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Mrs._Anne._Offline

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  • Scie

    Ci avevo messo tutta me stessa, anche se investire ancora ogni cosa di me era l'ultima cosa che volevo. Stavo pensando questo quando, guardando il cielo, ho scorto le scie di due aeromobili, uno decollava, l'altro perdeva quota per atterrare e per un attimo ho avuto paura che potessero collidere davvero da un momento all'altro, invece era soltanto uno dei tanti incontri che, da puntini sulla Terra... Altro...

    Ci avevo messo tutta me stessa, anche se investire ancora ogni cosa di me era l'ultima cosa che volevo. Stavo pensando questo quando, guardando il cielo, ho scorto le scie di due aeromobili, uno decollava, l'altro perdeva quota per atterrare e per un attimo ho avuto paura che potessero collidere davvero da un momento all'altro, invece era soltanto uno dei tanti incontri che, da puntini sulla Terra quali siamo, ci sembrano ravvicinati mentre chissà quanti chilometri vi erano a separarli; Proprio come noi, che siamo diventati cielo e terra senza avere altra scelta. Nella frenesia di ogni mattina, nei giorni, spensierati, di vacanza, è sempre questo il mio primo pensiero, quando l'aria fresca, buona, che quasi ti fa venir voglia di mangiarla, riempie la mia stanza, che si illumina anche quando il mio cielo è nero, lasciandomi un sorriso sul cuscino...

  • Turbolenza

    Bisogna svuotarla completamente, di ogni pensiero, più di quanto non sia già stato fatto; Quando non vorremmo altro che qualcosa finisca, non finisce, continua, tutto sembra a favore del "tutto deve restare com'è", con buona pace della parte di te che vorrebbe cambiare ogni cosa. Ma come si fa a scordarsi dei sentimenti? "Sentimenti"? Quali "sentimenti"? Più la sorpresa di dovere ammettere che... Altro...

    Bisogna svuotarla completamente, di ogni pensiero, più di quanto non sia già stato fatto; Quando non vorremmo altro che qualcosa finisca, non finisce, continua, tutto sembra a favore del "tutto deve restare com'è", con buona pace della parte di te che vorrebbe cambiare ogni cosa. Ma come si fa a scordarsi dei sentimenti? "Sentimenti"? Quali "sentimenti"? Più la sorpresa di dovere ammettere che si sta' da un bel po' per scendere in tutta fretta gli ultimi gradini della scalinata rustica di casa, uno storico palazzo del centro città, con indosso un abito, il più bello e confortevole di sempre, di quelli estivi, leggeri, che si riempiono d'aria a ogni passo e ti fanno sentire così leggera, vestita di luce, senza il bisogno di avere dietro nient'altro; Niente cellulari: non prendono quando è connesso il cuore: la linea è completamente sua, viaggia a tutta velocità, non si può ricevere altro. Ecco, si fa: però dovrai accettare la tempesta che sei diventata. E se davvero è così impossibile, e hai già fatto tutto, forse anche abbastanza, ecco ora mi dico che bisogna pensare alle mani: la sua mano morbida sul mio avambraccio, prima di scivolare lentamente verso il polso, e fermarsi lì, fermarmi lì, dove è sicuro che posso rimanerci, oltre non datur; Poco dopo, ho lasciato la sua mano. Risalii i gradini di casa molto più lentamente, più consapevole di me: a volte i sentimenti, per uno dei due, sbagliano strada, ti fanno sbagliare, sbagli tu, sono sbagliati loro, per la tua ragione, perché sono solo i tuoi a stravolgerti i piani, e quando vengono fuori è un gran casino perché sono ingombranti anche per te, che non sai dove metterli, non c'è spazio neanche dentro di te. Era un'amicizia perfetta fino a un bel giorno: prima un capriccio, poi un desiderio, dopo l'attesa, poi la paura e sempre la voglia di proteggerlo, perché non gli accadesse niente, perché per me era importante, sopra ogni cosa. In cima alla scalinata, ero già una tempesta di emozioni pronte a scatenarsi al mio via: se n'era andato e io non potevo fare niente, questa volta non potevo davvero fare niente, anzi, qualcosa potevo fare, posso farlo ogni volta che mi viene in mente: scrivergli, senza la speranza che lo legga, senza niente, solo scrivergli; Scrivere finché i miei sentimenti avranno ancora qualcosa da dire.  

