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    Il cognome del nonno

    "La vita riprendeva dopo il passaggio della guerra, la sofferenza di chi l'aveva fatta e di chi l'aveva subita era comune. Forse, l'unione di due patimenti, diversi ma simili, portava alla nascita di un comune sentimento...Napoli, 1943. Mentre la guerra ancora imperversa, le vite di una giovane partenopea e di un soldato afroamericano si legano inestricabilmente. Perché un solo sentimento riesce ... Altro...

    "La vita riprendeva dopo il passaggio della guerra, la sofferenza di chi l'aveva fatta e di chi l'aveva subita era comune. Forse, l'unione di due patimenti, diversi ma simili, portava alla nascita di un comune sentimento...

    Napoli, 1943. Mentre la guerra ancora imperversa, le vite di una giovane partenopea e di un soldato afroamericano si legano inestricabilmente. Perché un solo sentimento riesce a vincere l'odio, e non può che essere l'amore."

    Questo si legge sul retro del mio nuovo romanzo breve edito dalle Edizioni Leonida di Reggio Calabria, disponibile in preordine sul sito dell'editore. Chiunque fosse interessato, può acquistarlo, leggerlo, recensirlo, farmi sapere la sua opinione e i suoi suggerimenti. È una storia d'amore, declinata a 360 gradi: l'amore tra un soldato afroamericano e una ragazza napoletana, tra un padre e una figlia, tra una madre e un figlio,  tra un nonno e un nipote, circondati dalla peggiore tragedia capitata all'Italia nella sua lunga storia, la seconda guerra mondiale.

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    AMORE AL MACELLO (parte 2)

    Quello che succede quando Liam Van Heerden è online su Gayza è la metafora di ciò che era accaduto giorni prima nel vicino Zimbabwe, teatro di un tracollo economico-finanziario epocale.Nel Paese, definito fino al 2000 “Granaio d’Africa” o “Svizzera del Sud”, un camion carico di bestiame si ribalta per una manovra distratta.Un gruppo di affamati spettatori sulla strada assalta le vacch... Altro...

    Quello che succede quando Liam Van Heerden è online su Gayza è la metafora di ciò che era accaduto giorni prima nel vicino Zimbabwe, teatro di un tracollo economico-finanziario epocale.Nel Paese, definito fino al 2000 “Granaio d’Africa” o “Svizzera del Sud”, un camion carico di bestiame si ribalta per una manovra distratta.Un gruppo di affamati spettatori sulla strada assalta le vacche e le scuoia vive a pugni e mazzate contendendosi le carni macellate a mani nude. Uno scenario splatter degno di un b-movie, di una tragedia greca o di una chat per incontri fra allupati.Nella tragica, metaforica calca di affamati di carne di vacca, si identifica un conoscente…

    Lo attendo in pausa pranzo sul prato della facoltà di discipline sportive. I rugbisti del college si allenano al sole regalandomi una panoramica notevole. Liam arriva a piedi reggendo i roller con le mani.Si siede sull’erba e accenna un sorriso vacuo.

    Io sospiro intuitivo “Lo sapevo…spara.”

    “Avevi ragione, sei riuscito a trovare un soggetto peggiore di me.”

    “Quanto peggiore?”

    “Si chiama Isak, non Joshua. Ha 42 anni. Non è di Sandton, vive a Kymberly con sua moglie, hanno una figlia di dieci anni. Si sbatte un biondino minorenne che va al liceo di Fichardt Park. Tira coca e non è nuovo al bareback. L’unica cosa vera è il suo lavoro, i diamanti.”

    “Però! Quanto chiacchierate al Romeo…”

    “Mi dispiace Fax.”

    “Mi ha detto ti amo al secondo appuntamento, dovevo immaginarlo.”

    “Già, non credere mai alle parole di un maschio sulla sogliadell’ orgasmo. Io Sabato ho ansimato una proposta di matrimonio al fattorino della pizzeria.”

    “E non lo sposerai?”

    “Per ora no, si è arrabbiato.”

    “Perché?”

    “Credo c’entri il fatto che Lunedì ho scopato il tipo che dà i volantini per la promozione quattro formaggi.”

    Scuoto il capo. Liam incalza “Fottitene Fax, fatti un giro su uno di quei rugbisti. Ti presento io qualcuno.”

    “Si fa un biondino del liceo? E vuole convincermi a cavalcarmi a pelo!”

    “Se vuoi lo faccio pestare. Conosco un ex carcerato sempre pronto ad aiutarmi…”

    “Sei dolce, però no, devo affrontarlo io.”

    Stavo da schifo, una latta di carne in gelatina, così mi sentivo. Uno scarto di macello in lattina sottoprezzo esposto sugli scaffali di un discount, mentre un accattivante fast food offre hamburger, patatine dorate e gadget. Mi tormentavo immaginando Joshua (ora Isak) scoparsi quell’adolescente, odiandomi per non essere biondo e per essere tutto quello che ero. La richiesta del sesso non protetto poi, accompagnata da un’infilata di stronzate sul completamento di un sentimento mai provato prima, che avrebbe consolidato il nostro rapporto da un vincolo di complicità…Izak ignorava fosse caduta la maschera di Joshua, ma ignorava soprattutto quanto pericoloso e vendicativo fosse un ventenne umiliato che indossa la maschera dell’ingenuo, rassicurante, bravo ragazzo.

