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    AVVENTURIAMO

    AVVENTURIAMO è un libro scritto per avvicinare grandi e piccini al fantastico mondo della natura e ricordarci quanto essa sia preziosa e fondamentale per la nostra stessa esistenza. In una civiltà votata prettamente al consumo che ha perso di vista l’importanza di tutelare l’ambiente in cui vive, prendere atto o riportare alla mente le meraviglie della natura è sicuramente un primo piccolo ... Altro...

    AVVENTURIAMO è un libro scritto per avvicinare grandi e piccini al fantastico mondo della natura e ricordarci quanto essa sia preziosa e fondamentale per la nostra stessa esistenza. In una civiltà votata prettamente al consumo che ha perso di vista l’importanza di tutelare l’ambiente in cui vive, prendere atto o riportare alla mente le meraviglie della natura è sicuramente un primo piccolo ma fondamentale passo per cambiare rotta.

    Puoi scoprire di più qui: https://www.ilfotomatico.com/avventuriamo/

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    NELLO SPAZIO DI UN ATTIMO

    Maria Montessori è una figura pilastro della pedagogia italiana e mondiale del Novecento. Madre della Pedagogia scientifica è anche l’ideatrice delle “Case dei Bambini” ed ha esportato il proprio Metodo in tutto il mondo. Oltre che una grande pedagogista, la Montessori fu anche una attiva sostenitrice delle battaglie per l’emancipazione femminile, per il riconoscimento dei diritti delle ... Altro...

    Maria Montessori è una figura pilastro della pedagogia italiana e mondiale del Novecento. Madre della Pedagogia scientifica è anche l’ideatrice delle “Case dei Bambini” ed ha esportato il proprio Metodo in tutto il mondo. Oltre che una grande pedagogista, la Montessori fu anche una attiva sostenitrice delle battaglie per l’emancipazione femminile, per il riconoscimento dei diritti delle persone con deficit, dei poveri e degli sfruttati. Una donna poliedrica Maria Montessori, che nella sua vita si è dedicata allo studio, alla ricerca, al miglioramento della società mediante l’educazione, nella speranza di poter costruire, attraverso essa, un mondo di pace. Ancor oggi, la neuropsichiatra infantile ideatrice di uno dei sistemi educativi più noti e adottati in migliaia di scuole nel mondo, ’gioca’ ancora e sempre di più con i suoi bambini e lo ricordano i bambini, i genitori e le maestre che come me hanno deciso di dedicarle una lode poetica, in sua perenne e felice memoria.

    Ci sono donne

    che vivono fuori dal tempo

    che abitano

    perché sognano spazi

    infiniti dove non entrano.

    Ci sono maestre di libertà

    e democrazia,

    che non sanno cosa scegliere

    tra la verità

    e il sorriso di un bimbo.

    Ci sono donne

    sacerdotesse spericolate,

    che non hanno paura di immolarsi

    pur di promuovere un cambiamento.

    E l’istruzione è poca cosa

    se non insegna ad essere educati

    alla libertà di decidere

    se essere uomini o soldati.

    La pace la trovi

    in assenza di guerra

    quando le armi

    sono la luce e la conoscenza

    e la scuola diventa il giardino dei bimbi.

    Che sono fiori da coltivare

    diversi per bellezza e colore…

    loro, innocenti e puri,

    i veri maestri dell’umanità.

    E tu Maria di bellezza nascosta

    fosti la “Monnalisa” chiamata,

    a sacrificare la tua immagine

    per renderla immortale ai posteri.

    Nessun riverbero di egoismo

    sul sentiero dei diversi,

    dove ti seguirono gli angeli

    nella capanna del silenzio.

    Se insegnare è una missione

    tu l’hai incarnata a pieno titolo,

    vestendoti di semplice umanità

    e cancellando brutture e castighi.

    Non hai atteso “la manna dal cielo”

    ma hai aperto un varco nel cosmo

    hai messo fine a violenze e conflitti

    educando alla gioia, i bambini.

    È il tuo sguardo all’anima

    che racconta i sogni,

    e se dovessi raccontare

    di te alla posterità

    direi che sei tra le stelle

    come "il sole" in verità.

    In quel giardino fresco

    e fiorito brilli,

    dove ogni farfalla variopinta

    si posa tra le tue dita,

    pronta a volare

    nello spazio di un attimo.

