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Alessandro Rizzolo EgliOffline

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  • felini e spiriti

    Runa ronfava tranquilla. Runa era un gatto femmina. era grigia e tigrata con il dorso bianco. Egli aveva la mente che gli ronzava,ma,non riusciva a ronfare o russare tranquillamente quella notte. pensieri ossessivi gli si muovevano tra le sinapsi. pensava a Genni come alle altre donne! pensava ai suoi rapporti con le donne e tirò le somme:la sua fortuna con le donne lo spingeva,con fare molesto,v... Altro...

    Runa ronfava tranquilla. Runa era un gatto femmina. era grigia e tigrata con il dorso bianco. Egli aveva la mente che gli ronzava,ma,non riusciva a ronfare o russare tranquillamente quella notte. pensieri ossessivi gli si muovevano tra le sinapsi. pensava a Genni come alle altre donne! pensava ai suoi rapporti con le donne e tirò le somme:la sua fortuna con le donne lo spingeva,con fare molesto,verso l omosessualità. 

    i suoi affetti più intimi risiedevano nei gatti e gli andava bene cosi. conviveva con due bellissimi felini ed si sentiva più che compensato affettivamente… era la vita sessuale che Egli sentiva eccessivamente triste e solitaria.

    Runa,prima di riaddormentarsi e non dare più segni di vita per altre sei ore, alzò lo sguardo e lo poggiò su di Egli,giudicandolo con fermezza e cognizione di causa. Egli si senti giudicato ed ando a riempire le ciotole. 

    Egli sapeva che Runa non lo stava giudicando per le ciotole semi vuote. (Egli sapeva che Runa sapeva,ma,Egli era conscio di ignorare cosa Egli stesso avrebbe dovuto sapere,dopotutto,Egli pensò:soldi e non sapere direbbe oggi Socrate.) Runa sapeva e giudicava,mentre Tike probabilmente avrebbe potuto applicarsi di più. Tike giudicava veramente male Egli soltanto quando la ciotola era vuota. 

    la sua vita sentimentale era traboccante di gatti ! aveva anche qualche buon amico con cui parlare. aveva altri amici con cui parlare di gatti. talvolta capitava che Egli parlasse ai gatti dei suoi amici . 

    Runa si alzò dalla sedia ed andò in cucina,fece uno spuntino dalla ciotola piena e si mise a fissare il suo coinquilino umano che stava facendo i piatti , la gatta provava quasi compassione per quel umano che la aveva fatta sterilizzare . 

    Tike entro placido e sicuro e si diresse verso la ciotola . 

    Runa e Tike miagolarono ad una figura che Egli non vide,ma,dalla quale si senti sia abbracciato con calore che inquietato. 

    la figura inquietante era quella di un certo Fabio,un amico di Egli quando era in vita. Fabio è una delle tante vittime della economia moderna ed è morto suicida. il morto si faceva spesso vivo,nel suo piccolo sceglieva le canzoni dallo spotify di egli,spegneva le luci,faceva cadere e rompere oggetti fragili…piccoli gesti d affetto.

    Fabio era uno spirito inquieto ed arrabbiato. quando era in vita è stato anche un valido artista ed artigiano…fatto sta che infestava , con la sue essenza inquieta ed arrabbiata, alcuni oggetti prodotti in vita ed ora in possesso ad Egli. 

    i felini erano molto sensibili a queste presenze e,nonostante gli sforzi del padrone di casa ( poiché,nonostante gli sforzi dei felini, Egli era il padrone di casa e non un semplice coinquilino ) era sempre affollata. i felini erano molto sensibili ed abbastanza socievoli con queste presenze,di fatti giocavano spesso con queste e talvolta le cacciavano. 

    Egli era una persona relativamente sociale . lo definisco “relativamente sociale” perche non era un misantropo ma nemmeno una persona particolarmente aperta. socializzava con i gatti più che con le persone . con le persone vive , per dirla tutta , aveva qualche inibizione e timidezza , mentre , con le persone morte riscontrava spesso il loro mal umore sotto varie forme : lampadine che esplodevano , fiamme delle candeline alte fino al soffitto , incensi che si accendevano da soli , gatti che partivano in monologhi miagolando al muro , oggetti che si sbriciolavano da soli … per non parlare dei tentativi di possessione od almeno le sensazioni cinestetiche . 

