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Teresa AvertaOffline

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  • Libertà

    La straordinaria bellezza della Libertànon confonde nessuno,non solleva pressioni,ma decanta con garbo parole semplici,gesti eleganti,movimenti importanti,liberi di amarci,di guardarci.E quando serve, si sposta lo sguardo altrovesenza perderci mai di vista...sempre al passo del Cuore... Altro...

    La straordinaria bellezza della Libertà

    non confonde nessuno,

    non solleva pressioni,

    ma decanta con garbo 

    parole semplici,

    gesti eleganti,

    movimenti importanti,

    liberi di amarci,

    di guardarci.

    E quando serve, 

    si sposta lo sguardo altrove

    senza perderci mai di vista...

    sempre al passo del Cuore

  • La finestra dei pensieri: silloge poetica

    L’intento del libro “La Finestra dei Pensieri”, angolo poetico, da cui si affaccia l’animo umano della nostra autrice Teresa Averta, è quello di poter offrire ai lettori, uno sguardo lungo e profondo nel mondo per far crescere e riscoprire un genere che ormai il tempo sembra aver dimenticato, ma che attraverso il suo gentile e coraggioso contributo può rinascere, perché la poesia è la ... Altro...

    L’intento del libro “La Finestra dei Pensieri”, angolo poetico, da cui si affaccia l’animo umano della nostra autrice Teresa Averta, è quello di poter offrire ai lettori, uno sguardo lungo e profondo nel mondo per far crescere e riscoprire un genere che ormai il tempo sembra aver dimenticato, ma che attraverso il suo gentile e coraggioso contributo può rinascere, perché la poesia è la vita scritta fra gli spazi bianchi del cuore. Il lettore per comprendere a pieno le motivazioni di questa nuova raccolta poetica dovrebbe andare a comprendere la definizione che la poetessa dà alla sua opera, quando la descrive come un “diario delle emozioni”: un “dizionario di lingua naturale” o un “diario esistenziale di bordo”, per raccogliere appunti di viaggio, tracciare camminamenti, seguire orme e lasciare impronte delle proprie esperienze, del proprio “sentirsi umana” in mezzo agli uomini. Quasi che la poesia fosse una mappa variopinta di sensazioni e di emozioni da seguire e vivere. La poesia, unica lingua dei viandanti.

    Teresa Averta non è solo creatrice di poesia. Teresa è lei stessa poesia, laddove per poesia si intenda purezza del vivere, riflessione e meditazione in compagnia del creato, assaporare e interiorizzare la magia della vita. Che non si disperde nelle futilità ma si ritrova nella ricerca del senso e nella capacità di trasformare il male in bene.

    Nei versi di Teresa si avverte una stupenda tenerezza, una singolare innocenza, un’attesa di vivere appieno la propria esistenza assaporandone ogni infinitesimale frammento d’anima.

    Se la letteratura è vita, la poesia lo è ancor di più, poiché non è altro che la rappresentazione scritta della nostra intima essenza. Riflesso del cuore in un unico battito universale. Rappresentazione immediata della percezione dell’occhio interiore. In quel preciso momento in cui ci si libera da ogni vincolo mentale e morale, mettendo da parte la razionalità, si diventa finalmente se stessi nella maniera più autentica e pura. Ed è in quel momento che nasce la magia e si ottiene anche il raggiungimento della felicità. Improvvisamente ci si sente trasportati tra i versi, ci sembra quasi di fluttuare nell’aria, di prendere il volo tra le parole e l’infinito. Le parole: non sono più soltanto parole ma energia pura, piacere sublime, essenza di emozioni, profumo di eternità. La vita diventa luminosa, di una luminosità mai vista prima.

    La finestra dei pensieri è un viaggio letterario e spirituale che trasmette una grande sensibilità interiore, una geografia poetica che accompagna i lettori, in maniera serena e curiosa, audace e misteriosa, in mondi altri e verso nuovi orizzonti da scoprire.

  • I SORRISI DEL CUORE

    Ti guardo o madre,mentre attraversi la notte dell’anima,o donna che viaggi tra parole distratte,muti silenzi e reminiscenze in bilico;ti guardomentre scivoli come una biscia altrove,ti giri e ti rigiri in quel fiume di nebbiache porta il pensiero in ogni dove.Ti guardonell’immobile giorno che muore,abbraccio il tuo buio straziantema poi c’è l’alba… e la luce si muove.Lotta con me o guer... Altro...

