Storie recenti

  • in

    DISSOLVENZA

    Ti auguro di ritrovarela voce della Poesiadove il suono non sia frastuono,dove le parole s'assottiglianonel  cigolio d'imposte,nel canto del pettirossonel tripudio di camelie,la dismurata folgoredi respiri e di silenzi.Dove le parolesi contornano di lucenel brulichio di rimembranze,nel turbinìo di nebbiache inghiotte la sassìfraga,il trasmutato sorso della pergola.Ti auguro tempoche non sia... Altro...

    Ti auguro di ritrovare

    la voce della Poesia

    dove il suono non sia frastuono,

    dove le parole s'assottigliano

    nel  cigolio d'imposte,

    nel canto del pettirosso

    nel tripudio di camelie,

    la dismurata folgore

    di respiri e di silenzi.

    Dove le parole

    si contornano di luce

    nel brulichio di rimembranze,

    nel turbinìo di nebbia

    che inghiotte la sassìfraga,

    il trasmutato sorso della pergola.

    Ti auguro tempo

    che non sia frammento

    disperante vuoto,

    ma süaso fragorìo.

    Thea Matera ©️ 

    Lascia un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • in

    DISAMORE

    Ti distanzi dalle ondedalla radianza di terre emerse,stravagati mulinelli di corolle,dal rosicchiolo corvino.Nel frastuono di scarne spolericadono tre more nell'incarto di parole, il giardino inerte tacela magagna di filacciae la luce pare stranalungo il viale di mandaranci,di lampioni strutti come limoni,di vaiate lastre, inerpicate stanze.Tangente il fedito fiancoal fiore dissennatoalla pol... Altro...

    Ti distanzi dalle onde

    dalla radianza di terre emerse,

    stravagati mulinelli di corolle,

    dal rosicchiolo corvino.

    Nel frastuono di scarne spole

    ricadono tre more nell'incarto 

    di parole, il giardino inerte tace

    la magagna di filaccia

    e la luce pare strana

    lungo il viale di mandaranci,

    di lampioni strutti come limoni,

    di vaiate lastre, inerpicate stanze.

    Tangente il fedito fianco

    al fiore dissennato

    alla polpa di zinzania,

    al grepo sorbo,

    si perde l'orma del drappello

    nella malerba di caerdroia,

    se dimori il tempo sbroglia

    il romorio stridulo di cingolati

    nel passo terso di fenice,

    siffatto screpo che mai si seppe

    il marrirsi del contrappasso.

    Thea Matera ©️

    Lascia un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • in

    CECI N’EST PAS UNE PIPE

    Me ne andavoper strade di carta,mentre la luna si smezzavasui merli di torri sospeseed il fumo di comignoli pensanticome teste fra le nuvole,baluginava di smeraldo.Acefali cappelli spagliatisopra tetti neroavoriopèndevano su tegole d'amianto,lungo orbite di spigoli affocati.Piedi di cera fanno piroettee giri di parolein scarpette di macramé,e la sagoma impietratadella limonaiafa del cespo di mor... Altro...

    Me ne andavo

    per strade di carta,

    mentre la luna si smezzava

    sui merli di torri sospese

    ed il fumo di comignoli pensanti

    come teste fra le nuvole,

    baluginava di smeraldo.

    Acefali cappelli spagliati

    sopra tetti neroavorio

    pèndevano su tegole d'amianto,

    lungo orbite di spigoli affocati.

    Piedi di cera fanno piroette

    e giri di parole

    in scarpette di macramé,

    e la sagoma impietrata

    della limonaia

    fa del cespo di more

    un taglio di vapore.

    Lo strato semplice

    di pittura solida

    linea il tralcio declinante

    di Petrèa chartreuse,

    poi fa un salto all'indorata pèrgola,

    alla sempiterna rèdola.

    Thea Matera ©️ 

    (Dal libro "CARTEGGI PERPENDICOLARI" -     Amazon.it, Copyright 2022©️)

    Lascia un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • in

    LA VOCE DELLO SCRITTORE

    Un libro è un intrepido percorso, fervido fine, impervio sentiero lastricato di sensazioni, di parole finite, voci da imprimere e pensieri da scartare, di fogli spezzettati, malamente ravvolti, irti di grovigli strampalati, veloci appunti e dimenticanze,  quasi a voler congelare il tempo, l'impressione di un'occhiata sfuggente, l'istantanea sfocata, la frase scritta per tedio o per diletto, ... Altro...

    Un libro è un intrepido percorso, fervido fine, impervio sentiero lastricato di sensazioni, di parole finite, voci da imprimere e pensieri da scartare, di fogli spezzettati, malamente ravvolti, irti di grovigli strampalati, veloci appunti e dimenticanze,  quasi a voler congelare il tempo, l'impressione di un'occhiata sfuggente, l'istantanea sfocata, la frase scritta per tedio o per diletto, il ricordo sviato, appannato e trattenuto sopra un taccuino, scordato in un cassetto.Un libro è l'imperscrutata soglia, lo sfaccettato enigma, è un brivido d'arsura, aguzza  parabola, l'ignoto limbo...Un libro è il ritorno alla memoria, alla feconda azzurrità.

    Thea Matera ©️

    Lascia un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *