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    Quanto tempo è passato dalla vita? Quanta vita è passata da quando sono ferma a rasserenarmi i pensieri, mentre tutto il resto del mondo non ha un istante da perdere? Questo è il primo giorno della nuova vita? Quando è cominciata? <<Non potevi muoverti. Non riuscivi a dare aria ai tuoi polmoni, ad indossare il tuo vestito più bello e ammirare la meraviglia: riesci a vederti adesso?... Altro...

    Quanto tempo è passato dalla vita? Quanta vita è passata da quando sono ferma a rasserenarmi i pensieri, mentre tutto il resto del mondo non ha un istante da perdere? Questo è il primo giorno della nuova vita? Quando è cominciata? 

    <<Non potevi muoverti. Non riuscivi a dare aria ai tuoi polmoni, ad indossare il tuo vestito più bello e ammirare la meraviglia: riesci a vederti adesso? Riesci a sentirti? Apriti alla vita, apriti al mondo, a modo tuo. Cattura tutta l'aria che puoi e vivi. Acchiappa il tempo che ti si sfila dalla mano e stringilo, abbraccialo, fallo tuo, tutto tuo. Fissa i colori e sii verde, indaco e gialla insieme, e poi tutta rossa, e bianca solo davanti alla luce: riconoscerai il tuo colore, e i tuoi colori brilleranno di gioia, e tu riconoscerai la felicità.>>. <<Non basta, è tutto nero.>>.<<Hai detto "ti amo" qualche volta? Ti è mai successo?>>.<<Beh, sì...>>.<<"Ti amo" è un tesoro nascosto sotto gli occhi di tutti, tranne che dei tuoi, a volte; E così, eccoti qui, piccola "ti amo": sei un "ti amo" rosso, vivido, lucente, e al buio credi esserlo un nero senza limiti, profondo, oscuro. Hai il cuore in fondo agli occhi, non riuscirai a nasconderlo ancora a lungo.>>.

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    Thoughts

    Lo è davvero, una bellissima canzone. <<Quindi non gli scriverai mai più? Non oserai ancora confidargli cose che non diresti ad alcuno? Non gli importano, non gli sono mai importate, eppure a te importa che rivolga uno sguardo solo per te, anche se non significa niente; A te importa che in quell'attimo ogni sua attenzione sia solo per il riflesso e la curvatura delle tue labbra; A lui impo... Altro...

    Lo è davvero, una bellissima canzone. <<Quindi non gli scriverai mai più? Non oserai ancora confidargli cose che non diresti ad alcuno? Non gli importano, non gli sono mai importate, eppure a te importa che rivolga uno sguardo solo per te, anche se non significa niente; A te importa che in quell'attimo ogni sua attenzione sia solo per il riflesso e la curvatura delle tue labbra; A lui importa questo: il tuo viso. Se sei triste, no; Se sei alba, no; Se sei fredda, no; Se sei un cinema a cielo aperto, sì. Se sai rubargli l'amore ogni giorno, non può; Se sai amarlo, se ne accorge forse la sera, quando è solo con i suoi forse; Se sai di quelle voglie tutte sue, sono le sue ombre che restano sulla porta e non abitano casa tua mai davvero: solo in sogno. Se siete un sogno, non se ne ricorda, e tu lo vivi uguale, uguale ai tuoi sogni. Se sei nei suoi occhi, sei solo rabbia. Se ricordi a te stessa che è solo passato, sei solo piena dei tuoi voglio. Se sei colore, sei immaginazione>>. 

    Se sei amore, sei tu. 

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    Fall

    Sì che si può cadere; Tra le tue braccia, tra i miei ricordi, tra tutto quello che sei stato e non avresti potuto essere. E sì che avrei voluto cadere: tra le tue certezze, e farne parte. E se mi hai restituito il bisogno di scrivere è perché ne sei diventato il centro, dei miei sogni, dei miei "e se", e non possono competere i miei punti fermi se ti voglio così.  Non importa il resto: ... Altro...

