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Mrs._Anne._Offline

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    Lo è davvero, una bellissima canzone. <<Quindi non gli scriverai mai più? Non oserai ancora confidargli cose che non diresti ad alcuno? Non gli importano, non gli sono mai importate, eppure a te importa che rivolga uno sguardo solo per te, anche se non significa niente; A te importa che in quell'attimo ogni sua attenzione sia solo per il riflesso e la curvatura delle tue labbra; A lui impo... Altro...

    Lo è davvero, una bellissima canzone. <<Quindi non gli scriverai mai più? Non oserai ancora confidargli cose che non diresti ad alcuno? Non gli importano, non gli sono mai importate, eppure a te importa che rivolga uno sguardo solo per te, anche se non significa niente; A te importa che in quell'attimo ogni sua attenzione sia solo per il riflesso e la curvatura delle tue labbra; A lui importa questo: il tuo viso. Se sei triste, no; Se sei alba, no; Se sei fredda, no; Se sei un cinema a cielo aperto, sì. Se sai rubargli l'amore ogni giorno, non può; Se sai amarlo, se ne accorge forse la sera, quando è solo con i suoi forse; Se sai di quelle voglie tutte sue, sono le sue ombre che restano sulla porta e non abitano casa tua mai davvero: solo in sogno. Se siete un sogno, non se ne ricorda, e tu lo vivi uguale, uguale ai tuoi sogni. Se sei nei suoi occhi, sei solo rabbia. Se ricordi a te stessa che è solo passato, sei solo piena dei tuoi voglio. Se sei colore, sei immaginazione>>. 

    Se sei amore, sei tu. 

  • Fall

    Sì che si può cadere; Tra le tue braccia, tra i miei ricordi, tra tutto quello che sei stato e non avresti potuto essere. E sì che avrei voluto cadere: tra le tue certezze, e farne parte. E se mi hai restituito il bisogno di scrivere è perché ne sei diventato il centro, dei miei sogni, dei miei "e se", e non possono competere i miei punti fermi se ti voglio così.  Non importa il resto: ... Altro...

    Sì che si può cadere; Tra le tue braccia, tra i miei ricordi, tra tutto quello che sei stato e non avresti potuto essere. E sì che avrei voluto cadere: tra le tue certezze, e farne parte. E se mi hai restituito il bisogno di scrivere è perché ne sei diventato il centro, dei miei sogni, dei miei "e se", e non possono competere i miei punti fermi se ti voglio così.  Non importa il resto: anch'io so aspettare e perdere, e se non è il caso, quello ha già altri piani: i suoi piani ti portano a me.  