    Ti guardo o madre,

    mentre attraversi la notte dell’anima,

    o donna che viaggi tra parole distratte,

    muti silenzi e reminiscenze in bilico;

    ti guardo

    mentre scivoli come una biscia altrove,

    ti giri e ti rigiri in quel fiume di nebbia

    che porta il pensiero in ogni dove.

    Ti guardo

    nell’immobile giorno che muore,

    abbraccio il tuo buio straziante

    ma poi c’è l’alba… e la luce si muove.

    Lotta con me o guerriera

    ché ancora non hai perso,

    occhi di sogno, guardami!

    Non aver paura, non aver paura!

    Ricolmami di speranza e di fiori

    aprimi la porta e spandi profumo

    mentre ti insemino la gioia,

    ti prego fammi entrare, non lasciarmi fuori.

    I miei versi dolenti fanno male…

    trafiggono l’anima come pugnali

    ma non c’è croce, né martirio

    che non sia bagnato di dolore.

    Nel mio triste spasimo

    aggrappati al mio amore

    e se ti amo così male,

    perdona il mio povero cuore

    in questa calma stupita

    fatta di assenza di voci,

    far urlare il mio cuore

    è strappare la vita.

    Poggia su di me il tuo capo,

    lasciati dietro le ombre della sera,

    posalo dolcemente sul mio petto,

    lo accarezzerò come una preghiera.

    Sentirai leggero il battito della vita,

    potrai riposare dalle fatiche dei giorni.

    Non angosciarti se non ricordi le ore

    l’amore non dimentica il tempo…

    e non nascondere i tuoi occhi di luce

    ma lasciali solo per me

    quando avranno voglia di piangere

    io sarò sempre con te.

    Tienimi stretta, stretta

    dentro il palmo della tua mano,

    è lì che troverai la forza,

    la vita, e il domani…

    amo i tuoi smarrimenti,

    la tua tenacia e la direzione

    ostinata e contraria alla mia

    ma ci ritroveremo sempre

    sul filo di una poesia.

    Madre potrei narrarti

    il nostro romanzo d’amore

    e incidere dentro, a fuoco, l’infinito

    ma temo che l’inverno sia alle porte,

    torneranno il vento, la pioggia,

    la tempesta e le parole…

    tornerà l’azzurro, la gioia, l’allegria

    e tu sarai più bella del sole,

    tornerà la felicità che spazzerà via

    la tristezza e resteranno i sorrisi,

    i sorrisi del cuore.

     

  • STUPENDELLA

    Una fiaba che educa, forma, fa comprendere, e aiuta a superare i drammi della vita, in un percorso evolutivo dei personaggi chiave che attraverso valori come l'amicizia e la condivisione, diventano un tocca sana per la mente e il cuore di ogni bambino che si riflette nel racconto. Ogni problema, fisico o morale, anche il più difficile può trovare soluzione se affrontato e risolto con umiltà e s... Altro...

    Una fiaba che educa, forma, fa comprendere, e aiuta a superare i drammi della vita, in un percorso evolutivo dei personaggi chiave che attraverso valori come l'amicizia e la condivisione, diventano un tocca sana per la mente e il cuore di ogni bambino che si riflette nel racconto. Ogni problema, fisico o morale, anche il più difficile può trovare soluzione se affrontato e risolto con umiltà e semplicità di cuore. Il problema della nostra Principessa non fu risolto dalla famiglia, né dai nobili, e neppure dagli Esperti del Regno. Si arrivò alla soluzione grazie all’amicizia e all’amore disinteressato di un saggio principe. Stupendella nel suo magnifico castello ha il potere di avere tra le mani tutta la meraviglia del mondo, ma leggendo questa fiaba, ci si accorge che a volte siamo limitati in una prigione di abitudini e di schemi, molto spesso imposti dall’esterno. Basta fare un piccolo passo più in là e come i bambini riscoprire quella forza che da sempre ci appartiene. La morale di questa fiaba ci permette di sviluppare la fiducia nelle proprie risorse e lascia nel lettore di qualsiasi età, la certezza che la vita è bella e, nonostante tutto, ci riserva sempre delle opportunità per riuscire a realizzare un bel sogno o un cambiamento tanto desiderato.

