Menu
Foto del Profilo

Thea MateraOffline

  • 58

    Posts

  • 3

    Commenti

  • 10.5K

    Visualizzazioni

  • MÉLOPLASTE

    Salivano verso il cielolegnosi vampi,storti echi di portali,sgocciavano pinti teli dai balconi,a spirale si placavano le vecchie fontane nel vociare di civette.Non ricordo che un pallidodisegno d’occhinel cielo capovolto che scolora,di passi incerti su zerbini di conchiglie rosse;riposa nel fogliamela pagina divenuta bianca,nella fessura in cui ricaddela coda dell’accento- rignata forbice... Altro...

    Salivano verso il cielolegnosi vampi,storti echi di portali,sgocciavano pinti teli dai balconi,a spirale si placavano le vecchie fontane nel vociare di civette.

    Non ricordo che un pallidodisegno d’occhinel cielo capovolto che scolora,di passi incerti su zerbini di conchiglie rosse;riposa nel fogliamela pagina divenuta bianca,nella fessura in cui ricaddela coda dell’accento- rignata forbice di cavallette -enumeri le bolle di saponecome chicchi d’uva nera ammucchiati sotto alberi di lana.M'inventai una nuvolasul rovescio blu della medaglia,sulle ginocchia raggelatedal crampo inesorabile del tempo dove si snoda  - condanna del passato - il sasso nello stagno.Thea Matera

  • LA PERSISTENZA DEL PIANO TRAVERSO di Thea Matera – IVVI EDITORE

    Un libro di versi s'acquista forse per curiosità, o per diletto, ancor più per una bella copertina, occasionale riflessione sul tema - la poesia è ciò che annoia e non ristora - un tecnico quanto inesorabile tourbillon d'improduttivi versi e rime da scolaretti, insensatezze poco importanti. Sicuramente una nuova raccolta di poesie non fa la differenza e, con buona probabilità, a pochi, o ness... Altro...

    Un libro di versi s'acquista forse per curiosità, o per diletto, ancor più per una bella copertina, occasionale riflessione sul tema - la poesia è ciò che annoia e non ristora - un tecnico quanto inesorabile tourbillon d'improduttivi versi e rime da scolaretti, insensatezze poco importanti. Sicuramente una nuova raccolta di poesie non fa la differenza e, con buona probabilità, a pochi, o nessuno, interesserà la profusione di parole scritte in bella copia.

    La poesia intimorisce - la parola ci attraversa - la poesia non è lettura complicata, è parte del vento, come la musica, non lontana dal nostro caffè nero, dal tempo che ci piega, dall'occhio ancora stretto dalla notte, dall'angolo violaceo del pc acceso, dalla disutile conversazione che accende il giorno d'apparenti attese. La poesia decanta la stagione che c'involge e ci foggia, non si defila dalla sostanza delle cose - oralità desueta - non è gassosa percezione di smorte voci che tornano da passati muffi di zavorre, l'ambage che ristagna sulle forme e si fa polvere della ragione. Il Poeta non ama sostare sotto i riflettori, non giunge ad alcun traguardo, non è un numero, il punto o la virgola, il rudimento automatista, non il triste clown della foto in bianco e nero, inconsapevole oblio dell'opera a stampa... la fama è un'ombra che appiattisce.

           POÈTES, DANSEURS REBELLES SOUS LA PLUIE

    Thea Matera©

               "LA PERSISTENZA DEL PIANO TRAVERSO"

                                                     di

                                           Thea Matera 

                                     IVVI EDITORE (€4,99)

    https://www.ivvi.it/product/la-persistenza-del-piano-traverso/

    https://www.ivvi.it/autori/matera-thea/

  • DOTTOR HINKFUSS (La Nuda Maschera)

    E fu del palco

    il passo lieve della vita

    il travo sguardo sulla quinta,

    il drappo che smisura

    il boccascena

    l'ostra luce sui legnati,

    sequente mela che ripiana

    sullo zigomo

    gli occhi fissi ed ammaliati

    dei coreuti e dei parlanti.

    Thea Matera©️

  • LETTERA 32 (Potenos)

    È una Elle - scrivi UNO - a fine rigo, sul filo di fumo greige di una Muratti màcina radici di parole, il nastro si ravvolge sulla ros... Il calligrafo sbadiglia su sforbiciate virgole, il digrinato gnaulio d'inchiostro nero sulla puntina rossa. In francese scrivi 0 come fa O il verso di stupore, come si spalanca Ora l'Ossimoro di Zero, verga il nome accapo sulla tastiera cieca - disfiora campi ... Altro...

