" align="aligncenter" width="662"][/caption]

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    DISAMORE

    Ti distanzi dalle ondedalla radianza di terre emerse,stravagati mulinelli di corolle,dal rosicchiolo corvino.Nel frastuono di scarne spolericadono tre more nell'incarto di parole, il giardino inerte tacela magagna di filacciae la luce pare stranalungo il viale di mandaranci,di lampioni strutti come limoni,di vaiate lastre, inerpicate stanze.Tangente il fedito fiancoal fiore dissennatoalla pol... Altro...

    Ti distanzi dalle onde

    dalla radianza di terre emerse,

    stravagati mulinelli di corolle,

    dal rosicchiolo corvino.

    Nel frastuono di scarne spole

    ricadono tre more nell'incarto 

    di parole, il giardino inerte tace

    la magagna di filaccia

    e la luce pare strana

    lungo il viale di mandaranci,

    di lampioni strutti come limoni,

    di vaiate lastre, inerpicate stanze.

    Tangente il fedito fianco

    al fiore dissennato

    alla polpa di zinzania,

    al grepo sorbo,

    si perde l'orma del drappello

    nella malerba di caerdroia,

    se dimori il tempo sbroglia

    il romorio stridulo di cingolati

    nel passo terso di fenice,

    siffatto screpo che mai si seppe

    il marrirsi del contrappasso.

    Thea Matera ©️

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    Asap

    Amico, alza il viso

    Vorrei vedessi

    La neve tra l'abisso

    おい、顔を上げて

    見てほしい

    深淵の間の雪

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    Oggi ho sbagliato…

    Oggi ho sbagliato...ieri stavo, più o meno, ok o perlomeno in modo accettabile per riuscire a portare avanti la giornata, oggi ho riletto i primi messaggi e mi è tornato il nodo alla gola, tornato per modo di dire, perché sono 5 giorni dove mi manca il respiro...non credevo si potesse vivere in questo modo; tutto questo solo dopo 4 mesi, 4 stupidi mesi, una goccia nella vita di una persona...un... Altro...

    Oggi ho sbagliato...ieri stavo, più o meno, ok o perlomeno in modo accettabile per riuscire a portare avanti la giornata, oggi ho riletto i primi messaggi e mi è tornato il nodo alla gola, tornato per modo di dire, perché sono 5 giorni dove mi manca il respiro...non credevo si potesse vivere in questo modo; tutto questo solo dopo 4 mesi, 4 stupidi mesi, una goccia nella vita di una persona...una goccia rivestita d'oro e decorata di diamanti, splendidi e preziosi diamanti.

    Ci ho messo qualche minuto a scendere, tra gli ultimi strazianti messaggi, fino all'inizio; Ormai leggendoli come se fossi un esterno, mi è venuto subito alla mente che è stato tutto estremamente semplice, non le solite parole e non le solite curiosità, dal primo momento decine e decine di scambi...non solo a senso unico...ti sei aperta verso di me come non mi era mai successo, come se già sapessi che sarebbe stato tutto tempo investito per la costruzione di qualcosa che sarebbe durato e diventato importante...

    io non lo so, devo essere sincero, sembravo prudente, titubante quasi, non mi era mai capitato di voler subito rispondere, mangiavo il tempo e questo mi spaventava...allontanavo il telefono per evitare di restarci attaccato, con il senno di poi me lo sarei incollato alla mano, il tempo che buttavo nell'aspettare di risponderti mi piacerebbe poterlo usare adesso, anche solo qualche minuto di quel prezioso tempo, perché non posso riaverlo? Piuttosto che usarlo ora per piangere... è egoistico ma spero anche lei stia piangendo...non posso aspettarla e non vorrei darle tutta questa importanza, se l'è meritata comunque sia... mi ha dato l'opportunità di farle vedere il vero me, di poterle regalare la sua prima gita a cavallo...

    la mia prima volta a teatro...

    entrare nelle rispettive case...

    ma più importante, nei rispettivi cuori e pensieri quotidiani...

    su questo punto vorrei soffermarmi qualche riga, credimi fa male sentirsi dire "non riesco a vederti nella mia quotidianità", quando alle spalle ci sono mesi di conoscenza; 

    Cos'altro avrò ignorato?

    Quando mi disse "non stavo cercando una relazione" oppure forse "non me la sento di definirmi la tua ragazza...potremmo solamente uscire senza etichette o sicurezze?"...

    Sig. Oscar lei è stato, non solamente ingenuo, ma superficiale e incontrollato, combinazione tra elementi pericolosi e non combacianti...premere reset il prima possibile per evitare surriscaldamento o malfunzioni!!