    Sì che si può cadere; Tra le tue braccia, tra i miei ricordi, tra tutto quello che sei stato e non avresti potuto essere. E sì che avrei voluto cadere: tra le tue certezze, e farne parte. E se mi hai restituito il bisogno di scrivere è perché ne sei diventato il centro, dei miei sogni, dei miei "e se", e non possono competere i miei punti fermi se ti voglio così.  Non importa il resto: anch'io so aspettare e perdere, e se non è il caso, quello ha già altri piani: i suoi piani ti portano a me.  

    <<Non sono affatto sicuro di questo.>>. <<Dici?>>. <<Dico.>>.<<Io dico che se ti chiamo fortissimo col pensiero, tu compari nella mia stanza, qualunque cosa tu stia facendo, in qualunque parte del pianeta possa trovarti. Per questo evito di pensarti, ti cancello da ogni cosa, il più possibile, altrimenti tu ti materializzi ovunque io mi trovi e ricomincia il nostro niente, esattamente da dove avevamo lasciato; Stavolta, con una me decisa ad arrivarti dove non mi hai lasciata mai entrare. Ti guardo le spalle, da lontano, sempre. Guardo a quello che avevamo messo in comune e trovo solo incomprensioni e ostacoli insormontabili: tu inviti tutti a fidarsi di te, ma tu non sai come si fa. E non lo vuoi nemmeno. Io vivevo di certezze., arrivavano senza che le chiedessi: è difficile non avere qualcosa da chi è molto simile a te: ha necessità vicine alle tue, interessi, bisogni, e chiede amore esattamente nel tuo stesso modo, ma quel che è stato adesso non esiste più, e io ho conosciuto te, pianeta inesplorato dell'Universo, e mi hai costretta a fare la cosa peggiore che avessi mai potuto scegliere: non potere andare fino in fondo, ma è un fifty-fifty: hai perso tu davanti alla realtà. E forse non valevo la candela e forse neanche tu, neanche noi. Non portavi con te un "insieme", forse qualcosa tipo "solo un adesso", ma per ogni mio adesso servono infiniti domani, senza forse, senza chissà, senza no che tengano. Portano a me in senso lato: ero la tua occasione per andare fino in fondo non più da solo, ma con me, e nonostante questo ci sono milioni di ma che una notte complessa riesce a disperdere, e quella sera sarà una notte a giorno. Tu non hai ancora trovato l'amore.>>.<<E saresti tu?>>.<<Tu l'hai detto>>.<<Bel gioco di parole>>.<<Il tempo non è un gioco. Sarà un gioco anche quando fingerai di non essere tornato perché è stata tutta colpa del fato e non riuscirai a fare niente neanche allora>>.<<Sbaglio... o non hai voluto tu, allora?>>.<<Allora non potevi.>>.<<Tu invece dovresti sforzarti di capirli i momenti sbagliati, potrebbero non arrivare più nemmeno quelli. E non potremo farci nulla entrambi.>>.<<Tu non mi conosci abbastanza per dirlo.>>.<<Sei ancora tu a stare sfidando la vita.>>.<<Per te, che neanche non te ne accorgerai quando arriverà il momento.>>.<<Sei davvero impertinente, sai: non arriverà, non ce ne saranno altri.>>.<<Invece sì. Io ne sono certa.>>.<<Sei rimasta ancora al terzo ed ultimo desiderio inespresso da chiedere al Genio della lampada?! Davvero assurdo! In questa situazione poi...>>.<<Io ho un nuovo sogno, e ci credo, e sei tu.>>

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    La mia ragione

    Tu prova a spiegarti il motivo per cui scegliere di saltare quegli ostacoli rincorrendo un mare di guai che vanno ovviamente nella direzione sbagliata; Andargli dietro nella condizione più testarda che esista e poi risvegliarsi con il primo e unico pensiero che non riesce mai ad addormentarsi di fronte all'idea di quella impresa così assurda: una maratona al contrario corsa alla velocità del su... Altro...

