Depressione
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in Poesia
L'INNESCO
L’INNESCO Il pensiero è così potente, ferma il tempo. Non voglio pensarci! I rumori si fanno pressanti, lei, &n... Altro...L’INNESCO Il pensiero è così potente, ferma il tempo. Non voglio pensarci! I rumori si fanno pressanti, lei, la mia glock, è lì sul tavolo ed io l'ammiro. Un rivolo di sole penetra dalla persiana e la illumina come a dire "Eccomi, oggi è il tuo giorno" Ed io ci penso, sul serio, se far udire alla stanza quel click. Tic Tac, Tic Tac...DRIIIIIIIN Il timer del forno mi risveglia dai pensieri intrusivi della mattina. io non lo farò oggi, non lo farò in uno sporco monolocale da tossico, non lo farò sparandomi alla testa o legandomi a quel traliccio. Il pensiero è forte, ma io sono coraggiosa, non lo farò né oggi né mai, s perché ci vuole più coraggio a vivere una vita così complessa che sparire dall'universo. Ad un tratto il gatto spalanca la persiana con una zampina, ancora così piccola da far tenerezza. Ed è la tenerezza della sua zampina, unita alla valanga di luce solare, che mi riportano lontano dall'Ade. Una luce calda, amabile, gioiosa. La gioia, che non so cosa sia, fa capolino dalla mia finestra. Ed io resto immobile, scaldandomi l'epidermide, convinta che oggi non lo farò.Lascia un commentoAnnulla risposta
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in Horror
L'ultima nota
Ho pescato un altro fottuto pezzo di fumo dal cappello e non mi ha dato affatto fastidio il pensiero di riempirmi con quel estasiante...Ho aggiunto altri tre centimetri al taglio che ogni giorno ripasso, guardarlo mi fa solo ricordare e rendere conto che quello che voglio è solo calcare di più, fino in fondo e bucarlo quel polso...Quando uscirò di casa non mi peserà abitare questo corpo, sarà... Altro...Ho pescato un altro fottuto pezzo di fumo dal cappello e non mi ha dato affatto fastidio il pensiero di riempirmi con quel estasiante...
Ho aggiunto altri tre centimetri al taglio che ogni giorno ripasso, guardarlo mi fa solo ricordare e rendere conto che quello che voglio è solo calcare di più, fino in fondo e bucarlo quel polso...
Quando uscirò di casa non mi peserà abitare questo corpo, sarà abbastanza il focalizzarmi su quello che aspetto febbrilmente...il coro degli angeli, l'eutanasia...dolce solo se estremizzata il meno possibile...delicata solo se accompagnata da pensieri quotidiani.
Ho sentito pronunciare parole quali "la vita è come andare in bicicletta", solo che i miei pedali sono in fiamme e la strada è lava che cola, perché sono all'inferno...obbligato a restarci finché rimarrà accettabilmente doloroso, finché non mi ritroverò in una stazione di servizio con la bava alla bocca, mentre non riuscirò più a controllare il mio corpo dagli spasmi.
La vasca, che mi fa da letto, sembra quasi me lo stia per dire...forse può davvero accogliere il mio ultimo respiro...sento di rassicurarla, perché non dovrà aspettare ancora a lungo.
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