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Achille PignatelliOffline

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  • L'ospite di sé stesso

    L'ospite di sé stesso è una raccolta di poesie che ha come perni tematici lo spazio e il rapporto di convivenza tra i popoli. Nell'introduzione si legge " La poesia ha la capacità di creare uno spazio di relazione basato sulla condivisione e sulla percezione dell'altro, è ostile alle dinamiche di sottomissione e utilitarismo, e allontana la paura del vuoto e della morte. Per questo motivo è... Altro...
    L'ospite di sé stesso è una raccolta di poesie che ha come perni tematici lo spazio e il rapporto di convivenza tra i popoli. Nell'introduzione si legge " La poesia ha la capacità di creare uno spazio di relazione basato sulla condivisione e sulla percezione dell'altro, è ostile alle dinamiche di sottomissione e utilitarismo, e allontana la paura del vuoto e della morte. Per questo motivo è uno strumento prezioso per ricostruzione di tutto quello che la sistole storica innescata dalla politica ha raso al suolo", divenendo strumento di indagine del poeta e spazio di incontro per l'umanità. Riprendendo i temi della raccolta I ritorni, si delinea un'ontologia della relazione dove il singolo individuo si configura come il risultato di esperienze e relazioni che risuonano nel tempo. Traspare, in questo ciclo ( ovvero il Ciclo della stella a otto punte) poetico nato dal rapporto tra le due opere, una nuova visione della storia che fonde la visione ciclica di matrice groco-vichiana a quella lineare; il poeta, infatti, percepisce il cammino dell'umanità come un movimento di contrazione e distensione, come il movimento di sistole e diastole del cuore. Ci sono, secondo questa visione, momenti di apertura, come le rivoluzioni, che producono un avanzamento nelle arti e nei diritti civili, e momenti di chiusura, dove prevalgono spinte conservatrici. Questo serve al poeta per dire che la fase storica che siamo vivendo è di chiusura e isolamento, un isolamento inaugurato dalle politiche xenofobe antimigranti ed esasperato dalla pandemia e dai lockdown. Come per I ritorni, anche L'ospite di sé stesso è diviso seguendo un'immagine visiva di impatto, in questo caso la costellazione dell'Orsa Maggiore, le cui stelle ospitano una declinazione specifica dello spazio; spazio naturale, spazio urbano, lo spazio di relazione trai popoli, lo spazio domestico, l'universo, la parola e lo spazio vitale.
  • I ritorni – Orientarsi tra il suono dello spazio e la forma del

    I ritorni - Orientarsi tra il suono dello spazio e la forma del tempo, edita da Homo Scrivens, è la raccolta poetica d'esordio di Achille Pignatelli. L'opera è divisa in 8 sezioni legate tra loro, seguendo la struttura della rosa dei venti; l'argomento principale della silloge è il tempo, scandito nei temi: vita come viaggio, ricordo, polvere, valore del tempo, rapporto con la propria epoca, va... Altro...
    I ritorni - Orientarsi tra il suono dello spazio e la forma del tempo, edita da Homo Scrivens, è la raccolta poetica d'esordio di Achille Pignatelli. L'opera è divisa in 8 sezioni legate tra loro, seguendo la struttura della rosa dei venti; l'argomento principale della silloge è il tempo, scandito nei temi: vita come viaggio, ricordo, polvere, valore del tempo, rapporto con la propria epoca, valore delle piccole cose. "E' un'idea ingenua pensare di essere donne e uomini assoluti, distanti e distaccati da un contesto di partenza; siamo persone del nostro tempo, punto d'incontro di coordinate spaziotemporali che influenzano, se non determinano in toto, sia il nostro modo che il moto d'essere", si legge nelle prime righe dell'Introduzione; la spaziotemporalità delle nostre vite è uno dei concetti alla base del cammino dell'opera, che è un viaggio di ritorno alla nostra vita e al tempo che ci è stato sottratto. Nella Prefazione, Silvio Perrella ci dice: "Nei ritorni di Achille agisce il suo sentimento della vita: fugacità, malinconia, ma anche necessità del fare [...] in lui ho visto convivere la convinzione dell’impegno con il soffio necessario a trasformare il mondo in espressione. Insomma: fare e insieme tradurre il fare in linguaggio. [...] I poeti sono i battezzatori del mondo. Ad ogni generazione c’è chi prova a ridare i nomi alle cose e ai sentimenti. E quanto è necessario e “politico” farlo oggi, visto che le cose sono abbandonate a se stesse e le parole muoiono o in recinti specialistici o nell’insignificanza solitaria delle retoriche. Achille Pignatelli come Atlante si mette il mondo sulle spalle e prova a rinominarlo, parola dopo parola. "
  • Perché la guerra è inutile e incomprensibile

    Ringrazio Libreriamo per aver ospitato questa breve riflessione sulla guerra e sulla sua incapacità di dare risposte nei rapporti tra i popoli. L'unica cosa da auspicarsi, anzi, in cui dovremmo impegnarci concretamente, è una progressiva smilitarizzazione, affinché la guerra diventi solo una voce sul dizionario o un capitolo sui libri di storia, e non la quotidianità per alcuni e la minaccia p... Altro...
    Ringrazio Libreriamo per aver ospitato questa breve riflessione sulla guerra e sulla sua incapacità di dare risposte nei rapporti tra i popoli. L'unica cosa da auspicarsi, anzi, in cui dovremmo impegnarci concretamente, è una progressiva smilitarizzazione, affinché la guerra diventi solo una voce sul dizionario o un capitolo sui libri di storia, e non la quotidianità per alcuni e la minaccia per altri. Puoi leggere l'articolo completo qui: https://libreriamo.it/libri/perche-la-guerra-e-inutile-e-incomprensibile/?fbclid=IwAR0ryyfZuZhIh9fAqD74N3pzLIOfXQQ0KPZ1U8RwGJAxgkvXDqruVbykQRk
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Angela Aniello
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