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Michele ScaliniOffline

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  • Non siamo soli

    Mike Walton conduce la sua vita ordinaria quando si imbatte in strane luci nel cielo che si comportano in modo insolito. Rimasto affascinato e incuriosito da quanto visto, torna alla sua vita di tutti i giorni quando, rientrando da un incontro di lavoro, l’auto si ferma lungo una strada solitaria senza un apparente motivo. Sceso dal mezzo, cerca di capire cosa stia accadendo, quando un oggetto v... Altro...

    Mike Walton conduce la sua vita ordinaria quando si imbatte in strane luci nel cielo che si comportano in modo insolito. Rimasto affascinato e incuriosito da quanto visto, torna alla sua vita di tutti i giorni quando, rientrando da un incontro di lavoro, l’auto si ferma lungo una strada solitaria senza un apparente motivo. Sceso dal mezzo, cerca di capire cosa stia accadendo, quando un oggetto volante circolare e luminoso passa proprio sopra la sua testa. Affascinato e intimorito da quell’evento, inizia una ricerca in internet per trovare altre testimonianze o altri casi simili. Il suo interesse per quel tipo di avvistamenti aumenta man mano che si addentra nell’argomento, fino a quando assiste all’incontro con un altro oggetto volante che emerge dalle acque di un lago. Sempre più curioso di scoprire cosa stia accadendo intorno a lui, si imbatte in un furgone bianco che lo conduce ad un vecchio magazzino, dove incontra qualcosa che cambia per sempre la sua vita.

  • Parlo sempre con te

    Queste sono le mie parole che rivolgo a te.

    Le ho custodite in questo piccolo libro

    per non permettere loro di svanire nel nulla.

    Per permettere loro di rimanere eterne.

    Le lascio qui, tra queste pagine,

    nella speranza che tu un giorno possa leggerle.

    In modo che tu possa sapere che

    parlo sempre con te.

  • Trappist Terzo

    Dopo essersi congedato dalla carriera militare con onore, il maggiore Smith si trova ad affrontare il mondo civile, ma senza riuscirsi. Per anni tenta di adattarsi a quel nuovo stile di vita, che non gli si addice per niente, cambiando svariati lavori, quando una sera, durante una rissa in un locale, si imbatte nell’annuncio pubblicitario di una compagnia che organizza colonie su altri pianeti a... Altro...

    Dopo essersi congedato dalla carriera militare con onore, il maggiore Smith si trova ad affrontare il mondo civile, ma senza riuscirsi. Per anni tenta di adattarsi a quel nuovo stile di vita, che non gli si addice per niente, cambiando svariati lavori, quando una sera, durante una rissa in un locale, si imbatte nell’annuncio pubblicitario di una compagnia che organizza colonie su altri pianeti abitabili. Spinto dallo spirito di avventura e affascinato dal progetto, decide di aderire all’iniziativa della compagnia. Inizia, così, il suo viaggio verso quel nuovo mondo, dove vuole costruirsi una nuova vita, lontano dalla Terra e, soprattutto, da quelle guerre che avevano segnato il cammino della sua vita. Con gli altri coloni, costruisce un villaggio, avvia l’agricoltura, contribuisce alla nascita di quell’insediamento umano. Quando tutto procede per il meglio, scopre l’esistenza di insolite e magnifiche creature meccaniche che vivono su quel pianeta. Insieme a quelle creature, trova due civiltà aliene, tiamatiani e “creatori”, in guerra tra loro. A seguito dell’attacco alla sua colonia da parte dei “creatori”, decide di unirsi a tiamatiani, anche loro vittime dei suoi assalitori, per dichiarare guerra a quella civiltà a cui non piaceva dividere il pianeta con altri esseri.

