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    Una notte

    Quanti mondi è possibile attraversare, fare nostri, sentire, veder passare, impossibili da fermare, semplicemente osservando il panorama che scorre lungo il finestrino di un pullman? Sarai stato dentro a un'intera playlist, a ogni viaggio, che non è poi così lungo, eppure è già così "tanto"; "Non posso dedicarti neanche un pensiero, titolo di coda dei sogni che chiamo alla mente quasi una ma... Altro...

    Quanti mondi è possibile attraversare, fare nostri, sentire, veder passare, impossibili da fermare, semplicemente osservando il panorama che scorre lungo il finestrino di un pullman? Sarai stato dentro a un'intera playlist, a ogni viaggio, che non è poi così lungo, eppure è già così "tanto"; "Non posso dedicarti neanche un pensiero, titolo di coda dei sogni che chiamo alla mente quasi una mattina sì e una no, tu che ti allunghi su di me per respirare lo spirito del giorno che questa volta affronteremo l'uno accanto all'altra, e che sfida averti accanto adesso. La tua mente è un intero appartamento da svuotare dalla convinzione che tutti i pezzi che potresti avere non potranno accoglierti mai al tuo ritorno; Io sono uno di quelli, che lasci alla mia vita sapendomi nella tua, come sei tu anche. Anche le ondine, tutte piene di rombi scomposti perfettamente contigui e modellabili ma che non si slegano mai, quelle le ho viste in un posto che tutti ti abitano, ma che solo io so. Ti costerò carissima la decisione di non avere atteso il tuo tempo dell'amore: ogni bacio che ricevi è il senso della passione che stavi cercando e hai amato anche quello, soprattutto quello, che era affezione e pelle, e ti si perfino premurato di amare ciò che hai ricevuto ma se è stato amore io non posso dirlo, io non posso crederlo, e neanche posso convincermene: l'amore è una polvere gravitazionale, non va mai via, nemmeno se ci soffi sopra con tutto il fiato che hai o se te ne dimentichi distratto nel corso dei giorni che non si arresta e non puoi fermare, e questo, esattamente questo mi fa paura, sapere che fra vent'anni, tu sarai ancora lì a sollevare la cornetta del telefono di una cabina pubblica sopravvissuta alle ruggini del tempo e ti aspetterai l'amore, tutto l'amore possibile, e certamente anche un cornetto e una tazza media fumante, tè per te e cappuccino per me, all'ora che preferisco e nel posto più tranquillo lì intorno, nella speranza che piova, tanto anche se fa caldissimo, stare vicini è la ricompensa per averci creduto, e la certezza che non potrà esserti negata, fin da subito, sarà la mia perfetta esimente. Se non avrai dato via, completamente disperso almeno la metà più uno di tutte le tue incontrovertibili ragioni, non aspettarti l'amore, non aspettarti un Sole rimasto dietro le nuvole per un quarto di vita: non potrà mai succedere come vorresti. <<Per me, potremmo amarci subito. Tu hai ... altri impegni?>>. <<Ho avuto una vita e ce l'ho ancora, anche adesso che ti ho incontrato>>. <<Non mi hai incontrato, ci siamo ritrovati>>. <<E? Dovresti sforzarti di aggiungere qualcos'altro, tipo tutte le volte che hanno solo detto di amarti, ti hanno intrappolato in un mondo sensazionale fatto di sole sensazioni, che puntualmente poi si sono risolte in vapore e andandosene non hanno creato neanche un temporale  e tu ti sei spinto così oltre da condividere comunque l'amore>>. <<E' l'unico amore che ho conosciuto e ho amato con tutto me stesso>>. <<E hai affidato a loro i tuoi respiri puri, quelli incontrollabili, le tue ansie e le hai amate tutte e anche tutte insieme, perché tu non sai smettere di amare e le ami ancora>>. <<Non si smette di amare, anche se è finita, e per qualcuna potrebbe anche essere finito il viaggio della sua intera esistenza, e questo me l'hai insegnato tu: anche tu ami ancora, ami lui e ami anche me, nello stesso modo diverso che non sei mai riuscita a capacitarti potesse esistere e convivere nel cuore umano. C'è un amore assopito e uno che arde e vive>>. <<C'è anche un tempo finito per ognuno di essi, e non ho mai vissuto amori contemporanei>>. <<Il cuore confonde sempre tempi e momenti, ma tu stai lottando contro te stessa, contro di me non c'è niente da vincere, se non i miei sentimenti imperfetti>>. <<I sentimenti sono perfetti, l'amore è completo, nasce così, e non ha bisogno di interventi regolatori né di consigli e soprattutto non è suscettibile di indecisione>>. <<Ma la mia vita sì, e tu eri solo una ragazzina divisa tra passato e futuro, il primo che non avevi accettato e il secondo che ti ha fatto sempre paura e io in nessun posto>>. <<Io sognavo un amore giusto>>. <<Una eccezione di amore allora: oggi, tutti hanno un prima e un dopo, e tu ti troverai spessissimo in mezzo e dovrai scegliere senza poterti rifiutare di farlo>>. <<Se mi avessi scelto, avresti violato la tua regola regina: amare solo chi ami. Può sembrare una contraddizione, ma per te no: tu sei piena di si e no insieme, sono il tuo connotato di riconoscimento: sì, per questo, questo e quest'altro, no, per tutto il resto, e i forse li devi capire tu, cioè io. Questo adoro di te. Non lasci esistere niente che sia incorreggibile, aggiustabile con gli occhi del tuo amore perfetto agli occhi tuoi, e se si può correggere, allora sbagliare è più di un buon motivo. L'amore che non sbaglia mai perché di fatto non può sbagliare: se ami, non sbaglierai mai, anche se hai toppato sulle ordinazioni. Mi auguro che il gettone della tua telefonata ci faccia restare in linea ancora un po': desidero sciorinarti tutti gli argomenti di cui sono capace perché tu possa lasciarmi amarti; Ti amo. Sì, lo so che è spiazzante>>. <<Mi ha spiazzata quando hai capito che ho fatto di tutto per impedirti di dirlo: non puoi dire qualcosa che non hai mai conosciuto, perché io, pur sapendolo, finisco per crederti, per credere a qualcosa che non esiste, ma dentro di me so benissimo che in realtà il tuo non è amore. Tu, in quello, cerchi una sicurezza e la senti solo quando ti si dona l'indonabile, ma quando lo si cerca da te, non se ne trova neanche un po', e si inizia a sentire un freddo gelido, il freddo che scompone le tende della stanza, senza che dopo aver chiuso le finestre il calore torni a riscaldare l'ambiente. A stringere questa cornetta sono questo, un freddo gelido che soffia fin verso di te e che tu non puoi riscaldare, neanche se io lo desiderassi con tutta me stessa amandoti. Non ti ho scelto perché non potevo amarti, non potevo e non posso neanche adesso. Il gelo colpisce basso, tutt'intorno a me, si è impadronito di me, custodisce una temperatura di 180° gradi Celsius all'ombra, ciò che ero, l'energia creatrice che faceva da propulsore al mio mondo, prima della mia personalissima tempesta. Se ti avessi lasciato amarmi, sai con che uragano avresti dovuto batterti? Il mio e il tuo interiore insieme. Ti avrei fatto così male che il dolore chiuso dentro di me mi avrebbe tolto perfino quello che mi ha lasciato tenere a caro prezzo e solo per un po'; Mi fa male anche solo dirti tutto questo.>>. <<Avrei desiderato tantissimo che tu mi avessi lasciato provarti che io sono il primo guerriero del cuore: puoi distruggermi soltanto tu. Odiavi il fatto che ti aspettassi, odiavi saperlo e sentirtelo dire, ma è così. Il tuo modo perfetto di amare è il mio bisogno; Il mio modo imperfetto di amare desidera essere guarito. Ho amato e sono stato amato e non ho mai chiesto che il mio bisogno venisse curato da chi sapevo non avrebbe potuto farlo. Oggi, mi basta questo, dirti che ti amo, dirti che la mezzanotte è sempre un orario magico in cui posso sempre incontrarti, è li che ti ho incontrata in tutti i miei sogni>>. <<In quel senso pieno di contraddizioni, ti ho amato anch'io>>. <<Se adesso ti chiedessi una notte, so che non sarebbe una richiesta che potrebbe aiutarmi davvero: non potrebbe mai bastarmi, però in tanti film una notte è sufficiente, eppure so anche che per te sarebbe già troppo... quindi, cosa posso chiederti?>>.<<Di dirti che ti amo adesso, ad esempio, prima ho usato il passato>>.<<Ho già sbagliato a chiedertelo una volta, non sognerei mai di rifare l'errore ancora>>.<<Te lo ricordi?>>.<<La presunzione è una delle mie ragioni inoppugnabili, senza l'amore. Oggi, ho un po' di tatto in più. Abbiamo finito il tempo, ma adesso so cosa dirti: avrei voluto meritarmi il tuo amore, sconfiggere le tue paure, una volta ho perfino pensato di chiederti di sposarmi, ma quello l'avevo rubato alla scena di un film in cui ti ho immaginato tutto il tempo: sono queste le cose che mi fregano, l'immaginarti ovunque: non ci siamo mai baciati, ma mi sembra che tra noi sia già successo il più inspiegabile amore, tutto l'amore che può esistere e per tutto questo tempo. Non ho idea di come sia stato possibile, sei un film d'amore e io non avevo mai neanche voluto pensare alla possibilità di un rosa; Sei un rosa che aleggia, perfino quando fisso il camino stando attento a non scottarmi>>.<<Ho sempre sognato una notte con te, e saresti pieno di regole e vincoli su tutto ciò che non potresti fare - e la prima è che non puoi avvicinarti a me -, e so che dirti questo è già un errore, so che dirti che muoio dalla voglia di stringerti, soltanto stringerti, è già un immenso errore ma...>>.<<Se non fossi a più di non so quanti Km di distanza sei da me, e fossi dietro di te, sarebbe bellissimo dirti di voltarti... sei un film, d'altronde, ti ho già detto anche questo>>.<<Tu sei il mio posto segreto, dove riverso tutto l'amore che ho dentro>>.<<Una notte>>.<<Una notte>>.

