Esperienze
-fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza- (Inferno, canto XXVI)
Ah, sì, l’inferno! Luogo di sepoltura per l’anima!
Io son già stato all’inferno, e da poco son tornato.
Pensavo d’incontrar, meschino, della tenebra il giullare,
eppure m’appare, in un sussulto, della luce il portatore.
Quel ceppo, nelle carni stretto, ancor mi duole e trattiene,
non mi lascia poiché andarmene non conviene.
L’attracco alla mente è l’approdo che lui vuole,
perché, dimmi, quando entri in quel girone,
riuscirai mai a risalirne lo sperone?
Approssimato ormai per sempre a quel luogo,
la mia anima sospira e aspira a un mondo luminoso.
Non andar molto lontano, poiché l’ombra della notte
ti segue e con la mano ti accompagna.
L’inferno non cercarlo in un altrove,
poiché, se ben guardi, è qui, in ogni dove!