    “Una serata memorabile”, questo gli avevo promesso.Dall’anta dell’armadio nel dormitorio lo specchio mi riflette sobrio ed elegante.Prelevo i due biglietti dalla cassettiera alla testa del letto.Li custodisco separati, uno nella tasca destra dei pantaloni, l’altro nella sinistra. Quei cartoncini riveleranno “qualcosa” nel memorabile appuntamento.Ho scelto io il ristorante esclusivo in Brand Street, dove, casualmente (?) quella sera si riuniscono le Dame Boere della Carità Afrikaner, una congrega di borghesi razziste che alterna l’hobby della filantropia alle kermesse stagionali.Joshua mi preleva con il suo coupé fuori dal campus.Commenta quanto i pantaloni mi disegnino bene il culo.Mentre guida preme la mia mano sul suo pacco per farmi sentire quanto sia duro all’idea di scoparmi dopo cena (finalmente senza guaine di lattice). Dice che sarà come una nuova prima volta, liberi, pelle contro pelle. Schiocca le dita sul ritmo della musica pop in un patetico eccesso di giovanilismo ostentato.È sensuale, spavaldo, di ottimo umore, solo mi domanda perché abbia scelto un locale così pretenzioso. Imbocchiamo il viale alberato di Brand Street.Mi imbarazza quando nel parcheggio lancia le chiavi dell’auto al posteggiatore armato di mitra “Ti affido la bambina!”Il parcheggiatore in divisa non può saperlo, ma dentro di me gli prometto “Tranquillo, lo distruggo prima del dessert.”

    Il ristorante è un edificio nederlandese di fine 1800, con soffitti alti dai pannelli dipinti e pavimentazione in legno, un ampio camino in arenaria e un proverbiale utilizzo delle luci soffuse. Alle pareti, sequenze di dipinti del Great Trek e scene di vita nell’ Oranje Vrijstaat. Un presidio della resistenza segregazionista che non si è arresa alle trasformazioni occorse al di là delle siepi potate chirurgicamente. Gli unici “non bianchi” presenti sono dei subalterni relegati alle mansioni meno esposte. Il pianista suona qualche inno, probabilmente tratto dal repertorio della Banda nazionalsocialista.Joshua si incupisce un poco quando il maître ci conduce al tavolo centrale nella sala.A pochi metri da noi la moglie del sindaco, adorna di una parure sufficiente a sanare il debito pubblico del Malawi, pronuncia un’arringa al convivio delle Dame Boere della Carità Afrikaner.

    Ci accomodiamo. Lui, scruta la sala diffidente “Avrei preferito un posto più intimo…”

    Io, ingenuo “Non ti piace?”

    “Certo, è carino, ma è lo stile formale che frequento per i meeting di lavoro.”

    “Scusa, non lo sapevo…”

    “Quante cose devo insegnarti.”

    Io, malizioso “Che ne sai? Magari stasera scopri che ho imparato qualcosa di nuovo…e che so fartelo bene.”

    Geme sommesso “Mmmh, non fare così o ti porto via subito…Ti va? Saltiamo la cena!”

    “Scordatelo! Sulla carta dei dolci c’è il pudding alla malva e lo voglio!”

    Gioca sui doppi sensi tra il dolce e le farciture che mi offrirebbe al posto del pudding. Nuovi avventori occupano i tavoli circostanti. Controlla il tono della voce sussurrando.Gli sferro il primo colpo quando il sommelier versa l’assaggio dello Château d’Yquem.Mentre lui sorseggia il vino io incalzo “Allora, IZAK, com’è?”

    Esplode un colpo di tosse nervoso, nebulizza il vino dalle narici e si tampona con il tovagliolo.

    Il sommelier, preoccupato “Qualcosa non va signore?”

    Lui si ricompone e lo congeda.

    “Perché mi hai chiamato così?”

    Io, candido “Così come? Ti ho chiamato col tuo nome…”E tracanno il primo calice.

    Sembra sospettoso. Dissipo i suoi dubbi avviando una vivace conversazione di aneddoti sulla vita al college, lui parla della frenesia di Johannesburg e delle ingerenze capitaliste di un magnate cinese nel settore minerario locale. Monopolizzo la bottiglia da cui attingo generose porzioni. Prima di assaggiare l’agnello glassato allo zenzero la mia lingua è sufficientemente sciolta da schioccare le sferzate “Quell’industriale pechinese dovrebbe sapere che non si può prendere tutto senza riguardi. Digli che se trovasse il cadavere di una balena nel Colinshire, sarebbe obbligato a consegnare la testa e la coda ai Sovrani di Buckingham.”

    “Ah, ah, sul serio?”

    “Certo! Spesso ignoriamo la legge senza saperlo. Ci pensi mai?È importante conoscere le consuetudini del posto in cui vivi. Per esempio, tu sapevi che in Kenya è vietato fumare tabacco per le strade?”

    “No, non lo sapevo.”

    “Ecco, vedi? E magari non sai che l’età minima per un rapporto sessuale in Sudafrica è 16 anni per gli etero mentre 19 per i gay. Non si capisce perché i gay debbano pensarci tre anni più degli etero prima di darlo via! Ma è questa è la legge.”

    “Perché parliamo di questo?”

    Io, pacato “Perché forse ti sei distratto, forse non sai che scoparsi un quindicenne in questo Paese è un reato!”

    Lui, gelido “Ma cosa dici?”

    Dimentico di sussurrare “Dico che tu, fottuto bastardo, vuoi montarmi senza sella quando raccatti chiunque in chat e fuori dai licei!”

    “Cristo di un Dio, vuoi abbassare la voce? Ti sentono!”

    “E allora? Tu sei un protagonista dominante, però ti dò una notizia, a volte i ruoli secondari ti sorprendono e ti fottono la scena! Nelle tasche dei miei pantaloni ci sono due biglietti, in uno c’è il numero di tua moglie a Kimberly, nell’altro quello della famiglia del biondino che ti sbatti. Chi chiamerò prima?”

    (continua...)

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    AMORE AL MACELLO (parte 1)

    La prima volta non si scorda mai, purtroppo.La mia prima volta con Liam, il pattinatore dai glutei stellati, la volevo dimenticare.Per questo, matricola al college in Sudafrica, creai un profilo su una chat gay. La necessità di essere amati spinge a commettere delle scelte confuse. Dovevo essere davvero confuso per cercare l’amore in un sito che misurava le probabilità di trovarlo sui centimet... Altro...