  • LA PIUMA DELL'AQUILA

    Un giorno, la piuma di una giovane aquila cadde accanto ad un uomo bello ma arrogante; lui la vide, la prese, la guardò solo “un attimo” e la gettò via pensando fosse la piuma di una gallina… più avanti un uomo ignorante ma dall’anima bella, vide la stessa piuma a terra, la prese e la tenne con sé.Di lì a poco… giunse la regina dei cieli “una meravigliosa Aquila” che guardò l... Altro...

    Un giorno, la piuma di una giovane aquila cadde accanto ad un uomo bello ma arrogante; lui la vide, la prese, la guardò solo “un attimo” e la gettò via pensando fosse la piuma di una gallina… più avanti un uomo ignorante ma dall’anima bella, vide la stessa piuma a terra, la prese e la tenne con sé.

    Di lì a poco… giunse la regina dei cieli “una meravigliosa Aquila” che guardò l’uomo sorridendo e gli disse: volo, volo così tanto che lascio sempre qualche piuma per terra e tu ne hai raccolta una, tenendola con te. Grazie!

    Beato te, uomo che non solo hai guardato... ma hai contemplato e hai conservato con te la bontà e la bellezza, imparando il segreto del mio volo.

     

    Morale della favola: Non sono le tiepide amicizie o i falsi amori ad elevare il nostro spirito ma le passioni forti scoprono la vera essenza del Bene e dell’Amore. Come aquile assetate di senso cerchiamo e sfioriamo il cielo e il tempo, e sgretoliamo con le ali le montagne pur di afferrarlo e poter mostrare a tutti, quanta fierezza c’è nel canto nella vita.

     

    Teresa Averta

  • IL CONTADINO SUPERBO

    C’era una volta un uomo superbo...che lavorava la terra, nel campo di famiglia.La terra dava i suoi frutti, e lui diceva sempre che era merito suo perché arava, zappava, potava le piante e via dicendo...Ogni giorno faceva a gara con i contadini vicini per avere sempre il migliore orto, i più bei vigneti, gli alberi più fioriti, i campi più verdeggianti.I poveri vicini lavoravano in silenzio ... Altro...

    C’era una volta un uomo superbo...che lavorava la terra, nel campo di famiglia.

    La terra dava i suoi frutti, e lui diceva sempre che era merito suo perché arava, zappava, potava le piante e via dicendo...

    Ogni giorno faceva a gara con i contadini vicini per avere sempre il migliore orto, i più bei vigneti, gli alberi più fioriti, i campi più verdeggianti.

    I poveri vicini lavoravano in silenzio e raccoglievano ciò che la terra donava in ogni stagione.

    Il contadino superbo, nonostante avesse il paradiso, continuava a maltrattare i vicini e diceva loro che erano dei fannulloni, incapaci di utilizzare i metodi moderni di lavorazione, e che non avrebbero mai raggiunto il suo livello.

    Lui si sentiva il migliore, il più bravo, ma ahimè era anche il più egoista. Perché quando arrivavano le feste ricordate, i contadini buoni e onesti regalavano i frutti della terra ai poveri mentre lui si beava di tutto quel ben di Dio e non dava niente a nessuno. Diceva che era tutto opera sua, e che era lui il mago delle meraviglie, della ricchezza che donava la "sua" terra, e gli altri non potevano godere dei suoi beni. E in cuor sapeva di mentire, perché il merito era della terra che ogni stagione puntualmente dava i suoi frutti. Ogni campo arato e seminato, aldilà del metodo di lavoro dei suoi operai, offriva i suoi frutti. Nessuno si dava delle arie, ma umilmente faticavano e si aiutavano a vicenda. Non è un caso che i contadini siano quasi sempre persone dal carattere umile. Chi si confronta ogni giorno con la bellezza e la grandezza della Natura, non può che sentirsi piccolo ed essere rispettoso.

    Morale della storia

    Quindi se vi capitasse di conoscere una persona superba, non mandatela a quel paese, mandatela in campagna: potreste salvarla. Semina impegno, raccoglierai risultati. Semina onestà, raccoglierai onore. Semina gentilezza, raccoglierai gratitudine. Semina amore, raccoglierai felicità. E ricorda: anche se non dovessi raccogliere niente, non stancarti mai di seminare.