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    Senso unico

    La fuga, la corsa senza sosta, senza meta, con la consapevolezza che niente sarebbe cambiato, di star compiendo un giro, due o forse tre intorno a qualcosa, qualcuno che al mio ritorno ritroverò nel posto esatto in cui l'ho lasciato un tempo indefinito fa; Serviva comunque a me, per restare con me stessa, ingarbugliarmi i pensieri, metterci un bavaglio, coprirmi il cuore fin sopra gli occhi. L'am... Altro...

    La fuga, la corsa senza sosta, senza meta, con la consapevolezza che niente sarebbe cambiato, di star compiendo un giro, due o forse tre intorno a qualcosa, qualcuno che al mio ritorno ritroverò nel posto esatto in cui l'ho lasciato un tempo indefinito fa; Serviva comunque a me, per restare con me stessa, ingarbugliarmi i pensieri, metterci un bavaglio, coprirmi il cuore fin sopra gli occhi. L'amore è tutto lì, così: se non hai coraggio, aspettalo, aspettati, ma se sei a senso unico dove dovresti essere a doppio senso, con l'amore che trabocca un po' ovunque, con le mattine e le sere e tutto e ogni giorno da allora annebbiato dai sogni, dove siamo insieme, imperfetti, sbagliati, inconcepibili, perfettamente ubriaca di sogni già a colazione, quando il caffè sta per ricoprirmi di attenzioni mentre tu, la tua energia e io dovremmo essere i segni su un cuscino stravolto, ecco, tu sei quello, amore a senso unico, capriccioso, egoista, ignobile passione, passione insaziabile, solo passione, irrazionale, irraggiungibile, indimenticabile, che voglio vivere. Voglio viverti, almeno come fossi un sogno, la vita nella vita che vivo; Porta "l'amore", vista cuore, sesto piano: dove nasce il Sole e le stelle ballano un lento per tutta la notte; Porta socchiusa alla vita, sono già alla finestra, con gli occhi chiusi, le spalle al passato, lo sguardo fisso sulla strada: alla prima, svolta a sinistra, anche se è un vico, ti farà sorridere, sentire protetto: amami.

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    My secret

    Quel noi doveva essere un posto da raggiungere soltanto dopo aver posato la testa sul cuscino, chiuso gli occhi, tutto quello che non va, fuori da te. Un posto dove potevamo essere tutto ciò che sognavamo, senza dar spiegazioni a noi stessi, agli adulti che cerchiamo di essere ogni giorno; Dove andare al luna park insieme, fare a gara  chi arriva prima, a chi si stende prima sul prato, a chi... Altro...