    <<Non sono affatto sicuro di questo.>>. <<Dici?>>. <<Dico.>>.<<Io dico che se ti chiamo fortissimo col pensiero, tu compari nella mia stanza, qualunque cosa tu stia facendo, in qualunque parte del pianeta possa trovarti. Per questo evito di pensarti, ti cancello da ogni cosa, il più possibile, altrimenti tu ti materializzi ovunque io mi trovi e ricomincia il nostro niente, esattamente da dove avevamo lasciato; Stavolta, con una me decisa ad arrivarti dove non mi hai lasciata mai entrare. Ti guardo le spalle, da lontano, sempre. Guardo a quello che avevamo messo in comune e trovo solo incomprensioni e ostacoli insormontabili: tu inviti tutti a fidarsi di te, ma tu non sai come si fa. E non lo vuoi nemmeno. Io vivevo di certezze., arrivavano senza che le chiedessi: è difficile non avere qualcosa da chi è molto simile a te: ha necessità vicine alle tue, interessi, bisogni, e chiede amore esattamente nel tuo stesso modo, ma quel che è stato adesso non esiste più, e io ho conosciuto te, pianeta inesplorato dell'Universo, e mi hai costretta a fare la cosa peggiore che avessi mai potuto scegliere: non potere andare fino in fondo, ma è un fifty-fifty: hai perso tu davanti alla realtà. E forse non valevo la candela e forse neanche tu, neanche noi. Non portavi con te un "insieme", forse qualcosa tipo "solo un adesso", ma per ogni mio adesso servono infiniti domani, senza forse, senza chissà, senza no che tengano. Portano a me in senso lato: ero la tua occasione per andare fino in fondo non più da solo, ma con me, e nonostante questo ci sono milioni di ma che una notte complessa riesce a disperdere, e quella sera sarà una notte a giorno. Tu non hai ancora trovato l'amore.>>.<<E saresti tu?>>.<<Tu l'hai detto>>.<<Bel gioco di parole>>.<<Il tempo non è un gioco. Sarà un gioco anche quando fingerai di non essere tornato perché è stata tutta colpa del fato e non riuscirai a fare niente neanche allora>>.<<Sbaglio... o non hai voluto tu, allora?>>.<<Allora non potevi.>>.<<Tu invece dovresti sforzarti di capirli i momenti sbagliati, potrebbero non arrivare più nemmeno quelli. E non potremo farci nulla entrambi.>>.<<Tu non mi conosci abbastanza per dirlo.>>.<<Sei ancora tu a stare sfidando la vita.>>.<<Per te, che neanche non te ne accorgerai quando arriverà il momento.>>.<<Sei davvero impertinente, sai: non arriverà, non ce ne saranno altri.>>.<<Invece sì. Io ne sono certa.>>.<<Sei rimasta ancora al terzo ed ultimo desiderio inespresso da chiedere al Genio della lampada?! Davvero assurdo! In questa situazione poi...>>.<<Io ho un nuovo sogno, e ci credo, e sei tu.>>

  • La mia ragione

    Tu prova a spiegarti il motivo per cui scegliere di saltare quegli ostacoli rincorrendo un mare di guai che vanno ovviamente nella direzione sbagliata; Andargli dietro nella condizione più testarda che esista e poi risvegliarsi con il primo e unico pensiero che non riesce mai ad addormentarsi di fronte all'idea di quella impresa così assurda: una maratona al contrario corsa alla velocità del su... Altro...

    Tu prova a spiegarti il motivo per cui scegliere di saltare quegli ostacoli rincorrendo un mare di guai che vanno ovviamente nella direzione sbagliata; Andargli dietro nella condizione più testarda che esista e poi risvegliarsi con il primo e unico pensiero che non riesce mai ad addormentarsi di fronte all'idea di quella impresa così assurda: una maratona al contrario corsa alla velocità del suono e di cui dover cancellare ogni ricordo, e ogni sogno anche: e non ho preso la mira al cuore, non più, - il tuo se ne infischia e credo non sia più neanche il solo - pur avendo sempre creduto fosse l'unica nobile ragione che mi autorizzasse a lasciarti un pensiero dietro la porta ogni volta che proseguo verso casa mia. Non siamo poi così distanti, ciononostante non mi raggiungerai mai, e io neanche: non avrai conosciuto ancora il significato di quel "coraggio dell'amore" di cui si straparla tanto, se un bel giorno non avvertirai l'assordante richiamo dell'assenza che ti ordina di trasformarla a tutti i costi in presenza viva, forte e imperativa, impellente, come fosse un appuntamento che qualcuno, te stesso, ha fissato per te, e devi andare: capisci soltanto che devi andare. Io e te non saremo mai pronti per questo: bisogna avere nel curriculum una certa esperienza nel rischio emotivo, ai "no" sonori, pronti a fare il giro del mondo ma non di bocca in bocca, a partire davvero, da soli, senza geolocalizzazione, e con l'unica consapevolezza di star facendo la sola, vera cosa giusta: provarci, fino in fondo, è tutto ciò che abbiamo, tutto ciò che possiamo salvare, e la maggior parte delle volte funziona, se ci hai creduto cosciente di giocarti tutto quello che senti. Hai un cesto senza fondo stracolmo delle mie parole, la forma più intima dei "sono qui" detti in tua assenza, l'anticamera prima di un vero incontro. <<Hai rovinato tutto tu>>.<<Tu me l'hai lasciato fare>>.<<Perché io non posso farlo per te: tu ti sei arresa, se non riesci più ad ascoltare il tuo coraggio dell'amore>>. 