  • Ricordi dell'invasione

    https://www.youtube.com/watch?v=CdzWBlFlJKk Il pianeta Terra ha subito un tremendo attacco da un civiltà aliena che si è presentata all’umanità dicendo di venire in pace, presentandosi come fratelli cosmici. Un uomo, sopravvissuto al primo attacco, cerca di sopravvivere in quel mondo distrutto dalla guerra sfuggendo alle pattuglie centauriane e tenendosi lontano dalle città. Vaga per quella... Altro...
    https://www.youtube.com/watch?v=CdzWBlFlJKk

    Il pianeta Terra ha subito un tremendo attacco da un civiltà aliena che si è presentata all’umanità dicendo di venire in pace, presentandosi come fratelli cosmici. Un uomo, sopravvissuto al primo attacco, cerca di sopravvivere in quel mondo distrutto dalla guerra sfuggendo alle pattuglie centauriane e tenendosi lontano dalle città. Vaga per quella terra desolata e dilaniata dalla guerra, aggrappandosi a delle semplici regole, fornite da un altro sopravvissuto, che lo stanno tenendo in vita. Tra le varie difficoltà che deve affrontare ogni giorno, gli tornano alla mente i ricordi della sua vita precedente all’attacco e dell’arrivo degli alieni fino al giorno dell’attacco. Durante una fuga si imbatte in un cane che si dimostra essere un buon amico. Proseguono il viaggio insieme, fino a quando incontrano una centauriana che dice di essere un disertore e che vuole porre fine all’invasione.

  • Liberty

    Alla deriva nello spazio, l’equipaggio dell’astronave Liberty si imbatte in un misterioso vascello, nelle sue stesse condizioni. Pensando di poter recuperare pezzi di ricambio per la propria nave, tentano l’impossibile per raggiungerlo e abbordarlo. Con un perfetto gioco di squadra, riesce nell’impresa. Perlustrando l’interno del vascello, l’equipaggio della Liberty si imbatte nei cada... Altro...

    Alla deriva nello spazio, l’equipaggio dell’astronave Liberty si imbatte in un misterioso vascello, nelle sue stesse condizioni. Pensando di poter recuperare pezzi di ricambio per la propria nave, tentano l’impossibile per raggiungerlo e abbordarlo. Con un perfetto gioco di squadra, riesce nell’impresa. Perlustrando l’interno del vascello, l’equipaggio della Liberty si imbatte nei cadaveri dei due piloti e in quello di un uomo appartenente al governo centrale. Speranzosi di trovare qualcosa di valore, recuperano una valigetta impossibile da aprire e alcuni documenti criptati all’interno degli hard drive della nave. Recuperato il tutto e i pezzi necessari per rimettersi in viaggio, la Liberty riparte con l’intento di scoprire quali segreti nasconda il governo. Incontrando hacker, malavitosi e infine un ingegnere in fuga, si immergeranno in un oceano di complotti e misteri, reperendo sempre più informazioni sui piani reali del governo. Intenti a porre fine a quei piani, viaggeranno per l’intero Sistema Solare mettendo a rischio le proprie vite.

  • La decisione difficile

    A volte, ci capita di dire agli altri che nella vita sia normale che possano capitare delle decisioni difficili da prendere.Ma quando quelle decisioni capitano a noi stessi, capiamo veramente quanto siano difficili da affrontare e non è sufficiente appoggiarsi ad una banale frase fatta per aiutarti ad affrontarla.Questa decisione difficile, quella che dovrei prendere per poter placare il mio anim... Altro...

    A volte, ci capita di dire agli altri che nella vita sia normale che possano capitare delle decisioni difficili da prendere.

    Ma quando quelle decisioni capitano a noi stessi, capiamo veramente quanto siano difficili da affrontare e non è sufficiente appoggiarsi ad una banale frase fatta per aiutarti ad affrontarla.

    Questa decisione difficile, quella che dovrei prendere per poter placare il mio animo, mi sta passando per la testa da giorni, anzi da settimane.

    La notte non riesco più a dormire.

    Quando provo ad addormentarmi, mi viene in mente quella decisione che dovrei prendere, allora mi giro e mi rigiro tra le lenzuola perdendo completamente il sonno.

    Inizio a sudare, mi innervosisco.

    Così, mi alzo dal letto prestando attenzione a non svegliare mia moglie e mi metto a camminare per la casa, innervosito e intimorito da quella decisione.

    Dico a me stesso che non dovrei pensarci.

    Mi ripeto che non è così importante e che potrei pensarci con tutta la calma del mondo, nonostante so bene che prima o poi dovrei affrontarla.

