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    IL SENSO BREVE DELLA FORMA (Wabi-sabi)

    Vedi Gregor come si sbriciala pagina del tempo,ti specchi nell'amorenell'occhio che s'incurva,si stenebra lo scheggio,dell'inope vigliaccionon resta che uno stocco,questa estraneità della bellezza,dell'armonia stravoltain un catino di mondiglia.E si affannava in pettoil suono della cetra,il movimento di abscisse code,nell'agoraio sparve un velario di cetonie;alla pispillòria si opposeil gra... Altro...

    Vedi Gregor come si sbricia

    la pagina del tempo,

    ti specchi nell'amore

    nell'occhio che s'incurva,

    si stenebra lo scheggio,

    dell'inope vigliaccio

    non resta che uno stocco,

    questa estraneità della bellezza,

    dell'armonia stravolta

    in un catino di mondiglia.

    E si affannava in petto

    il suono della cetra,

    il movimento di abscisse code,

    nell'agoraio sparve un velario 

    di cetonie;

    alla pispillòria si oppose

    il gracidio di raganelle,

    al chiòccio un sommerso sibilo.

    Non so se più sofferse

    a conciliare il mortaio col pestello,

    tùrbinava sul viale lo sfoglio 

    della spera,

    enfiava sul ciglio un mielato di lapilli,

    neppure le radici s'avvitavano

    al torpeo calcagno, ai rugginiti

    corrimani, a chi s'illuse 

    di trovare linfa

    nelle lame di dubbiati arcani.

    Non di rado nel carnet s'arresta 

    la grammuffa del parolaio,

    la gravezza della quiete

    in bigie rubrìche,

    in un pulviscolo di nomi

    ti smemorò il serrato ghigno.

    Sdruccioli greppi trafiggono

    il tempo ed il suo giogo,

    sortiva in esso un sogno

    il  rostro del cappello sulla fronte;

    l'arte non ritempra la gabola 

    di stilèmi

    lo svàrio di parole rare

    nel folto della crepa,

    non scevra il disgrammato peso

    sullo sfondo,

    il respiro denso della melitèa

    sulla plafoniera.

    Thea Matera ©️

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    Aboliamo la Juventus – proposta per la rinascita dell'Italia

    Lo abbiamo pensato un po' tutti noi che non tifiamo per quei colori e anzi, a causa di quelle “odiate” maglie, spesso soffochiamo i nostri sogni di gloria calcistica. Un giovane autore, alla prima esperienza letteraria, lo ha messo per iscritto con un libro il cui titolo non lascia spazio a troppe interpretazioni: “Aboliamo la Juventus - Proposta per la rinascita dell'Italia”, di Pompeo Di... Altro...

    Lo abbiamo pensato un po' tutti noi che non tifiamo per quei colori e anzi, a causa di quelle “odiate” maglie, spesso soffochiamo i nostri sogni di gloria calcistica. Un giovane autore, alla prima esperienza letteraria, lo ha messo per iscritto con un libro il cui titolo non lascia spazio a troppe interpretazioni: “Aboliamo la Juventus - Proposta per la rinascita dell'Italia”, di Pompeo Di Fazio.

    Da tifoso del Napoli dichiarato, Di Fazio propone in maniera lucida ed ironica un parallelo tra la crisi della società attuale, e soprattutto della rappresentanza politica, con il calcio. Mette insieme esperienze personali, vicende della storia italiana degli ultimi quarant’anni, passione per l’impegno civile e il pallone. Con un obiettivo, rispondere alla domanda: come si organizza una società giusta, nella quale c’è spazio per tutti e soprattutto si possono affermare valori come la giustizia, la libertà, il rispetto?

    La conclusione di Di Fazio, dopo aver evidenziato il fallimento di tutte le proposte rivoluzionarie, è una sola: aboliamo la Juventus e di conseguenza gli juventini, in quanto prototipi di come non ci si deve comportare su questo mondo e diamo vita ad una società nuova, ad un oltreuomo, ad una città perfetta alla quale l’autore assegna il nome di Magàt, come il celebre centrocampista dell’Amburgo che nel 1983 segnò il gol della sconfitta juventina nella finale di Coppa dei Campioni ad Atene.

    Da questo punto di partenza, si snodano tutta una serie di prescrizioni  in un viaggio onirico, che incrocia, interseca, allontana e unisce realtà e fantasia, tanto che lo stesso Di Fazio definisce il libro una utobiografia, dall’unione appunto di due generi letterari, l’Utopia e la biografia.

    Si legge tutto d’un fiato Aboliamo la Juventus, breve, sintetico ma evocativo di senso soprattutto per tutti quelli che non tifano Juventus.

    Una provocazione, senza prendersi troppo sul serio, ironica e divertente, che merita certamente di trovare  posto nelle librerie di tutti i non juventini. Noi ve lo consigliamo.

    Il libro è stato pubblicato da Guida editori di Napoli e si trova su tutti gli store online.

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