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Annalina GrassoOffline

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  • Nemmeno una virgola”, l'esordio di Guido Domingo

    Essere “vecchi” in un mondo gerontofobico, che relega l’anziano a un ruolo marginale, inerme, in attesa dell’ultima ora di vita. Ed è proprio a questa mentalità dilagante che questo romanzo breve - “Nemmeno una virgola” - si oppone, regalando nuova speranza e colore alle vite ingrigite degli anziani soli. L’autore Guido Domingo, un biologo dalla penna raffinata, racconta una realt... Altro...

    Essere “vecchi” in un mondo gerontofobico, che relega l’anziano a un ruolo marginale, inerme, in attesa dell’ultima ora di vita. Ed è proprio a questa mentalità dilagante che questo romanzo breve - “Nemmeno una virgola” - si oppone, regalando nuova speranza e colore alle vite ingrigite degli anziani soli. L’autore Guido Domingo, un biologo dalla penna raffinata, racconta una realtà suggestiva e poetica, che trae spunto da un fatto di cronaca: la storia di una pensionata che ritrova un tesoretto di vecchie lire, cambiando così il corso della sua vita. 

    Con uno stile semplice e delicato, che rivela l’estrema sensibilità dell’autore, Domingo affronta tematiche ad alto impatto emotivo, senza mai scadere nel patetico. La “Vecchia” è la protagonista: una donna sopravvissuta per trent’anni al marito alpino e coltivatore, che si ritrova sola, dopo una vita attiva, tra concerti, musei e una laurea in lettere. 

    Difficile e distaccato è il rapporto con sua Figlia, una donna consumata dagli impegni quotidiani e dai suoi due figli, tutti presi dallo sport, dalle consolle e dallo smartphone. Una madre ormai per certi versi dimenticata, il cui scopo è soltanto quello di “attendere la morte” e impiegare il tempo che le resta, tra letture e televisione. Tutto inaspettatamente cambia quando la signora chiede al giovane vicino di ripararle la maniglia del vecchio frigo “Ignis”, ritrovando al suo interno una busta con 300mila lire e un numero di telefono. Un evento inaspettato, che incuriosirà la donna destandola dal suo torpore esistenziale, rianimandola in questa ricerca della verità. Un piccolo giallo da risolvere che la riporterà alla vita e a rivivere il suo primo incontro con il marito, alle pendici del Monte Rosa, in un rifugio da lui edificato molti anni prima. Un finale leggiadro, foriero di un romanticismo “di altri tempi”. «Madre e Figlia si incontrarono finalmente sullo stesso rigo. Nemmeno una virgola le separava.»

    L'autore

     Guido Domingo è nato il giorno di Natale del 1980 e vive a Cavaria Con Premezzo, un piccolo paese in provincia di Varese. Biologo e ricercatore scientifico con diverse pubblicazioni sull'argomento, è un appassionato di natura ed escursioni. È impegnato anche come cantante, con molti album e concerti all'attivo. È autore di testi, ha scritto e pubblicato alcune poesie, "Nemmeno una virgola" è il suo romanzo d’esordio.

    La casa editrice

    Pathos edizioni è una casa editrice torinese nata per caso e un po’ per gioco alla fine del 2015: offre una proposta editoriale particolare e dettagliata, non convenzionale, idee diverse e un team fuori dagli schemi. Partendo dalle pubblicazioni in ambito universitario sino ai romanzi, alle biografie di persone straordinarie: accendendo i riflettori sui diversi VIP, affronta i temi della disabilità e dell’integrazione; supporta la poesia e dà voce ai diritti degli animali. Sensibile alle categorie più indifese, la casa editrice supporta le attività di diverse ONLUS in accordo con gli autori.

  • Daniela Saraco presenta “Come l’acqua del mare”: un romanzo sull

    «Come l’acqua del mare» è l’ultimo romanzo di Daniela Saraco, autrice partenopea che nel suo libro accosta il fluttuare dei sentimenti a quello del mare. Come il mare, l’amore autentico, si evolve e può essere sconfinato, ritirarsi o espandersi. È proprio la vastità di questo sentimento, in tutte le sue sfaccettature che descrive nel suo romanzo, la cui protagonista è Felicia, una gio... Altro...

    «Come l’acqua del mare» è l’ultimo romanzo di Daniela Saraco, autrice partenopea che nel suo libro accosta il fluttuare dei sentimenti a quello del mare. Come il mare, l’amore autentico, si evolve e può essere sconfinato, ritirarsi o espandersi. È proprio la vastità di questo sentimento, in tutte le sue sfaccettature che descrive nel suo romanzo, la cui protagonista è Felicia, una giovane donna, segnata sin da piccola dalla mancanza di conferme in famiglia, tanto da rimanere vittima del suo bisogno d’amore. L’unica che le offrirà amore incondizionato sarà la tata Germana, che gioirà dei suoi successi e del suo temperamento umile e semplice, sino alla fine dei suoi giorni. 

    Le starà accanto anche la sua amica, Cristina, di umile estrazione, ma con un simile vissuto, accomunato dalla mancanza di figure di riferimento nella sua crescita. Un legame forte e indissolubile tra le due donne complementari - tanto profonda e sensibile l’una, tanto estroversa e impenetrabile l’altra - che si evolverà, senza subire i contraccolpi del tempo. E infine, Salvo, l’amore “patologico”: un sentimento profondo in cui Felicia affonda con tutta se stessa, desiderosa di bere a pieno nel calice della vita, dopo un’infanzia segnata dalla freddezza patologica dei suoi genitori. Un finale non scontato, che racconta la presa di consapevolezza della protagonista, che trova nell’insegnamento la sua strada e riesce a perdonare la propria famiglia d’origine, aprendosi a un sentimento più autentico: l’amore per se stessa. La prefazione approfondita è a cura della psicologa Rosaria Varrella, che prepara il campo alla comprensione di un romanzo che aspira a leggere tra le righe più recondite della nostra anima.

