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    AMORE AL MACELLO (parte 2)

    Quello che succede quando Liam Van Heerden è online su Gayza è la metafora di ciò che era accaduto giorni prima nel vicino Zimbabwe, teatro di un tracollo economico-finanziario epocale.Nel Paese, definito fino al 2000 “Granaio d’Africa” o “Svizzera del Sud”, un camion carico di bestiame si ribalta per una manovra distratta.Un gruppo di affamati spettatori sulla strada assalta le vacch... Altro...

    Quello che succede quando Liam Van Heerden è online su Gayza è la metafora di ciò che era accaduto giorni prima nel vicino Zimbabwe, teatro di un tracollo economico-finanziario epocale.Nel Paese, definito fino al 2000 “Granaio d’Africa” o “Svizzera del Sud”, un camion carico di bestiame si ribalta per una manovra distratta.Un gruppo di affamati spettatori sulla strada assalta le vacche e le scuoia vive a pugni e mazzate contendendosi le carni macellate a mani nude. Uno scenario splatter degno di un b-movie, di una tragedia greca o di una chat per incontri fra allupati.Nella tragica, metaforica calca di affamati di carne di vacca, si identifica un conoscente…

    Lo attendo in pausa pranzo sul prato della facoltà di discipline sportive. I rugbisti del college si allenano al sole regalandomi una panoramica notevole. Liam arriva a piedi reggendo i roller con le mani.Si siede sull’erba e accenna un sorriso vacuo.

    Io sospiro intuitivo “Lo sapevo…spara.”

    “Avevi ragione, sei riuscito a trovare un soggetto peggiore di me.”

    “Quanto peggiore?”

    “Si chiama Isak, non Joshua. Ha 42 anni. Non è di Sandton, vive a Kymberly con sua moglie, hanno una figlia di dieci anni. Si sbatte un biondino minorenne che va al liceo di Fichardt Park. Tira coca e non è nuovo al bareback. L’unica cosa vera è il suo lavoro, i diamanti.”

    “Però! Quanto chiacchierate al Romeo…”

    “Mi dispiace Fax.”

    “Mi ha detto ti amo al secondo appuntamento, dovevo immaginarlo.”

    “Già, non credere mai alle parole di un maschio sulla sogliadell’ orgasmo. Io Sabato ho ansimato una proposta di matrimonio al fattorino della pizzeria.”

    “E non lo sposerai?”

    “Per ora no, si è arrabbiato.”

    “Perché?”

    “Credo c’entri il fatto che Lunedì ho scopato il tipo che dà i volantini per la promozione quattro formaggi.”

    Scuoto il capo. Liam incalza “Fottitene Fax, fatti un giro su uno di quei rugbisti. Ti presento io qualcuno.”

    “Si fa un biondino del liceo? E vuole convincermi a cavalcarmi a pelo!”

    “Se vuoi lo faccio pestare. Conosco un ex carcerato sempre pronto ad aiutarmi…”

    “Sei dolce, però no, devo affrontarlo io.”

    Stavo da schifo, una latta di carne in gelatina, così mi sentivo. Uno scarto di macello in lattina sottoprezzo esposto sugli scaffali di un discount, mentre un accattivante fast food offre hamburger, patatine dorate e gadget. Mi tormentavo immaginando Joshua (ora Isak) scoparsi quell’adolescente, odiandomi per non essere biondo e per essere tutto quello che ero. La richiesta del sesso non protetto poi, accompagnata da un’infilata di stronzate sul completamento di un sentimento mai provato prima, che avrebbe consolidato il nostro rapporto da un vincolo di complicità…Izak ignorava fosse caduta la maschera di Joshua, ma ignorava soprattutto quanto pericoloso e vendicativo fosse un ventenne umiliato che indossa la maschera dell’ingenuo, rassicurante, bravo ragazzo.