    Tu prova a spiegarti il motivo per cui scegliere di saltare quegli ostacoli rincorrendo un mare di guai che vanno ovviamente nella direzione sbagliata; Andargli dietro nella condizione più testarda che esista e poi risvegliarsi con il primo e unico pensiero che non riesce mai ad addormentarsi di fronte all'idea di quella impresa così assurda: una maratona al contrario corsa alla velocità del suono e di cui dover cancellare ogni ricordo, e ogni sogno anche: e non ho preso la mira al cuore, non più, - il tuo se ne infischia e credo non sia più neanche il solo - pur avendo sempre creduto fosse l'unica nobile ragione che mi autorizzasse a lasciarti un pensiero dietro la porta ogni volta che proseguo verso casa mia. Non siamo poi così distanti, ciononostante non mi raggiungerai mai, e io neanche: non avrai conosciuto ancora il significato di quel "coraggio dell'amore" di cui si straparla tanto, se un bel giorno non avvertirai l'assordante richiamo dell'assenza che ti ordina di trasformarla a tutti i costi in presenza viva, forte e imperativa, impellente, come fosse un appuntamento che qualcuno, te stesso, ha fissato per te, e devi andare: capisci soltanto che devi andare. Io e te non saremo mai pronti per questo: bisogna avere nel curriculum una certa esperienza nel rischio emotivo, ai "no" sonori, pronti a fare il giro del mondo ma non di bocca in bocca, a partire davvero, da soli, senza geolocalizzazione, e con l'unica consapevolezza di star facendo la sola, vera cosa giusta: provarci, fino in fondo, è tutto ciò che abbiamo, tutto ciò che possiamo salvare, e la maggior parte delle volte funziona, se ci hai creduto cosciente di giocarti tutto quello che senti. Hai un cesto senza fondo stracolmo delle mie parole, la forma più intima dei "sono qui" detti in tua assenza, l'anticamera prima di un vero incontro. <<Hai rovinato tutto tu>>.<<Tu me l'hai lasciato fare>>.<<Perché io non posso farlo per te: tu ti sei arresa, se non riesci più ad ascoltare il tuo coraggio dell'amore>>. 

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    L'ultima attesa

    Ho intrapreso il mio personalissimo viaggio dentro di te sapendo esattamente dove sarei finita, di fronte a cosa mi sarei fermata, il punto esatto in cui volevo arrivare, che volevo raggiungere, quello in cui non avresti più potuto accompagnarmi oltre, in cui non avrei accettato un biglietto per due di più. Sono partita dicendoti che, quando le mie vele sarebbero state ben piene d'aria e vento, ... Altro...

    Ho intrapreso il mio personalissimo viaggio dentro di te sapendo esattamente dove sarei finita, di fronte a cosa mi sarei fermata, il punto esatto in cui volevo arrivare, che volevo raggiungere, quello in cui non avresti più potuto accompagnarmi oltre, in cui non avrei accettato un biglietto per due di più. Sono partita dicendoti che, quando le mie vele sarebbero state ben piene d'aria e vento, da arrivare oltre ogni limite, avrei proseguito da sola: tu hai solo accettato di venire alle tue condizioni; Nessuno pone condizioni, ma c'è sempre chi non è disposto ad accettare le sue e il vento è già contrario, fin dal primo giorno. La consapevolezza ti porta un po' più in là di quello che immaginavi: credi fermamente in ogni tuo passo, ma nel mondo reale, per il mondo reale che abiti, è solo una fermata. Non è muoversi il punto, non avere un obiettivo e raggiungerlo - talvolta se ne ha uno anche se non lo si palesa -, è sapere che ti porterà dinanzi a quello da cui pare stavi scappando, portarci qualcuno, che poi va via, mentre tu rimani lì, con tutto ciò che stavi evitando: e adesso ce l'hai di fronte. A valle di ogni errore è come se si sentisse un sapore amaro, il gusto di chi ha appena tradito sé stessa e stavolta non può che lasciar perdere e proseguire. 