    La prima volta non si scorda mai, purtroppo.La mia prima volta con Liam, il pattinatore dai glutei stellati, la volevo dimenticare.Per questo, matricola al college in Sudafrica, creai un profilo su una chat gay. La necessità di essere amati spinge a commettere delle scelte confuse. Dovevo essere davvero confuso per cercare l’amore in un sito che misurava le probabilità di trovarlo sui centimetri in dotazione.L’amore passava poi da un questionario che chiedeva se fossi attivo, passivo, versatile nelle gang bang, all’aperto o da interni, disponibile al pissing, bukkake, fisting, quanto amassi masticare i capezzoli o pressare i miei con le pinze, farmi legare, appendere, impalare, sostare al crepuscolo nella piazzola dei tir davanti al fast food per camionisti di Edemburg, frustarmi i testicoli con un fascio di ortiche del Limpopo o con un rovo del Karoo…Decine di varianti per tracciare il profilo della vacca ideale, pronta a condividere le sue carni, PER AMORE. Sembrava che tutti gli utenti collegati cercassero il principe azzurro, ma in attesa di riconoscere lo strepito degli zoccoli del cavallo bianco non disdegnassero rovistare l’arsenale di qualche arciere di passaggio.Aprii un profilo moderato e funzionò.La parvenza del pudico ventenne da alfabetizzare all’eros suscitava una fila di pulsioni hardcore quanto quelle dichiarate platealmente. Districandomi nell’umida giungla di erezioni rigogliose giunsi al profilo di “ForEverHard”.Una brillante strategia di emancipazione dal superficiale pattinatore tatuato.Dietro al sempre duro nickname si celava Joshua, 35 anni da Sandton, azionista nel settore minerario, spesso in trasferta nel Free State, sicuro di sé, realizzato professionalmente, gli occhi azzurro algidi, una fantastica fossetta sul mento e quella voce virile dalle proprietà orgasmiche.C’era qualcosa di nuovo nel gioco dei ruoli che si era creato fra me e Joshua. Lui esperto e fascinoso, io acerbo in fase di collaudo.L’idea di frequentare un uomo più grande di quindici anni, sfidare la mia immaturità sessuale facendo di lui un mentore, mi poneva nel costante bilico tra il timore e l’eccitazione per il rischio.Da neofita del sesso assumeva un’aurea trasgressiva anche quello che non lo era, ma riponevo in Joshua la fiducia nel farmi guidare dove prima avrei dubitato di giungere.Fiducia che si stemperò alla sua richiesta di sesso senza preservativo. Declinai. Fu il primo “NO” e i turgori svigorirono. Avevo infranto il gioco di accondiscendenza, l’ombra di un mio rifiuto rendeva per lui meno eccitante il nostro rapporto. Affrontai la questione apertamente. Avrei accettato se entrambi ci fossimo sottoposti al test hiv e mi avesse garantito che escludeva amplessi con altre persone. Mi accusò di essere diffidente, si dichiarò deluso e tradito.Mi chiedevo come un sudafricano potesse concepire la leggerezza meditata del sesso non protetto. Come poteva essere certo che io fossi a posto? Ero iscritto in un ateneo internazionale dove frequentavo il Drama Department e abitavo nel residence del campus, tutti i requisiti per una cittadinanza onoraria a Sodoma.I dati sulla diffusione di Aids e Hiv nell’Africa australe raccontano uno sterminio silenzioso che si compie per effetto di una guerra senza deflagrazioni. Luther, il mio compagno di corso namibiano, confermava che il business delle pompe funebri aveva reso suo padre uno degli uomini più facoltosi di Mariental.Il sagace patriarca aveva però seppellito due dei suoi figli sieropositivi. Nonostante l’hiv sia diffuso gli africani provano molta vergogna a parlarne. Nelson Mandela, sulle pagine del Sunday Times condivise la scomparsa del suo secondogenito “Lo dico pubblicamente, perché il virus non sia un tabù, mio figlio è morto di Aids”.Il nostro maestro di danza contemporanea biasimava la molliccia campagna di prevenzione sessuale programmata dal College. Preferiva condurci la Domenica mattina nel reparto di malattie infettive dell’ospedale civile e imporci come aiutanti agli infermieri.Un confronto pratico con le conseguenze delle scopate disinvolte.Ma è anche una realtà che milioni di persone hiv+ in Sudafrica e nel mondo conducono vite longeve e prive di limitazioni.Appena giunto nel luminoso Free State dal fosco Colinshire ero uno straniero diffidente tormentato dall’ombra dell’epidemia.Dopo sette giorni le ombre diventarono persone, nomi, storie, amici, compagni di corso, vita.Detestavo ammetterlo, ma per la faccenda del bareback con Joshua avevo bisogno della valutazione di uno scopatore seriale…LIAM, il pattinatore dai glutei stellati che mi aveva tradito con il barista del Romeo nei cessi del locale.

    Sono le 8.10 del mattino. Liam è in ritardo. Seduto al dehor di una tavola calda boera fingo di memorizzare le battute di un monologo per conferire all’attesa un distacco disinteressato. La cameriera indossa un costume tradizionale afrikaner rabberciato.È irritata perché occupo il tavolino senza ordinare, io quanto lei perché comincio a temere l’umiliazione di un bidone all’appuntamento.Dal pergolato pendono i glicini che disperdono petali viola sul mio copione. Un polveroso pick-up con il cassone carico di pecore lamentose inchioda davanti al locale. Sgusciano dall’abitacolo due giovani farmer con fucile a tracolla seguiti da un cane.Distraggono la cameriera con lusinghe ruvide che lei non disprezza. Ordinano frittata di funghi saltati, speck e birre.Poi lo scorgo librare sui roller appena svoltata la collina dei girasoli. Plana sull’aria sfiorando il lastricato con il portamento di un atleta ellenico in slim shorts e canotta fluo. Mi odio perché lo penso, ma penso che non ricordassi quanto fosse bello.Incurante della panoramica luminosa che sembra studiata da un team pubblicitario per celebrare il suo ingresso, Liam frena davanti al dehor. Ha colorato con striature smeraldo i capelli biondi.Il cane lo circuisce con latrati rabbiosi. Gli allevatori lo richiamano severi ma fissano Liam sprezzanti.