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    Barnabus: un topofante come eroe moderno

    Ho recentemente letto l'albo illustrato più carino che mi sia capitato tra le mani negli ultimi anni. Barnabus parla di un esperimento, un animale a metà tra un elefante e un topolino che è stato creato nel laboratorio segreto di una fabbrica di giocattoli che crea anche animaletti geneticamente modificati così da essere perfetti, graziosi e coccolosi. Barnabus, come altri animali, è un esper... Altro...

    Ho recentemente letto l'albo illustrato più carino che mi sia capitato tra le mani negli ultimi anni. Barnabus parla di un esperimento, un animale a metà tra un elefante e un topolino che è stato creato nel laboratorio segreto di una fabbrica di giocattoli che crea anche animaletti geneticamente modificati così da essere perfetti, graziosi e coccolosi. Barnabus, come altri animali, è un esperimento fallito, non è abbastanza grazioso e non venderebbe, per questo deve essere eliminato. Ma Barnabus non ci sta: lui si sente carino anche se ha gli occhi piccoli e il pelo ispido, si sente normale anche se è un esperimento fallito e più di ogni altra cosa vuole vivere la sua vita alle sue condizioni. 

    Una storia che parla di amore per sé stessi, del rispetto della natura, dell'amicizia, dell'obbligo all'omologazione per essere accettati, del diritto alla vita. 

    Una storia che consiglio vivamente di far leggere a tutti i bambini (ma anche ai ragazzi e agli adulti). Inoltre i disegni sono davvero meravigliosi e meritano tanto. 

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    LA PIUMA DELL'AQUILA

    Un giorno, la piuma di una giovane aquila cadde accanto ad un uomo bello ma arrogante; lui la vide, la prese, la guardò solo “un attimo” e la gettò via pensando fosse la piuma di una gallina… più avanti un uomo ignorante ma dall’anima bella, vide la stessa piuma a terra, la prese e la tenne con sé.Di lì a poco… giunse la regina dei cieli “una meravigliosa Aquila” che guardò l... Altro...

    Un giorno, la piuma di una giovane aquila cadde accanto ad un uomo bello ma arrogante; lui la vide, la prese, la guardò solo “un attimo” e la gettò via pensando fosse la piuma di una gallina… più avanti un uomo ignorante ma dall’anima bella, vide la stessa piuma a terra, la prese e la tenne con sé.

    Di lì a poco… giunse la regina dei cieli “una meravigliosa Aquila” che guardò l’uomo sorridendo e gli disse: volo, volo così tanto che lascio sempre qualche piuma per terra e tu ne hai raccolta una, tenendola con te. Grazie!

    Beato te, uomo che non solo hai guardato... ma hai contemplato e hai conservato con te la bontà e la bellezza, imparando il segreto del mio volo.

     

    Morale della favola: Non sono le tiepide amicizie o i falsi amori ad elevare il nostro spirito ma le passioni forti scoprono la vera essenza del Bene e dell’Amore. Come aquile assetate di senso cerchiamo e sfioriamo il cielo e il tempo, e sgretoliamo con le ali le montagne pur di afferrarlo e poter mostrare a tutti, quanta fierezza c’è nel canto nella vita.

     

    Teresa Averta

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    CARISSIMO PINOCCHIO…

    FATINA: -Mio carissimo Pinocchio lo sai che se dici bugie ti cresce il naso e diventi nuovamente un burattino… ahahaha… che cosa mi combini!PINOCCHIO: -Innanzi tutto non dico solo bugie, molte volte dico bugie, che non è la stessa cosa, poi io, a mio avviso, sono l’uomo (anche se non sono un uomo ma un burattino) più trasparente del mondo.FATINA: -In questo periodo non sei stato il massimo... Altro...

    FATINA: -Mio carissimo Pinocchio lo sai che se dici bugie ti cresce il naso e diventi nuovamente un burattino… ahahaha… che cosa mi combini!

    PINOCCHIO: -Innanzi tutto non dico solo bugie, molte volte dico bugie, che non è la stessa cosa, poi io, a mio avviso, sono l’uomo (anche se non sono un uomo ma un burattino) più trasparente del mondo.

    FATINA: -In questo periodo non sei stato il massimo della trasparenza!

    PINOCCHIO: -Hai ragione fatina mia, con gli altri forse…non so…ma con te che mi vuoi bene….

    FATINA: -Ricorda piccolino mio: prima vengono i sorrisi, poi le bugie… “Bontà di vita e onestà di bocca, assai vale e poco costa.”

    PINOCCHIO: -Alcune volte dico bugie per timidezza, perché non ho il coraggio di dire le cose come stanno… in questi casi non mi sembra che la bugia sia propriamente un peccato.