    Sono venuta nel tuo mondo e se sia stato un errore non l'ho ancora capito: forse no, non del tutto: il finale nascondeva una vera lezione, una di quelle che ho visto rappresentare infinite volte in uno dei miei film preferiti: quello che c'è stato nel  mezzo sarà anche discutibile - probabilmente il nuovo, l'inatteso da moltissimo tempo, non vede sempre l'ora di essere afferrato e mai lasciato sfuggire, pena la vendetta dell'ignoto -, del tutto fuori dalle mie amate logiche, vittorie tutte mie, che ho conseguito lealmente, come premio alla mia ferrea audacia: i miei traguardi sono fatti di felicità, a costo che non rabbuino il sorriso altrui neanche per un po', come un giro in mongolfiera. Ma ciò che conta veramente è destarsi, destarsi anche da addormentati, avere anche fatto un giro sulla scala che porta alle nuvole, ma sapersi fermare: capire quando è il momento di lasciarsi tutto alle spalle e riprenderti la realtà. E se non vuole sentire ragioni, l'impossibile ha un limite: la pazienza. L'impossibile a volte è reale davvero, lo capisci quando senti che il tuo sentire può avere ceduto, e non riesce più a reggervi entrambi. Se minaccia di lasciar cadere anche te stessa per continuare senza di te, è quello il momento: fermati, fermati qui.

     

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    Lettera g

    Adoro le sigle; E adoro dedicartele. Adoro perfino dedicarti tutto sapendo per certo che tu non potrai mai dedicarmi niente. Fra tutte le cose, adoro quell'idea che mi ero fatta di te e scriverò sempre, fino all'ultima parola, tutti i sogni che ho sognato; <<Fin qui posso stringerti, oltre non saremmo più amici, e questo non ci è permesso. E so anche che tornerai, prima o poi, quando sara... Altro...

    Adoro le sigle; E adoro dedicartele. Adoro perfino dedicarti tutto sapendo per certo che tu non potrai mai dedicarmi niente. Fra tutte le cose, adoro quell'idea che mi ero fatta di te e scriverò sempre, fino all'ultima parola, tutti i sogni che ho sognato; <<Fin qui posso stringerti, oltre non saremmo più amici, e questo non ci è permesso. E so anche che tornerai, prima o poi, quando sarai stanca di correre via e desidererai il mio modo di non riuscire a capirti ma di esserci comunque: io so esserci anche se non ti capisco>>. Mi manchi. Ti avrò anche detto di sparire, ma mi manchi comunque. Quando vengono a farti visita i ricordi, è inevitabile, anche se tu mi avrai rimpiazzata alla grande, fosse anche con la tua sola rabbia. E la colpa è tutta sua. Quando io ho paura, tu hai paura, ma non la riconosci, non sai riconoscerla e pensi che sia rabbia. La tua rabbia è come una colla, mi tiene incollata al desiderio di te. Davvero uno stranissimo effetto. Negli altri, mi tiene lontana anni luce, con te invece quasi non mi fa respirare, tanto ti sento vicino. Un classico di quello che fa male: toglie il respiro, ma non si può fare a meno di sbatterci il cuore contro il pensiero. Tu hai detto che ci saresti stato, ma non ci sei, e sei arrabbiato, arrabbiatissimo, e io muoio dal desiderio di te, in quella cosa assurda che a volte definisci "intesa", ma non è nulla di tutto questo. Dovremmo smettere di parlare; Io di scrivere anche. Non ho alcuna buona ragione anche solo per pensarti: la sincerità con te non paga mai, ci allontana sempre e nel dubbio, adesso so per certo che non ti sentirò ancora una volta, forse mai più. Mai più? Quanto tempo è "mai più" con te? Con me che non riesco a far tacere quella maledetta voglia di tirare fuori quello che neanche tu conosci di te e non sai neanche come sei veramente e io invece lo vedo, anzi, ti sento, ti sento fortissimo. Mi credi un disastro e non sopporti la mia "rabbia", rectius paura, ho sempre paura, perché tu sei un rischio immenso, e non riesci ad averne neanche una minima idea di quel che significa. <<Sei innamorata di me? Perché sono alto, bello e ...>>.<<Non lo sono. So solo che ti sono troppo vicina, devo allontanarmi, e subito. Se invece sono troppo distante, devo fare in modo che tu ti accorga che sono ancora una volta davanti a te, e mi sto tuffando dentro i tuoi occhi e non voglio andarmene da lì, da te>>.<<No. O resti o vai>>.<<Vado>>. E sono andata via sul serio. Non ho idea di come andrà, di quello che sei per me davvero, ma hai detto di "no" tu, io ho solo fatto il resto. Tutti possiamo essere un posto, un bel posto da raggiungere, perché è meraviglioso essere trovati, però dobbiamo anche sapere andare, spostarci, trovare. Io avevo trovato te, e tu, adesso, chissà dove sei.