    CENNI BIOGRAFICI

    Daniela Saraco è originaria di Castellammare di Stabia, dove è nata nel 1980 e ancora risiede. Docente, giornalista scopre di essere cardiopatica all’età di 32 anni e senza remore si sottopone a due interventi al cuore che modificano il suo approccio alla quotidianità. Inizia ad apprezzare la bellezza delle piccole cose, dei valori, della famiglia e dei sogni. Figlia di divorziati e madre divorziata a sua volta, ha conosciuto a fondo la sofferenza e ne ha fatto tesoro, acquisendo maggiore consapevolezza sul valore dei sentimenti autentici. È amante della lettura e della buona musica e della scrittura in modo smisurato, che rispecchia la sua primaria esigenza di comunicare e trasmettere ciò che ha appreso nel suo percorso di vita. Pubblica a luglio di quest’anno “Come l’acqua del mare”, dopo “Il bianco e il nero” (2016), “Gli inadeguati” (2017), “Il diario di Aylen” (2019) ed “È andato tutto bene? Parliamone”, di cui è coautrice.

    CASA EDITRICE

     Il marchio CSA (Cultura, Scienza, Arte) Editrice nasce nel 2006 a Castellana Grotte e si ripropone subito di orientarsi verso il mercato nazionale e internazionale. Pubblica opere di “varia” che vanno dalla saggistica alla manualistica, dalla narrativa alla poesia. Nel 2016 nasce la CSA Editrice Srl che oltre ad acquisire l’intero catalogo della CSA Editrice, genera i marchi editoriali Planet Book (per le opere di autori italiani), Let’s Print Edition (per chi vuol pubblicare da autore indipendente), e l’agenzia letteraria IBA (International Book Agency, che rappresenta nel Mondo opere di scrittori italiani e di altre nazionalità). Con il marchio CSA Editrice vengono attualmente pubblicate per l’80% opere di autori stranieri.

  • Don Francesco Cristofaro – “Lo sguardo di Gesù. Pagine di Miser

    Lo sguardo di Gesù. Pagine di Misericordia” di Don Francesco Cristofaro è un saggio teologico scritto con un linguaggio semplice e immediato, accompagnato da una sentita prefazione di S.E. Card. Angelo Comastri. L’opera è divisa in tre parti: nella prima vengono presentati alcuni racconti tratti da brani dal Vangelo, nella seconda viene narrata la vita dell’autore, concentrandosi in parti... Altro...

    Lo sguardo di Gesù. Pagine di Misericordia” di Don Francesco Cristofaro è un saggio teologico scritto con un linguaggio semplice e immediato, accompagnato da una sentita prefazione di S.E. Card. Angelo Comastri. L’opera è divisa in tre parti: nella prima vengono presentati alcuni racconti tratti da brani dal Vangelo, nella seconda viene narrata la vita dell’autore, concentrandosi in particolar modo sulla sua esperienza con la fede, e nella terza vi sono delle preghiere da lui composte.

    «Oggi, l’uomo è triste perché è senza Dio. Oggi il cuore dell’uomo è smarrito perché ha smarrito la verità del Vangelo, l’unica che lo possa salvare. Oggi l’uomo si vuole costruire senza Dio. Oggi l’uomo si vuole fare dio al posto dell’Onnipotente Signore. Grande, allora è la responsabilità del cristiano. Grande è la missione del sacerdote: costruire Dio nel cuore dell’uomo»

    I brani scelti dal Vangelo sono incentrati su coloro che erano stati etichettati come peccatori, e che a un certo punto del loro cammino avevano incontrano gli occhi di Gesù, pieni di misericordia, e in questo modo si erano salvati - «Che cos’è la misericordia? È lo sguardo di Dio che ti penetra dentro fino a trasformarti totalmente perché tu ti lasci trasformare».

    Per quanto riguarda la storia personale dell’autore, egli si confessa parlando della sua disabilità: Don Cristofaro è infatti nato con una paresi spastica alle gambe. Sin da bambino ha lottato per accettarsi e per farsi accettare dagli altri, subendo bullismo, pietismo ed emarginazione; poi ha compreso, grazie allo sguardo di Gesù che si è posato su di lui e che lo ha reso strumento di misericordia, che la disabilità non era un limite ma un dono, con il quale poteva manifestare le opere di Dio. È inoltre molto interessante, in questa parte dell’opera, il racconto dell’evolversi della sua vocazione, che ha conosciuto anche momenti di crisi: egli infatti si è allontanato da Gesù per paura di non essere all’altezza del suo compito, ma la chiamata ricevuta era una luce che continuava a brillare forte nel suo cuore. Ha così intrapreso la missione che da sempre lo aveva scelto, impegnandosi a mostrare al mondo il volto di Gesù - «Io mi sento un salvato, uno che è rinato, al quale viene chiesto di cantare la vita, di lodare le meraviglie del Signore. A volte, penso alle migliaia di persone che mi seguono. A me sembra di non fare nulla per loro. Poi ti scrivono e ti dicono grazie per il sorriso e, allora, capisco di essere servito a qualcosa».

    SINOSSI DELL’OPERA. Leggendo le pagine del Vangelo, ci imbattiamo in tanti incontri e momenti di misericordia. La gente vede in Gesù uno che è diverso da tutti gli altri; uno che non ha timore di fermarsi, di ascoltare, di sedersi a tavola del peccatore, di toccare un lebbroso. Quando noi giudichiamo, etichettiamo, non facciamo altro che chiudere il nostro cuore alla misericordia. Guardiamo a Gesù e poi soffermiamoci per un istante a noi stessi. Che atteggiamento avremmo assunto noi dinanzi alla peccatrice colta in flagrante adulterio? Quanti sassi avremmo scagliato? E dinanzi a Zaccheo, a Matteo il pubblicano? Cosa avremmo fatto se si fosse presentato a noi il cieco mendicante, il lebbroso escluso dalla comunità o qualsiasi altro fratello bisognoso? In queste pagine scoprirete storie e volti, alcuni hanno un nome, altri sono senza volto e senza nome perché in quelle storie potreste esserci anche voi. Toccherete con mano la sofferenza, la voglia di riscatto e di cambiamento. C'è l'atteggiamento di Gesù, tutto il suo amore. Sarà un vero canto alla misericordia di Dio.

    BIOGRAFIA DELL’AUTORE. Don Francesco Cristofaro è nato a Catanzaro il 10 novembre del 1979, ed è oggi parroco nella Parrocchia “Santa Maria Assunta” in Simeri Crichi. Ha conseguito la licenza in Teologia Spirituale presso la Pontificia Facoltà Teresianum in Roma. Conduce su Radio Mater la rubrica "Alla luce della fede" e su Padre Pio TV la trasmissione “Fatti per il Cielo”. Collabora inoltre con Tv2000 nella trasmissione “l’Ora Solare”. È stato opinionista nella trasmissione “Storie Italiane” di Rai 1 e contribuisce con servizi a tema alla trasmissione “Forum” di canale 5. Invitato in diverse città italiane per portare la sua testimonianza di vita, ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti. Tiene incontri di preghiera in tutta Italia e viene invitato a predicare a ritiri spirituali di carattere nazionale. È inoltre testimonial di eventi di carattere sociale, in particolare sulla disabilità. Ha scritto per il settimanale “Miracoli” e ha pubblicato diverse opere per Tau Editrice. 

     

     

  • La legge dell'Amore, di Cristina Vaira

    “La Legge dell'Amore di Cristina Vaira è una favola delicata e poetica, una storia di fantasia che è allo stesso tempo un viaggio metaforico in cui si racconta delle insidie di sentimenti come la paura, il senso di colpa e il rancore, che allontanano pericolosamente l’essere umano dall’equilibrio fisico, mentale e spirituale, oltre che dall’amore. L’autrice, che è anche un’appr... Altro...

    “La Legge dell'Amore di Cristina Vaira è una favola delicata e poetica, una storia di fantasia che è allo stesso tempo un viaggio metaforico in cui si racconta delle insidie di sentimenti come la paura, il senso di colpa e il rancore, che allontanano pericolosamente l’essere umano dall’equilibrio fisico, mentale e spirituale, oltre che dall’amore. L’autrice, che è anche un’apprezzata musicista, ha intrapreso da anni un cammino di esplorazione interiore e di crescita personale insieme al marito, l’artista Jandro Cisneros, e in quest’opera cerca di veicolare quelle importanti verità che sono diventate parte integrante della loro vita privata e professionale.

    Attraverso la toccante storia di Stella Alma, la protagonista dell’opera, l’autrice ci sprona ad accettare le nostre colpe del passato, non permettendo loro di imprigionarci ma lasciandole andare; il perdono è la chiave che permetterà alla protagonista di compiere la sua missione, così come può consentire a noi di essere liberi e di donare libertà.

    Stella Alma è la Direttrice della Grande Biblioteca, il cuore di un Sistema perfetto e allo stesso tempo fragile: il corpo umano; nella biblioteca vi sono alti scaffali di legno pregiato, dove centinaia di libri si muovono da un ripiano all’altro con ordine e armonia, rispettando la Legge dell’Amore. Ogni libro rappresenta un’emozione o un sentimento, e le copertine hanno un colore diverso a seconda di ciò che manifestano. A causa della costante mutabilità delle emozioni e dei sentimenti provati dal Sistema, però, il moto dei libri necessita di essere regolato: è Stella a occuparsi di gestire quella vivace e disordinata esplosione di colori, con una bacchetta ereditata dal padre, che utilizzava come un direttore d’orchestra - «Il nostro compito è mantenere costante l’equilibrio. La nostra musica, le nostre interpretazioni del moto, il nostro controllo della bacchetta, tutto ciò ha un grande e importante obiettivo: regolare l’equilibrio delle emozioni nella Grande Biblioteca».

    L’armonia è però rotta da un evento che provoca un profondo e incessante dolore in Stella: le emozioni negative prendono il sopravvento e alla protagonista non resta che partire per un viaggio verso luoghi mai esplorati, alla ricerca del celeberrimo Capitan Coscienza e di una cura per la malattia che ha colpito non solo la Grande Biblioteca ma anche l’intero Sistema, che ha perso la sua integrità e le connessioni tra le sue parti. Sarà un’avventura straordinaria che la condurrà a una difficile ma liberatoria consapevolezza, e che le farà raggiungere quella pace necessaria per accettare il passato, e godere pienamente del momento presente.

    SINOSSI DELL’OPERA. Nella Grande Biblioteca, il cuore del Sistema, meglio conosciuto come il Corpo Umano, Stella Alma s’impegnava per diventare futura Direttrice. La giovane stava imparando a condurre l’incostante e imprevedibile moto dei libri, le emozioni del Sistema, i cui balzi repentini dovevano essere domati con maestria. Nonostante la grande responsabilità che incombeva sul suo destino, Stella era certa di essere guidata dalla saggezza di suo padre… finché un giorno cambiò tutto. Un tragico evento spingerà Stella verso la più grande e difficile avventura mai affrontata prima da un direttore della Biblioteca. La giovane si troverà a dover viaggiare lungo il Sistema alla ricerca di risposte, fronteggiando le sue paure più nascoste e scoprendo il volto del suo vero e unico nemico.

    BIOGRAFIA DELL’AUTRICE. Cristina Vaira è una cantante, cantautrice e produttrice musicale premiata a livello internazionale, e recentemente riconosciuta, con la sua band Jandro & Cristina, per il singolo “Libertà, Libertad!” al Global Voices Film Festival 2021, presentato dalle Nazioni Unite (UN Women USA). Nata a Milano nel 1984, la cantante e autrice si è trasferita a Boston, USA, dopo aver vinto una borsa di studio per conseguire una laurea in “Songwriting” al Berklee College of Music, la più famosa scuola di musica leggera al mondo. Ha anche conseguito una laurea con lode in Lettere e Filosofia, specializzandosi in Giornalismo, all’Università Cattolica di Milano, e un Master in Comunicazione per l’Industria Musicale nella stessa università. I suoi studi l’hanno portata a lavorare alla casa discografica EMI Music Italia, nel team che ha promosso artisti del calibro di Vasco Rossi, Coldplay, Amy Winehouse e molti altri. L’artista è inoltre voce e co-cantautrice del duo Jandro & Cristina, formato con suo marito, il noto artista messicano Jandro Cisneros, produttore musicale e video, multistrumentista e Professore al Berklee College of Music. Attualmente Cristina vive a Boston con suo marito e i loro due figli e insieme, Jandro & Cristina, educano, creano e producono contenuti che promuovono il miglioramento dell’umanità attraverso i loro progetti artistici e la casa editrice Jandro & Cristina Publishing, di cui ne sono i fondatori.