    Dico a me stesso di rimanere calmo, di abbandonare quei pensieri, ma quella decisione torna puntualmente a torturarmi l’anima.

    Ormai con mia moglie non parlo più da giorni.

    La vedo ormai come un’estranea che gira per la mia casa ignorandomi a sua volta, senza neanche tentare di chiedermi cosa mi passi per la testa.

    Quella donna non ha nemmeno il coraggio di chiedermi cosa ci sia che impegna i miei pensieri, che mi tormenta la notte.

    Niente, mi evita.

    Forse lo fa perché mi conosce, oppure perché a lei non interessa sapere cosa mi stia succedendo.

    Vorrei spiegarle cosa mi sta capitando, cosa assilla i miei pensieri.

    Ma so già che lei non capirebbe.

    Neanche lo farebbe, neanche ci proverebbe.

    Quella donna, dai capelli rossastri e gli occhiali intonati, pensa solo alle bollette da pagare e alla sua fottuta parrucchiera.

    Che ne sa lei della vita?

    Cosa ne sa di quante decisioni dobbiamo prendere noi uomini?

    E poi ci sono i nostri figli.

    A volte penso che loro potrebbero aiutarmi.

    Ma come posso fidarmi di quei bambini?

    Sono così piccoli, così innocenti e puri.

    Inoltre, non hanno quell’esperienza di vita che ti permette di comprendere chi hai davanti.

    Non hanno la capacità di aiutare il prossimo. Non ancora.

    Preso da quella decisione, li vedo ormai come minuscoli sconosciuti che vagano per la casa portando con sé troppo rumore.

    Quel rumore che non fa altro che confondere e disturbare la mia mente.

    Al lavoro non combino più niente di buono.

    Ricevo solo lamentele dai miei superiori e dai colleghi.

    Facile per loro!

    Mica hanno una decisione così importante come la mia da prendere!

    Perché è davvero importante!

    Quella decisione potrebbe cambiare interamente la mia vita, in meglio se prendo la giusta via, o in peggio se prendo quella sbagliata.

    Cosa ne sanno loro?

    Presi dal loro lavoro, senza distrazioni, senza decisioni da prendere.

    Non capiscono ciò che sto vivendo!

    Per questo si sfogano su di me quando commetto degli errori che non sono nemmeno così gravi. Non da farne una tragedia come fanno loro, almeno.

    Non gliene faccio una colpa!

    Non sanno cosa sto vivendo!

    Quando esco dal lavoro mi ritrovo a vagare per le strade, incontrando altra gente, tra i suoni e i rumori della città, senza alcuna voglia di tornarmene a casa.

    Perfetti sconosciuti ai quali potrei proporre la mia questione.

    Ma cosa gliene importerebbe, mi dico.

    Siamo dei perfetti sconosciuti.

    Perché dovrebbero aiutarmi?

    Li osservo mentre passano intorno a me.

    Li osservo mentre cercano di evitarmi per non infastidirmi.

    Sembrano che sappiano cosa stia vivendo.

    Oppure, si comportano in quel modo perché per loro non esisto.

    In effetti non esisto più.

    Non sono più vivo.

    Ora, esiste solo quella decisione.

    Non riesco a rimanere in quella strada e l’abbandono per dirigermi verso la stazione ferroviaria, come facevo quando ero un ragazzo.

    Ho sempre adorato quel posto.

    Non so il motivo, ma mi distende e mi aiuta a pensare liberamente.

    Appena arrivo intravedo una panchina libera, proprio di fronte al binario tre.

    Vado a sedermi ed osservo quella via di ferro che si estende davanti ai miei occhi.

    Una via senza fine su entrambi i lati che conduce verso altre città, verso nuove storie di vita.

    Abbasso lo sguardo verso la pavimentazione di quella stazione e ritorno a riflettere sulla mia decisione.

    Dio quanto è difficile!

    Ma perché doveva capitare proprio a me?

    Perché?

    E perché in quel periodo della mia vita, dove tutto andava per il verso giusto?

    La vita è ingiusta e devo trovare una soluzione al più presto, non posso continuare a vivere così.

    Mi rendo conto che non sto più vivendo e la causa è quella dannata decisione.