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    Così, te ne vai

    Quando cambia qualcosa, e si ha una buona ragione per cambiarle le cose; Quando qualcosa è cambiato, ma, forse, non è mai stato davvero in quel modo; Quando tutto sembra chiaro, e sbagliato non è solo quel che sembra: è così; Quando non c'è più tempo da perdere: dieci anni sono troppi, per chiunque non abbia più pace per aspettare un solo giorno di più. Quando te ne accorgi, ma non vuole ... Altro...

    Quando cambia qualcosa, e si ha una buona ragione per cambiarle le cose; Quando qualcosa è cambiato, ma, forse, non è mai stato davvero in quel modo; Quando tutto sembra chiaro, e sbagliato non è solo quel che sembra: è così; Quando non c'è più tempo da perdere: dieci anni sono troppi, per chiunque non abbia più pace per aspettare un solo giorno di più. Quando te ne accorgi, ma non vuole darti retta, e ti lascia piangere, tanto prima o poi ti passa: è così, un dolore smette di avere voce, e fa più male. Fa male; Dieci anni sono troppi. Adesso, posso andarmene. Sto aspettandomi un po' più in là di quello che è stato, oltre ciò che ho perduto: non poterlo riavere, è un freno costante, ma ho preso del tempo, ora lo porto con me, ora se ne sta' lì da qualche parte, solo: però, mi stava aspettando, stava aspettando me.

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    Ti sarò vicino

    Così forte da non chiedere aiuto anche se ti cade il mondo addosso.Così fragile anche solo per un abbraccio.Ti sosterrò senza fare rumore e ti abbraccerò con braccia di seta. 

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    La legge dell'Amore, di Cristina Vaira

    “La Legge dell'Amore di Cristina Vaira è una favola delicata e poetica, una storia di fantasia che è allo stesso tempo un viaggio metaforico in cui si racconta delle insidie di sentimenti come la paura, il senso di colpa e il rancore, che allontanano pericolosamente l’essere umano dall’equilibrio fisico, mentale e spirituale, oltre che dall’amore. L’autrice, che è anche un’appr... Altro...

    “La Legge dell'Amore di Cristina Vaira è una favola delicata e poetica, una storia di fantasia che è allo stesso tempo un viaggio metaforico in cui si racconta delle insidie di sentimenti come la paura, il senso di colpa e il rancore, che allontanano pericolosamente l’essere umano dall’equilibrio fisico, mentale e spirituale, oltre che dall’amore. L’autrice, che è anche un’apprezzata musicista, ha intrapreso da anni un cammino di esplorazione interiore e di crescita personale insieme al marito, l’artista Jandro Cisneros, e in quest’opera cerca di veicolare quelle importanti verità che sono diventate parte integrante della loro vita privata e professionale.

    Attraverso la toccante storia di Stella Alma, la protagonista dell’opera, l’autrice ci sprona ad accettare le nostre colpe del passato, non permettendo loro di imprigionarci ma lasciandole andare; il perdono è la chiave che permetterà alla protagonista di compiere la sua missione, così come può consentire a noi di essere liberi e di donare libertà.

    Stella Alma è la Direttrice della Grande Biblioteca, il cuore di un Sistema perfetto e allo stesso tempo fragile: il corpo umano; nella biblioteca vi sono alti scaffali di legno pregiato, dove centinaia di libri si muovono da un ripiano all’altro con ordine e armonia, rispettando la Legge dell’Amore. Ogni libro rappresenta un’emozione o un sentimento, e le copertine hanno un colore diverso a seconda di ciò che manifestano. A causa della costante mutabilità delle emozioni e dei sentimenti provati dal Sistema, però, il moto dei libri necessita di essere regolato: è Stella a occuparsi di gestire quella vivace e disordinata esplosione di colori, con una bacchetta ereditata dal padre, che utilizzava come un direttore d’orchestra - «Il nostro compito è mantenere costante l’equilibrio. La nostra musica, le nostre interpretazioni del moto, il nostro controllo della bacchetta, tutto ciò ha un grande e importante obiettivo: regolare l’equilibrio delle emozioni nella Grande Biblioteca».