  • Saverio Sam Barbaro – “Le contesse igieniche”

    “Le contesse igieniche” di Saverio Sam Barbaro racconta di un’epoca in cui era difficile, se non impossibile, essere donne indipendenti; lo sa bene la protagonista dell’opera, Carolina, una ragazza di ventidue anni intelligente, colta e audace, che deve fare i conti con una società che impone alle donne di sottomettersi volontariamente all’uomo, e di coltivare solo aspirazioni frivole. ... Altro...

    “Le contesse igieniche” di Saverio Sam Barbaro racconta di un’epoca in cui era difficile, se non impossibile, essere donne indipendenti; lo sa bene la protagonista dell’opera, Carolina, una ragazza di ventidue anni intelligente, colta e audace, che deve fare i conti con una società che impone alle donne di sottomettersi volontariamente all’uomo, e di coltivare solo aspirazioni frivole. Carolina ha una sorella maggiore, Paolina, che è il suo opposto: volubile e conformista, ha sempre sognato un buon matrimonio ed è interessata solo al lusso e ai gioielli. Sposata con il conte Augusto Caianiello, vive una vita agiata ma per farlo deve pagare il prezzo di essere solo un bell’oggetto da esibire. Ci troviamo nel Regno di Napoli nel 1889: sono anni difficili e la crisi economica è sempre più evidente anche tra i ranghi più elevati; in questo contesto sociale in cui dominano i pregiudizi e le superstizioni si staglia Carolina con il suo disperato anelito di libertà, sicuramente in anticipo sui tempi.

    Con una scrittura sincera e senza filtri, l’autore ci mostra la verità dietro la patina di perbenismo di quel controverso periodo storico; grande attenzione è riservata alla condizione delle donne, spesso vittime di violenza coniugale, che era purtroppo tollerata dalla collettività. Attraverso lo sguardo di Carolina possiamo osservare da vicino le ingiustizie a cui sono sottoposte le figure femminili ma possiamo anche conoscere il coraggio della protagonista di ribellarsi al suo destino: ella decide di scrivere un romanzo nonostante sia un’occupazione prettamente maschile, studia e si informa, plasmando la sua coscienza sociale e politica e tracciando da sola la propria strada. Ed è proprio la sua intraprendenza a metterla sulle tracce di un mistero che riguarda Paolina: ella ha riportato serie ferite dopo una presunta caduta da cavallo ma Carolina non è affatto convinta della dinamica degli eventi; una vocina dentro di lei le suggerisce che la sorella sia stata vittima della violenza del marito.

    Tra intrighi, menzogne e incursioni nell’eccentrica vita di corte degli Asburgo, si narra della particolare e poco conosciuta figura delle “contesse igieniche” mentre si seguono le indagini di Carolina, che la conducono alla scoperta di un diario in cui le saranno rivelate verità impensabili e sconvolgenti.

    SINOSSI DELL’OPERA. Nel luccicante mondo della mondanità asburgica, nei fiabeschi castelli della principessa Sissi era possibile trovare un particolare genere di dame dal sangue blu. Svolgevano un ruolo singolare, ritenuto fondamentale per la continuità della dinastia: concedersi all'imperatore per tenere sempre viva la sua virilità e assicurare un sufficiente numero di eredi. Venivano chiamate "Contesse igieniche", e di una di queste figure di donna il romanzo narra la storia.

    BIOGRAFIA DELL’AUTORE. Saverio Sam Barbaro ha vinto nel 2012 il concorso Racconti nella rete. Nel 2020 ha pubblicato il thriller “Al di là delle onde” per Emersioni, poi selezionato per il torneo letterario Robinson.

     

  • “Autobiografia di mio padre" di Gloria Vocaturo

    “Autobiografia di mio padre” è l’esordio nella narrativa della poetessa Gloria Vocaturo, che ha voluto offrire ai lettori un’opera emozionante in cui ricorda l’amata figura paterna e in cui allo stesso tempo omaggia la sua intera famiglia, il perno attorno a cui ruota la sua esistenza. Il romanzo è narrato in prima persona dal padre dell’autrice, Romeo, anche se in realtà è lei ste... Altro...

    “Autobiografia di mio padre” è l’esordio nella narrativa della poetessa Gloria Vocaturo, che ha voluto offrire ai lettori un’opera emozionante in cui ricorda l’amata figura paterna e in cui allo stesso tempo omaggia la sua intera famiglia, il perno attorno a cui ruota la sua esistenza. Il romanzo è narrato in prima persona dal padre dell’autrice, Romeo, anche se in realtà è lei stessa a donargli il fiato, le memorie e a riempire gli spazi vuoti; nonostante ciò è come se fosse proprio lui a parlare, mentre si trova in una dimensione trascendente molto vicina ai suoi cari, e anche a noi.

    Le parti narrative in cui viene raccontata la storia terrena di Romeo e della sua famiglia sono intervallate da brevi istantanee, dei veri e propri soliloqui, in cui egli esprime i suoi pensieri sulla sua nuova condizione spirituale; egli avverte la mancanza dei suoi affetti ma allo stesso tempo respira un amore totalizzante, che lo riempie di pace. Dalla saggezza delle sue parole emerge la certezza che niente va perduto, che ogni cosa che si dissolve si ricrea e che i legami sinceri e puri vivono per sempre.

    L’autrice unisce vita e morte in un unico, appassionante dialogo, che non termina mai e che si rafforza nell’amore; nell’opera l’esistenza terrena e quella spirituale si intrecciano saldamente permettendo una serena elaborazione del lutto, che non vede nel trapasso una chiusura netta e definitiva bensì un naturale proseguimento del cammino di un’anima. La morte non è quindi la negazione della vita ma è parte di essa, e in questa verità di fede si intravede tutta la potenza e la bellezza dell’esistenza.

    Gloria Vocaturo invita alla riflessione profonda e sincera su ciò che per noi è il senso della vita, della famiglia e dell’amore, e ci offre un’intensa opera che diventa lo specchio attraverso cui osserviamo noi stessi, con le nostre fragilità e paure, con i nostri dubbi e dolori; in questo riflesso arriviamo alla fine a comprendere che non c’è timore, sofferenza o incertezza quando si crede nell’eternità.