    I miei pensieri vengono distolti dall’arrivo di un gruppo di persone.

    Mi volto verso di loro, le osservo.

    Sono tutti sorridenti, felici con le loro valigie in mano, pronte ad affrontare il viaggio che li aspetta.

    Così, mi armo di coraggio.

    Mi alzo da quella panchina e mi volto verso di loro.

    Allargo le braccia a mezz’aria e urlo più forte che posso per farmi sentire da tutti quanti.

     «Aiutatemi, ve ne prego!» urlo per attirare la loro attenzione «Dovrei prendere un telefono Android o Apple?»

  • Dannata astronave

    Dannata astronaveTi ho visto in quel piazzale ed è stato subito amoreTutti i miei risparmi si è preso quel rivenditoreMa che soddisfazione salire a bordo e impugnare il timoneDannata astronaveAbbiamo saltato di sistema solare in sistema solarePer poco non impattavamo con una stellaE quella volta che rischiammo di venire risucchiati da quel buco nero?Quanti ricordi, dannata astronaveSe non fosse ... Altro...

    Dannata astronave

    Ti ho visto in quel piazzale ed è stato subito amore

    Tutti i miei risparmi si è preso quel rivenditore

    Ma che soddisfazione salire a bordo e impugnare il timone

    Dannata astronave

    Abbiamo saltato di sistema solare in sistema solare

    Per poco non impattavamo con una stella

    E quella volta che rischiammo di venire risucchiati da quel buco nero?

    Quanti ricordi, dannata astronave

    Se non fosse stato per quella piccola elettrovalvola

    Una di quelle che non trovi neanche nel manuale della manutenzione

    Così piccola, ma così importante

    Dannata astronave

    Neanche un lamento, nemmeno un avviso

    Rotta la valvola, addio il viaggio spaziale

    Dannata astronave

    Sei precipitata senza avvisare

    Le ali perse in volo chissà dove

    Il motore esploso prima dell’impatto

    Dello scafo resta solo un ricordo, ormai perso sotto la sabbia del tempo

    Dannata astronave

    Sono qui, con questi stupidi animali quadrupedi che mi saltellano intorno

    E mi chiedo se lo fanno per prendersi gioco di me

    O perché sono contenti che mi trovo tra loro

    Dannata astronave

    E c’è anche quel fottuto droide, neanche lui si è accorto del tuo male

    Se ne sta lì che saltella e fischietta, neanche fosse un cardellino

    Non capisco il tuo linguaggio, stupido barattolo a rotelle!

    Almeno impara la mia lingua, se sei così intelligente

    Dannata astronave

    Mi hai piantato qui

    Su questo pianeta disabitato

    Solo e senza speranza

    Sotto questo cielo di nessuno

    Dannata astronave!

  • Recensione "Da un altro mondo"

    Non si tratta semplicemente di un romanzo di fantascienza, anche se rientra a pieno titolo nel genere. Infatti, le pagine di questo agile libro, che si legge tutto d’un fiato, offrono molti spunti su cui riflettere, proponendo una amplificazione o forse un altro modo di intendere la famosa frase dell’Amleto di Shakespeare “Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la ... Altro...

    Non si tratta semplicemente di un romanzo di fantascienza, anche se rientra a pieno titolo nel genere. Infatti, le pagine di questo agile libro, che si legge tutto d’un fiato, offrono molti spunti su cui riflettere, proponendo una amplificazione o forse un altro modo di intendere la famosa frase dell’Amleto di Shakespeare “Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia”.

    Mikauula è un Raccoglitore del tempio della Conoscenza sul pianeta Primum One, che gravita attorno a Mintaka, ossia una delle tre stelle che formano la costellazione che noi conosciamo con il nome di Cintura d’Orione. Su questo pianeta prospera una delle civiltà più antiche della galassia (la frutta è l’unico cibo consumato, e questo la dice lunga sull’attitudine pacifica dei suoi abitanti), l’unica ad essere progredita senza incorrere nel rischio di estinzione, forse perché a determinare la sua longevità è la ricerca del benessere sia per il singolo che per la società intera. Non esistono leggi, poiché ogni individuo sa distinguere il Bene dal Male, non ci sono governi, non sono necessarie religioni e l’unico principio sacro a cui tutti tendono è proprio il rispetto per la vita.