    L’armonia è però rotta da un evento che provoca un profondo e incessante dolore in Stella: le emozioni negative prendono il sopravvento e alla protagonista non resta che partire per un viaggio verso luoghi mai esplorati, alla ricerca del celeberrimo Capitan Coscienza e di una cura per la malattia che ha colpito non solo la Grande Biblioteca ma anche l’intero Sistema, che ha perso la sua integrità e le connessioni tra le sue parti. Sarà un’avventura straordinaria che la condurrà a una difficile ma liberatoria consapevolezza, e che le farà raggiungere quella pace necessaria per accettare il passato, e godere pienamente del momento presente.

    SINOSSI DELL’OPERA. Nella Grande Biblioteca, il cuore del Sistema, meglio conosciuto come il Corpo Umano, Stella Alma s’impegnava per diventare futura Direttrice. La giovane stava imparando a condurre l’incostante e imprevedibile moto dei libri, le emozioni del Sistema, i cui balzi repentini dovevano essere domati con maestria. Nonostante la grande responsabilità che incombeva sul suo destino, Stella era certa di essere guidata dalla saggezza di suo padre… finché un giorno cambiò tutto. Un tragico evento spingerà Stella verso la più grande e difficile avventura mai affrontata prima da un direttore della Biblioteca. La giovane si troverà a dover viaggiare lungo il Sistema alla ricerca di risposte, fronteggiando le sue paure più nascoste e scoprendo il volto del suo vero e unico nemico.

    BIOGRAFIA DELL’AUTRICE. Cristina Vaira è una cantante, cantautrice e produttrice musicale premiata a livello internazionale, e recentemente riconosciuta, con la sua band Jandro & Cristina, per il singolo “Libertà, Libertad!” al Global Voices Film Festival 2021, presentato dalle Nazioni Unite (UN Women USA). Nata a Milano nel 1984, la cantante e autrice si è trasferita a Boston, USA, dopo aver vinto una borsa di studio per conseguire una laurea in “Songwriting” al Berklee College of Music, la più famosa scuola di musica leggera al mondo. Ha anche conseguito una laurea con lode in Lettere e Filosofia, specializzandosi in Giornalismo, all’Università Cattolica di Milano, e un Master in Comunicazione per l’Industria Musicale nella stessa università. I suoi studi l’hanno portata a lavorare alla casa discografica EMI Music Italia, nel team che ha promosso artisti del calibro di Vasco Rossi, Coldplay, Amy Winehouse e molti altri. L’artista è inoltre voce e co-cantautrice del duo Jandro & Cristina, formato con suo marito, il noto artista messicano Jandro Cisneros, produttore musicale e video, multistrumentista e Professore al Berklee College of Music. Attualmente Cristina vive a Boston con suo marito e i loro due figli e insieme, Jandro & Cristina, educano, creano e producono contenuti che promuovono il miglioramento dell’umanità attraverso i loro progetti artistici e la casa editrice Jandro & Cristina Publishing, di cui ne sono i fondatori.

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  • Di Tendenza

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    A chi?

    Splendi ora che ti vedo in lontananza...So che non vuoi tornare indietro e mi chiedo dov'è finito ora il tuo cercarmi la mano?L'ultimo ricordo del tuo volto nascosto per non farti veder piangere, mi confonde e rende pensieroso invano,mentre il tempo in modo inesorabile non mi aspetta ma avanza. Prevedo giorni solitari prima di star meglio e so che non puoi dirmelo, ma a chi stanno andan... Altro...

    Splendi ora che ti vedo in lontananza...

    So che non vuoi tornare indietro e mi chiedo dov'è finito ora il tuo cercarmi la mano?

    L'ultimo ricordo del tuo volto nascosto per non farti veder piangere, mi confonde e rende pensieroso invano,

    mentre il tempo in modo inesorabile non mi aspetta ma avanza. 

    Prevedo giorni solitari prima di star meglio e so che non puoi dirmelo, 

    ma a chi stanno andando ora i tuoi pensieri? 