    Egli preferiva di gran lunga la compagnia animale a qualsiasi forma di compagnia umana . gli umani avevano manie di protagonismo (anche i gatti) , gli umani sono approfittatori ( anche i gatti ) , gli uomini si fanno la guerra ( i gatti ne fanno decisamente meno ) , gli esseri umani spettegolano del prossimo ( probabilmente lo fanno anche i gatti , ma , Egli non li capiva cosi bene ) … 

    Fabio,il morto,come molti altri suoi colleghi defunti,andava spesso a rompere le pall…,andava spesso a manifestarsi con i vivi. il nostro fantasma si era specializzato in lampadine. riusciva a fare sbalzi corrente cosi intense e ripetitive da fare saltare anche le lampadine alogene ed al neon , con le lampadine al led si adoperava fino a che non saltava qualche filo e , questo virtuosismo , gli era di vanto tra i defunti della casa. il nonno di Egli (defunto anche esso) era un burlone e “viveva” la competizione con Fabio … Il nonno Orgio faceva dissaldare i fili degli elettrodomestici , e faceva telescrittura usando Egli come mezzo per scrivere lettere d amore ad ignote. 

    la vita di Egli era già sovrafollata . più che socializzare con amici avrebbe dovuto conoscere più psichiatri od esorcisti . 

    Runa tornava dalla sua ronda alle quattro passate quella notte. si mise a miagolare alla porta di entrata ed Egli . svegliandosi , andò ad aprirle . Runa salutò Egli ed entrò in casa. lui la sgridò facendole notare che l altra porta era aperta e poteva fare a meno dei svegliarlo e , Tike venne in cerca di uscire dalla porta dalla quale Runa era appena entrata . 

    Egli, carico di sonno si innervosì e,Fabio cercò di cogliere l occasione per entrare nel varco di rabbia ed entrare nel padrone di casa . Fabio , da morto , imparò presto ad usare la propria energia emotiva preponderante per manipolare la concretezza dei vivi ed i vivi stessi. il fantasma sfruttava la propria inesauribile rabbia per manipolare la materia, facendo esplodere anche le lampadine ,e, per entrare in risonanza con la rabbia dei vivi. entrare in risonanza con le emozioni dei vivi significava essere immersi in tale onda emotiva e riuscire a sfruttare se stessi come onda e di conseguenza l emotività stessa…lo spirito diventava “rabbia senziente” e riusciva a manipolare le persone vibrando nella rabbia di queste. immaginatevi il potenziale"posseduto" come un contenitore di liquidi,come un secchio. al fantasma comune non basta riempire il secchio,non gli sarebbe sufficiente per influenzarlo. al  fantasma comune,per influenzare concretamente il secchio od almeno la sua temperatura , serve influenzarne il contenuto. i fantasmi più bravi riescono a manipolare i canali come burattini; non solo entrano in risonanza con i fili dei loro burattini”armonizzandosi con il contenuto del secchio”e le emozioni,ma,li manipolano a proprio piacimento. 

    hai mai posseduto una persona? 

    rabbia e rancore era la forza di Fabio che da vivo camuffava da ostinazione. un virtuoso artista ostinato in vita quanto un esperto della rabbia e del rancore da morto,Fabio,si fece subito strada come “spirito infestante” sfruttando le energie che lo hanno accompagnato in vita e scortato alla fine,le energie che sfruttava per manipolare la vita da morto,di fatti,erano il rancore e la rabbia che gli hanno fare quel nodo scorsoio. 

    Fabio era veramente incazzato,ma,non me la sento di dargli torto. aveva i suoi buoni motivi per avercela con vita,anzi,direi che era persino bravo ad andare avanti nel ultimo periodo. altri potrebbero dire”non me lo aspettavo che proprio lui…”,io,invece,non ne sono rimasto sorpreso. la mia mancanza di sorpresa mi ha fatto sentire in colpa ma io stesso ho sorvolato,non sono responsabile della sua morte;ammetto che avrei potuto fare di più quando era in vita,avrei potuto farlo stare un po meglio,ma,non lo ho fatto stare peggio. 

  • Galatea

    Jack era in una fumeria d oppio assieme a Blasfer, i due stavano svuotando pipe come se queste riempissero i loro stanchi animi, i due, in silenzio in mezzo al caos e soli in mezzo alla folla, tenevano accese le loro pipe come se queste fossero il bracere delle proprie speranze.Jack, in realta, stava fumando solo dell ottimo tabacco. Jack non sapeva l origine del mal umore di Blasfer, ne,tra ... Altro...

    Jack era in una fumeria d oppio assieme a Blasfer, i due stavano svuotando pipe come se queste riempissero i loro stanchi animi, i due, in silenzio in mezzo al caos e soli in mezzo alla folla, tenevano accese le loro pipe come se queste fossero il bracere delle proprie speranze.