  • Qualunque cosa ci accada, tu resta leggera

    Ti rubo per sempre soltanto dieci minuti, leggerezza, quei dieci minuti che passerei immobile a ricordare senza riuscire a fare altro. Sarebbero dieci minuti, per così dire, di "foto-ricordi" dal passato proposto dalla mia mente, delle voci che mi sono tanto familiari e che non ho più risentito, miste a tutto quello che vorrei cancellare degli ultimi anni. "Qualunque cosa ci accada, tu resta leg... Altro...

    Ti rubo per sempre soltanto dieci minuti, leggerezza, quei dieci minuti che passerei immobile a ricordare senza riuscire a fare altro. Sarebbero dieci minuti, per così dire, di "foto-ricordi" dal passato proposto dalla mia mente, delle voci che mi sono tanto familiari e che non ho più risentito, miste a tutto quello che vorrei cancellare degli ultimi anni. "Qualunque cosa ci accada, tu resta leggera" è il mantra di oggi, sempre in ritardo col mondo io, con la mia natura delle cose, e il tempo che non sa aspettare, che te ne regala, sì, ma senza sorpresa, e svuotato di tutto quello con cui l'avevi fatto tuo, con cui hai costruito te stessa. Un compasso senza grafite traccia cerchi immaginari perfetti, uno dopo l'altro, uno sull'altro perfino, ripassando spazi in cui è già passato, è già stato, senza poter ricordare mai esattamente dove; Come è potuto accadere? Non "perché proprio a me", non è questa la domanda giusta: c'è un "io" e un "tu" insieme, raggianti, non sono sola, nonostante non ci sia alcun segno dei nostri cerchi perfetti, che una volta coincidevano perfettamente, quando tu eri il mio centro, il punto certo da cui iniziare e riiniziare ancora e ancora. Sono trascorsi più di dieci minuti, leggerezza, molti di più dei dieci minuti che ti avevo promesso: c'è di buono che sul mio foglio bianco non ha ricominciato a piovere, non si è così sgualcito, non si è strappato, e anche se è rimasto bianco, senza nessun cerchio visibile, io posso sentirli tutti, perché so da dove ho cominciato, questo non posso dimenticarlo: dal centro, mi basterà tenere a mente il mio centro, non potrò sbagliarmi.  

  • Innamora

    La mia anima e il mio corpo non sono uno; La mia anima abita quieta il mio profondo, non si tormenta, non dà tormento: non ama; Il mio corpo, sì. Il tuo essere innamora. Non è casa mia, nemmeno tua. Non so di cosa parlo. Non sa cosa mi chiede, non se ne rende conto; Può chiedermi di te e morire senza. Sfiorarti e non sentirmi, tu saprai?

  • Mi hai presa per mano tu

    - Mi hai presa per mano tu? O l'ho fatto io? Non credo di ricordarlo... - Farebbe differenza? Tu non volevi rimanere lì, ti sei fermata, sei rimasta immobile in mezzo a tutta quella gente.- Così tu sei andato avanti per primo.- Non proprio, solo dopo di te; Io non mi sono fermato, anzi, con te per mano, prima, e poi con te accanto qualche anno dopo, e non ci avrebbe scommesso nessuno, nemme... Altro...

    - Mi hai presa per mano tu? O l'ho fatto io? Non credo di ricordarlo... 

    - Farebbe differenza? Tu non volevi rimanere lì, ti sei fermata, sei rimasta immobile in mezzo a tutta quella gente.

    - Così tu sei andato avanti per primo.

    - Non proprio, solo dopo di te; Io non mi sono fermato, anzi, con te per mano, prima, e poi con te accanto qualche anno dopo, e non ci avrebbe scommesso nessuno, nemmeno io. Non è stato semplice mentirmi, credermi, dirtelo, scommettere sul tempo e perderlo chiedendogli di perderti.

    - Cosa pensavi quando non ero con te?