  • L'ultima attesa

    Ho intrapreso il mio personalissimo viaggio dentro di te sapendo esattamente dove sarei finita, di fronte a cosa mi sarei fermata, il punto esatto in cui volevo arrivare, che volevo raggiungere, quello in cui non avresti più potuto accompagnarmi oltre, in cui non avrei accettato un biglietto per due di più. Sono partita dicendoti che, quando le mie vele sarebbero state ben piene d'aria e vento, ... Altro...

    Ho intrapreso il mio personalissimo viaggio dentro di te sapendo esattamente dove sarei finita, di fronte a cosa mi sarei fermata, il punto esatto in cui volevo arrivare, che volevo raggiungere, quello in cui non avresti più potuto accompagnarmi oltre, in cui non avrei accettato un biglietto per due di più. Sono partita dicendoti che, quando le mie vele sarebbero state ben piene d'aria e vento, da arrivare oltre ogni limite, avrei proseguito da sola: tu hai solo accettato di venire alle tue condizioni; Nessuno pone condizioni, ma c'è sempre chi non è disposto ad accettare le sue e il vento è già contrario, fin dal primo giorno. La consapevolezza ti porta un po' più in là di quello che immaginavi: credi fermamente in ogni tuo passo, ma nel mondo reale, per il mondo reale che abiti, è solo una fermata. Non è muoversi il punto, non avere un obiettivo e raggiungerlo - talvolta se ne ha uno anche se non lo si palesa -, è sapere che ti porterà dinanzi a quello da cui pare stavi scappando, portarci qualcuno, che poi va via, mentre tu rimani lì, con tutto ciò che stavi evitando: e adesso ce l'hai di fronte. A valle di ogni errore è come se si sentisse un sapore amaro, il gusto di chi ha appena tradito sé stessa e stavolta non può che lasciar perdere e proseguire. 

    Sono venuta nel tuo mondo e se sia stato un errore non l'ho ancora capito: forse no, non del tutto: il finale nascondeva una vera lezione, una di quelle che ho visto rappresentare infinite volte in uno dei miei film preferiti: quello che c'è stato nel  mezzo sarà anche discutibile - probabilmente il nuovo, l'inatteso da moltissimo tempo, non vede sempre l'ora di essere afferrato e mai lasciato sfuggire, pena la vendetta dell'ignoto -, del tutto fuori dalle mie amate logiche, vittorie tutte mie, che ho conseguito lealmente, come premio alla mia ferrea audacia: i miei traguardi sono fatti di felicità, a costo che non rabbuino il sorriso altrui neanche per un po', come un giro in mongolfiera. Ma ciò che conta veramente è destarsi, destarsi anche da addormentati, avere anche fatto un giro sulla scala che porta alle nuvole, ma sapersi fermare: capire quando è il momento di lasciarsi tutto alle spalle e riprenderti la realtà. E se non vuole sentire ragioni, l'impossibile ha un limite: la pazienza. L'impossibile a volte è reale davvero, lo capisci quando senti che il tuo sentire può avere ceduto, e non riesce più a reggervi entrambi. Se minaccia di lasciar cadere anche te stessa per continuare senza di te, è quello il momento: fermati, fermati qui.

     

  • Lettera g

    Adoro le sigle; E adoro dedicartele. Adoro perfino dedicarti tutto sapendo per certo che tu non potrai mai dedicarmi niente. Fra tutte le cose, adoro quell'idea che mi ero fatta di te e scriverò sempre, fino all'ultima parola, tutti i sogni che ho sognato; <<Fin qui posso stringerti, oltre non saremmo più amici, e questo non ci è permesso. E so anche che tornerai, prima o poi, quando sara... Altro...