    SINOSSI DELL’OPERA. Un romanzo intimo, emozionale, emozionante. In “Autobiografia di mio padre” Gloria Vocaturo affronta i valori fondamentali della vita: la famiglia, la morte, la spiritualità. Leggendo, si respira l’eternità: i “Soliloqui” fungono da elementi connettivi tra ciò che accade, la vita, e il suo significato spirituale; rappresentano la voce interiore che, post-mortem, rimane indelebile. Il padre diviene immortale. Molto efficace, nel racconto, è la dialettica costante tra la sua presenza terrena – le sue debolezze, la sua italianissima malinconia – e la sua persistenza nell’Altrove.

    BIOGRAFIA DELL’AUTRICE. Gloria Vocaturo, romana, vive a Napoli da venticinque anni.

    Laureata in Scienze Politiche, ha all’attivo due opere poetiche: “È solo parte di me” e “Speranza”. È inoltre presente in numerose antologie. “Autobiografia di mio padre” è il suo esordio in narrativa.

  • Amore Amaro. L'esordio poetico di Piero Mieli

    “AmoreAmaro” è un’antologia di racconti sentimentali struggenti e contemporanei a cura de “Il tizio dell’alba”.Non si tratta di storie in rosa, ma di resoconti di vita vissuta: amori interrotti, negati o protratti per effetto della precarietà dell’esistenza, influenzati dall’immediatezza dei social e dalla rapidità delle comunicazioni chat. “Sentimenti liquidi all’epoca... Altro...

    AmoreAmaro” è un’antologia di racconti sentimentali struggenti e contemporanei a cura de “Il tizio dell’alba”.

    Non si tratta di storie in rosa, ma di resoconti di vita vissuta: amori interrotti, negati o protratti per effetto della precarietà dell’esistenza, influenzati dall’immediatezza dei social e dalla rapidità delle comunicazioni chat. “Sentimenti liquidi all’epoca di whatsapp” per dirla alla maniera del sociologo Zygmunt Bauman, teorico della comporaneità, che per primo descrisse la difficoltà di mettere radici in una società in continua evoluzione. Undici racconti più una ghost track: undici spaccati di vita e di sentimenti vissuti all’ombra quieta degli ulivi pugliesi o della freneticità ipercinetica milanese.  Uno stile di scrittura immediato, leggero e diretto, che si concentra sui dettagli, esaltandone la particolarità, rendendo unico ogni momento di vita vissuta. 

    Un approccio narrativo bukowskiano che esalta il pathòs, pur con un velo di nostalgia cui fa da contraltare una buona dose di ironia, espressa massimamente negli aforismi autoprodotti che anticipano i racconti.  Spiega questa sua distintiva unicità, la scrittrice Mariella Medea Sivo nella prefazione: «Voi non sapete cos’è l’amore, ve lo dico io cos’è”, scriveva Raymond Carver in una poesia dedicata a Bukowski. Sembra dirci la stessa cosa Piero Meli attraverso i racconti di questo libro, storie diverse tra loro, di perdite dolorose, di dubbi altalenanti, di errori incalcolabili, di momenti di irrefrenabile gioia, di leggerezza ad elevato peso specifico. Racconti che urlano la voglia di credere nell’amore sempre, a qualunque costo, e che descrivono la magia di un bacio, di una goccia di pioggia sui vetri, di un piatto di spaghetti all’assassina. La fragile bellezza dei sogni che si distinguono per delicatezza di concezione e di fattura si intravede in filigrana tra le pagine di questo piccolo scrigno di parole, esordio da solista dell’Autore». Una raccolta di emozioni che permette al lettore di sognare e immedesimarmi e catarticamente espiare la propria sofferenza interiore, consapevole di non essere più solo ma uno tra tanti, in questa baraonda di incerto sentire. «Ma sono pur sempre storie, racconti, finzione. Fiction, spettacolo messo in scena sul palcoscenico di queste pagine da una compagnia di attori, alcuni un po’ improvvisati, altri vagamente professionisti, ma tutti accumunati dallo stesso intento, regalare a voi lettori qualche ora di emozione e di svago».

    BIOGRAFIA AUTORE

    Piero Meli, appassionato di fotografia e scrittura, nasce a Bari nel 1980, consegue la maturità classica e si laurea in economia. Perito assicurativo di giorno, fotografo e scrittore di notte. Ha partecipato nella veste di autore ad alcune antologie: “C'era una nota in Puglia" - antologia di scrittori pugliesi contemporanei (editore Besa Muci), “Racconti pugliesi” (Historica Edizioni) e “Mare in cento parole” (L’erudita). Collabora stabilmente con i magazine: “Amazing Puglia” e “Amazing Bari” su cui vengono pubblicati i suoi racconti con lo pseudonimo de “il tizio dell’alba”. A maggio del 2022 è uscito il suo primo libro: "AmoreAmaro: racconti tratti da storie (quasi) vere" edito da Secop Edizioni. Comune denominatore a tutte le sue molteplici attività è l’amore per la sua terra, protagonista mai troppo silenziosa delle storie che scrive. Parole ed immagini sono i mezzi che utilizza per trasmettere emozioni. Riveste, inoltre, il ruolo di consigliere nell’Associazione di promozione sociale #WeAreInBari.

     

    NOTA EDITORIALE

    “Secop edizioni”: è una casa editrice pugliese, che ha sede a Corato, in provincia di Bari e fa suo questo motto: «Ciò che conta non è essere un’altra casa editrice, ma una casa editrice altra». Se il nostro è “il pianeta dei naufraghi”, come sostiene Serge Latouche, allora i libri possono essere ipotesi di zattere a cui il terzo millennio deve ancorarsi, è l’idea che ha dato origine alla giovane e dinamica casa Editrice.

  • Poesia e guerra. Il poeta siciliano Vincenzo Calí omaggia l’Ucra

    La memoria storica della letteratura che l’Ucraina ha dato vita nel corso dei secoli e la memoria storica delle sue varie lingue si sono fuse oggi in una coscienza nazionale che ha dimostrato e continua a dimostrare più che mai in questo tragico momento storico, la solidità, la compatezza, la tenacia e la determinazione dei suoi portatori. Il poeta siciliano Vincenzo Calí, vincitore di presti... Altro...