    FATINA: -si si vabbè… Beh, l’ottavo comandamento recita: non dire falsa testimonianza, questo non si può negarlo, inoltre dire una bugia è sempre una mistificazione della realtà. E ti ricordo ancora: non sfidarmi con il tuo orgoglio, e malafede, perché in questi casi l’indifferenza sarà da parte mia la medicina più amara e acerba.

    Con immutato affetto dalla tua fatina!

    MORALE DELLA FAVOLA: “La fiducia nella bontà altrui è una notevole testimonianza della propria bontà.”

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    CREMINO IL TROVATELLO

    La tua e la mia, mio caro figlio, sì perché, per me sei un “ figlio” CREMINO! Ho partorito tre figli, e il dolore è scomparso come un fulmine a Ciel sereno, alla gioia di vedere le mie creature venire alla luce. Ma per te non è stato così. Tu sei per me, non un figlio qualunque, ma sei il figlio speciale, che ho “trovato” e che ho salvato, mio piccolo trovatello.Nel mio feedback menta... Altro...

    La tua e la mia, mio caro figlio, sì perché, per me sei un “ figlio” CREMINO! Ho partorito tre figli, e il dolore è scomparso come un fulmine a Ciel sereno, alla gioia di vedere le mie creature venire alla luce. Ma per te non è stato così. Tu sei per me, non un figlio qualunque, ma sei il figlio speciale, che ho “trovato” e che ho salvato, mio piccolo trovatello.

    Nel mio feedback mentale, scene strazianti ricalcano il teatro dei ricordi.

    Nella mia mente lucida e chiara, mi rivedo ancora, in compagnia di Serena -la mia amica del cuore- a passeggiare lungo via dei Glicini in Fiore … era nostra abitudine, dopo aver servito e riverito gli ospiti del Bed and Breakfast, fare delle lunghe passeggiate serali, dopo cena, prima di andare a dormire.

    La luna ci teneva compagnia mentre i nostri “quattro passi” rilassavano il corpo e smaltivano le nostre fatiche quotidiane. Ecco che, all’improvviso, la nostra chiacchierata fu interrotta bruscamente da alcuni forti gemiti, che non provenivano da così lontano e non promettevano nulla di buono. La nostra prima reazione fu di stupore misto a spavento. Serena, di scatto si voltò… per capire bene da dove arrivassero simili lamenti. Anch’io, dopo qualche secondo di esitazione, mi girai, e il mio sguardo si posò in direzione della postazione dei cassonetti della spazzatura. Serena ed io, velocemente ci avvicinammo, non curanti del cattivo odore dell'immondizia, per sentire meglio; il lamento era sempre più forte e acuto. Non si vedeva nulla, proprio nulla!

    Era buio. I nostri occhi stanchi non ci aiutavano a distinguere tra i sacchetti neri e sporchi e le bottiglie di vetro accantonate dalla differenziata, sana consuetudine del nostro comune montano.

    Monterotondo è sempre stata una città pulita e ordinata, e meta turistica di molti visitatori, perché città bella da visitare, e inoltre ospita intellettuali e poeti, ogni anno, per gli eventi culturali.

    Serena ed io ci guardammo negli occhi, e immediatamente, senza pensarci tanto…con grande forza di volontà, spostammo tutti i sacchetti puzzolenti. Eravamo ansiose e curiose di sapere, di vedere chi fosse quella fragile e indifesa creatura, nascosta in quel marciume. La paura e l’ansia crescevano ai massimi livelli, al pensiero che potesse trattarsi di una creatura umana.

    Man mano, si discriminavano le buste dell’immondizia, il lamento si faceva più intenso e acuto. Serena urlò: -Rita è un animale; è un cane! Ed io guardando con occhi smarriti aggiunsi:- mio Dio, sì, lo vedo. Forza, coraggio tiriamolo fuori!