    Vorrei fosse davvero così semplice, potermi gestire agendo da simil-robot, chiudendo gli occhi, vedere nero e riaprirli nuovamente con leggerezza, che fatico adesso a ritrovare.

    Sono esagerato e sembro povero di prospettive future anche se non è affatto così, ci sono persone che voglio conoscere, amici che voglio vedere e poesie che vorrei scrivere, ermeticamente chiuse e in bilico tra la dolcezza della consapevolezza e l'apprendimento del reale significato di una sola parola..."Amore".

    So di essere un nuovo membro diplomando del corso "ce l'abbiamo fatta" e non l'eco lontano di voci urlanti "i ricordi non feriscono"...certo che feriscono, ma la mia vita sarà sempre e solo un atto di equilibrio...che a meno a che fare con il dolore...e molto più con la bellezza...

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    A te, lontana

    Tra tutte le bellezze che splendono davverotu, cara, porti appresso luce venerea.Mentre affronti la tua odisseasei incanto di gioiello, insieme di rosa e nero.La tua immagine rischiara le mie tetre giornate,hai di velluto i grandi occhi, ben più neri del voltoil corpo snello, così caro a un artista assortocosì dolce, come una notte d’estate.Magnifici come te, fluttuano tra i colorii tuoi sogn... Altro...

    Tra tutte le bellezze che splendono davvero

    tu, cara, porti appresso luce venerea.

    Mentre affronti la tua odissea

    sei incanto di gioiello, insieme di rosa e nero.

    La tua immagine rischiara le mie tetre giornate,

    hai di velluto i grandi occhi, ben più neri del volto

    il corpo snello, così caro a un artista assorto

    così dolce, come una notte d’estate.

    Magnifici come te, fluttuano tra i colori

    i tuoi sogni, ricolmi di colibrì e di fiori.

    Triste il destino mio, saperti così lontana

    e sentirti così tremendamente vicina.

    Dentro di me, si alza un vento di tramontana

    mentre osservo il mare dal molo della marina

    e dentro quell’acqua cristallina

    rivedo te, vedo quel tuo sguardo profondo

    abisso caldo, senza tempo né spazio

    in cui la mia anima si smarrisce.

    Ora, il cuor mio è attorniato da bisce

    si abbatte su di me tutto lo strazio

    di non poter affondare in un tuo abbraccio.

    E naufrago senza meta nei giorni

    mentre tu, domini tutti i miei sogni.

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    DONA L'AMORE CHE SCORRE IN TE

    Scorro vite virtuali frammentate in luce di mille color fissate nel labirinto liquido e gelido di immagini là distanti e distorte.  Nell'attimo la vita pulsa e scorre non prima, non dopo, ma solo adesso mentre camminando a passo veloce penso e vado senza guardare l'oltre. Il cuore spinge sangue nelle vene l'Amor che lo comanda quando vuole ieri og... Altro...

    Scorro vite virtuali frammentate 

    in luce di mille color fissate 

    nel labirinto liquido e gelido 

    di immagini là distanti e distorte.  

    Nell'attimo la vita pulsa e scorre 

    non prima, non dopo, ma solo adesso 

    mentre camminando a passo veloce 

    penso e vado senza guardare l'oltre. 

    Il cuore spinge sangue nelle vene 

    l'Amor che lo comanda quando vuole 

    ieri oggi domani sempre libero. 

    Quando pur la speranza si fa dono 

    nel gesto che val più di mille frasi 

    porgo il braccio per l'altrui sconosciuto.

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    ASAP

    Lo vidi sorridere solo una voltaQuando lo attraversò un odore di vanigliaLa sua corazza si era subito come scioltaE i suoi occhi cercavano una famigliaD'un sol colpo però si svegliòIl freddo che temeva ormai lo circondavaAbbassando gli occhi tutto d'un tratto ricordòDi essere solo e che a nessuno gli importavaLa rabbia lo muovevaprima urlava e poi piangevaDiviso per la vita da chi prima lo cre... Altro...