    La memoria storica della letteratura che l’Ucraina ha dato vita nel corso dei secoli e la memoria storica delle sue varie lingue si sono fuse oggi in una coscienza nazionale che ha dimostrato e continua a dimostrare più che mai in questo tragico momento storico, la solidità, la compatezza, la tenacia e la determinazione dei suoi portatori. Il poeta siciliano Vincenzo Calí, vincitore di prestigiosi premi letterari, omaggia l’Ucraina e il popolo degli ucraini con cinque poesie che vogliono sottolineare lo spirito mai domo di un popolo aggredito e martoriato sulla strada del raggiungimento e consolidamento della giusta fierezza della propria memoria storica e linguistica.

    Poche volte si è toccato il tema identitario-linguistico-letterario in relazione all’Ucraina durante questi mesi di guerra. L’impressione è quella che troppi ucraini vogliano chiudere la propria identità in un concetto nazionale limitato, di carattere locale e folklorico. Allo stesso tempo, l’Ucraina si trova a fare i conti con una situazione in cui la lingua dichiarata ufficialmente di stato, che statisticamente gode del sostegno della maggior parte dei cittadini, è quella che sembra essere meno “attraente” come lingua veicolare quotidiana.

    Le poesie di Calí sono toccanti e asciutte, non si perdono in facili retoriche e vogliono contribuire a sostenere la diffusione della cultura ucraina nei paesi europei, con il supporto dell’Unione Europea. Molti sforzi sono stati fatti negli ultimi anni da studiosi in varie istituzioni, ma la politica è ancora cieca e il poeta siciliano dimostra come la poesia in tempo di guerra possa servire e al contempo risultare, impresentabile e come sostiene il poeta ucraino Serhij Zadan, la poesia è un attributo del demonio e paradossalmente aiuta a proteggerci dai crimini e dalle violenze di chi aggredisce, a restare umani, e lo possiamo essere anche solamente soltanto perché custodiamo le Parole che suonano come preghiere.

    La poesia può sembrare inpotente ma quella vera, può essere letale come uno sparo, una bomba, una fucilata. Chi scrive non lo fa per ambire ad uno status di salvatore, ma come Vincenzo Calí, per trascendere se stesso, esiliandosi dall’agonismo poetico e dalla fama.

    Scrivere poesie significa sprofondare “nella materia informe del mondo” come afferma Giuseppe Pontiggia in “Origine” e in tal senso Calí non vuole consolare, né esaltare il proprio nome, ma comunicare, far percepire la letalità della poesia, la sua forza nel rimediare ai disastri del mondo, quando tutto sembra precipitare.

    La mini raccolta poetica di Calí si configura come un blocco omogeneo, articolato su immagini concise ed efficaci che rendono le liriche espressive ed incisive.

    Figli mai resi

    Figlio mio torna

    con brandelli e spoglie,

    rinviate al cuore sacro, il fiore sventrato,

    io madre avvelenata fino al nesso,

    i denti strido tra morso e lutto,

    di vergogna e di pianti che è meglio morire

    che vedere.

    Figlio, mai negheranno l’immago vivido,

    ai mie occhi resta.

    Tu uomo,

    tu anche padre,

    tu cane furioso,

    che pesti dignità e coraggio,

    mai ti vedrò io madre, con occhi parchi,

    mai ti darò io madre, riscatto e fama,

    mai scorderò la tua indole amara,

    mai saprai cos’è grembo e parto,

    mai e mai dolcezza da figlio avrai.

    Tu cane astuto,

    con brandelli e spoglie,

    rendimi il mio,

    il figlio prestato alla patria.

    Tu uomo,

    come puoi negare la vita

    e i figli mai resi.

    Giallo sole, blu eco di cielo

    Vietata al cuore ucraino,

    URSS sempiterno invasore.

    Tornò a sventolare tronfia,

    stretta al cuore,

    col giallo di sole fertile,

    col blu eco di cielo.

    Si levano grida alla pace,

    le guerre vane

    stremate di coscienze abbagliate.

    Sventola stendardo,

    sventola possente sui campi di ghiaccio

    affinchè lo spiro tremante d’amore

    spazzi via l’orrore.

    Granaio d’oro

    Brucia…

    Brucia il granaio d’oro,

    oro d’Europa, di carbone e ferro,

    di doni sotterrati, di prestigio agli allupati.

    Pane e sangue compromessi,

    patriottismo ai cuori acerbi,

    esser vivi prima conta,

    d’un miraggio è libertà.

    Scuote fiera l’armi dello straniero,

    la morte in corsa cala d’ombre sulle fosse colme,

    con scudi umani è l’ illusa meta,

    gli abissi del male ormai sciolti.

    Il coraggio è motore,

    di certezze e d’agire,

    per la vita non temete

    per la morte non tremate,

    della gloria mangerete.

    Lo Zar e la Star

    Menti che mentono,

    divi coscienti dei nuovi tempi.

    L’uno senziente,

    con vigore al dente,

    non crolla a perdente,

    già aspira venti d’Europa,

    con sfottò impudente allo zar è sovente ,

    è una star presidente.

    L'altro potente,

    folle incosciente,

    non perdona niente,

    veleno e spionaggi,

    ingrassa ingranaggi per fasto e risorse ai magnati in corsa...

    Spara uomo incredulo, Zar senza Dio,

    spara che esisto,

    spara che io resisto...

    Vite sospese

    Tra i calcinati massi,

    le schegge ferrose infestanti,

    i corsi tra le case murate per paura,

    i bimbi giocano per strada innocenti,

    incoscienti agnelli al sacrificio.

    A ridosso il fronte

    e l’attesa scalcia fragorosa

    tra ansie e morte,

    tra lingue bugiarde

    quieta lo strazio di parole disattese.

    Russia, chiamala invasore, uccide non per te.