    Guardo il cane ringhiare mentre lui si accomoda -“È il comitato di accoglienza che ti meriti…”-

    Sorride smagliante -“Sono in ritardo!”-

    Io, nervoso -“Certo che lo sei, ti avevo scritto che ho lezione alle nove.”-

    -“Scusa! Ma lasciami parlare prima che mi spieghi perché siamo qui, ho pensato a un discorso. Farei qualunque cosa per farmi perdonare Fax. Sono stato pessimo, tutte le bugie, il tradimento. So di aver fatto sanguinare il tuo cuore.”-

    -“Beh mica solo quello, visto che ti sei preso la mia verginità!”-

    I due farmer ci osservano dal loro tavolo.Io mi schiarisco la gola e modero il tono della voce, ma continuo ad aggredire Liam -“E poi piantala di parlare come in una soap opera.”-

    -“Volevo dare un tocco teatrale al discorso, pensavo ti facesse piacere.”

    -“Non è teatrale, mi dà sui nervi! Sembri la caricatura di un episodio di Egoli.”-Una tensione fastidiosa si concentra sulla mia epiglottide, respiro per combattere il reflusso di rancori e ammetto -“Però un tocco teatrale c’è …”- Gli mostro la coincidenza nel titolo del copione che sto memorizzando, “Il ragazzo dai capelli verdi” di Betsy Beaton. Lui, divertito lisciandosi il ciuffo smeraldo con la mano -“Wow! Sono già diventato leggenda!”-

    -“Sicuro, se i cessi del Romeo potessero parlare…”-

    -“Comunque Fax sono contento del tuo messaggio, non pensavo di risentirti.”-

    -“Neanche io, ma ho un secondo fine.”-

    -“Spara!”-

    -“Prima ordiniamo, rischio due ore di training a stomaco vuoto con quell’invasato di Kosta.”-

    -“Quel tipo balcanico che vi addestra come militari?”-

    -“Lui!”-

    La cameriera ci porge caffè e waffel con i bricchi di sciroppo d’acero e cioccolata fusa. Dal tavolo dei farmer si leva un rutto, lei sghignazza complice.

    Mentre annego il mio pasto sotto una colata iperglicemica dico a Liam -“Ho visto il tuo profilo sulla chat Gayza, scrivi che cerchi l’amore.”-

    -“Beh, è la verità!”-

    -“E come mai le pose della tua gallery sembrano la fase preparatoria di una colonscopia?”-

    -“Per mostrare le stelle! Che senso ha tatuarsi il culo se nessuno può vederlo?”-

    -“Sei una vittima dell’altruismo. Ma non temere, in quelle foto si vedono le stelle, i pianeti  e un buco nero.”-

    -“Cosa avrei dovuto fare? Non hai più voluto saperne di me.”-

    -“Devi prestarmi il tuo culo Liam, ecco cosa devi fare!”-

    -“Non credevo lo volessi ancora!”-

    -“Non voglio scopare con te, idiota!” (Mentivo, volevo eccome). “Devi contattare un tipo che frequento dal tuo profilo Gayza, per capire che intenzioni abbia.”-

    -“Sei fuori? Scordatelo!”-

    -“Oh, ma dai! Hai detto che faresti qualunque cosa per farti perdonare. Mi trovo in una situazione spiacevole e in parte sei responsabile.”-

    -“Io?”-

    -“Dovevo dimenticarti e forse nella fretta sono riuscito a trovare un soggetto peggiore di te.”-

    -“Ti tradisce?”-

    -“No! Non lo so. Mi ha proposto sesso condom free.”-

    -“Non lo hai fatto?”-

    -No. Gli ho chiesto il test hiv e si è offeso.”-

    -“È un idiota!”-

    -“Capisci perché ho bisogno di te?”-

    -“Ma non puoi aprire un profilo fake con la foto di un concorrente del Big Brother svedese come fanno tutti?”-

    -“Io non rubo le foto di uno svedese, e poi nessun reality ha mostrato il culo come fai tu in quella gallery.”-

    -“Mi descrivi come una puttana senza morale!”-

    -“Liam, non costringermi a essere amaro…Da quando hai le stelle sul didietro ricevi più visite del planetarium di Naval. Provocalo un po’ online e fai qualche domanda su di lui, i tuoi amici del Romeo sono un comitato di comari del gossip.”-

    I due allevatori si dirigono al pick up seguiti dal cane, uno di loro sputa per terra nella nostra traiettoria, l’altro mugugna -“moffie.”- (frocio in afrikaans).Liam ha le labbra lucide di sciroppo, le ripulisce con un giro di lingua, mi diventa duro.Accetta la missione -“Va bene, ti aggiorno fra una settimana.”-

    -“Ti dò quattro giorni. Devo rivederlo nel week end!”-

    Aspetto che passi l’erezione, mollo conto, mancia e fuggo via verso il campus. Kosta mi farà vomitare il waffel di corsa a salti e piegamenti in serie da 20, secondo uno schema di allenamento che chiama “suicidio”.

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    Romanzo digitale, di Antonio Pascotto

    Romanzo Digitale di Antonio Pascotto è edito dalla casa editrice Jolly Roger Edizioni per la collana IQ133 Narrativa Aumentata, in distribuzione da settembre 2023.C’era una volta un tempo in cui i giorni si contavano strappando i fogli da un blocchetto. C’era una volta, e poi nulla più.Il mondo è in continua evoluzione, sta attraversando una fase di importanti innovazioni, e noi, anche inco... Altro...

    Romanzo Digitale di Antonio Pascotto è edito dalla casa editrice Jolly Roger Edizioni per la collana IQ133 Narrativa Aumentata, in distribuzione da settembre 2023.

    C’era una volta un tempo in cui i giorni si contavano strappando i fogli da un blocchetto. C’era una volta, e poi nulla più.

    Il mondo è in continua evoluzione, sta attraversando una fase di importanti innovazioni, e noi, anche inconsciamente, stiamo cambiando insieme a Lui.