    Ti cerco ogni volta che i pallidi raggi governano le acque o l'apprensivo sole cura le terre quaggiù,

    mi hai fatto conoscere l'Amore e a metà dell'opera hai calato il sipario,

    a quale principio essere di nuovo il protagonista e sbarcare il lunario,

    se alla fine della giornata i tuoi abbracci non mi consoleranno più? 

    È stato il maggio più freddo che riesca a ricordare e mi chiedo solamente a chi stiano andando ora i tuoi pensieri?

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    Ama me

    Abbiamo perfino sognato Parigi insieme; Sognereste mai di andare a Parigi con la persona della porta accanto che proprio non vi sopporta e che non sopportate neanche voi? Peccato che ogni notte, i sogni - ancora loro - dicono altro, dato che ne siete completamente, perdutamente innamorate. Così Parigi è perfetta, per litigare di nascosto e fare pace al buio subito dopo, e lasciare che ogni lampi... Altro...

    Abbiamo perfino sognato Parigi insieme; Sognereste mai di andare a Parigi con la persona della porta accanto che proprio non vi sopporta e che non sopportate neanche voi? Peccato che ogni notte, i sogni - ancora loro - dicono altro, dato che ne siete completamente, perdutamente innamorate. Così Parigi è perfetta, per litigare di nascosto e fare pace al buio subito dopo, e lasciare che ogni lampione illumini tutti i baci che riuscite a concedervi. Non sarà facile prendere quel treno con tutti quei no nelle scarpe, e negli occhi: la delusione taglia corto, toglie le parole, la voglia di spiegarsi. Se non t'importava, perché Parigi e non vicino casa, lungo le vie di sempre, con le parole sempre le stesse: "scusa, ho fatto tardi, non ho avuto un attimo per me"? Ho rinunciato a tutti i miei attimi per la mia personalissima Parigi fra le mie vie, fra le mie pagine, fra le mie canzoni, fra i miei sorrisi inaspettati, fra quello che dicevi, fra gli istanti infiniti, fra quello che doveva essere bellissimo e si è rivelato doloroso, allusivo al niente che temevo di essere perché quello sentivo; E tu parlavi di Parigi..  Nessuno c'è stato senza sapere già tutto il necessario: prima di partire, semplicemente ama.

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    Come due cigni in una palude

    E' una storia d'amore, semplice, con tanta dolcezza (si parla anche di dolci).

    L' happy end c'è ma non per tutti.

    Anzi per qualcuno sarà drammatico, per altri accadrà esattamente quello che si merita!

    Vi chiedo di leggerlo e di scrivere una recensione.

    Grazie 

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    Come due cigni in una palude …

    Questo romanzo "rosa" inizia a New York dove i protagonisti - un affascinante uomo americano e una bella ragazza riminese - si incontrano per affari e poi li vede entrambi a Rimini a lavorare nella stessa azienda, finché pian piano si sviluppa una profonda relazione d'amore, dopo che lei, pur innamorata a prima vista, ma non convinta dei propri mezzi, cercava di evitarlo, temendo di non attrarlo.... Altro...

    Questo romanzo "rosa" inizia a New York dove i protagonisti - un affascinante uomo americano e una bella ragazza riminese - si incontrano per affari e poi li vede entrambi a Rimini a lavorare nella stessa azienda, finché pian piano si sviluppa una profonda relazione d'amore, dopo che lei, pur innamorata a prima vista, ma non convinta dei propri mezzi, cercava di evitarlo, temendo di non attrarlo. Le vicissitudini quotidiane durante il lavoro in un'azienda discutibile, non tutte moralmente ed eticamente ineccepibili, non scalfiscono però l'attrazione ed i sentimenti che nei due aumentano giorno dopo giorno, trasformando un sogno in una realtà inossidabile. Storie non piacevoli di altre persone, sia veri amici che ripudianti compagni di lavoro, si intrecciano con quella dei due protagonisti, per poi risolversi in modo sorprendente, seppur con esiti diversi. Così i protagonisti, stufi di sentirsi come due cigni in una palude di gentaglia, escogitano il loro piano di rivincita nella vita grazie alle proprie capacità. I due protagonisti in fondo non cercano altro che il "lago dei cigni" nell'oasi della felicità con un "tete a tete" che forma un cuore perfetto.