    Lo vidi sorridere solo una volta

    Quando lo attraversò un odore di vaniglia

    La sua corazza si era subito come sciolta

    E i suoi occhi cercavano una famiglia

    D'un sol colpo però si svegliò

    Il freddo che temeva ormai lo circondava

    Abbassando gli occhi tutto d'un tratto ricordò

    Di essere solo e che a nessuno gli importava

    La rabbia lo muoveva

    prima urlava e poi piangeva

    Diviso per la vita da chi prima lo cresceva

    Di giorno era ignorato non guardato e non amato

    Di sera nello spirito e nel corpo era violato

    Sperava e un po' sognava che ormai il peggio era passato 

    Pensava spesso al gesto più terribile e spietato

    C'era molto da rifare 

    Distruggere o cambiare, la memoria da disfare

    Andare oppure stare e quella vita da salvare

    Scegliere fa male ma il decidere è vitale

    Solo come l'onda prima di toccare il mare

    Bisognerà di nuovo imparare a credere

    di nuovo imparare a vivere

    Percorrere la strada che lo porti ancora a ridere

    Prendere e volare con i piedi fissi a terra

    Scegliere la pace per non fare più la guerra.

    -Oscar

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    Samba

    È il modo in cui mi guardi

    dopo una giornata 

    grigio cielo.

    È il modo in cui mi prendi per mano

    e mi costringi a ballar

    la Samba.

    È il modo in cui la tua risata

    riempie qualsiasi stanza,

    che mi ricorda di essere viva.

    - Agnese Naselli

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    Pezzo facile sulle muse e sull'amore…

    A volte mi chiedo quali erano i volti, le voci, le fattezze di Laura o Beatrice. Ma in fondo cosa importa? A volte mi chiedo la stessa cosa per le muse non solo dei poeti, ma anche dei cantautori e più in generale dei cantanti. Chi era veramente la "Anna di Francia"  di Claudio Lolli per esempio? Lolli ha amato quella ragazza negli anni '70. Adesso lui è morto. Lei come ha vissuto? È ancor... Altro...