    Jack, in realta, stava fumando solo dell ottimo tabacco. 

    Jack non sapeva l origine del mal umore di Blasfer, ne,tra l altro, conosceva l origine del proprio oscuro, profondo ed abissale stato d animo. Non stava bene Jack quella sera, si sentiva in lutto e non voleva neppure scoprire per cosa, in quel momento voleva solo alzare una nebbia sull abisso delle proprie emozioni e quindi era nel posto giusto, al momento giusto e con la compagnia giusta.

    Jack ebbe un erezione mentre socchiudeva gli occhi tristi ed iniziava a sorridere...gli stavano affiorando alla mente dei bei ricordi riguardanti una sua affezionata amica sacerdotessa di un tempio che frequentava, il culto di quel tempio era rivolto all amore per la vita, l universo e tutto quanto! Tutto è bellezza e, se la bellezza non è tutto, è, in ogni caso, in tutto.

    L amore fisico, per quel tempio, era ESPRESSIONE d amore e bellezza al pari di coltivare un fiore prezioso come dipingere un quadro... Come in ogni religione, ci sono sono fanatici! Le sacerdotessa di quel tempio non era fanatica ne di giardinaggio ne di arte, e, con grande dispiacere di molti suoi discepoli, non era sufficientemente fanatica in modo attivo neppure nell amore fisico. Tuttavia sapeva farsi amare col puro e semplice suo esistere, e, Jack non le nascondeva aperta ammirazione.

    Quella Sera jack socchiuse gli occhi per pochi secondi e vide la sua amica al di la di due palpebre stanche. La vide sulla riva di un laghetto.

    Lei lo aspettava scalza, quando jack arrivo e la abbraccio quasi in lacrime.. Lui era triste e non capiva il perche, era felicissimo di vederla!

    La abbraccio a lungo ed in fine le disse, allentando l abbraccio, "ciao amica mia", Lei rispose sorridendo "sono tua amica, ma, sono Galatea, la protettrice del tempio. Ho bisogno di farti una domanda : tu affermavi che esistono persone che sentono i pensieri e le loro energie, mi spieghi?

    Jack e Galatea stavano passeggiango nei pressi del laghetto, era una tiepida mattinata primaverile, "tu che affermi di sentire le energie emesse dai nostri pensieri, spiegami..." disse Galatea.

    Jack si fermo in Riva al piccolo lago meditabondo , si mise scalzo, prese per mano Galatea e la accompagno al centro dell acqua.

    Le vedi le onde? Chiese Jack indicando le piccole onde circolari che si formavano attorno alle ginocchia immerse della dea, "immagina che le onde siano I tuoi pensieri e che questa pozza d acqua sia l universo" Jack si mise di fronte alla deipara, "le onde che io creo sono I miei pensieri, pensieri che interagiscono con I tuoi e che toccano anche te"... Cadde un sasso dall alto che fece muovere uleriormente l acqua la quale si stava lentamente calmando, "qualcuno ti sta pensando" riprese Jack, non si sa da dove venga questo pensiero/energia, ma, questo pensiero si sta muovendo in questo universo e tocca l origine dei tuoi pensieri, te, oltre a modificare le onde che tu crei. "

    Jack si mise a pochi centimetri dalla dea e le riprese la mano, stava sfiorando con le proprie labbra le labbra di lei.

    LA stava guardando nei suoi divini occhi e le disse" li senti I miei pensieri ora? La mia energia che condiziona la tua e che desidera sfiorarti in questo universo di infinite possibilita ed Infiniti pensieri?in realta non ti posso influenzare, ma, essendo noi due, come tutto il resto, fatti della stessa sostanza :l acqua, l universo, il pensiero divino come... Come la semplice esistenza... Essendo noi fatti della stessa sostanza, se uno dei due si muove, si muove tutto anche nell altra.

    Non importa quanto distanti si sia col corpo, se si e vicini nell universo dei pensieri, anche l altrui pensiero si muove.

    Galatea disse: i pensieri sono tutti sulla stessa superfice?

    Jack le diede un dolce bacio sull angolo della bocca, poggio le proprie labbra dove terminava il suo sconfinato sorriso, poi, fece un passo indietro e si inginocchio appoggiandosi col ginocchio destro al fondo del lago. Era immerso fino all ombelico nell acqua tiepida mentre il sole la scaldava non timido, ma, presente e discreto.