    Quel noi doveva essere un posto da raggiungere soltanto dopo aver posato la testa sul cuscino, chiuso gli occhi, tutto quello che non va, fuori da te. Un posto dove potevamo essere tutto ciò che sognavamo, senza dar spiegazioni a noi stessi, agli adulti che cerchiamo di essere ogni giorno; Dove andare al luna park insieme, fare a gara  chi arriva prima, a chi si stende prima sul prato, a chi ferma una canzone che passa alla radio; Dove assaporare ogni goccia di pioggia, ogni racconto segreto, ogni confessione, ogni dolcezza, ogni fragilità; Dove ridere incuranti del tempo che resta; Dove continuare a crescere, osservare da fuori le nostre vite senza cambiare nulla, senza desiderare di farlo, senza mai aspettarci niente, senza provare a cambiarci, senza mancare una promessa, senza ferirci: solo sogni; Dove tenermi per mano; Dove tenerti per mano; Dove amarti; Dove amarmi; Dove poter essere me stessa con te senza curarmi del mio buio, la mia notte che avanza ogni volta che ti fai più vicino e ti allontani; Dove non possiamo stringerci senza essere noi; Dove te stesso è silenzio e perfino tu ti scordi finalmente le parole, smetti di aggrapparti e ti fai indifeso e mi lasci entrare. Dove non avremmo avuto bisogno di spiegare, di chiedere, di essere capiti. Dove osservarti in ogni centimetro e accarezzarti l'anima; Anima mia. 

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    Fra i miei domani

    E ti ho detto mille volte che non puoi restare; L'ho detto a me stessa attraverso di te, e sono stata ingiusta, anche con me stessa. La scoiattolina ne "La spada nella roccia" si accorse che Artù non poteva restare dopo che ormai lo desiderava già, ma non fu colpa sua, perché le sembianze di Artù erano quelle di uno scoiattolo qualunque quando accadde, mentre tu non eri uno qualunque fin dall'... Altro...

    E ti ho detto mille volte che non puoi restare; L'ho detto a me stessa attraverso di te, e sono stata ingiusta, anche con me stessa. La scoiattolina ne "La spada nella roccia" si accorse che Artù non poteva restare dopo che ormai lo desiderava già, ma non fu colpa sua, perché le sembianze di Artù erano quelle di uno scoiattolo qualunque quando accadde, mentre tu non eri uno qualunque fin dall'inizio, e io l'ho sempre saputo. Quindi, adesso? <<Per me va bene così.>>. Hai e abbiamo già detto abbastanza? Senza che sia successo nulla, le parole, e solo quelle, che peso possono avere? O sei follemente innamorato o niente. <<Io sono qua.>>. Non me ne faccio nulla. Una vita non la puoi cambiare cancellando il passato. Il passato è l'unico che resta com'è esattamente accaduto e, a volte, troviamo che le persone cambiano, altre, siamo fermamente convinti che non possano cambiare mai, e a volte vale l'una, altre l'altra, a volte accade, altre no, tranne il passato. <<Se non sei amore, niente, neanche un'emozione>>.<<Ma l'amore non si dice soltanto, accade, ti stravolge e un desiderio diventa il tuo "dentro di te">>.<<Cosa c'è dentro di te?>>.<<Tu>>.<<Solo la sera, negli spazi angusti e reconditi che restano nella tua giornata>>.<<Nei momenti in cui vorrei accadesse con te. Mi addormento così, sognandolo>>.<<E non capisco più esattamente chi sono io e chi sei tu, se prima i desideri appartenevano solo a te, perché io non mi nutrivo di niente che fosse meno di un amore totale e completo>>.<<Perché il mio amore è imperfetto? Io ho bisogno di presenze, odori, sguardi, strette allo stomaco, respiri bloccati che si riprendono solo con mille baci>>.<<Ma questo non può accadere>>.<<L'amore accade, se lo vuoi>>.<<Così, con le nostre vite incasinate, non posso>>.<<La pena la conosci>>.<<Devo perderti, non ho altra scelta>>.<<Non mi oppongo, a te la scelta>>.<<E se torno indietro? Avremmo un bacio in sospeso>>.<<Potremmo ritornare, tu decidi. Più di un bacio e allora dovrai abbandonarti tu a me>>.<<Non potrei mai>>.<<Allora non tornare. Se non puoi amarmi, non tornare>>.

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    Le quattro categorie

    Il mondo si divide in quattro categorie: quelli che rompono le palle, quelli che si rompono le palle, quelli a cui rompono le palle e quelli che rompono le palle perché gli rompono le palle.Almeno una volta nella vita, tutti noi facciamo parte di queste categorie e anzi, molto spesso, saltiamo da una all'altra quasi senza rendercene conto. Questo è sempre stato il mio pensiero su come andassero ... Altro...

    Il mondo si divide in quattro categorie: quelli che rompono le palle, quelli che si rompono le palle, quelli a cui rompono le palle e quelli che rompono le palle perché gli rompono le palle.

    Almeno una volta nella vita, tutti noi facciamo parte di queste categorie e anzi, molto spesso, saltiamo da una all'altra quasi senza rendercene conto. Questo è sempre stato il mio pensiero su come andassero le cose nel mondo e niente poteva farmi cambiare idea.

    Esisteva però anche una quinta categoria, quella di cui speravo di far parte, quella che conteneva solo pochi eletti in confronto all'enorme numero di persone che popolavano le prime quattro: la categoria delle persone che non rompono le palle. M’impegnavo quotidianamente per non essere un rompipalle ma, in numerose situazioni, questo mio sforzo risultava vano e allora finivo per rompermi le palle, rientrando così a pieno titolo nella seconda categoria.

    Per dirla tutta, finivo di frequente anche nella terza categoria. E già, la non facile condizione di non rompipalle espone alle vessazioni e ai soprusi di grandissimi rompipalle i quali, profondamente innamorati della loro categoria, fanno di tutto per rimanervi attaccati. Un membro della prima categoria ha bisogno che il resto delle persone si accorga della sua esistenza perché si nutre di quello e vive per quello, se passa inosservato, viene a mancare la legittimazione del suo essere rompipalle da parte di chi non lo è. Da lì, l’escalation è un attimo. Ti rompono le palle, ti rompi le palle perché ti rompono le palle, rompi le palle perché ti rompono le palle, diventi un rompipalle. Preciso, pulito, neanche te ne accorgi. Una volta innescato il processo, c’è ben poco da fare, la strada è tracciata e non si torna indietro. Lo senti, lo percepisci che le cose stanno cambiando, in giro le facce hanno sguardi diversi, la pizza è meno saporita, i tuoi amici fanno cagare, inizi a vedere cessa anche Ornella Muti. Sì, proprio lei, Francesca Romana, quella che da brufoloso adolescente osservavi davanti al letto prima di addormentarti. Come dicono nei film americani, ci sei dentro fino al collo, stai a galla in un mare di rottura di palle che da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude, in un rigurgito di leopardiana memoria che in quanto a rottura di coglioni non è secondo a nessuno.

    Perché in quei casi viene in mente Leopardi e non Montale, perché? No dico, in confronto, se proprio è inevitabile rompersi le palle, molto meglio meriggiare pallido e assorto presso un rovente muro d’orto.