  • CARISSIMO PINOCCHIO…

    FATINA: -Mio carissimo Pinocchio lo sai che se dici bugie ti cresce il naso e diventi nuovamente un burattino… ahahaha… che cosa mi combini!PINOCCHIO: -Innanzi tutto non dico solo bugie, molte volte dico bugie, che non è la stessa cosa, poi io, a mio avviso, sono l’uomo (anche se non sono un uomo ma un burattino) più trasparente del mondo.FATINA: -In questo periodo non sei stato il massimo... Altro...

    FATINA: -Mio carissimo Pinocchio lo sai che se dici bugie ti cresce il naso e diventi nuovamente un burattino… ahahaha… che cosa mi combini!

    PINOCCHIO: -Innanzi tutto non dico solo bugie, molte volte dico bugie, che non è la stessa cosa, poi io, a mio avviso, sono l’uomo (anche se non sono un uomo ma un burattino) più trasparente del mondo.

    FATINA: -In questo periodo non sei stato il massimo della trasparenza!

    PINOCCHIO: -Hai ragione fatina mia, con gli altri forse…non so…ma con te che mi vuoi bene….

    FATINA: -Ricorda piccolino mio: prima vengono i sorrisi, poi le bugie… “Bontà di vita e onestà di bocca, assai vale e poco costa.”

    PINOCCHIO: -Alcune volte dico bugie per timidezza, perché non ho il coraggio di dire le cose come stanno… in questi casi non mi sembra che la bugia sia propriamente un peccato.

    FATINA: -si si vabbè… Beh, l’ottavo comandamento recita: non dire falsa testimonianza, questo non si può negarlo, inoltre dire una bugia è sempre una mistificazione della realtà. E ti ricordo ancora: non sfidarmi con il tuo orgoglio, e malafede, perché in questi casi l’indifferenza sarà da parte mia la medicina più amara e acerba.

    Con immutato affetto dalla tua fatina!

    MORALE DELLA FAVOLA: “La fiducia nella bontà altrui è una notevole testimonianza della propria bontà.”

  • LA MATITA SDRUCCIOLINA

    La matita sdrucciolinacanticchiava ogni mattinaio non voglio disegnare          e nemmeno accorciare.Sono lunga e affusolatabella, a punta, e colorata.Non mi mettere bambino                                                      proprio dentr... Altro...

    La matita sdrucciolina

    canticchiava ogni mattina

    io non voglio disegnare          

    e nemmeno accorciare.

    Sono lunga e affusolata

    bella, a punta, e colorata.

    Non mi mettere bambino                                                      

    proprio dentro al temperino

    lui è forte anche se è vecchio

    ed io finisco dentro al secchio.

    Se Disegno e mi consumo

    non è colpa di nessuno

    la carta bianca è il mio regno

    e dovunque lascio un segno.

    Qualche volta faccio errori

    ma camuffo coi colori.

    E se devo dirla tutta

    non mi va di esser distrutta,

    se la gomma mi cancella

    io divento ancor più bella.

    Cose grandi realizziamo

    se mi sai tenere in mano.

    Teresa Averta

  • L’EDERA CHE NON MUORE

    Della verde edera piena di grazia la gioia io colgoe quasi mi sembra che nel mio petto abbia radicie quasi mi sembra d'essere io l’antico muroche la verde edera ricca di grazia cinge.Accorrono tra le catene frondose dell'ederaa stormi i passeri ad appollaiarsie si addormono nel placido grembocullato dell'ebbrezza del quieto vivere.Si sdraia la notte: e si adagiano intorno uno ad unoe insieme ava... Altro...

    Della verde edera piena di grazia la gioia io colgo

    e quasi mi sembra che nel mio petto abbia radici

    e quasi mi sembra d'essere io l’antico muro

    che la verde edera ricca di grazia cinge.

    Accorrono tra le catene frondose dell'edera

    a stormi i passeri ad appollaiarsi

    e si addormono nel placido grembo

    cullato dell'ebbrezza del quieto vivere.

    Si sdraia la notte: e si adagiano intorno uno ad uno

    e insieme avanzano da lontano

    luminosi ricordi, nella solitudine sconsolata

    mi portano a sedermi sui crateri della luna.