    Adoro le sigle; E adoro dedicartele. Adoro perfino dedicarti tutto sapendo per certo che tu non potrai mai dedicarmi niente. Fra tutte le cose, adoro quell'idea che mi ero fatta di te e scriverò sempre, fino all'ultima parola, tutti i sogni che ho sognato; <<Fin qui posso stringerti, oltre non saremmo più amici, e questo non ci è permesso. E so anche che tornerai, prima o poi, quando sarai stanca di correre via e desidererai il mio modo di non riuscire a capirti ma di esserci comunque: io so esserci anche se non ti capisco>>. Mi manchi. Ti avrò anche detto di sparire, ma mi manchi comunque. Quando vengono a farti visita i ricordi, è inevitabile, anche se tu mi avrai rimpiazzata alla grande, fosse anche con la tua sola rabbia. E la colpa è tutta sua. Quando io ho paura, tu hai paura, ma non la riconosci, non sai riconoscerla e pensi che sia rabbia. La tua rabbia è come una colla, mi tiene incollata al desiderio di te. Davvero uno stranissimo effetto. Negli altri, mi tiene lontana anni luce, con te invece quasi non mi fa respirare, tanto ti sento vicino. Un classico di quello che fa male: toglie il respiro, ma non si può fare a meno di sbatterci il cuore contro il pensiero. Tu hai detto che ci saresti stato, ma non ci sei, e sei arrabbiato, arrabbiatissimo, e io muoio dal desiderio di te, in quella cosa assurda che a volte definisci "intesa", ma non è nulla di tutto questo. Dovremmo smettere di parlare; Io di scrivere anche. Non ho alcuna buona ragione anche solo per pensarti: la sincerità con te non paga mai, ci allontana sempre e nel dubbio, adesso so per certo che non ti sentirò ancora una volta, forse mai più. Mai più? Quanto tempo è "mai più" con te? Con me che non riesco a far tacere quella maledetta voglia di tirare fuori quello che neanche tu conosci di te e non sai neanche come sei veramente e io invece lo vedo, anzi, ti sento, ti sento fortissimo. Mi credi un disastro e non sopporti la mia "rabbia", rectius paura, ho sempre paura, perché tu sei un rischio immenso, e non riesci ad averne neanche una minima idea di quel che significa. <<Sei innamorata di me? Perché sono alto, bello e ...>>.<<Non lo sono. So solo che ti sono troppo vicina, devo allontanarmi, e subito. Se invece sono troppo distante, devo fare in modo che tu ti accorga che sono ancora una volta davanti a te, e mi sto tuffando dentro i tuoi occhi e non voglio andarmene da lì, da te>>.<<No. O resti o vai>>.<<Vado>>. E sono andata via sul serio. Non ho idea di come andrà, di quello che sei per me davvero, ma hai detto di "no" tu, io ho solo fatto il resto. Tutti possiamo essere un posto, un bel posto da raggiungere, perché è meraviglioso essere trovati, però dobbiamo anche sapere andare, spostarci, trovare. Io avevo trovato te, e tu, adesso, chissà dove sei.

  • Così, te ne vai

    Quando cambia qualcosa, e si ha una buona ragione per cambiarle le cose; Quando qualcosa è cambiato, ma, forse, non è mai stato davvero in quel modo; Quando tutto sembra chiaro, e sbagliato non è solo quel che sembra: è così; Quando non c'è più tempo da perdere: dieci anni sono troppi, per chiunque non abbia più pace per aspettare un solo giorno di più. Quando te ne accorgi, ma non vuole ... Altro...