    “Una serata memorabile”, questo gli avevo promesso.Dall’anta dell’armadio nel dormitorio lo specchio mi riflette sobrio ed elegante.Prelevo i due biglietti dalla cassettiera alla testa del letto.Li custodisco separati, uno nella tasca destra dei pantaloni, l’altro nella sinistra. Quei cartoncini riveleranno “qualcosa” nel memorabile appuntamento.Ho scelto io il ristorante esclusivo in Brand Street, dove, casualmente (?) quella sera si riuniscono le Dame Boere della Carità Afrikaner, una congrega di borghesi razziste che alterna l’hobby della filantropia alle kermesse stagionali.Joshua mi preleva con il suo coupé fuori dal campus.Commenta quanto i pantaloni mi disegnino bene il culo.Mentre guida preme la mia mano sul suo pacco per farmi sentire quanto sia duro all’idea di scoparmi dopo cena (finalmente senza guaine di lattice). Dice che sarà come una nuova prima volta, liberi, pelle contro pelle. Schiocca le dita sul ritmo della musica pop in un patetico eccesso di giovanilismo ostentato.È sensuale, spavaldo, di ottimo umore, solo mi domanda perché abbia scelto un locale così pretenzioso. Imbocchiamo il viale alberato di Brand Street.Mi imbarazza quando nel parcheggio lancia le chiavi dell’auto al posteggiatore armato di mitra “Ti affido la bambina!”Il parcheggiatore in divisa non può saperlo, ma dentro di me gli prometto “Tranquillo, lo distruggo prima del dessert.”

    Il ristorante è un edificio nederlandese di fine 1800, con soffitti alti dai pannelli dipinti e pavimentazione in legno, un ampio camino in arenaria e un proverbiale utilizzo delle luci soffuse. Alle pareti, sequenze di dipinti del Great Trek e scene di vita nell’ Oranje Vrijstaat. Un presidio della resistenza segregazionista che non si è arresa alle trasformazioni occorse al di là delle siepi potate chirurgicamente. Gli unici “non bianchi” presenti sono dei subalterni relegati alle mansioni meno esposte. Il pianista suona qualche inno, probabilmente tratto dal repertorio della Banda nazionalsocialista.Joshua si incupisce un poco quando il maître ci conduce al tavolo centrale nella sala.A pochi metri da noi la moglie del sindaco, adorna di una parure sufficiente a sanare il debito pubblico del Malawi, pronuncia un’arringa al convivio delle Dame Boere della Carità Afrikaner.

    Ci accomodiamo. Lui, scruta la sala diffidente “Avrei preferito un posto più intimo…”

    Io, ingenuo “Non ti piace?”

    “Certo, è carino, ma è lo stile formale che frequento per i meeting di lavoro.”

    “Scusa, non lo sapevo…”

    “Quante cose devo insegnarti.”

    Io, malizioso “Che ne sai? Magari stasera scopri che ho imparato qualcosa di nuovo…e che so fartelo bene.”

    Geme sommesso “Mmmh, non fare così o ti porto via subito…Ti va? Saltiamo la cena!”

    “Scordatelo! Sulla carta dei dolci c’è il pudding alla malva e lo voglio!”

    Gioca sui doppi sensi tra il dolce e le farciture che mi offrirebbe al posto del pudding. Nuovi avventori occupano i tavoli circostanti. Controlla il tono della voce sussurrando.Gli sferro il primo colpo quando il sommelier versa l’assaggio dello Château d’Yquem.Mentre lui sorseggia il vino io incalzo “Allora, IZAK, com’è?”

    Esplode un colpo di tosse nervoso, nebulizza il vino dalle narici e si tampona con il tovagliolo.

    Il sommelier, preoccupato “Qualcosa non va signore?”

    Lui si ricompone e lo congeda.

    “Perché mi hai chiamato così?”

    Io, candido “Così come? Ti ho chiamato col tuo nome…”E tracanno il primo calice.

    Sembra sospettoso. Dissipo i suoi dubbi avviando una vivace conversazione di aneddoti sulla vita al college, lui parla della frenesia di Johannesburg e delle ingerenze capitaliste di un magnate cinese nel settore minerario locale. Monopolizzo la bottiglia da cui attingo generose porzioni. Prima di assaggiare l’agnello glassato allo zenzero la mia lingua è sufficientemente sciolta da schioccare le sferzate “Quell’industriale pechinese dovrebbe sapere che non si può prendere tutto senza riguardi. Digli che se trovasse il cadavere di una balena nel Colinshire, sarebbe obbligato a consegnare la testa e la coda ai Sovrani di Buckingham.”