    -  Il re di tutti i pensieri: che non facessi stupidaggini. La vita ti cambia, ti cambia le aspettative, ma le persone no, i ricordi no, i sogni no, quello che desideri con tutto te stesso no. E neanche tu, neanche tu sei cambiata nella mia mente: nessun "perché non ha fatto o detto questo o quest'altro?", molti, tantissimi, troppi, "ti vorrei" per starti lontano anche solo un giorno di più. L'unica vera domanda che ci si pone è: "voglio perderla davvero? È questo che voglio?". È il desiderio di un noi ancora e ancora mi ha riportato qui, dritto fino a te. Non era importante che tu aggiungessi niente: sapevo che non saresti riuscita a dire granché, desideravo solo che mi ascoltassi, per liberarmi, come solo tu potevi fare. Il mio legame con te, con tutto me stesso e nel suo essere, non pretendeva nulla, voleva solo che lo sapessi. 

    - Però sapevi anche che, in fondo, ti stavo aspettando; Ti ho aspettato, ti ho aspettato con tutta me stessa.

    - Io... sì, sai? Lo sentivo, ti sentivo così forte, così tanto, così dentro di me, dopo tutto quel tempo senza sapere niente di te che non fosse "per sentito dire", nemmeno l'ombra dei tuoi racconti, dei tuoi pensieri, mentre il mondo là fuori danzava senza di noi. Prima di divertirmi con gli amici, eri una sorta di finestra sempre aperta, da cui entrava sempre un vento fortissimo e portava via tutto quello che sistemavo accuratamente in ogni stanza, su ogni mobile, facevi cadere perfino le chiavi di casa per terra: non eri un fantasma, ero io che desideravo vederti girare per casa, e le mie chiavi potevano restare a terra anche per un tempo infinito, dato che tu non eri accanto a me: senza di te, non era più casa mia.

    - Mi è mancato un sacco il tuo ordine, le tue abitudini, la tua musica, il tuo modo di riempire i miei giorni vuoti, i tuoi pensieri per me, i tuoi bellissimi racconti per me, il mio tutto insomma. 

    - Quando ti ho rivista, ho sentito come se si fosse sistemato tutto in un istante; Ho visto il mio desiderio più grande diventare immenso, comprese le chiavi, saranno tornate a posto da sole, mi sono sentito così forte con te a un passo. Sono venuto a prenderti senza avere alcuna aspettativa, non stavo nella pelle, mi sono chiesto perché avessi aspettato così a lungo, due viaggi importanti in giro per il mondo senza di te, senza di te, come avevo potuto... Volevo che vivessi la tua vita senza di me, perché credevo fosse la cosa migliore per te, anche se il meglio per me eri tu, sei sempre stata tu.

    - Ci hai messo un po', però non immagini quanto sia felice che tu abbia accettato che il meglio per me sei sempre stato tu.

  • Cosa siamo?

    <<Siete due maree, ci hai mai pensato? Tu che sia opera della Luna, la notte, impetuosa ed inarrestabile, impudente, come quella che hai già conosciuto, dove bagnarti fino all'anima, che sappia inondare tutto lo spazio intorno a te e "tessa" - dall'unione fra "te" e "te stessa" - e rivivere tutti i tuoi momenti perfetti; Lui, una marea lenta e silenziosa, controllata dalle stelle anche di g... Altro...
    <<Siete due maree, ci hai mai pensato? Tu che sia opera della Luna, la notte, impetuosa ed inarrestabile, impudente, come quella che hai già conosciuto, dove bagnarti fino all'anima, che sappia inondare tutto lo spazio intorno a te e "tessa" - dall'unione fra "te" e "te stessa" - e rivivere tutti i tuoi momenti perfetti; Lui, una marea lenta e silenziosa, controllata dalle stelle anche di giorno, e da lui, dove possa rimanere in superficie e respirare, nuotare controcorrente, certo di saperla guidare, dirigere verso il secchiello più vicino, al riparo da sé, darle una forma che sappia riconoscere, sentire, senza accettarla mai appieno, e da lì osservarti mutare veste in balìa del tuo vento: sei marea e vento, vento soltanto per lui; Lo scoprirai da sola, danzando davanti ai suoi occhi.>>.
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Chi Sono

Leggere un libro, ogni volta diverso, ogni volta  lo stesso, come non l’avessi mai letto; Sostituire la mia risposta a ogni congiuntivo dopo averla rincorsa anche fino a non avere più fiato e dopo trovarla scritta, segnata, confidata al vento o al cielo, ascoltata casualmente nella risposta alla telefonata di un passante: “Sono arrivato, ti aspetto qui”, e ritrovarla mia, come se fosse lì da sempre, solo per me.

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