in

Fall

Sì che si può cadere; Tra le tue braccia, tra i miei ricordi, tra tutto quello che sei stato e non avresti potuto essere. E sì che avrei voluto cadere: tra le tue certezze, e farne parte. E se mi hai restituito il bisogno di scrivere è perché ne sei diventato il centro, dei miei sogni, dei miei “e se”, e non possono competere i miei punti fermi se ti voglio così.  Non importa il resto: anch’io so aspettare e perdere, e se non è il caso, quello ha già altri piani: i suoi piani ti portano a me.  

<<Non sono affatto sicuro di questo.>>. <<Dici?>>. <<Dico.>>.<<Io dico che se ti chiamo fortissimo col pensiero, tu compari nella mia stanza, qualunque cosa tu stia facendo, in qualunque parte del pianeta possa trovarti. Per questo evito di pensarti, ti cancello da ogni cosa, il più possibile, altrimenti tu ti materializzi ovunque io mi trovi e ricomincia il nostro niente, esattamente da dove avevamo lasciato; Stavolta, con una me decisa ad arrivarti dove non mi hai lasciata mai entrare. Ti guardo le spalle, da lontano, sempre. Guardo a quello che avevamo messo in comune e trovo solo incomprensioni e ostacoli insormontabili: tu inviti tutti a fidarsi di te, ma tu non sai come si fa. E non lo vuoi nemmeno. Io vivevo di certezze., arrivavano senza che le chiedessi: è difficile non avere qualcosa da chi è molto simile a te: ha necessità vicine alle tue, interessi, bisogni, e chiede amore esattamente nel tuo stesso modo, ma quel che è stato adesso non esiste più, e io ho conosciuto te, pianeta inesplorato dell’Universo, e mi hai costretta a fare la cosa peggiore che avessi mai potuto scegliere: non potere andare fino in fondo, ma è un fifty-fifty: hai perso tu davanti alla realtà. E forse non valevo la candela e forse neanche tu, neanche noi. Non portavi con te un “insieme”, forse qualcosa tipo “solo un adesso”, ma per ogni mio adesso servono infiniti domani, senza forse, senza chissà, senza no che tengano. Portano a me in senso lato: ero la tua occasione per andare fino in fondo non più da solo, ma con me, e nonostante questo ci sono milioni di ma che una notte complessa riesce a disperdere, e quella sera sarà una notte a giorno. Tu non hai ancora trovato l’amore.>>.<<E saresti tu?>>.<<Tu l’hai detto>>.<<Bel gioco di parole>>.<<Il tempo non è un gioco. Sarà un gioco anche quando fingerai di non essere tornato perché è stata tutta colpa del fato e non riuscirai a fare niente neanche allora>>.<<Sbaglio… o non hai voluto tu, allora?>>.<<Allora non potevi.>>.<<Tu invece dovresti sforzarti di capirli i momenti sbagliati, potrebbero non arrivare più nemmeno quelli. E non potremo farci nulla entrambi.>>.<<Tu non mi conosci abbastanza per dirlo.>>.<<Sei ancora tu a stare sfidando la vita.>>.<<Per te, che neanche non te ne accorgerai quando arriverà il momento.>>.<<Sei davvero impertinente, sai: non arriverà, non ce ne saranno altri.>>.<<Invece sì. Io ne sono certa.>>.<<Sei rimasta ancora al terzo ed ultimo desiderio inespresso da chiedere al Genio della lampada?! Davvero assurdo! In questa situazione poi…>>.<<Io ho un nuovo sogno, e ci credo, e sei tu.>>

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