    Questo preambolo introduttivo rappresenta appieno il romanzo di Antonio Pascotto. L’autore ci accompagna attraverso gli occhi di Giancarlo, il protagonista, che sottoforma di diario paragona passato e presente; il confronto tra i due è notevole e lo sottolinea. Del resto, l’evoluzione tecnologia degli ultimi anni ha cambiato inevitabilmente le nostre abitudini e il nostro stile di vita: oggigiorno, per esempio, è facile trovare robot che scrivono poesie, che pongono quesiti e che, attraverso algoritmi sofisticati, allungano addirittura la vita dell’uomo. La realtà odierna, forse è assurdo ammetterlo, è governata dalle intelligenze artificiali. Ma proprio l’assurdo è ormai parte integrante della nostra esistenza: la realtà aumentata è la regola, la solitudine digitale non tarda ad arrivare e i taxi non hanno conducente. Romanzo Digitale, però, offre uno sguardo attento sul passato, per capire il presente, ma anche e soprattutto il futuro: si parte da un passato non così tanto remoto, quello della pandemia da Covid-19, all’intelligenza artificiale, fino ad arrivare a riflessioni accurate sui limiti tecnologici, sulle minacce e sul concetto di tempo. 

    Romanzo digitale sottolinea anche un altro importante concetto: il rispetto all’ambiente, che strizza l’occhio ai vecchi giochi da bambini, senza disdegnarne l’avvento dei nuovi. La nostalgia del passato cammina e “balla a braccetto” con il futuro, in un mondo dove il Metaverso ha già preso piede e spalanca le porte a una realtà dove tutto è possibile. Romanzo digitale possiamo definirlo come “un racconto per immagini”: quelle che iniziano con la pandemia, che ha accelerato la fase di transizione da un mondo all’altro, e quelle che si proiettano verso un futuro molto vicino. Realtà e immaginazione si mescolano in un viavai di momenti già vissuti e di altri che devono ancora arrivare, ma che sono oramai alle porte, alternandosi con le pagine dei diari del protagonista, che partono dal 2020, per arrivare fino al 2033. Ma Romanzo Digitale è tanto altro ancora. Attraverso una serie di riflessioni sul mondo che cambia, ma anche sul passato, a un certo punto, diventa anche una sorta di viaggio nel tempo. E proprio il tempo, infatti, è il filo conduttore delle pagine di questo libro, dove i ricordi descrivono emozioni che riemergono alla vigilia di grandi cambiamenti. Tempo e futuro sono in stretta correlazione.

    È possibile cogliere diverse sfaccettature del tempo: c’è il tempo che misura le ore e i giorni e quello che ancora deve arrivare; il tempo trascorso e quello che regaliamo agli algoritmi, quando restiamo incollati ai cellulari per ore; quello (sempre più veloce) impiegato dalle macchine dotate di intelligenza artificiale per svolgere un particolare compito; e poi ancora, il tempo che abbiamo ancora a disposizione (ma non per molto) per tutelare l’ambiente ed evitare la catastrofe. La costante, però, è unica: il tempo oscilla come un pendolo.

    Info biografiche 

    Antonio Pascotto è giornalista e lavora a Mediaset ormai da molti anni, dal 1993. Attualmente, è caporedattore della testata TgCom24. Antonio ha varie pubblicazioni alle spalle e, tra le più rilevanti, riportiamo: La televisione senza palinsesto. Contenuti nella tivù dell’era digitale, De Angelis Editore, 2007; Alberto Sordi. Il cinema e gli altri, De Angelis Editore, 2008; L’informazione connessa, Armando Curcio Editore, 2012; Il mondo senza Internet. Connessioni e ossessioni. Dallo scandalo Facebook alla quiete digitale, Male Edizioni, 2019. 

     

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    ABBRACCIAMI

    Quella di Andrea Stefani è la storia di un ragazzo di diciassette anni, studente, che vive sull’isola di Procida. Ha due amiche del cuore con le quali condivide il suo tempo libero. Poi c’è Antonio, un vero e proprio faro illuminante, sempre disposto ad ascoltare Andrea, incoraggiarlo e, se lo vede troppo triste e deluso, difenderlo con quello che resta il gesto più avvolgente e p... Altro...

    Quella di Andrea Stefani è la storia di un ragazzo di diciassette anni, studente, che vive sull’isola di Procida. Ha due amiche del cuore con le quali condivide il suo tempo libero. Poi c’è Antonio, un vero e proprio faro illuminante, sempre disposto ad ascoltare Andrea, incoraggiarlo e, se lo vede troppo triste e deluso, difenderlo con quello che resta il gesto più avvolgente e protettivo che conosca: l’ABBRACCIO!Prima di addentrarvi nella lettura, però, è giusto accennare al Mocio, un coetaneo del protagonista, perfido e spregevole, che gli sta rendendo la vita un vero inferno dal quale non riesce a liberarsi.La storia di Andrea Stefani è quella di tanti, molti altri ragazzi come lui, che vivono la propria esistenza a stretto contatto con il bullismo, che lascia segni dolorosi sul cuore e nell’anima… incancellabili a vita!

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    ABBRACCIAMI di Gianfranco Iovino – booktrailer romanzo

    https://youtu.be/hqh894stUFs?si=rvNibgcCE3BwpQ4-

    Booktrailer ufficiale del romanzo ABBRACCIAMI di Gianfranco Iovino - edito da Capponi Editore e distribuito da Messaggerie Libri

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    “Senza far rumore" di Feliciana Zuccaro

    Dopo il successo ottenuto con i suoi primi lavori editoriali, il romanzo: “Non ho mai danzato sotto la pioggia” edito Fides edizioni e una raccolta di poesie: “Per ogni volta che sei morta” edito ItalicPequod, la scrittrice Feliciana Zuccaro ritorna con il suo secondo romanzo. “Senza far rumore”, è il titolo del suo nuovo lavoro editoriale, edito Fides Edizioni. Il romanzo racconta la... Altro...