    Jack immerse le mani dell acqua e le diresse con forza verso i piedi della dea formando un onda subacquea che glieli accarezzava, "i pensieri vanno molto in profondita... Toccano tutto cio che siamo" con le mani vicinissime a sui piedi comincio a fare onde sempre piu vicini a questi,arrivando ad accarezzargliene uno, "i pensieri, come ogni energia, ha varie profondita e varie densita", le diceva finche le proprie mani salivano piano le caviglie, "in questa acqua scorrono I nostri pensieri e noi siamo fatti anche di pensiero: nella nostra identita, nelle nostre idee, nel nostro emettere e ricevere in relazione al tutto". Le mani forti e gentili di Jack Chuck Mc Pachiock le stavano ancora accarezzando le gambe ed ormai stavano per uscite dall acqua. Le stava accarezzando la parte interiore delle ginocchia a pelo dell acqua mentre la guardava negli occhi, e, continuando a scorrere verso l alto con le proprie mani arrivando alle cosce, ricomincio a parlare fermando le mani, "il tuo essere, al di fuori del pensiero ed al di la dei pensieri, si" muove "con meno freni e meno contaminazioni, come puoi sentire e anche piu sensibile e ricettivo... Ascolta, ora, la mia essenza che scorre sulla tua senza piu alcun filtro".

    Jack, con un dolce sorriso sulle labbra e con gli occhi illuminati da una visione senza paragoni, le stava accarezzando ora gli interno coscia .

    LA dea gli sorrideva ascoltando la voce del suo interlocutore e le mani del suo ammiratore.

    Jack scorse ancora piu su con le proprie mani, con esse arrivo fino a quasi l inguine e poi viro all esterno sui fianchi di Galatea, ora erano in piedi l uno di fronte all altra.

    Le mani dell insegnante improvvisato salirono lente sfiorandole la schiena quasi abbracciando la dea, le accarezzarono il collo e poi il volto.

    Jack Chuck avvicino la propria bocca all orecchio li Lei, soffio con delicatezza Sul suo lobo e le suggeri all orecchio, "il pensiero non e tutto, esiste anche qualcosa di piu forte e... Questo qualcosa scorre in me come in te ed e l essenza di tutto l esistere, non so dare un nome a questo qualcosa, ma, piu del pensiero, questo qualcosa, ci spinge a vivere ed agire.

    Le bacio l orecchio, le bacio la guancia, le bacio la bocca, la abbraccio. 

    Jack Chuck Mac Pachock apri gli occhi e vide l espressione serena del suo amico che lo guardava avvolto nella fitta nebbia del fumo origine della sua serenità. 

    Blasfer disse a Jack : ora sono un altro, ora sono un uomo rilassato e consapevole,penso libero come l aria che respiro densa attorno a noi ora. ma, anche tu, amico mio, sei diventato una altra persona tra quando hai chiuso a quando li hai aperti...

    Devi dirmi qualcosa? Dove sei stato al di là dei tuoi occhi chiusi? Dentro di te o al di fuori del cielo? 

    Il Pachock rispose con espressione triste e tono deciso : sono stato in una parte di me al di là del cielo. E devo dirti che devo andare. È successo qualcosa. 

    Blasfer disse con una serenità che sembrava essergli appartenuta da sempre ma che non aveva mai visto nessuno in lui, nemmeno egli stesso : verrò con te, se posso esserti utile. Ora la nebbia è al di fuori della mia mente ma all interno di questo luogo. 

    Andarono. Jack sapeva dentro di sé, ma, non voleva sapere, tuttavia, non poteva ignorare che voleva fare qualcosa al proposito di ciò. 

    Andarono al tempio con passo deciso della cara amica apparsa in sogno . Un passo che da dell occhio tra la folla che si muove veloce ma non altrettanto. Un passo che trovo un solo ostacolo, una signora matura che fermo JackChuck mettendo gli la mano sul petto e chiedendogli, con la calma ed il flemma e la sicurezza di se di chi crede di essere l unica ad avere capito qualcosa dalla vita, disse : dove corri giovanotto, é inutile che corri per strada, magari intralci la strada a qualcuno con le tue corse, non ci hai pensato? Chi ti credi di essere, giovanotto? Guarda che siamo tutti sulla stessa barca e tutti moriamo! 

    Blasfer si mise tra la diversamente simpatica signora e ed il capo fila ed amico Jack rispondendo :lei, simpatica e bendisposta signora... Vada pure a morire lentamente, noi corriamo a vivere. 

    La spinse e riprese più forte la corsa male dicendola ad alta voce e bestemmiando. 

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