    Quando cambia qualcosa, e si ha una buona ragione per cambiarle le cose; Quando qualcosa è cambiato, ma, forse, non è mai stato davvero in quel modo; Quando tutto sembra chiaro, e sbagliato non è solo quel che sembra: è così; Quando non c'è più tempo da perdere: dieci anni sono troppi, per chiunque non abbia più pace per aspettare un solo giorno di più. Quando te ne accorgi, ma non vuole darti retta, e ti lascia piangere, tanto prima o poi ti passa: è così, un dolore smette di avere voce, e fa più male. Fa male; Dieci anni sono troppi. Adesso, posso andarmene. Sto aspettandomi un po' più in là di quello che è stato, oltre ciò che ho perduto: non poterlo riavere, è un freno costante, ma ho preso del tempo, ora lo porto con me, ora se ne sta' lì da qualche parte, solo: però, mi stava aspettando, stava aspettando me.

  • Ama me

    Abbiamo perfino sognato Parigi insieme; Sognereste mai di andare a Parigi con la persona della porta accanto che proprio non vi sopporta e che non sopportate neanche voi? Peccato che ogni notte, i sogni - ancora loro - dicono altro, dato che ne siete completamente, perdutamente innamorate. Così Parigi è perfetta, per litigare di nascosto e fare pace al buio subito dopo, e lasciare che ogni lampi... Altro...

    Abbiamo perfino sognato Parigi insieme; Sognereste mai di andare a Parigi con la persona della porta accanto che proprio non vi sopporta e che non sopportate neanche voi? Peccato che ogni notte, i sogni - ancora loro - dicono altro, dato che ne siete completamente, perdutamente innamorate. Così Parigi è perfetta, per litigare di nascosto e fare pace al buio subito dopo, e lasciare che ogni lampione illumini tutti i baci che riuscite a concedervi. Non sarà facile prendere quel treno con tutti quei no nelle scarpe, e negli occhi: la delusione taglia corto, toglie le parole, la voglia di spiegarsi. Se non t'importava, perché Parigi e non vicino casa, lungo le vie di sempre, con le parole sempre le stesse: "scusa, ho fatto tardi, non ho avuto un attimo per me"? Ho rinunciato a tutti i miei attimi per la mia personalissima Parigi fra le mie vie, fra le mie pagine, fra le mie canzoni, fra i miei sorrisi inaspettati, fra quello che dicevi, fra gli istanti infiniti, fra quello che doveva essere bellissimo e si è rivelato doloroso, allusivo al niente che temevo di essere perché quello sentivo; E tu parlavi di Parigi..  Nessuno c'è stato senza sapere già tutto il necessario: prima di partire, semplicemente ama.

  • Nei miei giorni

    Il fiume scorreva lento, osservarlo calmava il vortice dei miei pensieri, le emozioni sempre in corsa, sempre confuse; Cos'avevo fatto? Gli avevo dato semplicemente ascolto, e quella parte di me, che adesso contava i minuti per venire fuori, lo fece, tutta spettinata, e riaggiustandosi il cappellino aveva rinunciato a ogni logica che si rispetti per non rinunciare più a tutto quello che aveva da ... Altro...

    Il fiume scorreva lento, osservarlo calmava il vortice dei miei pensieri, le emozioni sempre in corsa, sempre confuse; Cos'avevo fatto? Gli avevo dato semplicemente ascolto, e quella parte di me, che adesso contava i minuti per venire fuori, lo fece, tutta spettinata, e riaggiustandosi il cappellino aveva rinunciato a ogni logica che si rispetti per non rinunciare più a tutto quello che aveva da dirgli, senza lasciare aperta nessuna via d'uscita in caso di emergenza. Le porte del tram sono decise, ti lasciano pochi secondi per scendere, se sei indecisa resterai lì dove sei, scenderai alla prossima, alcuni minuti dopo, e quel tempo non sarà comunque sufficiente per pensare, ma è l'unico che ti è dato. Avevo sognato quel momento spesso nell'ultimo periodo, il primo istante in cui riabbracci con gli occhi qualcuno dopo tanto tempo è emotivamente un battito di cuore che salta, forse qualcuno di più. Non sai se ti stringerà, o se prima di farlo ti chiederà come stai, o se invece non lo farà. Tu ti tieni stretti i centimetri di distanza che servono a darti quell'aria seria che ti sei costruita negli anni, per non cadergli fra le braccia, esausta di tutto il tempo passato a sognare: i sogni richiedono costanza, e anche forze, che non sempre hai. Quell'incontro non avrebbe cambiato la vita a nessuno, tuttavia ci si comporta sempre come se fosse una questione da cui dipenderà il corso dei giorni che verranno e paradossalmente lo diventa subito dopo che ti prende per mano, perché hai già sollevato la testa per guardare... non sai dove guardare. A questo punto, andiamo oltre, passiamo direttamente al momento in cui raggiungi la consapevolezza di dove ti trovi, del profumo che senti, della morbidezza del tessuto vicino al naso, della presa forte che stringi e ti stringe, della sera che comincia ad affacciarsi e vi avvolge e non c'è più bisogno di pensare a niente: cosa t'importa delle fermate a cui non sei scesa, di tutti gli spettacoli iniziati senza di te, se non ti ha sorpresa la notte che avevi il tuo nuovo giorno già fra le braccia?

