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    LA MUTA DEL MELO (Inclinazione ad Est)

    Il tulipano biancocon un vezzo,trepido anela al soleche rosseggiando langue,nel ritmo vanesio di luce ed ombra.Ad uncino lo sguardo,sotteso fra le ciglia,s'addossa lievesul divenire di un aforisma.Crollai sul fondodell’origma - icàrio fusto-nel voltéggio di foglie brunitee stoppie d' autunno,con un sorriso inciso,spigolo di piombo tra le fronde.La solitudine mi è compagna,eco suadente,co... Altro...

    Il tulipano bianco

    con un vezzo,

    trepido anela al sole

    che rosseggiando langue,

    nel ritmo vanesio di luce 

    ed ombra.

    Ad uncino lo sguardo,

    sotteso fra le ciglia,

    s'addossa lieve

    sul divenire di un aforisma.

    Crollai sul fondo

    dell’origma - icàrio fusto-

    nel voltéggio di foglie brunite

    e stoppie d' autunno,

    con un sorriso inciso,

    spigolo di piombo tra le fronde.

    La solitudine mi è compagna,

    eco suadente,

    come amore eterno,

    e fedele suono,

    contorna i miei giorni

    (in camporum et arenarum

    solitudines concessit).

    Fra cirri aggrovigliati

    ascolto lo sfarfallìo

    del lampo lanciato nell'ombra,

    di albe raccolte nella luce

    di astri nascenti.

    Sono l'isola pensante,

    il periodo breve imbevuto

    di luna,

    il racemo che stride di lato,

    nel caduco falò del tempo

    che arroventa, nel chinarsi,

    le rughe del giorno.

    Conservo il senso del tempo

    sotto una campana di giada,

    e la mia eredità di spiccioli versi,

    preziosi come lacrime d'avorio,

    nell'ombra del mio cuore 

    nascosto.

    Ed un verso s'apprende

    nel crampo della mano,

    everge, opale, verso il mare.

    Thea Matera ©️ 

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