     Vuoi mettere Giacomo con Eugenio? Leopardi, una vita di merda a Recanati, brutto, gobbo, malato, muore a 39 anni che sembra ne abbia il doppio. Montale, belìn, nasce a Genova ed è certamente sampdoriano, con quella faccia da nonno buono, senatore a vita, premio Nobel per la letteratura nel 1975, come fai a non amarlo.

    La sfida poetica, determinata dalle incrostazioni del liceo classico, aveva un terzo incomodo, l’inventore di neologismi più famoso d’Italia, il Vate Gabriele D’annunzio. Le simpatie verso il poeta pescarese erano dovute non tanto al fatto che fosse fascio, cioè l’estremo opposto alle mie idee politiche, quanto alla creazione dell’acronimo Saiwa, il marchio dei miei fedeli biscotti della colazione e alle lodi tessute verso il Nepente, Cannonau rosso rubino dal gusto intenso, ottimo per le carni alla brace.

    C’era poi quel verso finale, quello che conclude “La pioggia nel pineto

    «Piove su le nostre mani

    Ignude,

    Su i nostri vestimenti

    Leggeri,

    Su i freschi pensieri

    Che l'anima schiude

    Novella,

    Su la favola bella 

    Che ieri 

    M'illuse, che oggi t'illude, 

    O Ermione»

     

    I vestimenti leggeri ricordavano “quella sua maglietta fina tanto stretta al punto che m’immaginavo tutto”. Fina e non Fila, come per anni aveva pensato e cantato. Lì, descritta in una sintesi folgorante, c’era la fotografia della mia storia con Giulia, una favola bella che mi aveva illuso e che ancora continuava a illudermi con rabbia.

    A pensarci bene, che cavolo c’entra tutto questo con le cinque categorie del mondo? C’entra e pure parecchio. Durante la nostra breve storia, avevo scritto numerose poesie, parola grossa, io le chiamavo “stronzate” e a Giulia erano piaciute, la facevano sentire importante, amata, viva. Avevo trascritto le migliori in un quaderno intitolato “Storie dell’allegra tristezza” e un giorno, con le mani tremolanti, trovai il coraggio di regalarglielo.

    La sua preferita era “Il tempo senza tempo

    «Mentre la risacca accarezzava la spiaggia

    La tua testa si poggiò sulle mie ginocchia

    Vidi allora come mai prima

    L’immenso del tuo sguardo

    Trapassarmi i sensi in un solo momento

    Il tempo diventò senza tempo

    E tutto il resto intorno

    Scomparve»

    La nostra relazione non durò molto. Senza rendermene conto, mi trasformai in un rompipalle seriale e un bel giorno Giulia, satura di tutto, mi mandò a fanculo. Troppi punti di attrito in un rapporto costellato da silenzi che cercavo di forzare nei modi meno opportuni, gli unici che allora conoscevo, gli unici che avrei dovuto evitare. Ma il sentimento no, quello era enorme, totale, entrambi eravamo l’uno per l’altro la metà mancante, perché noi non c’eravamo conosciuti, c’eravamo riconosciuti.

    A distanza di quasi cinque anni, le nostre vite navigavano senza bussola. Giulia entrava e usciva da storie senza presente e futuro con un bisogno d’attenzione e d’amore mai soddisfatto appieno, io mi trascinavo dentro un rapporto sgualcito fatto di arrivi e partenze. Volevamo trovare la felicità consapevoli che stavamo facendo di tutto per allontanarci da essa.

    Quella sera di giugno, dopo l’ennesimo litigio fatto di accuse e scuse senza ritorno, decisi di evadere da una gabbia sempre più stretta e soffocante. A costo di sanguinare, dovevo rimediare agli sbagli di una vita. Chiamai Giulia per un appuntamento e lei accettò senza che io dovessi insistere.

    Ci sono strade che conducono alla salvezza o alla perdizione o, più banalmente, strade che avvicinano e altre che allontanano. Quelle che mi conducevano verso il palazzo di Giulia erano senza tempo, immutabili nel loro fluire di emozioni mai sopite. Bruciando un rosso e due stop, fui capace di compiere un’impresa: arrivare in orario all’appuntamento, io che ero il re dei “cinque minuti”.

    Giunto davanti al suo portone, citofonai due volte, come sempre. Giulia scese in un attimo, vestita con dei jeans chiari e una camicia in seta bordeaux, senza trucco e una massa di ricci indomabili.

    Quando fu di fronte a me, fece partire una sonora cinquina che si stampò sulla mia faccia, aggiungendo al gesto: «Sei stato uno stronzo!». Poi mi baciò, stringendomi con passione. Dopo anni passati a ricostruire certezze distruggendo ricordi, potevo di nuovo sentire il respiro di Giulia, il suo profumo, accarezzarla.

    «E con Marco come farai?», le chiesi esterrefatto e anche piuttosto indolenzito. Le dita di Giulia erano lunghe e affusolate, ottime per il basket e per creare un evidente rossore.

    «Che si fotta!» replicò Giulia e mentre pronunciava quelle parole, un sorriso da fossette e denti le illuminò il viso.

    Da grandi rotture scaturiscono grandi rinascite. Il problema è che nessuno sa quando è arrivato il momento giusto per rompere e soprattutto quando ci sarà la rinascita. Tutto è avvolto dal caso, da circostanze inattese che mutano il corso della vita e portano a prendere decisioni impensabili e assolutamente vitali per la sopravvivenza.

    Entrambi alla ricerca di un imprevisto per colmare il vuoto che ci soffocava, quella sera, poi diventata notte, avevamo provato un’emozione quasi dimenticata: la sensazione di sentirsi vivi.

    In poco più di un anno, ci siamo sposati e poi, è nata Eleonora. Da quando il Covid se l’è portata via senza nemmeno un saluto, vivo nella seconda categoria, quelli che si rompono le palle e non ho alcuna voglia di cambiarla.

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    A noi, solo il passato

    Probabilmente, quando certe cose accadono, si dovrebbe solo pensare a come venirne fuori il prima possibile, per non sentirsi intrappolati lì dentro, non soffocare in un passato senza futuro, senza alternative o vi d'uscita. A loro la vita ha riservato buon tempo, tempo sufficiente per vivere bene, godere degli attimi felici e accorgersene solo dopo, tanto erano impegnati a viverli. Loro avranno ... Altro...