    Sull’autore

    Vincenzo Calì nasce a Milazzo (ME) il 12 luglio del 1973. Da diversi anni coltiva la passione per la scrittura e la poesia. L’amore e la vita nella sua complessità sono le sue muse ispiratrici. La poesia rappresenta per lui il vero modo di mettere a nudo l’“io complesso”, quasi con analisi critica. Vincitore del premio “M. T. Bignelli” per la poesia d’amore (XXI Edizione del Concorso Nazionale “Garcia Lorca” 2010/2011), ha pubblicato in diverse antologie poetiche: Il Federiciano in diverse edizioni (Aletti Editore), ultima nel 2016 e Luoghi di Parole, “Premio Tindari- Patti Agenda Poetica 2010”. Nel 2011 nasce la sua prima raccolta intitolata Vincikalos, seguita da Intro nel 2013 che rappresenta un nuovo ritratto del suo personale cammino, entrambe edite da Aletti Editore. A seguire pubblica nell’antologia poetica Mario Luzi 2012 e Scrivi col Cuore, Poeti Italiani – III Edizione, Granelli di Parole – III e IV Edizione, Lettere d’amore – III Edizione, Unione Mondiale dei Poeti – I Edizione e Vento a Tindari – II Edizione per la Casa Editrice Kimerik. Nel 2018, in concomitanza con l’evento d’arte e poesia “Angeli a Calatagèron”, nasce la sua nuova creazione intitolata MediterrAnima, come percorso evocativo delle tradizioni siciliane e a suggellare l’evento riuscitissimo nella cittadina di Caltagirone. Il nuovo libro riceve oltre centocinquanta articoli su svariati blog e testate giornalistiche italiane importanti, vincendo nel 2019 il trofeo 1° posto del premio “ASAS - sezione B1”, patrocinato dall’Università di Messina. Successivamente MediterrAnima è premiato ancora a “Impavidarte” Biennale della Cultura, concorso “Artistico-Letterario”, patrocinato dell’Università degli Studi di Roma “UNITELMA SAPIENZA”; è 2° classificato al podio, Menzione Speciale al “Premio Comitato di Lettura”, “Premio IRSSAF” dell’Università di Nicosia. Nello stesso anno dona i suoi versi per la mostra fotografica *LiberALia* organizzata dal coworking “Lia Ci Sì” di Barcellona P. G., delle donne libere, dei sogni e di tanto altro, scatti fotografici aventi per soggetto volti di donne siciliane e innamorate della propria terra. Ha donato i suoi versi ai comuni di Caltagirone, Roccavaldina e Sant’Agata di Militello. Nel 2020 omaggia l’artista metafisica Laura Villani con la poesia REM e nel 2021 scrive la poesia Profluvi,tradotta in due lingue, tributo alle opere del grande pittore internazionale neorealista Santiago Ribeiro, cooperando alla realizzazione di un video per il progetto mondiale “New Surrealism Now”, con la partecipazione speciale dell’attore Maurizio Bianucci per la voce italiana (“Premio Crocitti”, che ha preso parte a film come Suburra, Aldo Moro e altre importanti fictions RAI), per la voce inglese “Flows” il prezioso contributo della giornalista e blogger Annalina Grasso. L’arte non si ferma sui social ai tempi della pandemia e il progetto ottiene un grosso successo, con oltre trecento articoli sui giornali di tutto il mondo e centomila visualizzazione sul web. Nell’agosto 2021 presta i suoi versi "Voluttuosi… dal palato ai sensi esplosi" per lo spot pubblicitario del “Medusa Lounge Restaurant” di Milazzo,  sempre nello stesso anno selezionato al concorso "Piccole pesti leggono VI" per Kimerik, con la favola "Momatina e la spazzola magica". Nel 2022 con la favola intitolata " Mumbi e Formichella" dona il suo contributo al progetto  "Le favole degli agrumi", libro la cui parte del ricavato andrà in beneficienza alla Onlus C. D'Agostino.

  • "Quarantine Prophets – Futuro fragile” di Speranzoni

    “Quarantine Prophets – Futuro fragile” di Luca Speranzoni è un affascinante romanzo fantascientifico dalle sfumature intimistiche, che racconta una lenta e inesorabile apocalisse in cui la mente umana acquisisce misteriosi poteri a causa di un virus di natura metafisica, chiamato “il morbo dei profeti”, che colpisce su scala globale.Ci troviamo negli Stati Uniti, in New Mexico: Samuel B... Altro...

    “Quarantine Prophets – Futuro fragile” di Luca Speranzoni è un affascinante romanzo fantascientifico dalle sfumature intimistiche, che racconta una lenta e inesorabile apocalisse in cui la mente umana acquisisce misteriosi poteri a causa di un virus di natura metafisica, chiamato “il morbo dei profeti”, che colpisce su scala globale.

    Ci troviamo negli Stati Uniti, in New Mexico: Samuel Burrow fa la guardia carceraria nella prigione di massima sicurezza di Santa Fe; vive giornate tutte uguali, con una vena violenta che cerca di tenere sotto controllo e una depressione non diagnosticata. Un’occasione inaspettata lo porta a lavorare a Clearwell, anche chiamata “il Pozzo”, una struttura di quarantena nel nord degli Stati Uniti, ai confini con il Canada. È stata costruita di recente, per ospitare gli individui di cui tutti parlano di continuo alla radio, in tv e sui social: i cosiddetti profeti, persone che improvvisamente manifestano capacità di chiaroveggenza, alterazione della percezione e manipolazione delle memorie altrui. Samuel ha finalmente l’opportunità di iniziare una nuova vita e di avere uno scopo, così da non sentirsi più un fallito; un giorno, però, viene colpito da una visione: vede il futuro, e il suo presente cambia per sempre, perché ora è uno di loro. Da secondino passa a prigioniero, rinchiuso nella struttura insieme agli altri profeti. Disprezzato dai suoi ex-colleghi e odiato dagli altri detenuti, per poter sopravvivere dovrà esplorare la natura di un potere che considera solo un fardello.

     

    Luca Speranzoni, scrittore e sceneggiatore, ci fa immergere in una vicenda sorprendente, ricca di personaggi finemente caratterizzati, di ingegnosi espedienti narrativi e di intense riflessioni sull’essere umano e sulla società odierna. Nonostante il tema possa far pensare al Covid19, la creazione dell’universo narrativo dei profeti si focalizza invece sulla descrizione di una sorta di pandemia delle idee, in cui la detenzione di visionari in grado di rivoluzionare il mondo assume una potente valenza metaforica.

    «Il morbo dei profeti apre le porte della percezione umana. Non sono sintomi. Non sono allucinazioni. È un incubo. Ma è tutto vero».

    L’opera alterna presente e passato – e sprazzi di futuro – per raccontare del viaggio di consapevolezza e di maturazione di Samuel che, presentato all’inizio del libro quasi come un antieroe, diviene in seguito un paladino della libertà altrui che riesce a mettere da parte anche i propri desideri per il bene collettivo. Tra sacrifici necessari, scelte difficili, paradossi temporali, la nascita di fraterne alleanze e feroci lotte tra fazioni di profeti, si dipana un’intricata vicenda in cui Samuel – tramite le sue facoltà di premonizione dei possibili futuri – dovrà cercare una via di fuga da Clearwell sia per se stesso ma soprattutto per Mikaela, la ragazza dallo stravagante potere di cui è innamorato.