    A volte mi chiedo quali erano i volti, le voci, le fattezze di Laura o Beatrice. Ma in fondo cosa importa? A volte mi chiedo la stessa cosa per le muse non solo dei poeti, ma anche dei cantautori e più in generale dei cantanti. Chi era veramente la "Anna di Francia"  di Claudio Lolli per esempio? Lolli ha amato quella ragazza negli anni '70. Adesso lui è morto. Lei come ha vissuto? È ancora viva? Oppure chi era la dolce Agnese di Ivan Graziani? Dietro a ogni poesia, dietro a ogni canzone d'amore c'è la storia di una donna o di un uomo. Chiedersi chi fossero le muse e che vita abbiano vissuto significa perdersi in pensieri metafisici. Saperlo probabilmente non renderebbe giustizia alle muse né ai poeti. Potremmo chiederci se davvero ne valeva la pena di provare un sentimento così nobile per questa o quella donna, in cui non percepiamo nessuna qualità interiore né estetica. Potremmo chiederci cosa ci trovassero Dante o Petrarca in quelle donne. Potremmo rimanere esterrefatti, sbigottiti, delusi. Talvolta un'infatuazione nasce da un'intesa, da una simpatia, addirittura dall'atmosfera di una sera che si crea tra due persone. In fondo per l'amore si possono anche trovare parole, ma forse l'amore non ha bisogno di parole e nemmeno lo si può spiegare compiutamente a parole.  Il tempo passa presto. La bellezza cambia in base ai gusti personali, all'epoca, alla cultura di appartenenza. Eppure ognuno ama, ognuno crea un mito della persona amata e naturalmente nessuno saprà mai quanto e come avrà mitizzato il suo oggetto d'amore perché una caratteristica del pensiero selvaggio è quella di non saper distinguere l'interpretazione dall'osservazione (Claude Levi-Strauss, Il pensiero selvaggio, il Saggiatore, Milano 2003, pagg. 243-244). La curiosità dei letterati e del pubblico vuole che, prima o poi, si venga a sapere le identità delle muse. Non sempre sono rose e fiori. Non sempre queste muse godono di buona fama. Antonio Delfini per esempio si è vendicato con un puro canzoniere del disamore di una donna che lo aveva rifiutato e questa è passata alla storia come una poco di buono. La bellezza poi  fa presto a sfiorire. Dove era la bellezza? Era nella musa oppure unicamente negli occhi del poeta? Tutto questo non ha importanza. Importante è che oggi qualcuno/a scriva ancora dignitosamente e onestamente d'amore. Di tentativi ancora oggi ne vengono fatti a iosa. È così spontaneo, naturale, genuino scrivere d'amore durante l'adolescenza o la giovinezza. Ma i diari, le effemeridi di poco o nessun conto sono una miriade, i canzonieri d'amore di valore sono pochissimi, si contano sulle dita delle mani. Pochissimi sanno fare poesia d'amore perché pochissimi sanno parlare d'amore, cioè sanno trattare questo argomento senza retorica, senza sentimentalismo, senza sdilinquimento, senza mitizzare e idealizzare la persona amata. Un altro problema non di poco conto è avere qualcosa d'originale e di nuovo da dire su un sentimento eterno come l'umanità,  connaturato all'umanità.  Infatti tutti dicono di aver provato l'amore, di aver sofferto per amore. Addirittura le persone più anaffettive o che commettono malvagità secondo le loro confessioni,  secondo la mentalità comune e il parere degli esperti sono diventati tali o hanno commesso atrocità per mancanza d'amore o perché sono stati rifiutati in amore. La privazione d'amore, primo tra tutti quello materno per la psicologia dell'età evolutiva, è una delle possibili spiegazioni del disagio esistenziale e della malvagità umana. Pochi sanno ridere dell'amore. Quasi nessuno sa ironizzare, mentre lo prova,  sul suo amore. L'Aretino e Boccaccio ridono del sesso. Si può ironizzare sull'amore profano. Forse uno dei pochi è Gozzano, che descrive il suo alter ego Totò Merumeni e la sua cuoca diciottenne. Tranne rarissime eccezioni pochissimi poeti riescono veramente a trattare l'amore con distacco, con distanza. I poeti soffrono tantissimo per amore. L'amore dura poco ma è travolgente, totalizzante, per quanto effimero. Una grande poetessa come la Szymborska scrive che molti invidiano la felicità degli innamorati, pensando all'amore ricambiato sia come ingiustizia (perché non dovuto al merito ma solo alla fortuna) che come "insulto" al grigiore esistenziale altrui. Alla radice di tutto però c'è l'assenza d'amore. Ma anche alla fine di tutto forse c'è l'amore. Dante chiude la sua Commedia con il verso "l'amore che muove il cielo e le altre stelle". Gli esseri umani non sono fatti per la solitudine perché non sono perfetti. Solo Dio che è perfetto può essere solo; nella sua solitudine c'è la perfezione. Ma gli uomini non sanno bastare a sé stessi. Devono dare e ricevere, a costo di farsi più del male che del bene. Talvolta dopo un amore che lascia strascichi e dolore alcuni si chiedono se ne valesse veramente la pena, visto e considerato che da molti rifiuti o addii non scaturiscono fama e gloria eterna ma solo solitudine feroce, guai economici e sofferenza interiore. Forse spesso le responsabilità e le colpe sono da distribuire equamente, ma durante la relazione c'è sempre qualcuno che comanda e dopo la relazione c'è chi soffre molto di più e chi soffre molto di meno, chi ci rimette molto di più e chi molto di meno. Questa è la dimostrazione che non solo nel bene, come scriveva Leopardi, il Fato ha generato Amore e Morte come fratelli, in quanto il primo grande dispensatore di piacere e la seconda come liberatrice degli affanni terreni, ma anche e soprattutto nel male,  nel dolore. Nonostante tutto ciò abbiamo bisogno da giovani soprattutto di parlare e scrivere d'amore, di condividere con gli altri i nostri sentimenti, così come abbiamo bisogno di ritrovarci nelle parole ormai immortali dei poeti. In definitiva i poeti, le muse, le lingue muoiono, ma si può fare parafrasi, traduzioni e provare le stesse loro identiche emozioni, anche se non tutto l'amore degli altri possiamo capire e neanche gli altri possono capire tutto del nostro amore.

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    VELENO DOLCE

    Come veleno dolcezampilla e bisbigliala fonte del mio essereora che sei ritornatodal tuo lungo viaggioe assetato vuoi bere tuttii baci della mia bocca.Hai mangiato polvere e desertolontano dai miei occhi di fuoco...ora scivola sul mio corpo,semina pure il tuo amoree fiorisci come il silenzioso grano,prima che faccia inverno.Piangi pure le tue sventuresulle mie mammellecosì che possa berle:le tue ... Altro...

    Come veleno dolce

    zampilla e bisbiglia

    la fonte del mio essere

    ora che sei ritornato

    dal tuo lungo viaggio

    e assetato vuoi bere tutti

    i baci della mia bocca.

    Hai mangiato polvere e deserto

    lontano dai miei occhi di fuoco...

    ora scivola sul mio corpo,

    semina pure il tuo amore

    e fiorisci come il silenzioso grano,

    prima che faccia inverno.

    Piangi pure le tue sventure

    sulle mie mammelle

    così che possa berle:

    le tue lacrime di libertà.

    Dormi placido

    nella cuna dei miei seni,

    dopo avermi succhiato

    completamente l’anima.

    Teresa Averta

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