    Dopo il successo ottenuto con i suoi primi lavori editoriali, il romanzo: “Non ho mai danzato sotto la pioggia” edito Fides edizioni e una raccolta di poesie: “Per ogni volta che sei morta” edito ItalicPequod, la scrittrice Feliciana Zuccaro ritorna con il suo secondo romanzo. “Senza far rumore”, è il titolo del suo nuovo lavoro editoriale, edito Fides Edizioni. Il romanzo racconta la storia di una giovane ragazza, Mia, cresciuta soltanto con la figura paterna, poiché la madre la abbandonò quand’era ancora in fasce. Ora quella giovane ragazza è diventata una donna che ha deciso di intraprendere un viaggio nel perdono, insieme al suo amico, Fabio. Un viaggio che metterà l’accento sulla maternità e sul rifiuto materno. Un romanzo delicato scritto in maniera dolce e con un linguaggio tenero.

    Sinossi 

    Mia è cresciuta con suo padre Elia, taciturno ma volitivo pescatore siciliano, da quando la madre l’ha abbandonata ancora in fasce. Accompagnata adesso dall’uomo e dal suo migliore amico Fabio la giovane donna decide di intraprendere un viaggio formativo e intimo sulle increspature del rifiuto materno con l’intento di scoprire, attraverso lo sciabordio dell’amore e del perdono, che rumore può fare la felicità quando viene trovata. Un romanzo soave e delicato come un sakura in fiore.

     

    Info biografiche

    Feliciana Zuccaro ha vissuto per circa trent’anni a Matera ma attualmente risiede a Gravina in Puglia dove si è trasferita per amore di Nicola e dei suoi due figli Giovanni e Salvatore. Laureata agronoma è da sempre appassionata di lettura e scrittura e da diversi anni partecipa a numerosi concorsi di brevi racconti e poesie in giro per l’Italia. Nel settembre del 2021 è stato pubblicato il suo primo romanzo “Non ho mai danzato sotto la pioggia” (Fides) e nell’anno successivo la sua prima raccolta di poesie “Per ogni volta che sei morta” (ItalicPequod).

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    Sinéad

    Titolo: SinéadAutore: Michele ScaliniGenere:#fantascienza #western #avventura Disponibile in#ebook e cartaceo, gratis con #Kindleunlimited. Finita una lunga esanguinosa guerra, Sinéad si ritrova a vagabondare per il mondo insieme al suoamico Mike Knox. Dopo diversi mesi, i due decidono di dividere le proprie strade per tornare ai propri villaggi. Così, Sinéad torna al suo v... Altro...

    Titolo: Sinéad

    Autore: Michele Scalini

    Genere:#fantascienza #western #avventura

     Disponibile in#ebook e cartaceo, gratis con #Kindleunlimited.

     Finita una lunga esanguinosa guerra, Sinéad si ritrova a vagabondare per il mondo insieme al suoamico Mike Knox. 

    Dopo diversi mesi, i due decidono di dividere le proprie strade per tornare ai propri villaggi. 

    Così, Sinéad torna al suo villaggio natale, dove la aspetta sua sorella e la famiglia morta prima di andare in guerra. 

    Suo marito e sua figlia sono stati uccisi durante il bombardamento che distrusse il suo villaggio per errore. 

    Tornata a casa, e dopo essersi riappacificata con sua sorella Sandra, scopre che la storia riguardo al bombardamento era diversa da quella che conosceva. 

    Sandra le rivela che alcuni uomini fecero una soffiata all’esercito dell’Alleanza dopo aver scoperto che alcune spie degli indipendentisti si nascondevano nel suo villaggio. 

    In preda alla rabbia e alla sete di vendetta, Sinéad inizia una spietata caccia all’uomo per vendicare la morte della sua famiglia.

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    Diario di una donna in carriera” , di Enrico Casartelli

     L’autore Enrico Casartelli ritorna con un nuovo e avvincente romanzo intitolato: “Diario di una donna in carriera”. La protagonista principale è Akira Medici, donna affascinante dai lineamenti nippo-mediterranei, ereditati grazie alla madre giapponese e al padre siciliano. Akira è una delle donne più famose in tutta Europa, grazie al suo lavoro di consulenza d’immagine nell’ambi... Altro...

     L’autore Enrico Casartelli ritorna con un nuovo e avvincente romanzo intitolato: “Diario di una donna in carriera”. La protagonista principale è Akira Medici, donna affascinante dai lineamenti nippo-mediterranei, ereditati grazie alla madre giapponese e al padre siciliano. Akira è una delle donne più famose in tutta Europa, grazie al suo lavoro di consulenza d’immagine nell’ambiente televisivo ed è proprietaria di un’azienda di successo che è specializzata nel marketing politico. 

    È una persona dal carattere freddo e cinico, infatti, con i suoi collaboratori mantiene sempre un rapporto distaccato e anche con gli uomini si limita ad avere relazioni brevi e superficiali. C’è solo una persona, alla quale è legata maggiormente: lo zio Giorgio che dopo la tragica morte prematura di entrambi i genitori ha iniziato a ricoprire un ruolo affettuoso e paterno nella sua vita. Akira però, una volta aver superato i quarant’anni d’età e dopo essere arrivata al massimo del successo inizia a porsi degli interrogativi. È da qui che inizierà ad avere dei dubbi sul proprio comportamento. Un triste evento e una serie di vicissitudini, che si incroceranno in modo turbinante tra la città di Milano e la cittadina ligure di Porto Venere, sconvolgeranno la sua personalità fino a cambiarla profondamente. Un romanzo che condurrà il lettore alla riflessione, al tal punto da far cogliere gli aspetti principali che legano la donna e il mondo del lavoro.

     

    Info biografiche

    Enrico Casartelli nasce in Brianza nel 1955 e abita in provincia di Como. Ha lavorato in una multinazionale americana per più di vent’anni e attualmente è libero professionista; alterna attività commerciali con consulenza e docenza in marketing e comunicazioni web. È laureato in Ingegneria Elettronica. È autore di articoli in quotidiani online, blog e redattore per “AgoraVox” e “Radionoff”, (rubrica costumi, società e tecnologie). Ha pubblicato i romanzi: La vita in una conchiglia, Un nove corre in internet, Il vecchio ciliegio di Manhattan, Villa Sofia, La ribelle primavera del 2030, Condannato da Internet, Elly l’avatar delle emozioni e Diario di una donna in carriera.   

