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Turbolenza

Bisogna svuotarla completamente, di ogni pensiero, più di quanto non sia già stato fatto; Quando non vorremmo altro che qualcosa finisca, non finisce, continua, tutto sembra a favore del “tutto deve restare com’è”, con buona pace della parte di te che vorrebbe cambiare ogni cosa. Ma come si fa a scordarsi dei sentimenti? “Sentimenti”? Quali “sentimenti”? Più la sorpresa di dovere ammettere che si sta’ da un bel po’ per scendere in tutta fretta gli ultimi gradini della scalinata rustica di casa, uno storico palazzo del centro città, con indosso un abito, il più bello e confortevole di sempre, di quelli estivi, leggeri, che si riempiono d’aria a ogni passo e ti fanno sentire così leggera, vestita di luce, senza il bisogno di avere dietro nient’altro; Niente cellulari: non prendono quando è connesso il cuore: la linea è completamente sua, viaggia a tutta velocità, non si può ricevere altro. Ecco, si fa: però dovrai accettare la tempesta che sei diventata. E se davvero è così impossibile, e hai già fatto tutto, forse anche abbastanza, ecco ora mi dico che bisogna pensare alle mani: la sua mano morbida sul mio avambraccio, prima di scivolare lentamente verso il polso, e fermarsi lì, fermarmi lì, dove è sicuro che posso rimanerci, oltre non datur; Poco dopo, ho lasciato la sua mano. Risalii i gradini di casa molto più lentamente, più consapevole di me: a volte i sentimenti, per uno dei due, sbagliano strada, ti fanno sbagliare, sbagli tu, sono sbagliati loro, per la tua ragione, perché sono solo i tuoi a stravolgerti i piani, e quando vengono fuori è un gran casino perché sono ingombranti anche per te, che non sai dove metterli, non c’è spazio neanche dentro di te. Era un’amicizia perfetta fino a un bel giorno: prima un capriccio, poi un desiderio, dopo l’attesa, poi la paura e sempre la voglia di proteggerlo, perché non gli accadesse niente, perché per me era importante, sopra ogni cosa. In cima alla scalinata, ero già una tempesta di emozioni pronte a scatenarsi al mio via: se n’era andato e io non potevo fare niente, questa volta non potevo davvero fare niente, anzi, qualcosa potevo fare, posso farlo ogni volta che mi viene in mente: scrivergli, senza la speranza che lo legga, senza niente, solo scrivergli; Scrivere finché i miei sentimenti avranno ancora qualcosa da dire.  

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