  • Breath

    Io avrei giurato che provare certe emozioni non si può se non da innamorati folli; Devo averlo giurato a me stessa, per averlo creduto così fermamente, tanto tempo fa, perché adesso non so più riconoscerlo, né urlarlo fuori come se fosse quanto di più normale accade nel corso della vita delle persone: è nato nel momento sbagliato, ci si sente di nuovo vivi la stessa mattina di sempre, con u... Altro...

    Io avrei giurato che provare certe emozioni non si può se non da innamorati folli; Devo averlo giurato a me stessa, per averlo creduto così fermamente, tanto tempo fa, perché adesso non so più riconoscerlo, né urlarlo fuori come se fosse quanto di più normale accade nel corso della vita delle persone: è nato nel momento sbagliato, ci si sente di nuovo vivi la stessa mattina di sempre, con un piede ben piantato nella realtà e l'altro a saltellare tra le nuvole. Se vieni verso di me e mi guardi con gli occhi curiosi di chi non resiste un attimo di più dalla voglia di scoprire come sono fatta in ogni punto su cui posi lo sguardo; Se fai crescere in me il desiderio impazzito di lasciarmi guidare dal tuo, intermittente e a volte non del tutto sincero; Se mi dai le spalle e io riesco a percepire comunque ogni tuo respiro perché è al tuo che ho legato il mio; Se ogni pomeriggio e ogni sera sei il mio film, sempre diverso, sempre amore, sempre passione, sempre amore, sempre tu; Se avessi scommesso un desiderio sulla ruota di San Lorenzo e avessi vinto te, impossibile per definizione; Se non fosse mai iniziata, dentro di me; Se non avessi iniziato a sentire le sensazioni che ho dentro; Se non volessi dar fiato ai miei sogni su di te; Se non volessi baciarti ogni istante, senza parlare troppo, sennò poi litighiamo a modo nostro e non posso chiederti dopo per la milionesima volta di rimanere per sempre qualunque cosa accada; Se il mio prossimo passo con te non fosse il mio ti amo, impaurito anche questa volta, questa volta sbagliato e insicuro perché ha la cittadinanza per nascita nel cuore di una vita già perfetta, in mezzo a sentimenti longevi che non hanno spazio da concedergli; Se non volessi rivoluzionarti il senso del tempo, convincerti che puoi ancora provare quello che non hai mai provato, che hai il cuore ancora senza graffi perché non l'hai mai lanciato a tutta velocità contro una parete di ghiaccio senza andata né ritorno; Se non ti vedessi in ogni cosa che faccio e non faccio, dove vorrei, dietro i camerini dei negozi per mostrarmi in ogni abito da sogno che provo, solo perché tu possa guardarmi star bene con dentro te; Se non fossi così diverso da me, così ragazzo alle prime armi e uomo adulto; Se non fossi così incapace di lasciarti andare; Se non mi dessi così tanto da fare a volerti insegnare ad ogni costo come si fa ad amarmi e a capirmi solo aguzzando le antenne del tuo cuore; Se non mi ostinassi a proteggerti perfino da me; Se la smettessi di amare le tue mani, il modo in cui ti proteggi, e non mi lasci proteggerti, in cui proteggi me. Litigheremmo anche su chi dovrebbe tenere la testa a destra mentre ci baciamo: a noi non va mai bene niente; È bastato che mi sfiorassi il braccio, che mi prendessi per mano per rubarmi il cuore e riempirlo dei sentimenti più fragili che mi restavano. E il tuo modo di essere te stesso mi tiene legata a te a doppio filo; Perdo un battito e più, ogni volta tutte le volte che mi allontano per restare senza di te e rimango così, senza fiato.