    In breve, potremmo pensare a Primum One come a una sintesi di tutte le Utopie terrestri, un modus vivendi che è stato agognato da tanti, ma che non è mai stato possibile realizzare sulla Terra, proprio perché il rispetto per la vita, nel significato più ampio del termine, alle volte non sembra proprio appartenere al genere umano.

    Su questo pianeta ogni individuo è destinato ad una particolare attività che per Mika, come viene chiamato dagli amici, è quella di raccogliere, leggere e catalogare i diari degli Osservatori, che hanno il compito di andare in missione su altri mondi, allo scopo di “osservare”, senza interferire, il grado di evoluzione delle forme di vita presenti.

    Il ruolo di Raccoglitore a Mika sta un po’ stretto, anche lui – come capita a noi umani –  ha un grande desiderio ossia diventare egli stesso un Osservatore e viaggiare nello spazio, grazie all’energia del pensiero, per visitare i luoghi di cui ha tanto letto, un sogno che, grazie al suo attento e preciso lavoro, diventa presto realtà.

    Dopo alcune esperienze in mondi definiti di “classe inferiore”, dove cioè l’evoluzione è ancora agli stadi iniziali, Mikauula viene inviato sul pianeta Terra, dove approda utilizzando il Ciondolo degli Osservatori che, emettendo un campo psichico, altera la percezione della realtà negli abitanti del pianeta e che gli permette di mescolarsi tra di loro senza venire scoperto.

    Arrivato, comunque, sul pianeta Terra, Mika si trova a vivere in mezzo ai “sapiens” e per farlo è costretto a trovarsi, oltre che un alloggio, anche un lavoro, perché una cosa gli è subito chiara circa la società degli umani: tutto ruota attorno ai soldi. Ma sulla Terra, Mika avrà modo di sperimentare e di capire molto della razza che popola la Terra, soprattutto grazie a due incontri: uno con un personaggio che non si aspettava di incontrare e che lo informerà circa le intenzioni di una razza aliena per soggiogare gli uomini e l’altro con un esemplare della razza umana che è a lui molto affine.

    Commento personale

    Le esperienze di Mikaaula sono descritte in modo molto divertente, e il lettore è costretto ad ammettere l’assurdità di certe nostre pratiche (la burocrazia) e l’uso e l’abuso della tecnologia.

    Mikauula non critica, ma semplicemente ci aiuta ad osservare con altri occhi la nostra società e la nostra cultura, dove persino gli insegnamenti delle grandi figure religiose e di molti filosofi non sono riusciti a raddrizzare il nostro sentire per quanto riguarda il principio fondamentale che è la Vita.

    Grazie al resoconto di Mika fatto in prima persona, il lettore terrestre si trova molto spesso a chiedersi infatti a quanto strana sia la razza a cui apparteniamo, visto che in primis sulla nostra società hanno influito aspetti economici, politici, religiosi che hanno portato guerre e carestie, senza troppo considerare la nostra fragilità e vulnerabilità.

    Per certi versi Mika ha molti tratti umani, non è infatti totalmente indifferente ai sentimenti e alla capacità di alcuni di noi di comprendere ed accettare l’altro e molto spesso proprio come un umano alle volte si comporta.

    È con grandi aspettative dunque che si arriva al finale, un finale che però, personalmente, avrei preferito diverso con un maggiore sviluppo di alcune trame secondarie. Questo però non toglie nulla al racconto che invoglia a soffermarsi con il pensiero su alcuni aspetti importanti della vita e a “osservare” con occhi diversi la costellazione della Cintura di Orione!

  • Recensione Dark World

    Avete presente il mondo cupo e totalitario creato da Orwell nel celebre romanzo 1984? Il grigiore di quella vita controllata ad ogni minimo passo, la certezza di essere osservati da qualcuno e l’impossibilità di vivere secondo il proprio istinto? Ecco, questo è il mondo che troviamo nel romanzo distopico Dark World di Michele Scalini, che mi ha gentilmente inviato una copia del suo l... Altro...