    “Ah, ah, sul serio?”

    “Certo! Spesso ignoriamo la legge senza saperlo. Ci pensi mai?È importante conoscere le consuetudini del posto in cui vivi. Per esempio, tu sapevi che in Kenya è vietato fumare tabacco per le strade?”

    “No, non lo sapevo.”

    “Ecco, vedi? E magari non sai che l’età minima per un rapporto sessuale in Sudafrica è 16 anni per gli etero mentre 19 per i gay. Non si capisce perché i gay debbano pensarci tre anni più degli etero prima di darlo via! Ma è questa è la legge.”

    “Perché parliamo di questo?”

    Io, pacato “Perché forse ti sei distratto, forse non sai che scoparsi un quindicenne in questo Paese è un reato!”

    Lui, gelido “Ma cosa dici?”

    Dimentico di sussurrare “Dico che tu, fottuto bastardo, vuoi montarmi senza sella quando raccatti chiunque in chat e fuori dai licei!”

    “Cristo di un Dio, vuoi abbassare la voce? Ti sentono!”

    “E allora? Tu sei un protagonista dominante, però ti dò una notizia, a volte i ruoli secondari ti sorprendono e ti fottono la scena! Nelle tasche dei miei pantaloni ci sono due biglietti, in uno c’è il numero di tua moglie a Kimberly, nell’altro quello della famiglia del biondino che ti sbatti. Chi chiamerò prima?”

    (continua...)

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    Looking for mail…

    Cara xxx,ti scrivo queste righe, sperando che le leggerai, che qualcuno ti avviserà o te le riassumerà.  Ci siamo scritti centinaia di email e poi ci siamo persi di vista. La colpa forse è stata reciproca. Abbiamo entrambi scelto di non sentirci. Forse ci siamo delusi a vicenda. Forse avevamo riposto aspettative  troppo alte l'un l'altra. Sono passati diversi anni ormai. Per me è sta... Altro...

    Cara xxx,

    ti scrivo queste righe, sperando che le leggerai, che qualcuno ti avviserà o te le riassumerà.  Ci siamo scritti centinaia di email e poi ci siamo persi di vista. La colpa forse è stata reciproca. Abbiamo entrambi scelto di non sentirci. Forse ci siamo delusi a vicenda. Forse avevamo riposto aspettative  troppo alte l'un l'altra. Sono passati diversi anni ormai. Per me è stato uno sforzo perché non ero abituato ad aprirmi, a confidarmi. Non è mai facile parlare di me, dei miei problemi. Inizialmente ero molto diffidente perché al mondo d'oggi ogni conoscenza sembra interessata, non si fa niente per niente e la fregatura è sempre dietro l'angolo. Insomma ogni rapporto sembra avere un secondo fine, spesso un movente economico. Non ti ho raccontato tutto di me. Molte cose me le sono tenute per me. Non mi piace mai bluffare né scoprire troppo le carte. Non voglio finire per essere troppo vulnerabile. Allo stesso modo non ho espresso tutte le mie opinioni. Alcune cose me le sono tenute per me.  La domanda reciproca che ci siamo fatti è se l'uno poteva capire il vissuto dell'altra e viceversa.  Tutti vogliono fare conoscenza carnale al mondo d'oggi. La società lo esige. Mai come adesso la società impone la fisicità. Una canzone e ancora prima la De Filippi ci dicono che è una questione di chimica. Nessuno di noi aveva invece questa pretesa; c'è una forza opposta e contraria in questa società che fa conoscere le persone virtualmente, online. In noi ha prevalso essa. Quale sarà la risultante tra queste due forze concorrenti e contrapposte nessuno lo sa, nessuno lo può minimamente prevedere. Quando ero giovane ho avuto delle sveltine. Che cosa mi hanno dato? Assolutamente niente. Mi hanno solo appagato sessualmente momentaneamente, ma poi ogni uomo è triste dopo il coito. Poi le avventure e le amiche di una sera lasciano solo un senso di vuoto. Può essere anche divertente cercare nuovi posti dove farlo e cercare nuovi modi di farlo. Ma tutto può finire per essere fine a sé stesso. Certo siamo tutti peccatori e tutti abbiamo le nostre esigenze sessuali. A ogni modo i  cattolici pensano che il sesso sia peccato e altri più libertini pensano che sia un vero peccato non fare sesso. Oggi tutti devono fottere. Bisogna per forza avere una scopamica. Oggi l'amplesso è una necessità. Spesso deve essere filmato e mostrato come un trofeo maschile in un loop infinito. Ammetto sinceramente che non ho nessuna donna disponibile sessualmente.  Poi  non sento più l'esigenza, oserei dire l'ossessione  di cercarmi una donna per fare sesso. Oggi posso accontentarmi di me stesso, pur non essendo impotente. È questione di assennatezza, di ragionevolezza, di non far prevalere su tutto l'impulso di un istante. Più vado avanti e capisco che Pasolini cercava "corpi senz'anima" perché aveva dei limiti psicologici. Forse è più  corretto eticamente e spiritualmente cercare delle anime senza corpi, come del resto Internet ci può aiutare a fare, per quanto anche durante la conoscenza virtuale è coinvolto l'immaginario erotico.  Ma a distanza di tempo sono sicuro che la nostra conoscenza interiore è stata molto più appagante perché non è stata solo una conoscenza un minimo intellettuale ma anche dell'animo altrui. Io ho letto le tue poesie e tu le mie aspiranti tali. Io ti ho messo a conoscenza di buona parte delle mie abitudini,  dei miei affetti familiari, dei miei stati d'animo, dei miei stati mentali. Tu hai fatto altrettanto. Avevamo delle cose in comune. Tu ti eri laureata e specializzata a xxx. Io vi abitavo vicino  e in passato l'avevo frequentata. Abbiamo parlato delle nostre crisi interiori. Mi hai parlato di quella volta che ti volevi buttare di sotto, ma che sei stata salvata in extremis da un tuo amico. Anche se avevi passato quel brutto periodo con le tue sole forze non ho mai condiviso il fatto che non ti vedessi con uno psicoterapeuta. A mio avviso chiedevi troppo a te stessa, anche se non avevi avuto più ricadute. Non so quale sia la mia ragione di essere con certezza assoluta, ma so che probabilmente un senso profondo della nostra conoscenza approfondita c'è stato, c'è, ci sarà. Forse entrambi avevamo un disperato bisogno di essere letti, di ricevere attenzioni, di conoscere ed essere conosciuti, di capire ed essere capiti. Forse il sesso avrebbe rovinato tutto e non sarebbe stato un completamento di niente in un mondo dove è sempre più l'inizio e allo stesso tempo la conditio sine qua non. Alla fine posso dire che è stata un'amicizia breve, bella e disinteressata. Mi ricordo che controllavo spesso la casella elettronica con trepidazione. Ero sempre in attesa di un tuo messaggio. Le tue lettere riempivano un mio vuoto interiore. Non so che cosa sono stato per te. Forse solo un amico che non si è rivelato tale. Forse entrambi chiedevamo troppo a una semplice amicizia online. 

    Con affetto e con stima

    Davide 

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    Due parole sul sesso e la pornografia…

    Mai come oggi il desiderio sessuale è infinito o quasi. Un poco è sempre stato così. Oggi ciò è vero in maniera esponenziale. Abbiamo hegelianamente l’Aufhebung, ovvero il superamento incessante del desiderio. Il desiderio di ognuno si supera continuamente. Non c'è nessun psicofarmaco che può ridurre o eliminare il desiderio. Al massimo possono essere prescritti alle persone degli antipsi... Altro...

    Mai come oggi il desiderio sessuale è infinito o quasi. Un poco è sempre stato così. Oggi ciò è vero in maniera esponenziale. Abbiamo hegelianamente l’Aufhebung, ovvero il superamento incessante del desiderio. Il desiderio di ognuno si supera continuamente. Non c'è nessun psicofarmaco che può ridurre o eliminare il desiderio. Al massimo possono essere prescritti alle persone degli antipsicotici che riducono l'ideazione. Ecco perché alcuni politici a torto propongono la castrazione chimica per stupratori e pedofili. Mi chiedo io però: se la giustizia sbagliasse e venissero castrati degli innocenti chi li ripagherebbe della virilità perduta? Fino ai primi anni duemila i fruitori della pornografia erano uomini (adolescenti, giovani oppure scapoli). Erano tutte persone che non avevano una sessualità appagante. Chi fruiva della pornografia per la mentalità comune era un maniaco, uno alle prime armi oppure una persona sola. Le donne che fruivano della pornografia (riviste o videocassette) erano tutte in coppia, spesso per ravvivare il desiderio o per evadere dalla noia. Un tempo si vergognavano coloro che andavano a comprare riviste hard dall'edicolante o che andavano a noleggiare delle videocassette. Eppure in grande segretezza, con vergogna e titubanza la fruizione della pornografia per gli adolescenti era già allora l'unica forma di educazione sessuale. Eppure la pornografia offre una rappresentazione distorta della sessualità. Oggi la pornografia è stata completamente sdoganata. Oggi chiunque può navigare, visionare siti porno nell'anonimato e poi cancellare la cronologia. Con la diffusione dei siti porno, dove vengono condivisi video, tutte le donne possono essere utenti di Youporn o Pornhub. In quei siti ci sono sia attori/attrici professionisti/e ma anche ragazze della porta accanto, vittime di revenge porn. Diciamocelo francamente: buona parte dell'amatoriale è delinquenziale purtroppo. Sfatiamo il tabù secondo cui alle donne fa schifo la pornografia. In realtà eccita sessualmente anche loro. È stato dimostrato oggettivamente con degli esperimenti, indipendentemente dal giudizio morale negativo, che ne traggono molte donne. In realtà le fantasie erotiche di entrambi i sessi e di tutti gli orientamenti sessuali restano misteriose, enigmatiche, non hanno una spiegazione precisa. Le dinamiche del desiderio, per chi come noi non è un sessuologo, sono senza senso a livello individuale, mentre naturalmente si può ricavarne qualche spiegazione a livello collettivo, a grandi linee. Le ragazze e le donne di oggi sono più emancipate. Le infezioni sessuali non fanno più paura, anche se esistono, sia perché se ne parla di meno sia perché una persona sieropositiva oggi ha un'aspettativa di vita di solo 1-2 anni in meno rispetto alla media. C'è a ogni modo molta ignoranza rispetto alle malattie infettive. Se ne può sentire di ogni. La sessualità è una forza primigenia che trascende la logica, trasgredisce la morale, si impadronisce dei corpi delle persone. Basta ricordarsi del libro "Io e lui" di Moravia. Soprattutto in gioventù molti ragazzi e molti uomini ragionano solo col proprio "lui". Ma ci sono anche anziani pronti a imbottirsi di Viagra, rischiando di avere una dolce morte tra le braccia dell'amante. La sessualità assoggetta la razionalità e la compostezza di molti/e. Quante persone rischiano, addirittura si rovinano la reputazione, il patrimonio, la famiglia, la vita per qualche ora di sesso, per qualche incontro trasgressivo? Qualche anno fa il mondo dell'editoria lanciò le cosiddette "pornoromantiche" (Gisela Scerman, Pulsatilla, Caterina Cutolo). Oggi la maggioranza delle ragazze sono così nel migliore dei casi, anche se ho dei dubbi effettivi sul romanticismo di molte. Ovviamente hanno il diritto a essere come vogliono e la mia è una pura e semplice constatazione di fatto; non è assolutamente moralismo. Non fraintendetemi: oggi l'aspetto fisico è uno scoglio importante, è tramite quello che avviene la scrematura. Oggi le ragazze cercano partner senza difetti fisici. Oggi tutti sono esigenti esteticamente e sessualmente. I canoni imposti sono quelli dello show business a livello estetico e della pornografia a livello sessuale. Tutto è basato sul fottere, sull'amplesso. Così è in Occidente e poco importa ai più di altre forme alternative come la pratica trukese, il sesso tantrico. Poco importano i preliminari. Poco importa esplorare i corpi per sapere tutte le zone erogene della partner. Ma perché forse l'uomo deve possedere con forza e violenza la partner? Forse perché è l'unico retaggio arcaico della cultura patriarcale, l'ultima illusione di pensare di avere dominio e controllo sulla donna di oggi, sempre più emancipata, affermata professionalmente, sempre più sfuggente. È ormai l'ultimo modo che ha l'uomo per affermarsi come maschio, per dire alla propria donna "io sono", ma anche "io ti voglio" e anche "io ti voglio bene": tutte queste cose in un unico atto. Chi non vi riesce è un fallito. Chi non fa l'amore o non sa far l'amore è un fallito. Possono mettere alla prova una, due, tre volte, ma poi le donne si stancano di dare chance, di offrire esami di riparazione. La donna deve essere bella e magra. L'uomo deve essere alto, palestrato, superdotato sessualmente. Per molte ragazze altezza è mezza bellezza oppure pensano a una correlazione, talvolta illusoria, tra l'altezza e la dimensione del sesso maschile. Nei siti porno le donne obese non sono rappresentate. Eppure molte produzioni pornografiche hanno sede proprio negli Usa, dove le persone obese sono sempre più una parte consistente della popolazione. Nessuno può essere fuori forma. È quasi una vergogna oggi fare sesso con una donna obesa. Questi sono i nuovi imperativi categorici della sessualità! Eppure un tempo, prima della diffusione capillare del porno e dell'omologazione televisiva ci si sceglieva anche per simpatia, per interessi comuni, per affinità elettive. È vero che per una donna la bellezza e che per un uomo la prestanza fisica/sessuale fanno parte, darwinianamente parlando, della fitness (ovvero dell'idoneità inclusiva) e permettono dalla notte dei tempi il successo riproduttivo. Ma è anche vero i criteri estetici non sono assoluti, ma relativi all'epoca e alla cultura. È vero che un tempo le persone si sceglievano non in base alla conformità o meno di certi modelli imposti dai mass media e dal potere, ma in base a dei gusti personali. Oggi l'immaginario estetico/sessuale è stato quasi totalmente colonizzato dal potere. Ci viene detto, ordinato, stabilito che cosa desiderare. Rimane poco del nostro arbitrio, della nostra libertà. Prendiamo per esempio la questione delle misure. Oggi la bellezza della donna dipende dalle misure fisiche. Le modelle devono essere slanciate ed essere 90-60-90. Per gli uomini la prestanza si misura in centimetri e in durata dell'amplesso. Eppure un tempo gli uomini sceglievano delle donne in carne perché ricordavano loro la madre e costei è la prima donna di cui si innamorano i bambini. Un tempo solo le donne che non avevano risolto il conflitto edipico volevano a tutti i costi un partner superdotato sessualmente. Un tempo l'occhio voleva la sua parte. Oggi in questa civiltà dell'immagine non contano più odori, sapori, ma soprattutto l'immagine: a partire dalla pornografia. Oggi la psicodinamica non spiega più il desiderio. Per sapere cosa desiderano oggi le persone bisogna analizzare accuratamente film, trasmissioni televisive, talk show, ciò che propone la moda internazionale e soprattutto la pornografia. Ancora oggi non so se le persone a forza di vedere siti porno avranno dei comportamenti standardizzati in base al mainstream della pornografia, basato tutto sulla penetrazione e sulla dominazione delle donne, oppure se le persone consolideranno le loro perversioni, suddivise in questi siti in categorie, prendendo come riferimento le parafilie della nosografia psichiatrica. Tutti sono più esigenti esteticamente e sessualmente. Oggi molti e molte preferiscono la solitudine perché le/gli aspiranti partner non rispecchiano i canoni oppure perché deludono aspettative troppe elevate. Ma il tempo passa presto. Si invecchia presto. È subito sera e in un batter d'occhi si fa presto a vivere di rimpianti e frustrazioni; si fa presto a rimanere inappagati,  soli e vecchi, a morire , senza aver mai vissuto relazioni autentiche, senza aver vissuto realmente.

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    Due parole sul corpo e sul sesso…

    Innanzitutto il corpo. Siamo carnali e mortali. Ecco perché il corpo è un'ossessione, soprattutto per noi occidentali.  Il corpo apparentemente è un tramite per il piacere. È lo strumento prediletto per noi occidentali per avere il piacere. La maggioranza dell'io di noi occidentali è corporeo. Stare bene con sé stessi per un adolescente o un giovane significa stare bene e stare bene col... Altro...

    Innanzitutto il corpo. Siamo carnali e mortali. Ecco perché il corpo è un'ossessione, soprattutto per noi occidentali.  Il corpo apparentemente è un tramite per il piacere. È lo strumento prediletto per noi occidentali per avere il piacere. La maggioranza dell'io di noi occidentali è corporeo. Stare bene con sé stessi per un adolescente o un giovane significa stare bene e stare bene col proprio corpo, accettarlo.  I soldi sono importanti per noi perché cibano, proteggono, salvaguardano il corpo,  lo fanno stare bene, lo possono migliorare con la chirurgia, addirittura lo estendono con delle protesi come per esempio la macchina, il computer, etc etc. Al corpo viene attribuita importanza anche in filosofia con Merleau-Ponty perché è esso stesso coscienza ed è grazie al nostro organismo che percepiamo il mondo. Ma Merleau-Ponty è fondamentale anche per la psicologia della Gestalt. Comunque la filosofia del '900 è anche materialista, pragmatica, utilitarista, realista, funzionalista e perciò mette in primo piano il corpo. L'idealismo, lo spiritualismo, il cristianesimo vengono relegati ai margini da molti intellettuali. Le fantasie di noi occidentali sono erotiche e riguardano il corpo. Noi occidentali dobbiamo quantificare il piacere, quantificare il corpo. Il corpo nostro interagendo con un altro corpo stimola il nucleo accumbens e viene raggiunto l'orgasmo. Il nostro immaginario viene stimolato dalla pornografia: corpi prestanti che si avvinghiano ad altri corpi prestanti. Viene celebrato il corpo, soprattutto la bellezza del corpo. Ogni bel corpo va mostrato, esibito, messo in evidenza. Ma il corpo viene cristianamente anche mortificato. Il corpo ci ricorda che siamo finiti e determinati biologicamente. Secoli fa le persone si flagellavano, usavano il cilicio sui loro corpi. Adesso il cilicio castiga la psiche con i sensi di colpa, coi rimorsi. Un altro nemico della libertà del corpo, dell'espressività fisica e sessuale è la rispettabilità borghese, il cosiddetto perbenismo. Alice (al secolo Carla Bissi) in una sua canzone scriveva "parenti miei, cinture di castità e di quel poco che resta". Spesso si ha paura del giudizio dei propri cari e si viene limitati in amore proprio da persone a cui si vuol bene.  Si ha meno libertà sessuale. Si guarda anche alla convenienza sociale. Così certi uomini non si fidanzano perché hanno paura di portare a casa dalla madre una donna. Ma vale anche il contrario. Le rispettive famiglie dei due fidanzati mettono alla prova, sotto esame i due. Queste dinamiche psicologiche familiari si ripeteranno in modo più o meno conflittuale per tutta la vita. Oppure alcuni/e sono costretti dalle regole borghesi alla doppia vita.  La schizofrenia sessuale/morale di noi italiani si ritrova tutta nel 1975: l'anno del Nobel a Montale, poeta borghese per antonomasia, e anno dell'uccisione di Pasolini, che col corpo e la mente suscitava scandalo, era scandalo.  