    Probabilmente, quando certe cose accadono, si dovrebbe solo pensare a come venirne fuori il prima possibile, per non sentirsi intrappolati lì dentro, non soffocare in un passato senza futuro, senza alternative o vi d'uscita. A loro la vita ha riservato buon tempo, tempo sufficiente per vivere bene, godere degli attimi felici e accorgersene solo dopo, tanto erano impegnati a viverli. Loro avranno un posto che chiameranno casa, che affaccerà sui giardini residenziali o sulla via trafficata del centro o sulla viuzza di campagna con le colline sullo sfondo, che si illuminano di tutti i colori che il giorno e la notte portano con sé e con le stagioni che scandiscono  gli anni. Loro supereranno mano nella mano le difficoltà che affolleranno di tanto in tanto i loro giorni, dalle più stupide a quelle più serie, ricordando l'accaduto davanti ad una tazza di cioccolata o tè al tavolo del bar di una capitale europea o, chissà, in America: il grande sogno che diventa realtà. Non avresti voluto andare in America? Andare per scoprire ciò per noi sarebbero stati nuovi mondi, tutti i mondi che avremmo potuto essere insieme: sul letto dell'albergo ad assaporare caramelle e torroni, niente che non abbia un dolcissimo sapore e che non sia caramellato. Sgusciare fuori il naso dalla finestra e accorgerci che da pochissimo a iniziato a nevicare e le lucine sui davanzali delle finestre stanno prendendo vita e i camini sono più vivi che mai; Chissà se vi sono ancora spazzacamini laggiù. Quale sarebbe stato il luogo che avresti scelto per scartare il mio regalo per te? Il simbolo del per sempre fra le tue mani avrebbe preso a roteare tutt'intorno e ti si sarebbe posato luminoso sul dito, con te incredulo e immobile per lo stupore. Saremmo saliti sulla prima giostra con i cavalli e non avremmo smesso di guardarci neanche per un secondo. Avremmo fatto a gara per scaldarci le mani e davanti a un fuoco scoppiettante ci saremmo sciolti come neve: il fuoco è il Sole della notte, d'altronde. Davanti alla solita panchina, anche noi avremmo riassaporato ogni attimo dei nostri momenti magici, avremmo riso e non mi sarei mai stancata di tenerti per mano, anche se erano le mie mani a venire trovate sempre per prime. E poi avranno dolci perfino le parole ogni volta che qualcosa non andrà, per ogni momento di felicità, qualcuno di essenziale con cui proseguire sicuri: qualcuno che li protegga sempre nel modo unico in cui sa fare l'amore. Per noi, solo ricordi, carissimo Fritz; Per me, solo speranze infrante. Ti ho visto cedere solo con me accanto, solo per un attimo e poi mai più, neanche quando non potevi sentirmi. Ti ho visto andartene senza lasciarmi mai, che credo sia il modo più doloroso di non potersi avere: non perdersi senza potersi avere mai. Mi hai sentita chiudermi la porta alle spalle certo che presto, prestissimo, l'indomani, sarei ritornata, mi avresti avuta con te, come il giorno prima, ma dopo quel giorno, tutto si è riempito di forse e di mai, con me che mi aspettavo di vederti io alzarti e venirmi incontro: che l'impossibile potesse farsi realtà. Ho perduto il cuore e la spensieratezza, che è tutto per chi aveva vent'anni come noi. Li avremmo inseguiti fino a riprenderceli di nuovo, con qualche anno di più, anche dieci, forse un po' ammaccati dalla stanchezza di chi lotta e non sa se ne uscirà, ma certi che sarebbe arrivato ancora Natale, anche per noi. Un peluche fa sempre Natale; Fa sempre freddo, quando non sei accanto a me, forse è per questo che me ne hai regalati, perché ti avessi accanto quando sapevi che non avresti potuto esserci. E ti ho tenuto accanto, ti ho sempre avuto con me. Molte cose non si realizzeranno mai, ma basta davvero anche un solo Natale perché possano tornare ad esserlo tutti gli altri. Non è il fatto di perdere, è che quando vedi l'amore fare i bagagli e andarsene per sempre, con te appoggiato alla porta, che resti a guardare e non puoi fare altro, capisci che ti sta' chiedendo di rinunciare, di smettere, di fermarti, perché per voi non ci sarà più nient'altro, e questo mi smonta, in infinitesime particelle di me, che non torneranno insieme e non daranno più "me stessa" senza di te. Per questo è importante donarsi l'infinito, perché possa continuare a vivere quando niente ti sembrerà essere una buona ragione per farlo e alla vita non potrai dire di no, perché lei proseguirà inarrestabile. E chissà, chissà se in fondo il Natale non eri tu, e così ritornerai.

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    Storm

    Un saluto che dura giorni, il desiderio infinito che dura anni; Lo sa il cielo.<<Non si amano, si vogliono solamente. Per provarsi, per sentirsi adolescenti insieme, per una sola volta. E allora si inseguono, poi si allontanano, poi si cercano ancora ma non accade niente. Si difendono, l'una dall'altro, l'uno dall'altra: si perdono. Un unico desiderio: il riflesso del mai vissuto consumato a... Altro...

    Un saluto che dura giorni, il desiderio infinito che dura anni; Lo sa il cielo.

    <<Non si amano, si vogliono solamente. Per provarsi, per sentirsi adolescenti insieme, per una sola volta. E allora si inseguono, poi si allontanano, poi si cercano ancora ma non accade niente. Si difendono, l'una dall'altro, l'uno dall'altra: si perdono. Un unico desiderio: il riflesso del mai vissuto consumato a poco a poco al cospetto della vita di ogni giorno e ad ogni passo non si corrono mai incontro, ma resta sempre qualcuno a sorvegliare il ricordo di quel che avrebbe potuto essere; Chissà se si vivranno mai, se avranno il coraggio di smontarsi le vite che si sono cuciti addosso alla perfezione - loro credono -, ma l'una sembra sentire freddo e l'altro ha uno spazio libero nell'interno della sua giacca, fra gli occhiali e il cuore>>. 

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    Time

    Tre mesi non ancora, ed eccoti ritornare. Si torna sempre dove ci si è sentiti bene, dove si è stati amati, anche solo per curiosità. Sapevi di avere incontrato "una da cui non si torna più indietro". Quando siamo davvero lontani, una lancia qualunque cosa che possa reggere e l'altro ci si aggrappa, stretto, perché quello che chiamavi niente è qualcosa, che ci piaccia o no. Saremo lontani pe... Altro...

    Tre mesi non ancora, ed eccoti ritornare. Si torna sempre dove ci si è sentiti bene, dove si è stati amati, anche solo per curiosità. Sapevi di avere incontrato "una da cui non si torna più indietro". Quando siamo davvero lontani, una lancia qualunque cosa che possa reggere e l'altro ci si aggrappa, stretto, perché quello che chiamavi niente è qualcosa, che ci piaccia o no. Saremo lontani per sempre, e sempre troveremo il modo di restare abbastanza lontani, ma visibili, che ci si  veda a vicenda. Il pianeta Terra è rotondo ma il mare unisce, a noi unisce: avrebbe dovuto separarci e invece per me e te non funziona così. Ci sei dentro anche tu; Ognuno la sua astronave marina, ognuno fra le sue bolle. Ti aspettavo, sì, ed ero felice e non dovrei, dovrei essere arrabbiatissima, ferita e avrei dovuto voltare pagina, mille pagine. Avrei dovuto trovarmi almeno al capitolo 19, quasi a fine libro, e invece sono solo all'inizio, con te sono sempre all'inizio della mia personalissima fine. Probabilmente non significherà niente, e forse per te è soltanto una prova, o solo curiosità... o? Non seguirà nient'altro, solo altro tempo, che non condivideremo. Ero serena, perché così potevo sognarti, adesso non posso più farlo perché so per certo che se ti desidero forte tu spunti, tu spunti qui in un baleno, e a noi non è permesso neanche l'ultimo giro in vespa, l'ultimo abbraccio o la prima confessione occhi negli occhi perché tu ancora non hai capito chi sono, e nonostante tutti i tuoi casini, vorresti e questo non è proprio possibile. Noi non siamo possibili. Volevo solo starti accanto, eri il mio nuovo casino e avrei voluto prendermi cura di te, ma questo non è possibile. E' stato come un sogno, e sta' per arrivare la mezzanotte e tu dovresti andar via, dovresti ritrasformarti in un bellissimo rospetto e non mandarmi più neanche un segnale del tuo ritorno. Resterai per sempre il mio casino preferito, anche se adesso che è estate sono tentata di dedicarti una canzone e anche di... No, non è possibile, non posso fare più nulla. Adesso posso andare via ancora, posso lasciarti a te stesso e alla tua vita, riprendere il largo. Grazie per essere passato di qui. Ti ho aspettato a lungo, a lunghissimo e non ti potrò scordare, però vai avanti; Io l'ho fatto. Resta solo se hai imparato come si fa ad amarmi, come ti ho amato io: completamente.

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    Path

    La pelle stringe un patto per sempre, quando riesce a sentire il respiro dell'altro. Ha inizio così il desiderio, il mio desiderio di te. Domani è sempre troppo lontano e l'unico, l'unico pensiero possibile è quando posso averti. Quando posso averti? Anche con te è soltanto un "non è possibile", "non posso". E allora sei il desiderio impossibile a cui ho creduto fin dal primo istante: ti ho s... Altro...

    La pelle stringe un patto per sempre, quando riesce a sentire il respiro dell'altro. Ha inizio così il desiderio, il mio desiderio di te. Domani è sempre troppo lontano e l'unico, l'unico pensiero possibile è quando posso averti. Quando posso averti? Anche con te è soltanto un "non è possibile", "non posso". E allora sei il desiderio impossibile a cui ho creduto fin dal primo istante: ti ho scelto così, in un istante disperato, che non voleva più attendere. Ti ho visto l'unico fra tanti, e ti ho riconosciuto i capricci, la voglia di essere amato all'infinito, di inabissarti fra le braccia di una donna che conosci appena e che ti ama già, dal primo istante.  Sai amare, tu? Non sai amare se non riesci a fidarti, e non ti fidi se la tua mente non dà come risultato un qualunque numero diverso da infinito, che il tuo infinito lo vivi già. Per chi non lo cerca, un sentimento profondo "qui e fin quando sarà" è già abbastanza, se non tutto; Si ama anche così, col tempo, dopo aver conosciuto una delusione di troppo, e sa essere perfetto comunque. Hai rischiato di scoprire l'amore, quello che non conosci. Ed io chi sono per dire questo? Sono quell'in fondo le cose bisogna provarle, anche se rischi di perdere. Io avrei dovuto avere la presunzione di dimostrare alle tue convinzioni che non si ama se sai esattamente che dove metterai i piedi sarà sempre terreno sminato, libero da ogni incertezza e strapiombo: non bisogna aprire il paracadute quando si sogna di prendere quota. Forse non lo stavi sognando e sei venuto giù con tutte e le sole tue sicurezze, che per te sono tutto e per me sono buone consigliere solo di giorno. Non avresti dovuto saltare da solo: avremmo volato insieme, retti da quella sicurezza che pure tu avverti tanto forte e io non potrei svelare mai. Mi senti così, una ragazzina che fa ancora a pugni con la vita e non ha imparato a non arrabbiarsi se ha mancato il suo appuntamento con un nuovo volo senza paracadute. E saremmo caduti sì. E se poi non ci avessimo provato neanche gusto, ci saremmo persi nel modo peggiore. Si ama anche così. Ti si ama anche così, sapendoti felice altrove, vedendoti salpare con tutti i tuoi paracaduti in fila, pronti a farti tornare sulla Terra in un baleno. Ma dall'amore mancato non si torna mai indietro, altrimenti bisognerebbe non partire mai.  

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    A. J. Eternity

    Ho visto un milione di film in cui accade accade davvero. Qualche volta dopo poco, altre dopo qualche anno, altre ancora nel mentre. Tutte le volte che la felicità tornava nelle loro vite, non si vedeva nessuno voltarsi indietro rischiando di perderla in cambio di quella che non è più tornata dal passato. Nessuno dubitava mai, forse perché si trattava della vera felicità. A me sembra un torto... Altro...

    Ho visto un milione di film in cui accade accade davvero. Qualche volta dopo poco, altre dopo qualche anno, altre ancora nel mentre. Tutte le volte che la felicità tornava nelle loro vite, non si vedeva nessuno voltarsi indietro rischiando di perderla in cambio di quella che non è più tornata dal passato. Nessuno dubitava mai, forse perché si trattava della vera felicità. A me sembra un torto bell'e buono, anche se non lo è. Perché dopo averla tanto aspettata vi si dovrebbe rinunciare? Le seconde possibilità sono veri miracoli, e succedono, succedono ogni giorno, ogni momento chissà dove nel mondo, e fanno la felicità pura. Vengono da sole, e talvolta, senza il tempo necessario, per un solo istante, ma noi siamo umani e il senso del tempo non riusciamo davvero a scordarcelo, anche quando lo desideriamo con tutte le nostre forze. Io gioco sempre contro e affianco alla tua linea retta immaginaria. Ti vengo incontro, adesso senza potere raggiungerti mai. Siamo umani, se non desideriamo altro che averci, per un istante che duri almeno la più piccola eternità possibile, e non ci basterà mai comunque. L'ho avuta la mia piccola eternità e per definizione no che non mi è bastata e caspita se ne vorrei ancora un po'; Per questo non potrei mai smettere di provare a raggiungerti, anche adesso, soprattutto adesso che sei parte dell'eternità. Possiamo scegliere fra mille e infiniti granelli, simili e assolutamente diversi, ma non possiamo rivivere il passato nel presente, questo non ci è dato. Possiamo metterci a cercare ovunque, tirare fuori qualunque cosa, riscoprirci perfino, ma non riviverci; Perché non possiamo riviverci? <<Il tempo. Tu hai corso tutto il tempo in direzione contraria alla mia, senza mai rispettarlo. E io ho perfino provato a raggiungerti e più correvi, più ti allontanavi da me, e più provavo a raggiungerti, più ci perdevamo. Smetti di correre, smetti subito. Non ti accorgi che sono qui?>>.  