    Quarantine Prophets – Futuro fragile” è un romanzo visionario e dall’intrigante componente surreale, ambientato in un mondo al collasso caratterizzato da controverse strutture di contenimento, pericolosi aneliti anarchici e l’applicazione arbitraria della legge marziale; è un’opera cerebrale e al contempo emozionante, che ricorda l’estrema forza degli esseri umani e la loro capacità di rialzarsi sempre, anche dopo le cadute più rovinose.

     

    SINOSSI DELL’OPERA. Qualcuno vorrebbe curarli. Qualcuno vorrebbe sfruttarli. Tutti vogliono catturarli. Un nuovo tipo di prigione. Un gruppo di profeti rinchiusi contro la loro volontà. Una guardia carceraria tormentata dal passato. Un amore nascosto nel futuro.

     

    BIOGRAFIA DELL’AUTORE. Luca Speranzoni nasce a Pavullo nel Frignano nel 1983 e nel 2007 si trasferisce a Torino, dove frequenta il Master Holden in tecniche della narrazione. Da quel momento racconta senza fermarsi. Scrive in diverse lingue e in diversi medium; dal cinema alla narrativa, dal fumetto al teatro, specializzandosi nella sceneggiatura cinematografica e nella narrazione romanzesca. Di tanto in tanto scrive anche di un’altra grande passione, la filosofia della scienza e l’epistemologia. Si ricordano, nella sua produzione, la rappresentazione multimediale “Giudizio Universale”, lo spettacolo-evento per la 45ma giornata nazionale degli Emirati Arabi Uniti, la graphic novel “Il Bacio della Lucertola” e i film “Yonder” e “L’ultima Notte”. Con Fabio Guaglione crea il mondo di Quarantine Prophets che inizia con il romanzo “Futuro Fragile” e con la graphic novel “Epifania”, edita da Panini Comics.

     

  • “L’undicesimo giorno della falena” di Eva Forte

    “L’undicesimo giorno della falena” di Eva Forte è un romanzo carico di emozioni, di colori e di posti incantati e misteriosi, come Villa Borghese e Piazza Mincio; ambientata negli anni Novanta in un’assolata estate romana, l’opera gravita intorno a un gruppo di ragazzi adolescenti che devono affrontare un dramma molto più grande di loro: la coetanea Cecilia, che è anche la protagonist... Altro...

    “L’undicesimo giorno della falena” di Eva Forte è un romanzo carico di emozioni, di colori e di posti incantati e misteriosi, come Villa Borghese e Piazza Mincio; ambientata negli anni Novanta in un’assolata estate romana, l’opera gravita intorno a un gruppo di ragazzi adolescenti che devono affrontare un dramma molto più grande di loro: la coetanea Cecilia, che è anche la protagonista della storia e la voce narrante, viene coinvolta in un grave incidente in motorino e finisce in coma per undici giorni. Durante il suo viaggio nel silenzio gli amici le stanno vicino, e il lettore può anche conoscere le reazioni della ragazza, che avverte la loro presenza ma non può comunicare; nel corso della narrazione viene mostrato il loro stretto rapporto in alcuni flashbacks, e si ha modo di respirare quell’energia inesauribile e quell’incoscienza perdonabile degli adolescenti, che vivono come se ci fosse solo un eterno presente.

    Eva Forte presenta una storia commovente, che prende una svolta imprevista che colpisce forte allo stomaco; da quel momento le visioni e i sentimenti si fanno più intensi ma da un certo punto di vista anche più evanescenti, mentre si partecipa al tentativo della protagonista di risolvere un intricato mistero che coinvolge un suo nuovo amico, e in cui riemergono certe dolorose verità del passato. Nella vicenda, a questo punto, si intrecciano i destini di tutti i personaggi coinvolti, che dovranno necessariamente affrontare le loro perdite, la mancanza di chi amano e i sensi di colpa, oltre a trovare il coraggio di lasciare andare, di accettare l’inevitabile e di osservare la falena volare via.

    La particolarità di questo romanzo risiede nella possibilità di leggere diversi spin-off dopo aver finito il libro; altre storie collegate alla narrazione principale verranno, infatti, pubblicate sui canali social della casa editrice e della scrittrice a partire dal mese di Aprile 2022 - «Un libro senza fine, un racconto che ci accompagna anche una volta finito di leggere. Quando ci affezioniamo ad un personaggio o ad un intero racconto, è difficile immaginarlo finito ed è proprio il poterlo continuare ad arricchire che rende “L’Undicesimo giorno della falena” una nuova scommessa editoriale».

    SINOSSI DELL’OPERA. Ho diciassette anni. Quell’età in cui ti sembra di essere padrona del mondo. Ogni giornata è diversa, viva, piena di speranze per il futuro. Quell’età in cui ancora credi di poter cambiare le cose, di rendere tutto più bello grazie ai tuoi ideali. Così mi sento, come se il futuro fosse oggi, non domani. Sul mio diario scrivo solo i compiti e le date più importanti. Poi arriva l'imprevedibile ed è impossibile sapere cosa accadrà. Ora è un po’ così, va tutto veloce: i rumori, le persone che mi circondano senza che io possa capire cosa stiano facendo, il passato, la voglia di chiamare la mia amica, non la sento più vicino a me. Non sento più quel cuore che sembrava le stesse uscendo fuori dal petto. Ho solo sete. Tanta sete. Arriva il silenzio.

    BIOGRAFIA DELL’AUTRICE. Eva Forte (Roma, 1976) è una sociologa e giornalista. Ha scritto per la carta stampata e per webzine online. Il suo primo romanzo, “DUE”, è un particolare incrocio di due vite con l’alternarsi dei punti di vista di lui e lei in un gioco che coinvolgerà tutti i sensi. Il secondo romanzo apre il filone dei gialli con “In Equilibrio”, un’avvincente storia che unirà la vita della città con le Alpi. Il terzo, “Dieci amanti in cucina”, è un romanzo giallo culinario, una particolare unione tra storia, omicidi e ricette. 

     

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