    Ha ricevuto numerosi riconoscimenti in premi e concorsi letterari, tra cui il primo posto nel “Premio Biennale Internazionale Percorsi letterari dal Golfo dei Poeti Shelley e Byron 2020-2022”.

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    Miryam e Yosep. Il romanzo della natività di Ballardini

    Un mito non corrisponde necessariamente ai fatti. A volte rielabora eventi effettivamente avvenuti, a volte spaccia come storia bisogni umani che hanno trovato espressione in allegorie e vicende immaginarie. Si contribuisce a un mito aggiungendo la propria versione a quella delle migliaia di narratori che ci hanno preceduto.Lontana dall’essere verità definitiva, ogni nuovo tentativo amplifica a... Altro...

    Un mito non corrisponde necessariamente ai fatti. A volte rielabora eventi effettivamente avvenuti, a volte spaccia come storia bisogni umani che hanno trovato espressione in allegorie e vicende immaginarie. Si contribuisce a un mito aggiungendo la propria versione a quella delle migliaia di narratori che ci hanno preceduto.

    Lontana dall’essere verità definitiva, ogni nuovo tentativo amplifica alcuni aspetti della storia, ne crea di nuovi e li manipola a beneficio di un pubblico o di un’esigenza specifica.

    La continua reinvenzione rafforza il mito, mantenendone la freschezza in condizioni storiche e culturali mutate.

    Il dogma invece ne limita il potenziale: tutto ciò che c’è da sapere è contenuto nella versione definitiva, e allora tocca all’interpretazione tenere vivo il mito.

    Miryam e Yosep narra la vita dei genitori di Gesù nei pochi anni della concezione, natività e fuga in Egitto e ne amplifica la dimensione umana.I cultori dell’ortodossia religiosa saranno delusi dal romanzo, che fornisce una versione diversa degli eventi suggellati in dogma.

    Paolo Ballardini narra dal punto di vista dei protagonisti la vita dei genitori di Gesù nei pochi anni della concezione, natività, fuga in Egitto e del ritorno al villaggio natale. Il racconto rielabora i miti narrati nei Vangeli canonici, negli Apocrifi e nella prima letteratura apologetica cristiana. Miryam è adolescente e sognatrice e ha passato l’infanzia nell’orfanotrofio del Tempio erodiano di Yerushalayim. All’età di dodici anni, avvicinandosi la fertilità della bambina, i sacerdoti mandano a chiamare il suo conterraneo Yosep, un lavoratore maturo e pratico, ed è così che i due convolano a nozze. Il racconto dipana nei più importanti luoghi biblici, toccando Natzrath, un villaggio ligio alla tradizione nella remota provincia di Galileia. Miti religiosi e antichissimi, ripresi nell’Antico Testamento e successivamente nella narrativa cristiana saranno i punti cardini del romanzo, il tutto, impreziosito da un’accurata ricerca del contesto: geografico, storico, religioso e culturale che fornisce ai lettori uno sfondo realistico alla narrazione. Con questo libro l’autore si pone l’obiettivo di trasformare noi lettori in personaggi antichi e contemporanei ai protagonisti, piuttosto che trasformare i protagonisti del racconto in personaggi dalla mentalità moderna, come di norma fa Hollywood. Un libro da leggere in ogni periodo dell’anno.

    Info biografiche

    Paolo Ballardini è uno scrittore e viaggiatore. È appassionato di storia, di epica e di storia delle religioni, ha visitato quattro volte i luoghi biblici del Medio Oriente. Ha vissuto e lavorato in: Brasile, Gran Bretagna, Italia, Messico, Olanda, Spagna e Stati Uniti. Vive e scrive a Londra, dove ha conseguito un Master in Creative Writing presso l’Università di Roehampton. Con i suoi romanzi l’autore immerge il lettore in una cultura diversa, contemporanea o lontana nel tempo, portandolo nei luoghi che ha attentamente ricercato. I suoi racconti surreali e le sue fiabe sono radicati in situazioni vere, ma, rendono straordinario ciò che è comune e verosimile ciò che è straordinario. I suoi racconti di viaggio, descrivono emozioni ed esperienze vissute in prima persona, attraverso le quali, il lettore può immedesimarsi. In lingua italiana ha pubblicato: La solitudine di Ulisse (1999); Passages (2002); Vie scomode all’Eden (2017); La Principessa con la coda (2017); Nell’Aldilà (2018); Due Uomini (2019) e il saggio Due Uomini. Fatti personaggi e storia (2019); Per Sempre (2019); la raccolta di racconti surreali L’incontro fortuito di una macchina da cucire e di un ombrello su un tavolo operatorio (2020); Miryam e Yosep. Il Romanzo della Natività (2022) e il saggio L’Uomo Crea Dio (2022). Mentre, la sua bibliografia inglese comprende: Far beyond the Castle (2016); Fairy Tail (2017); What Lies Beyond and Other Stories (2017); That Moment (2018); Two Men (2019); Forever (2019).

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    Consegna a domicilio

    "Luca figlio di un carabiniere ucciso nel corso di una rapina, viene avvicinato da Ilaria durante una cerimonia di commemorazione. Insieme raggiungono un bar dove lei rivela essere la nipote di una delle vittime, come Bruno, il barista del locale. Il padre di quest'ultimo, costretto sulla sedia a rotelle, racconta che chi sparò, Ulisse Pardossi, è latitante in Guatemala. Nella mente dei tre pren... Altro...

    "Luca figlio di un carabiniere ucciso nel corso di una rapina, viene avvicinato da Ilaria durante una cerimonia di commemorazione. Insieme raggiungono un bar dove lei rivela essere la nipote di una delle vittime, come Bruno, il barista del locale. Il padre di quest'ultimo, costretto sulla sedia a rotelle, racconta che chi sparò, Ulisse Pardossi, è latitante in Guatemala. Nella mente dei tre prende vita un piano assurdo: andare fin là e prelevare l'assassino per poi riconsegnarlo alla polizia italiana che da tempo ha rinunciato alle ricerche. In un susseguirsi di pianificazione, appostamenti e situazioni adrenaliniche, i tre avranno anche a che fare con un ispettore italiano che busserà alla loro porta perché, malgrado sembri tutto facile, la consegna di un latitante funziona solo nei romanzi.". Questa la sinossi del mio libro pubblicato dalle Edizioni Montag disponibile presso il sito dell'editore, nelle librerie Feltrinelli, presso il Mondadori store. 

