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Mi hai presa per mano tu

– Mi hai presa per mano tu? O l’ho fatto io? Non credo di ricordarlo… 

– Farebbe differenza? Tu non volevi rimanere lì, ti sei fermata, sei rimasta immobile in mezzo a tutta quella gente.

– Così tu sei andato avanti per primo.

– Non proprio, solo dopo di te; Io non mi sono fermato, anzi, con te per mano, prima, e poi con te accanto qualche anno dopo, e non ci avrebbe scommesso nessuno, nemmeno io. Non è stato semplice mentirmi, credermi, dirtelo, scommettere sul tempo e perderlo chiedendogli di perderti.

– Cosa pensavi quando non ero con te?

–  Il re di tutti i pensieri: che non facessi stupidaggini. La vita ti cambia, ti cambia le aspettative, ma le persone no, i ricordi no, i sogni no, quello che desideri con tutto te stesso no. E neanche tu, neanche tu sei cambiata nella mia mente: nessun “perché non ha fatto o detto questo o quest’altro?”, molti, tantissimi, troppi, “ti vorrei” per starti lontano anche solo un giorno di più. L’unica vera domanda che ci si pone è: “voglio perderla davvero? È questo che voglio?”. È il desiderio di un noi ancora e ancora mi ha riportato qui, dritto fino a te. Non era importante che tu aggiungessi niente: sapevo che non saresti riuscita a dire granché, desideravo solo che mi ascoltassi, per liberarmi, come solo tu potevi fare. Il mio legame con te, con tutto me stesso e nel suo essere, non pretendeva nulla, voleva solo che lo sapessi. 

– Però sapevi anche che, in fondo, ti stavo aspettando; Ti ho aspettato, ti ho aspettato con tutta me stessa.

– Io… sì, sai? Lo sentivo, ti sentivo così forte, così tanto, così dentro di me, dopo tutto quel tempo senza sapere niente di te che non fosse “per sentito dire”, nemmeno l’ombra dei tuoi racconti, dei tuoi pensieri, mentre il mondo là fuori danzava senza di noi. Prima di divertirmi con gli amici, eri una sorta di finestra sempre aperta, da cui entrava sempre un vento fortissimo e portava via tutto quello che sistemavo accuratamente in ogni stanza, su ogni mobile, facevi cadere perfino le chiavi di casa per terra: non eri un fantasma, ero io che desideravo vederti girare per casa, e le mie chiavi potevano restare a terra anche per un tempo infinito, dato che tu non eri accanto a me: senza di te, non era più casa mia.

– Mi è mancato un sacco il tuo ordine, le tue abitudini, la tua musica, il tuo modo di riempire i miei giorni vuoti, i tuoi pensieri per me, i tuoi bellissimi racconti per me, il mio tutto insomma. 

– Quando ti ho rivista, ho sentito come se si fosse sistemato tutto in un istante; Ho visto il mio desiderio più grande diventare immenso, comprese le chiavi, saranno tornate a posto da sole, mi sono sentito così forte con te a un passo. Sono venuto a prenderti senza avere alcuna aspettativa, non stavo nella pelle, mi sono chiesto perché avessi aspettato così a lungo, due viaggi importanti in giro per il mondo senza di te, senza di te, come avevo potuto… Volevo che vivessi la tua vita senza di me, perché credevo fosse la cosa migliore per te, anche se il meglio per me eri tu, sei sempre stata tu.

– Ci hai messo un po’, però non immagini quanto sia felice che tu abbia accettato che il meglio per me sei sempre stato tu.

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