    È una Elle - scrivi UNO - a fine rigo, sul filo di fumo greige di una Muratti màcina radici di parole, il nastro si ravvolge sulla ros... Il calligrafo sbadiglia su sforbiciate virgole, il digrinato gnaulio d'inchiostro nero sulla puntina rossa. In francese scrivi 0 come fa O il verso di stupore, come si spalanca Ora l'Ossimoro di Zero, verga il nome accapo sulla tastiera cieca - disfiora campi di voci, inciampa ne "les yeux" - come l'Oca nell'Aiuola. A margine si scolora la battuta ribatte l'interlinea sotto le dita s'arresta il ticchettìo, su blitteri di Ozono tinnisce il campanello. Flettono note Jazz su vecchi fogli di carta avorio, punte annerite sfuggono alla sfera sulla carta di carbone, fra due maiuscole s'impunta il cembalo scrivano modello n.9. Thea Matera

  • ANGELE DEI

    Bianco, dispiegaun velo d'alabastro,su biave cime trasmigraun nugolo di calle,s'invola la macolata brezzasui mirti Secolari.Si fa denso il frullio nel torsoduole nel costato l'inserrata piuma,genuflesso, il capo chino,solleva l'omero il respiro teso...placa la fitta nello snodoil passo s'acquieta fra i biancospini.Nasce l'ala breve nervata di cristalli,acervo di nevischios'apre docile di... Altro...

    Bianco, dispiega

    un velo d'alabastro,

    su biave cime trasmigra

    un nugolo di calle,

    s'invola la macolata brezza

    sui mirti Secolari.

    Si fa denso il frullio nel torso

    duole nel costato 

    l'inserrata piuma,

    genuflesso, il capo chino,

    solleva l'omero il respiro teso...

    placa la fitta nello snodo

    il passo s'acquieta fra i biancospini.

    Nasce l'ala breve 

    nervata di cristalli,

    acervo di nevischio

    s'apre docile di luce dai rosoni,

    magnifica di grazia l'aurora 

    sulle vigne.

    Thea Matera ©️

    (2 OTTOBRE, FESTA DEGLI ANGELI CUSTODI E DEI NONNI)

  • ZYKLUS (Life On Mars)

    Oggi su Marte mi sfiora la tempesta,non c'è che un filo d'erbaa scompigliare nuvoleconchiuse in granati barattoli di vetro,i colori sono pozze di ematitesolchi nel concavo riflessodi rosa acquamarina...Cieli di polvere sovrastanodissepolte lampide,si schiudono ossidate ali di rupicole,come viluppo di quarzosi cràspedil'eco di luce si raccoglie sui soffitti.Cos'era la musica se non... Altro...

    Oggi su Marte mi sfiora 

    la tempesta,

    non c'è che un filo d'erba

    a scompigliare nuvole

    conchiuse in granati barattoli 

    di vetro,

    i colori sono pozze di ematite

    solchi nel concavo riflesso

    di rosa acquamarina...

    Cieli di polvere sovrastano

    dissepolte lampide,

    si schiudono ossidate ali di rupicole,

    come viluppo di quarzosi cràspedi

    l'eco di luce si raccoglie sui soffitti.

    Cos'era la musica 

    se non un tonfo sordo,

    il tinnulo arpeggio di asteri 

    sul giglio di mare...

    La vita esplode nel grembo 

    della luna sull'orma intatta 

    di puntellate valli,

    allo Zénith  s'impolvera  lo storno,

    la filza di lumache discioglie 

    il brivio di aceraie,

    l'anello della maglia incartoccia

    sulle teste i ninnoli di pietra

    prima che affoghi in dogli di titanio

    la rena di cellulosa.

    Mi parlarono di docili chelonie,

    ocracei ciottoli e spati di viandanti,

    di gerbere nel raggio 

    di lanugiosi palmi,

    la diaspora di macine e di armenti.

    Era il cinabro pelago un nicchio 

    di calille nel cielo che s'infosca 

    sul piumaccio, dove sopravvive 

    la cocciniglia, e la lantana, 

    sotto teche d'eliodoro;

    distinguo dalla specola il perno

    della ruota, l'ultimo nome inciso

    nella secca, si vetrifica il lago

    di scarlatti brani dove hai colto

    invaiati pummeli, l'avito gesmino

    e la catalpa, l'assecchita pieve 

    e l'amaranto.

    Ricadono i pensieri come forme

    di alveari, in silico si foggia 

    l'agapanto, il dismentato stazzo, 

    smatassati tomboli di romite nebule 

    si sperdono in liquate florescenze,

    nella rifusa lacrima del Firmamento.

    Thea Matera

  • VAGUES ROUGE VERMILLON N.1(Profumi d'Autunno)

    Tornareai miei luoghidi sempre,ai profumidelle mie stanzee dei miei libri,di castagne riarsee tinte melagrane,di alberi accoltiche celano ancoratra languide frondei baci rubati di spauriti amanti.Le strade tornanoa colorarsi d'ambrae di corallo, e le fogliesparse lungo i marciapiedimi suggerisconoche è tempo di silenzi,di quieti respiri,sotto raggi imbiancatidi un sole assonnatofra rami di creta.... Altro...

    Tornare

    ai miei luoghi

    di sempre,

    ai profumi

    delle mie stanze

    e dei miei libri,

    di castagne riarse

    e tinte melagrane,

    di alberi accolti

    che celano ancora

    tra languide fronde

    i baci rubati di spauriti amanti.