    La mia amica Serena lo afferrò, e lo tirò fuori da quella tana sudicia, dove avrebbe trascorso la fine dei suoi giorni, tra dolori indescrivibili e sofferenze atroci. Non appena Serena lo consegnò alle mie braccia, un dolore forte mi colpì al centro del cuore. La mia anima si straziò alla vista di tutto quel sangue.Il nostro trovatello era ferito, insanguinato e dolorante in varie parti del corpo. Non riusciva a respirare. Il suo fiato era corto. Pensavamo che morisse. Una folle corsa a casa, fu la sfida al tempo che gli rimaneva da vivere. Una creatura, che muta, e con gli occhi rivolti al cielo, chiedeva la grazia della vita. E nessun perché avrebbe dato la risposta al suo crudele e inevitabile destino. A gambe levate, e come cavalli infuriati in corsa agli ostacoli verso il traguardo della vittoria finale, arrivammo a casa. Serena corse al piano di sopra, a prendere garze, fasce, disinfettante e acqua pulita, mentre io adagiavo il cagnolino nel piano inferiore, in cucina, su un lenzuolo fresco e pulito. Era stremato povero cucciolo! Era un cane di piccola taglia di color crema con occhi grandi e neri. Era dolcissimo e mansueto, e mentre lo curavamo… ci guardava con occhi lucidi e tristi. Uno sguardo che esprimeva dolore e nello stesso tempo speranza di poter guarire al più presto per ritornare alla vita di sempre.

    Quel cagnolino, aveva voglia di guarire, tanta voglia di rivedere la luce. Aspettavamo con ansia che iniziasse a respirare regolarmente, e che cominciasse a scodinzolare e a correre verso la vita. Avremmo avuto un nuovo amico, un nuovo compagno di cammino e di giochi. Avremmo avuto Cremino, il nostro cucciolo trovatello, e il mondo sarebbe diventato più bello.

    Questa è la storia di CREMINO, un cagnolino abbandonato per strada dal suo padrone, buttato tra i rifiuti, in una via di Monterotondo, ma per fortuna trovato e portato in salvo da noi che ce ne siamo presi cura.

    L’ennesima storia che racconta l’insensibilità, l’incoscienza, la crudeltà e l’inciviltà di alcune persone verso gli animali e anche – e per fortuna – il gran cuore, l’amore e la generosità di altre.

    Questa storia, io l'ho immaginata dal punto di vista di CREMINO e ho voluto raccontarvela così. È tratta da un fatto realmente accaduto!

    È successo qualcosa di miracoloso, quando ormai ogni speranza sembrava vana; pare che Dio l’abbia fatto trovare a noi per salvarlo. Siamo degli angeli? No! Siamo persone speciali? No! Forse e senza forse siamo ESSERI UMANI che abbiamo deciso di salvare un essere animale ma pur sempre una creatura di Dio.

    Oggi CREMINO è vivo, è guarito e può cominciare una nuova vita, accudito da una persona speciale di Monterotondo che lo ama. Lo ama come un figlio!

    Sicuramente la sua brutta esperienza gli ha lasciato un segno per sempre. Anche a me e a Serena. CREMINO, però, saprà che esistono anche persone di cui si può fidare, buone e magnanime che riescono a riconoscere e a rispettare la vita in ogni essere vivente.

    Spero che questo racconto tratto da una storia vera, faccia il giro del web.

    Ho deciso di raccontarvelo perché voglio che sia conosciuto da più persone possibili. Mi piacerebbe che diventasse un manifesto contro la violenza e i maltrattamenti verso gli animali e un esempio perché tutti capiscano che i cani, come tutti gli animali, non sono dei giocattoli da utilizzare quando ci va e poi buttare via quando non ci piacciono più; non sono strumenti per il nostro spassa tempo, ma sono dei meravigliosi compagni di vita con un cuore che batte e devono essere amati e tutelati fino all’ultimo istante di vita.

    Teresa Averta

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    Il piccolo Dragosh e il grande Aquilone

    Dragosh ha sei anni, e ne ha affrontate davvero troppe per la sua tenera età. È sopravvissuto alla guerra scoppiata nel lontano Paese da cui proviene, a un lunghissimo viaggio in mare a bordo di un barcone, e ora è felice con la sua nuova famiglia. Ma una nuova sfida lo attende: i suoi compagni di classe lo prendono in giro, intimoriti dal colore della sua pelle, verde come il basilico e come l... Altro...
    Dragosh ha sei anni, e ne ha affrontate davvero troppe per la sua tenera età. È sopravvissuto alla guerra scoppiata nel lontano Paese da cui proviene, a un lunghissimo viaggio in mare a bordo di un barcone, e ora è felice con la sua nuova famiglia. Ma una nuova sfida lo attende: i suoi compagni di classe lo prendono in giro, intimoriti dal colore della sua pelle, verde come il basilico e come la speranza. Dragosh saprà superare anche questa nuova avventura, con l’aiuto di un clown... e di un aquilone. Età di lettura: da 6 anni.

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