  • Heartroom

    Sarei in grado di aspettarti per giorni, giorni interi, e senza avere tue notizie, come se la tua mano fosse ancora stretta alla mia, come se tu fossi sempre stato qui e non ci sei mai venuto; Come se questo posto ti aspettasse da sempre. <<Certo che puoi lasciarle lì, appoggia tutto dove più ti piace>>.<<Che splendida vista da qui!>>. Io ho la vista migliore al mond... Altro...

    Sarei in grado di aspettarti per giorni, giorni interi, e senza avere tue notizie, come se la tua mano fosse ancora stretta alla mia, come se tu fossi sempre stato qui e non ci sei mai venuto; Come se questo posto ti aspettasse da sempre. 

    <<Certo che puoi lasciarle lì, appoggia tutto dove più ti piace>>.<<Che splendida vista da qui!>>. Io ho la vista migliore al mondo e sono in molti ad averla: tutte le persone che possono osservarti, come me, e, che rimanga fra noi, a volte penso davvero che vorrei essere l'unica a poterlo fare. Posso vederti mentre ti sorprendi e con la tua espressione sorprendi anche me; Potrei perfino seguirti con lo sguardo oltre la strada, fino a perderti di vista, riuscendo a immaginare esattamente i tuoi movimenti. <<Allora, come stai?>>. Quanto tempo hai per ascoltarmi? Posso aprirti il mio cuore e tenerlo sveglio fino a notte fonda, sentire che il tuo è lì ad ascoltarmi, che, anche a chilometri di distanza, si addormenta col mio nella sua notte. <<Ho qualcosa per te>>.<<Wow, un carillon>>.<<Sì, sarà la nostra colonna sonora... quando... ogni volta che...>>.<<Ogni volta che... staremo insieme? Stiamo insieme?>>.<<Suona strano dirlo, vero? Io non ci riesco ancora... Non mi sono mai fidato di nessuno, di nessuna donna, di nessun sentimento; Tu invece hai il cuore a fior di pelle e permei completamente la mia: tu mi proteggi e io ti sento, dentro. Sono un uomo ruvido, pieno di ferite e di pensieri materiali, niente di astratto. Tu sei aria, leggera e nuova, un motore a propulsione eolica, per me, il mio buon vento. Non avevo mai ricevuto prima una carezza sul viso, intorno agli occhi, sul contorno delle mie labbra, il gesto più delicato che abbia mai sentito su di me: quando ho riaperto gli occhi quasi non credevo che sarei stato bene così. E un'altra frase che ho sempre sognato dire un giorno è: "Tu mi fai stare bene"; Ecco, la mia risposta è questa, tu mi fai stare bene, la risposta che ho cercato a lungo, in ogni dove, sei tu>>.

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Leggere un libro, ogni volta diverso, ogni volta  lo stesso, come non l’avessi mai letto; Sostituire la mia risposta a ogni congiuntivo dopo averla rincorsa anche fino a non avere più fiato e dopo trovarla scritta, segnata, confidata al vento o al cielo, ascoltata casualmente nella risposta alla telefonata di un passante: “Sono arrivato, ti aspetto qui”, e ritrovarla mia, come se fosse lì da sempre, solo per me.

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