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    Go on

    Quanto tempo è passato dalla vita? Quanta vita è passata da quando sono ferma a rasserenarmi i pensieri, mentre tutto il resto del mondo non ha un istante da perdere? Questo è il primo giorno della nuova vita? Quando è cominciata? <<Non potevi muoverti. Non riuscivi a dare aria ai tuoi polmoni, ad indossare il tuo vestito più bello e ammirare la meraviglia: riesci a vederti adesso?... Altro...

    Quanto tempo è passato dalla vita? Quanta vita è passata da quando sono ferma a rasserenarmi i pensieri, mentre tutto il resto del mondo non ha un istante da perdere? Questo è il primo giorno della nuova vita? Quando è cominciata? 

    <<Non potevi muoverti. Non riuscivi a dare aria ai tuoi polmoni, ad indossare il tuo vestito più bello e ammirare la meraviglia: riesci a vederti adesso? Riesci a sentirti? Apriti alla vita, apriti al mondo, a modo tuo. Cattura tutta l'aria che puoi e vivi. Acchiappa il tempo che ti si sfila dalla mano e stringilo, abbraccialo, fallo tuo, tutto tuo. Fissa i colori e sii verde, indaco e gialla insieme, e poi tutta rossa, e bianca solo davanti alla luce: riconoscerai il tuo colore, e i tuoi colori brilleranno di gioia, e tu riconoscerai la felicità.>>. <<Non basta, è tutto nero.>>.<<Hai detto "ti amo" qualche volta? Ti è mai successo?>>.<<Beh, sì...>>.<<"Ti amo" è un tesoro nascosto sotto gli occhi di tutti, tranne che dei tuoi, a volte; E così, eccoti qui, piccola "ti amo": sei un "ti amo" rosso, vivido, lucente, e al buio credi esserlo un nero senza limiti, profondo, oscuro. Hai il cuore in fondo agli occhi, non riuscirai a nasconderlo ancora a lungo.>>.

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    Thoughts

    Lo è davvero, una bellissima canzone. <<Quindi non gli scriverai mai più? Non oserai ancora confidargli cose che non diresti ad alcuno? Non gli importano, non gli sono mai importate, eppure a te importa che rivolga uno sguardo solo per te, anche se non significa niente; A te importa che in quell'attimo ogni sua attenzione sia solo per il riflesso e la curvatura delle tue labbra; A lui impo... Altro...

    Lo è davvero, una bellissima canzone. <<Quindi non gli scriverai mai più? Non oserai ancora confidargli cose che non diresti ad alcuno? Non gli importano, non gli sono mai importate, eppure a te importa che rivolga uno sguardo solo per te, anche se non significa niente; A te importa che in quell'attimo ogni sua attenzione sia solo per il riflesso e la curvatura delle tue labbra; A lui importa questo: il tuo viso. Se sei triste, no; Se sei alba, no; Se sei fredda, no; Se sei un cinema a cielo aperto, sì. Se sai rubargli l'amore ogni giorno, non può; Se sai amarlo, se ne accorge forse la sera, quando è solo con i suoi forse; Se sai di quelle voglie tutte sue, sono le sue ombre che restano sulla porta e non abitano casa tua mai davvero: solo in sogno. Se siete un sogno, non se ne ricorda, e tu lo vivi uguale, uguale ai tuoi sogni. Se sei nei suoi occhi, sei solo rabbia. Se ricordi a te stessa che è solo passato, sei solo piena dei tuoi voglio. Se sei colore, sei immaginazione>>. 

    Se sei amore, sei tu. 

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    Fall

    Sì che si può cadere; Tra le tue braccia, tra i miei ricordi, tra tutto quello che sei stato e non avresti potuto essere. E sì che avrei voluto cadere: tra le tue certezze, e farne parte. E se mi hai restituito il bisogno di scrivere è perché ne sei diventato il centro, dei miei sogni, dei miei "e se", e non possono competere i miei punti fermi se ti voglio così.  Non importa il resto: ... Altro...

    Sì che si può cadere; Tra le tue braccia, tra i miei ricordi, tra tutto quello che sei stato e non avresti potuto essere. E sì che avrei voluto cadere: tra le tue certezze, e farne parte. E se mi hai restituito il bisogno di scrivere è perché ne sei diventato il centro, dei miei sogni, dei miei "e se", e non possono competere i miei punti fermi se ti voglio così.  Non importa il resto: anch'io so aspettare e perdere, e se non è il caso, quello ha già altri piani: i suoi piani ti portano a me.  

    <<Non sono affatto sicuro di questo.>>. <<Dici?>>. <<Dico.>>.<<Io dico che se ti chiamo fortissimo col pensiero, tu compari nella mia stanza, qualunque cosa tu stia facendo, in qualunque parte del pianeta possa trovarti. Per questo evito di pensarti, ti cancello da ogni cosa, il più possibile, altrimenti tu ti materializzi ovunque io mi trovi e ricomincia il nostro niente, esattamente da dove avevamo lasciato; Stavolta, con una me decisa ad arrivarti dove non mi hai lasciata mai entrare. Ti guardo le spalle, da lontano, sempre. Guardo a quello che avevamo messo in comune e trovo solo incomprensioni e ostacoli insormontabili: tu inviti tutti a fidarsi di te, ma tu non sai come si fa. E non lo vuoi nemmeno. Io vivevo di certezze., arrivavano senza che le chiedessi: è difficile non avere qualcosa da chi è molto simile a te: ha necessità vicine alle tue, interessi, bisogni, e chiede amore esattamente nel tuo stesso modo, ma quel che è stato adesso non esiste più, e io ho conosciuto te, pianeta inesplorato dell'Universo, e mi hai costretta a fare la cosa peggiore che avessi mai potuto scegliere: non potere andare fino in fondo, ma è un fifty-fifty: hai perso tu davanti alla realtà. E forse non valevo la candela e forse neanche tu, neanche noi. Non portavi con te un "insieme", forse qualcosa tipo "solo un adesso", ma per ogni mio adesso servono infiniti domani, senza forse, senza chissà, senza no che tengano. Portano a me in senso lato: ero la tua occasione per andare fino in fondo non più da solo, ma con me, e nonostante questo ci sono milioni di ma che una notte complessa riesce a disperdere, e quella sera sarà una notte a giorno. Tu non hai ancora trovato l'amore.>>.<<E saresti tu?>>.<<Tu l'hai detto>>.<<Bel gioco di parole>>.<<Il tempo non è un gioco. Sarà un gioco anche quando fingerai di non essere tornato perché è stata tutta colpa del fato e non riuscirai a fare niente neanche allora>>.<<Sbaglio... o non hai voluto tu, allora?>>.<<Allora non potevi.>>.<<Tu invece dovresti sforzarti di capirli i momenti sbagliati, potrebbero non arrivare più nemmeno quelli. E non potremo farci nulla entrambi.>>.<<Tu non mi conosci abbastanza per dirlo.>>.<<Sei ancora tu a stare sfidando la vita.>>.<<Per te, che neanche non te ne accorgerai quando arriverà il momento.>>.<<Sei davvero impertinente, sai: non arriverà, non ce ne saranno altri.>>.<<Invece sì. Io ne sono certa.>>.<<Sei rimasta ancora al terzo ed ultimo desiderio inespresso da chiedere al Genio della lampada?! Davvero assurdo! In questa situazione poi...>>.<<Io ho un nuovo sogno, e ci credo, e sei tu.>>