Ancora oggi sembra che si debba scegliere tra Pasolini e Montale, due grandi poeti che si odiarono. Montale soprannominò Pasolini Malvolio in una sua poesia. Mai come in questo secolo c'è così tanta insoddisfazione sessuale: il desiderio è incessante a causa del bombardamento pornografico a cui siamo sottoposti. Ecco perché la monogamia è un'utopia. Ecco perché come scrissi tempo fa questa è l'epoca in cui gli stessi amanti sono cornuti. È l'epoca del poliamore, della pansessualità  ed è totalmente legittimo: lo scrivo senza moralismi. Molti sono dipendenti dal sesso, alcuni vanno a disintossicarsi nelle cliniche. Al sesso, al corpo viene attribuita un'enorme importanza. Anche un intellettuale serissimo come Fortini in Verifica dei poteri non può far a meno di trattare dell'emanicipazione sessuale delle impiegate di allora. Ma il desiderio fisiologicamente scema con l'età.  Ci sono la menopausa, l'andropausa, i cali del desiderio fisici e psicologici. Alcuni che hanno mancato l'appuntamento con la giovinezza si imbottiscono di Viagra, cercando l'elisir di eterna giovinezza. Passano gli anni. Il padre di un mio carissimo amico gli consigliava sempre di scopare, di non aspettare perché si invecchia presto. In effetti si può essere impossibilitati a prendere il Viagra per una cardiopatia (la famosa pillola può far male al cuore). Vivere significa per dirla alla Luzi affrontare il corpo oscuro della metamorfosi, prima di tutto le metamorfosi del nostro corpo. Riprendendo una canzone di Piero Pelù il nostro corpo cambia continuamente.  Il problema della letteratura italiana è quello di essere troppo incentrata su Dante. I letterati italiani sono più spirituali e idealisti, ma spesso reprimono il corpo. Il rapporto tra i sessi viene mitizzato, idealizzato da molti letterati. Parafrasando il celebre detto neoavanguardistico bisognerebbe fare tutti una salutare gita a Pernumia invece che a Chiasso! Bisognerebbe guardare anche a Ruzzante. Bisognerebbe leggere le sue storie di povera gente veneta. Troppo materialista la popolazione italiana e troppo idealisti, eterei i letterati italiani! Le due categorie di persone a stento si capiscono . Vivono in mondi paralleli. Nelle scuole italiane dovrebbero far leggere anche Rabelais e Montaigne: tutta gente carnevalesca e che non reprimeva il corpo. Ma Montaigne, Rabelais, Ruzzante sapevano anche ridere di sé stessi e del corpo. In questo periodo siamo in crisi perché il pericolo nucleare minaccia i nostri corpi, le nostre vite. Molti hanno comprato pasticche di iodio per salvaguardare la tiroide da un tumore in caso di radiazioni. Stiamo uscendo dalla pandemia, che ha minacciato i nostri corpi anch'essa. Qualcuno ricordava che dopo la peste molti si diedero alle orge e vorrebbero farlo anche loro dopo la sconfitta del Coronavirus. Oggi come sempre si inneggia alla corporeità,  si celebra la fisicità.  Gli uomini devono essere forti, prestanti, aitanti, vigorosi. Le donne devono essere sinuose e longilinee. Chi non rispetta o non si adegua a questi canoni è out. Chi critica tutto ciò è addirittura un nemico da abbattere. Sul corpo vengono costruiti idoli e templi. Sul corpo c'è tutto un business mondiale. In Occidente esistono due polarità contrapposte: la carnalità e la spiritualità.  Da una parte l'orgasmo e dall'altra l'estasi mistica. Ma c'è chi basa tutto sul sesso e non raggiunge l'orgasmo. C'è chi vuole il rapimento mistico e in realtà riduce tutto alla solita, misera preghiera interessata. Ma siamo sicuri che non ci sia un intreccio tra i due aspetti? Dopo l'Eros sperimentiamo Thanatos. Dopo Thanatos rivogliamo Eros. Le due cose si richiamano a vicenda: la vita nella morte, la morte nella vita.

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