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    Come due cigni in una palude

    Questo romanzo "rosa" inizia a New York dove i protagonisti - un affascinante uomo americano e una bella ragazza riminese - si incontrano per affari e poi li vede entrambi a Rimini a lavorare nella stessa azienda, finché pian piano si sviluppa una profonda relazione d'amore, dopo che lei, pur innamorata a prima vista, ma non convinta dei propri mezzi, cercava di evitarlo, temendo di non attrarlo.... Altro...

    Questo romanzo "rosa" inizia a New York dove i protagonisti - un affascinante uomo americano e una bella ragazza riminese - si incontrano per affari e poi li vede entrambi a Rimini a lavorare nella stessa azienda, finché pian piano si sviluppa una profonda relazione d'amore, dopo che lei, pur innamorata a prima vista, ma non convinta dei propri mezzi, cercava di evitarlo, temendo di non attrarlo. Le vicissitudini quotidiane durante il lavoro in un'azienda discutibile, non tutte moralmente ed eticamente ineccepibili, non scalfiscono però l'attrazione ed i sentimenti che nei due aumentano giorno dopo giorno, trasformando un sogno in una realtà inossidabile. Storie non piacevoli di altre persone, sia veri amici che ripudianti compagni di lavoro, si intrecciano con quella dei due protagonisti, per poi risolversi in modo sorprendente, seppur con esiti diversi. Così i protagonisti, stufi di sentirsi come due cigni in una palude di gentaglia, escogitano il loro piano di rivincita nella vita grazie alle proprie capacità. I due protagonisti in fondo non cercano altro che il "lago dei cigni" nell'oasi della felicità con un "tete a tete" che forma un cuore perfetto.

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    La Reina Enfermera

    Leggilo qui, naturalmente gratis!La Reina Enfermera Gᴇɴᴇʀᴇ Lᴇᴛᴛᴇʀᴀʀɪᴏ: 𝕱𝖆𝖓𝖋𝖎𝖈𝖙𝖎𝖔𝖓, 𝕽𝖔𝖒𝖆𝖓𝖈𝖊, 𝕾𝖙𝖔𝖗𝖎𝖈𝖔, 𝖉𝖎 𝕲𝖚𝖊𝖗𝖗𝖆 Sɪɴᴏssɪ: Spagna. XXI secolo. Ramon, ragazzo di sedici anni è costretto a partire per trasferirsi in Marocco. Oltre alle valigie porta con sé una del... Altro...

    Leggilo qui, naturalmente gratis!

    La Reina Enfermera 

    Gᴇɴᴇʀᴇ Lᴇᴛᴛᴇʀᴀʀɪᴏ: 𝕱𝖆𝖓𝖋𝖎𝖈𝖙𝖎𝖔𝖓, 𝕽𝖔𝖒𝖆𝖓𝖈𝖊, 𝕾𝖙𝖔𝖗𝖎𝖈𝖔, 𝖉𝖎 𝕲𝖚𝖊𝖗𝖗𝖆 

    Sɪɴᴏssɪ: 

    Spagna. XXI secolo. Ramon, ragazzo di sedici anni è costretto a partire per trasferirsi in Marocco. Oltre alle valigie porta con sé una delusione d'amore; ma il ritrovamento di un misterioso manoscritto lo trasporterà nel passato e gli farà rivivere mondi ormai perduti, o forse ancora vivi nella memoria del popolo. Melilla. XX secolo. Dopo la distruzione dell'ospedale della Croce Rossa, i nostri eroi tornano a Madrid, ciascuno alle proprie vite. Solo Veronica e Magdalena decidono di rimanere. Ma le avventure non sono ancora finite e presto i nostri eroi si ritroveranno di nuovo insieme ad affrontare le sfide della vita. 

    © Tutti i diritti riservati. Esclusi i personaggi la cui creazione è da attribuirsi esclusivamente agli autori della serie tv, la storia è frutto della fantasia dell'autore, è perciò vietata la riproduzione e copia, totale o parziale di essa.

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