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    CECI N’EST PAS UNE PIPE

    Me ne andavoper strade di carta,mentre la luna si smezzavasui merli di torri sospeseed il fumo di comignoli pensanticome teste fra le nuvole,baluginava di smeraldo.Acefali cappelli spagliatisopra tetti neroavoriopèndevano su tegole d'amianto,lungo orbite di spigoli affocati.Piedi di cera fanno piroettee giri di parolein scarpette di macramé,e la sagoma impietratadella limonaiafa del cespo di mor... Altro...

    Me ne andavo

    per strade di carta,

    mentre la luna si smezzava

    sui merli di torri sospese

    ed il fumo di comignoli pensanti

    come teste fra le nuvole,

    baluginava di smeraldo.

    Acefali cappelli spagliati

    sopra tetti neroavorio

    pèndevano su tegole d'amianto,

    lungo orbite di spigoli affocati.

    Piedi di cera fanno piroette

    e giri di parole

    in scarpette di macramé,

    e la sagoma impietrata

    della limonaia

    fa del cespo di more

    un taglio di vapore.

    Lo strato semplice

    di pittura solida

    linea il tralcio declinante

    di Petrèa chartreuse,

    poi fa un salto all'indorata pèrgola,

    alla sempiterna rèdola.

    Thea Matera ©️ 

    (Dal libro "CARTEGGI PERPENDICOLARI" -     Amazon.it, Copyright 2022©️)

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