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    IL SENSO BREVE DELLA FORMA (Wabi-sabi)

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    Vedi Gregor come si sbricia

    la pagina del tempo,

    ti specchi nell'amore

    nell'occhio che s'incurva,

    si stenebra lo scheggio,

    dell'inope vigliaccio

    non resta che uno stocco,

    questa estraneità della bellezza,

    dell'armonia stravolta

    in un catino di mondiglia.

    E si affannava in petto

    il suono della cetra,

    il movimento di abscisse code,

    nell'agoraio sparve un velario 

    di cetonie;

    alla pispillòria si oppose

    il gracidio di raganelle,

    al chiòccio un sommerso sibilo.

    Non so se più sofferse

    a conciliare il mortaio col pestello,

    tùrbinava sul viale lo sfoglio 

    della spera,

    enfiava sul ciglio un mielato di lapilli,

    neppure le radici s'avvitavano

    al torpeo calcagno, ai rugginiti

    corrimani, a chi s'illuse 

    di trovare linfa

    nelle lame di dubbiati arcani.

    Non di rado nel carnet s'arresta 

    la grammuffa del parolaio,

    la gravezza della quiete

    in bigie rubrìche,

    in un pulviscolo di nomi

    ti smemorò il serrato ghigno.

    Sdruccioli greppi trafiggono

    il tempo ed il suo giogo,

    sortiva in esso un sogno

    il  rostro del cappello sulla fronte;

    l'arte non ritempra la gabola 

    di stilèmi

    lo svàrio di parole rare

    nel folto della crepa,

    non scevra il disgrammato peso

    sullo sfondo,

    il respiro denso della melitèa

    sulla plafoniera.

    Thea Matera ©️

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    CARTEGGI PERPENDICOLARI

    Carteggi Perpendicolari è un’originale silloge poetica che appare, nel suo insieme, elegante movimento di immagini sfocate, stilizzate metafore, una poetica che si apre su una vastità di emozioni impalpabili, minutamente cesellate in intellegibili fermoimmagine; una raccolta di versi criptica, surreale, in cui tracce ermetiche si fondono a frammenti di memoria, evocati dal suono del mare che i... Altro...

    Carteggi Perpendicolari è un’originale silloge poetica che appare, nel suo insieme, elegante movimento di immagini sfocate, stilizzate metafore, una poetica che si apre su una vastità di emozioni impalpabili, minutamente cesellate in intellegibili fermoimmagine; una raccolta di versi criptica, surreale, in cui tracce ermetiche si fondono a frammenti di memoria, evocati dal suono del mare che irrompe e riveste di nuova luce la radura desolata, del vento, di alberi frondosi, di vie riposte, sconfinate piazze avvolte dai colori stesi di cieli accesi, di albe accecanti, di profumi che riempiono le stanze. Singolare lettura della realtà, a tratti visionaria, dove lampi di astrattismo trasformano volti, paesaggi, i contorni netti dello spazio esterno sul fil rouge di dimensioni oniriche; una scrittura estemporanea, sperimentale sentiero traversato da silenzi, dalla luce del Creato, sottili geometrie. La poesia diventa tenace gancio, la pausa, pura espressione di paesaggi incontaminati dell'anima, l'abbraccio che trattiene e salva, che accarezza e schiude l'anima, nel movimento difforme del tempo e dello spazio. I colori del mondo nutrono il cuore in una dimensione di pace, di profonda connessione con la natura, la musica sospinge vele annodate, la quiete disseta il pensiero, placa le voci di città sonnolenti, la vile impazienza, i voli declinanti. La parola è il dono corallino, lo sprazzo puro, la spontaneità del verso, il guizzo oltre il margine del rigo.

                                                                                                                                                        

    M.M.

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