    Le strade tornano

    a colorarsi d'ambra

    e di corallo, e le foglie

    sparse lungo i marciapiedi

    mi suggeriscono

    che è tempo di silenzi,

    di quieti respiri,

    sotto raggi imbiancati

    di un sole assonnato

    fra rami di creta.

    Thea Matera

  • L'HISTOIRE D'UNE VIE (A Cesare Pavese)

    A te, che assorto ad ascoltare il mare,ancorato ad una stella,mai tacesti parolache non fosse terra d’alberi e di strade,il luminìo di acque sugl'infebbrati frutti,di nidi sopra i tetti,ostinata brezza sulle colline avvolte.Urla il cuore all’alba che non giungea placare l’anima sul soglio dell’ignoto,torce la luce nel fiotto del bacile.Esacerbata notte che s’arrende,affiora dai disciolt... Altro...

    A te, che assorto ad ascoltare il mare,

    ancorato ad una stella,

    mai tacesti parola

    che non fosse terra d’alberi e di strade,

    il luminìo di acque sugl'infebbrati frutti,

    di nidi sopra i tetti,

    ostinata brezza sulle colline avvolte.

    Urla il cuore all’alba che non giunge

    a placare l’anima sul soglio dell’ignoto,

    torce la luce nel fiotto del bacile.

    Esacerbata notte che s’arrende,

    affiora dai disciolti nimbi

    la fievole apparenza,

    cuspide la ruga sullo specchio,

    il segno del prodigio nel cuore di una viola...

    e quell'amore che non fu mai gancio

    ma fuggente desiderio,

    inafferrato gaudio, agognato sorso.

    Thea Matera

  • COMPOSER LES COULEURS (Aware)

    Una foglia/una panchina/ una sbozzata foglia/una panchina sottovento/una serrulata foglia/una gruccia di ramaglie/giallita costa/una panchina torta/arsiccio cuore/la voluta corticale/una vazzosa foglia/nel corrusco un faro d'ebano/nel quadrato di mémoires/un mulino di silvani/un crine di corallo che si sfina./Nel crocidio di gazze/malvive e si corrode/la bisaccia d'alstroemerie/la castanea schius... Altro...

    Una foglia/una panchina/ una sbozzata foglia/una panchina sottovento/una serrulata foglia/una gruccia di ramaglie/giallita costa/una panchina torta/arsiccio cuore/la voluta corticale/una vazzosa foglia/nel corrusco un faro d'ebano/nel quadrato di mémoires/un mulino di silvani/un crine di corallo che si sfina./Nel crocidio di gazze/malvive e si corrode/la bisaccia d'alstroemerie/la castanea schiusa nel fuoco/al centro una vanga/nel disfatto fondo. Thea Matera 

  • ON THE STAIRCASE

    Esiste un muto gretodove la notte scomparenel polverìo di un alambicco,dove il campo di papaveridisasconde la verbena,in un tunnel di acanti blu cobaltodimergola al limine di guglieil luminarsi di avite sale,atticciate mute di cani si rincorrono lungo ossuti cinti silvestri,coccole di nervati curri.Mi persuade il brillìodella gazania,il serraglio dell'ipomea,lo strale di aguzzi stelico... Altro...

    Esiste un muto greto

    dove la notte scompare

    nel polverìo di un alambicco,

    dove il campo di papaveri

    disasconde la verbena,

    in un tunnel di acanti blu cobalto

    dimergola al limine di guglie

    il luminarsi di avite sale,

    atticciate mute di cani 

    si rincorrono 

    lungo ossuti cinti silvestri,

    coccole di nervati curri.

    Mi persuade il brillìo

    della gazania,

    il serraglio dell'ipomea,

    lo strale di aguzzi steli

    come i tuoi gesti,

    disegni sopra i vetri

    di vasi azzurri d'acqua

    un roseo cielo di conchiglia,

    sfiori la parola e l'allontani...

    ne mostri di schiena il filo

    di frutti chiari, devoti volti,

    il drappo di parole

    imprestate alla ragione

    l'inconosciuta soglia

    della rima non ancora scritta.

    Si rassomigliano fra loro,

    ossimori, i parallelepipedi,

    si sbiancano verdi pilastri d'ostriche;

    la stevia si rigira 

    nel soffio della calura,

    s'attrista nella cuòra

    il piorno ventre di ovati bozzoli,

    ermo grigio di acuti lobi.

    Si fende l'arco del giunco

    che dorme all'orizzonte,

    raggiorna tra le pagine di malacopie,

    di sonnolenti, smesse vertèbre

    di gargolle nello sfiato di filicorni,

    sorgivi bronzi di rosignoli

    fra dibarbate polle.

    Thea Matera

bilancio punti 816 / Punti
Veterano

Emblemi guadagnati

Amici

Foto del Profilo
Danilo Coppola
@nicocordola
Foto del Profilo
Ele
@ele239
Foto del Profilo
Oscar Pezzola
@oscar
Foto del Profilo
davide morelli
@davidemorellix
Foto del Profilo
Michela Buono
@michela

Ad Blocker Detected!

Refresh

Aggiungi a Collezione

Nessuna Collezione

Here you'll find all collections you've created before.