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    La mia ragione

    Tu prova a spiegarti il motivo per cui scegliere di saltare quegli ostacoli rincorrendo un mare di guai che vanno ovviamente nella direzione sbagliata; Andargli dietro nella condizione più testarda che esista e poi risvegliarsi con il primo e unico pensiero che non riesce mai ad addormentarsi di fronte all'idea di quella impresa così assurda: una maratona al contrario corsa alla velocità del su... Altro...

    Tu prova a spiegarti il motivo per cui scegliere di saltare quegli ostacoli rincorrendo un mare di guai che vanno ovviamente nella direzione sbagliata; Andargli dietro nella condizione più testarda che esista e poi risvegliarsi con il primo e unico pensiero che non riesce mai ad addormentarsi di fronte all'idea di quella impresa così assurda: una maratona al contrario corsa alla velocità del suono e di cui dover cancellare ogni ricordo, e ogni sogno anche: e non ho preso la mira al cuore, non più, - il tuo se ne infischia e credo non sia più neanche il solo - pur avendo sempre creduto fosse l'unica nobile ragione che mi autorizzasse a lasciarti un pensiero dietro la porta ogni volta che proseguo verso casa mia. Non siamo poi così distanti, ciononostante non mi raggiungerai mai, e io neanche: non avrai conosciuto ancora il significato di quel "coraggio dell'amore" di cui si straparla tanto, se un bel giorno non avvertirai l'assordante richiamo dell'assenza che ti ordina di trasformarla a tutti i costi in presenza viva, forte e imperativa, impellente, come fosse un appuntamento che qualcuno, te stesso, ha fissato per te, e devi andare: capisci soltanto che devi andare. Io e te non saremo mai pronti per questo: bisogna avere nel curriculum una certa esperienza nel rischio emotivo, ai "no" sonori, pronti a fare il giro del mondo ma non di bocca in bocca, a partire davvero, da soli, senza geolocalizzazione, e con l'unica consapevolezza di star facendo la sola, vera cosa giusta: provarci, fino in fondo, è tutto ciò che abbiamo, tutto ciò che possiamo salvare, e la maggior parte delle volte funziona, se ci hai creduto cosciente di giocarti tutto quello che senti. Hai un cesto senza fondo stracolmo delle mie parole, la forma più intima dei "sono qui" detti in tua assenza, l'anticamera prima di un vero incontro. <<Hai rovinato tutto tu>>.<<Tu me l'hai lasciato fare>>.<<Perché io non posso farlo per te: tu ti sei arresa, se non riesci più ad ascoltare il tuo coraggio dell'amore>>. 

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    L'ultima attesa

    Ho intrapreso il mio personalissimo viaggio dentro di te sapendo esattamente dove sarei finita, di fronte a cosa mi sarei fermata, il punto esatto in cui volevo arrivare, che volevo raggiungere, quello in cui non avresti più potuto accompagnarmi oltre, in cui non avrei accettato un biglietto per due di più. Sono partita dicendoti che, quando le mie vele sarebbero state ben piene d'aria e vento, ... Altro...

    Ho intrapreso il mio personalissimo viaggio dentro di te sapendo esattamente dove sarei finita, di fronte a cosa mi sarei fermata, il punto esatto in cui volevo arrivare, che volevo raggiungere, quello in cui non avresti più potuto accompagnarmi oltre, in cui non avrei accettato un biglietto per due di più. Sono partita dicendoti che, quando le mie vele sarebbero state ben piene d'aria e vento, da arrivare oltre ogni limite, avrei proseguito da sola: tu hai solo accettato di venire alle tue condizioni; Nessuno pone condizioni, ma c'è sempre chi non è disposto ad accettare le sue e il vento è già contrario, fin dal primo giorno. La consapevolezza ti porta un po' più in là di quello che immaginavi: credi fermamente in ogni tuo passo, ma nel mondo reale, per il mondo reale che abiti, è solo una fermata. Non è muoversi il punto, non avere un obiettivo e raggiungerlo - talvolta se ne ha uno anche se non lo si palesa -, è sapere che ti porterà dinanzi a quello da cui pare stavi scappando, portarci qualcuno, che poi va via, mentre tu rimani lì, con tutto ciò che stavi evitando: e adesso ce l'hai di fronte. A valle di ogni errore è come se si sentisse un sapore amaro, il gusto di chi ha appena tradito sé stessa e stavolta non può che lasciar perdere e proseguire. 

    Sono venuta nel tuo mondo e se sia stato un errore non l'ho ancora capito: forse no, non del tutto: il finale nascondeva una vera lezione, una di quelle che ho visto rappresentare infinite volte in uno dei miei film preferiti: quello che c'è stato nel  mezzo sarà anche discutibile - probabilmente il nuovo, l'inatteso da moltissimo tempo, non vede sempre l'ora di essere afferrato e mai lasciato sfuggire, pena la vendetta dell'ignoto -, del tutto fuori dalle mie amate logiche, vittorie tutte mie, che ho conseguito lealmente, come premio alla mia ferrea audacia: i miei traguardi sono fatti di felicità, a costo che non rabbuino il sorriso altrui neanche per un po', come un giro in mongolfiera. Ma ciò che conta veramente è destarsi, destarsi anche da addormentati, avere anche fatto un giro sulla scala che porta alle nuvole, ma sapersi fermare: capire quando è il momento di lasciarsi tutto alle spalle e riprenderti la realtà. E se non vuole sentire ragioni, l'impossibile ha un limite: la pazienza. L'impossibile a volte è reale davvero, lo capisci quando senti che il tuo sentire può avere ceduto, e non riesce più a reggervi entrambi. Se minaccia di lasciar cadere anche te stessa per continuare senza di te, è quello il momento: fermati, fermati qui.

     

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