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    La versione di Messalina

    "Quindi Claudio reagiva come deve reagire un imperatore che detiene il potere, servendosi della sua guardia scelta, dei pretoriani per eliminare chi attenta al suo comando, rientrando rapidamente a palazzo, dove, chi rappresenta il potere, deve risiedere...". Questo l'incipit del diciassettesimo e ultimo capitolo del mio libro sulla vita di Valeria Messalina, disponibile su Amazon in versione digi... Altro...

    "Quindi Claudio reagiva come deve reagire un imperatore che detiene il potere, servendosi della sua guardia scelta, dei pretoriani per eliminare chi attenta al suo comando, rientrando rapidamente a palazzo, dove, chi rappresenta il potere, deve risiedere...". Questo l'incipit del diciassettesimo e ultimo capitolo del mio libro sulla vita di Valeria Messalina, disponibile su Amazon in versione digitale e cartacea. Siamo alla fine, Claudio, avvertito della congiura, reagisce da imperatore. Fa uccidere prima Gaio Silio, poi tocca la stessa fine alla moglie Messalina, trafitta mentre tenta di rientrare a palazzo dal marito legittimo. I due amanti non sono stati all'altezza di un compito tanto grande: organizzare e portare a termine un colpo di stato. Da qui cade su Valeria Messalina, dalla sua sconfitta come moglie, come madre, come donna, il fango che gli storici hanno gettato su di lei. 

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    La versione di Messalina

    "Claudio di primo mattino, stava camminando nel mar Tirreno, il sole si era levato da poco, l'aria era frizzantina, lo iodio gli entrava in ogni dove, respirava a narici e bocca spalancata, riempiva e svuotava i polmoni con ogni respiro...". Questo  l'incipit del sedicesimo capitolo del mio libro sulla vita di Valeria Messalina, disponibile su Amazon in versione digitale e cartacea. Claudio a... Altro...

    "Claudio di primo mattino, stava camminando nel mar Tirreno, il sole si era levato da poco, l'aria era frizzantina, lo iodio gli entrava in ogni dove, respirava a narici e bocca spalancata, riempiva e svuotava i polmoni con ogni respiro...". Questo  l'incipit del sedicesimo capitolo del mio libro sulla vita di Valeria Messalina, disponibile su Amazon in versione digitale e cartacea. Claudio aveva lasciato il palazzo, per prendersi dei bagni e alleviare la sua zoppia, quando viene informato dal liberto Narciso, spedito ad arte, del finto matrimonio di sua moglie Messalina con Gaio Silio. Non ci mette un secondo a reagire, come deve fare un imperatore che vede minacciato il suo potere. Dopo essere sicuro che nessuno lo ucciderà lì così in mezzo al mare, parte per Roma subito, dando ordini precisi di eliminare tutti i congiurati.

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    La versione di Messalina

    "La sera del finto matrimonio era giunta velocemente, era stato scelto il periodo delle feste in onore di Dioniso...". Questo l'incipit del quindicesimo capitolo del mio libro sulla vita di Valeria Messalina, disponibile su Amazon in versione digitale e cartacea. Claudio al mare per curare la sua zoppia con dei bagni, la moglie Messalina indaffarata a preparare il suo finto matrimonio con Gaio Sil... Altro...

    "La sera del finto matrimonio era giunta velocemente, era stato scelto il periodo delle feste in onore di Dioniso...". Questo l'incipit del quindicesimo capitolo del mio libro sulla vita di Valeria Messalina, disponibile su Amazon in versione digitale e cartacea. Claudio al mare per curare la sua zoppia con dei bagni, la moglie Messalina indaffarata a preparare il suo finto matrimonio con Gaio Silio che sarebbe stato non solo il trionfo del loro amore, ma sopratutto il segnale di avvio della congiura, del colpo di stato che avrebbe dovuto portare quest'ultimo a diventare imperatore. Quindi prima il matrimonio tra i due amanti celebrato in onore di Dioniso con tutti i crismi della verità nella finzione, poi la prima, si fa per dire, notte degli sposi, ma sopratutto l'inizio del giorno dopo che doveva dare l'avvio alla congiura per eliminare Claudio e mettere Gaio Silio al suo posto.  

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    La versione di Messalina

    "Se si vuole organizzare una congiura per uccidere un imperatore, avere dalla propria parte la moglie dell'uomo che deve essere ucciso, può dare una forte spinta nell'intraprendere una simile operazione che, poi in definitiva, si tratta di un colpo di stato...". Questo è l'incipit del quattordicesimo capitolo del mio libro sulla vita di Valeria Messalina, disponibile su Amazon in versione digita... Altro...

    "Se si vuole organizzare una congiura per uccidere un imperatore, avere dalla propria parte la moglie dell'uomo che deve essere ucciso, può dare una forte spinta nell'intraprendere una simile operazione che, poi in definitiva, si tratta di un colpo di stato...". Questo è l'incipit del quattordicesimo capitolo del mio libro sulla vita di Valeria Messalina, disponibile su Amazon in versione digitale e cartacea. I due amanti diabolici, Messalina e Gaio Silio, hanno deciso di organizzare l'uccisione del marito di lei, dell'imperatore Claudio. Durante un incontro segreto, tenuto alle terme, Gaio Silio espone a senatori e altri nobili congiurati il suo piano di colpo di stato che prenderà il via con il finto matrimonio tra lui e Valeria Messalina. Fra nuvole di vapore e battutacce da caserma dei complici, Gaio Silio mette tutti davanti alla risolutezza sua e della moglie di Claudio nel tentare l'impresa, ma per i due amanti il doppio gioco dei complici è sempre in agguato.

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