    Le gote accarezzate in altri tempi son arrossite

    e sopra le foglie secche passa opaca l’esistenza

    a consolar il balsamo della rassegnazione

    che al tramonto guarisce i rami feriti dalla pioggia.

    Dentro i tuoi occhi il fulmine ha scritto il suo nome

    tra le tue braccia un'aquila ha costruito il nido

    ma qui sull'umida via, una sola strada conobbi:

    l’edera che intreccia ricordi e non muore.

    La sete dell'amore chiede lacrime dolci

    si chinano i fiori al passaggio del vento

    s'ode il battito del mondo nelle foglie

    al crepitio veloce dell’indulgente sorte.

    Arde di vita, e splende un solo istante…

    prima di spegnersi dentro un buio d'ebano

    il mio crepuscolo come un pellegrino libero

    s'appressa e il domani cade nel silenzio.

bilancio punti 598 / Punti
Veterano

Emblemi guadagnati

Chi Sono

Teresa Averta

Teresa Averta è docente di ruolo di istruzione primaria, laureata in Scienze Teologiche con l'idoneità all'insegnamento della Religione Cattolica nelle scuole di ogni ordine e grado, abilitata all'insegnamento comune e lingua straniera nelle scuole primarie e in quelle dell'infanzia. Ha conseguito diversi Master formativi per la formazione magistrale. Ha un’ottima competenza informatica. È autrice di romanzi, saggi, poesia e letteratura per l’infanzia. Vincitrice di numerosi concorsi per la poesia e narrativa italiana classica e vernacolare. Si occupa anche di social: gestisce un blog educativo per l’infanzia e un blog di rubrica letteraria, e cura un gruppo culturale e artistico: Magna Graecia “artisti calabresi”.

TERESA AVERTA docente, poetessa, scrittrice, blogger e podcaster ha composto: poesie, racconti, articoli, aforismi, letteratura in vernacolo, narrativa italiana, saggi a sfondo etico, religioso e sociale, guide educative e letteratura per l’infanzia.

Teresa Averta, oltre all’attività di scrittura, mette a disposizione sul proprio sito web “TERESAAVERTASCRITTRICE”, gestisce anche un blog educativo per bambini: “LE FAVOLE DI TERESA” e nello specifico cura una pagina Facebook sempre dedicata alla letteratura per l’infanzia “UNA FIABA PER TE” dove pubblica le sue favole e i suoi numerosi racconti,  le produzioni letterarie di piccoli scrittori e piccole scrittrici, che scopre a scuola dove lei opera, o in giro per il mondo…come si dice: va a “caccia di talenti”.

Infine, coltiva delle passioni che sono: il canto, la drammatizzazione, la bella musica e il mare, ed è una buona amante della filosofia indiana e della cultura orientale.

Ha pubblicato:

Opere letterarie in ordine cronologico di pubblicazione.

  • 2017 -Gocce di luce (raccolta di racconti)
  • 2017 -La lucertola e il gigante buono -Favola educativa-
  • 2017-Stupendella -Favola educativa-
  • 2018 -Il racconto di Assan -storia di vita-
  • 2018 -La Teo-poietica: il temporaneo annunciarsi dell’eterno nell’arte contemporanea: “Scandagli tra teologia, poesia e filosofia” -Saggio teologico-
  • 2018 -Jorna di Pasca. -Itinerario di fede e preghiera sul sentiero della poesia-
  • 2018 -Terra di nessuno -racconto a sfondo sociale-
  • 2018 -Il dolore di Sarajei -racconto a sfondo sociale-
  • 2018 -Il giardino di Pasqualino -Favola educativa-
  • 2019 -Risolino, il ragazzo che non sapeva ridere -Favola educativa-
  • 2019 -David e l’aquilone -Favola educativa-
  • 2019 -L’ antica leggenda del mare -Favola educativa-
  • 2019 -Il poemetto dell’Eneide -Saggio poetico-
  • 2019 “Cuntami la Calabria, aspetta ca mò ta cuntu” -Romanzo di formazione-
  • 2020 -Un sogno e una chitarra -Audiolibro-
  • 2020 -Il canto dell’anima -silloge di poesie-
  • 2021 -L’angelo della montagna-
  • 2021 -Incubi notturni-

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