    Avete presente il mondo cupo e totalitario creato da Orwell nel celebre romanzo 1984? Il grigiore di quella vita controllata ad ogni minimo passo, la certezza di essere osservati da qualcuno e l’impossibilità di vivere secondo il proprio istinto? Ecco, questo è il mondo che troviamo nel romanzo distopico Dark World di Michele Scalini, che mi ha gentilmente inviato una copia del suo libro.

    La sensazione di ritrovarmi in 1984 l’ho avvertita sin dalle prime pagine, anche se la storia creata dall’autore è poi in effetti tutta sua, elaborata partendo da immaginarie conseguenze catastrofiche dopo la fine della pandemia in cui ci troviamo ancora coinvolti.

    RECENSIONE

    Leggendo queste pagine ho avvertito un senso di soffocamento per il mondo da incubo in cui si vivrebbe se tutto ciò fosse vero. L’autore ha creato un mondo da eterno lockdown, in cui non è possibile muoversi dopo un determinato orario fuori dalla propria zona di residenza, con restrizioni alla libertà simili a quelle che viviamo ora, solo che nel romanzo, la questione “sicurezza” è solo una scusa. Lo scorso anno ci ha fatto capire quanto le libertà di cui godiamo siano importanti e quanto a volte le diamo per scontate e leggere questo romanzo rafforza solo di più questa concezione.

    Viviamo in un mondo dove l’opinione non è un reato, ma un diritto e non si finisce in carcere se ne viene espressa una controcorrente, non ci sono poliziotti che ricordano le Camicie nere che ti colpiscono con il manganello e ti portano in centrale.

    In Dark World l’autore ripete spesso scene di vissuto quotidiano, non senza un obiettivo, a mio avviso. Vuole ricreare la monotonia di una vita vissuta senza luce e colore, una vita meccanica e omologata, in cui tutti fanno le stesse cose, pensano le stesse cose e sono costretti a farlo fino alla fine dei propri giorni.

    Sarebbe meglio conservare e apprezzare tutto ciò che secoli, anzi millenni di storia ci hanno fornito: libertà di movimento, di espressione, di opinione. Libertà di studiare e migliorare la propria posizione sociale se si nasce più poveri, libertà di spostarsi in qualsiasi luogo si voglia se il nostro ci sta stretto, libertà di mangiare una bistecca in più se ne abbiamo voglia (sembra assurdo, ma se leggete il libro capirete il perché).

    La storia creata da Michele Scalini mi è piaciuta. Dark World è un romanzo che si legge tutto d’un fiato e, se vi piace il genere, è un romanzo che consiglio assolutamente.

bilancio punti 726 / Punti
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Chi Sono

Michele Scalini

Scrittore

Nasce nel 1974 a Jesi, dove vive tutt’ora. Ha conseguito gli studi presso una scuola di formazione al lavoro ed ha lavorato per anni nel settore dell’automazione industriale, svolgendo l’attività all’estero e su territorio nazionale. Amante della lettura, è cresciuto coi classici come “Papillon”, “L’isola del tesoro” e i romanzi di avventura del mitico personaggio Conan ed ha amato il romanzo distopico di George Orwell “1984”. In seguito si è dedicato a letture più specifiche riguardanti la mitologia antica, il mondo del mistero e la geopolitica. É appassionato di film e di serie televisive di fantascienza, con un’innata curiosità rivolta verso quegli scenari post-apocalittici che hanno ispirato alcuni suoi romanzi.

Circa sei anni fa, scopre la passione per la scrittura. Accadde quasi per caso, in un periodo difficile, dove si trova ad affrontare un lungo periodo senza lavoro. Una mattina, decide di cercare in rete, dei suggerimenti per reinventare la propria vita, per cercare nuovi stimoli, nel tentativo di risollevarsi da quella situazione. Trova una lista di attività da valutare. Le consulta con attenzione, cercando di capire quale fosse più adatta a se. A metà della lista trova scritto “scrivi un libro”. Legge quella voce diverse volte fino a dire a se stesso “ok, scriviamo un libro”. Da quel giorno non si è più fermato, non riesce più a farne a meno. Da quel giorno ha scoperto una nuova parte di se che neanche sapere di avere.

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