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    Brescia

    Non andare, raccontami cos'è l'infernose dal sole piove ancora cenere, travestita d'invernoe le solite mani si toccano, sognando l'eternoquando là fuori lo spirito muore, per l'odio fraterno,Sto finendo l'inchiostro dal braccio, ora non posso fermarmisono all'ultimo piano che urlo, non sono capace a frenarmiho diviso le stelle dal cielo, per te so che li odi i legamihai visto più quadri che vol... Altro...

    Non andare, raccontami cos'è l'inferno

    se dal sole piove ancora cenere, travestita d'inverno

    e le solite mani si toccano, sognando l'eterno

    quando là fuori lo spirito muore, per l'odio fraterno,

    Sto finendo l'inchiostro dal braccio, ora non posso fermarmi

    sono all'ultimo piano che urlo, non sono capace a frenarmi

    ho diviso le stelle dal cielo, per te so che li odi i legami

    hai visto più quadri che volti, sono finti come gli origami,

    Fuori la notte fa freddo, sembra Brescia all'ultimo dell'anno

    ho visto morire dei sogni ho paura la vita sia solo un inganno

    ho preso per mano dei fogli se tiro le righe qualcosa diranno

    pure se finirò solo le porte che ho aperto non si chiuderanno,

    M'importa poco se sbaglio, se ascolto le voci o se lascio

    un unico sguardo che possa riaprire davvero l'inutile guscio

    ieri ti ho vista in un sogno, stavi annegando nel bagno

    la morte restava a guardare rideva rubava la voce al bisogno.

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    Cosa ti piace della citta?

    Cosa ti piace della città?I palazzi non sono alla tua altezza e i toni grigi non si abbinano ai tuoi sorrisi, sapevo di star sbagliando lasciandoti li...e lo spreco degli ultimi momenti insieme si fa sentire non soltanto per la tua distanza ma per le fantasie che faccio nell'attesa del nostro ritorno...Sai quand'ero piccolo credevo che far del bene significasse intervenire...per qualcuno...per qu... Altro...

    Cosa ti piace della città?

    I palazzi non sono alla tua altezza e i toni grigi non si abbinano ai tuoi sorrisi, sapevo di star sbagliando lasciandoti li...e lo spreco degli ultimi momenti insieme si fa sentire non soltanto per la tua distanza ma per le fantasie che faccio nell'attesa del nostro ritorno...

    Sai quand'ero piccolo credevo che far del bene significasse intervenire...per qualcuno...per qualcosa...ma immaginare la tua sola presenza sembra ripararmi dal cielo...appena prima che mi crolli addosso...

    Non sai quanto è lunga la notte qui...non passa mai...e il dolore è atroce, come una costante lama che entra e esce dalla carne...ma quale carne poi? È come se non avessi più le braccia, le ho lasciate su quella montagna, molli come stracci...ma non è di certo sotto questi pensieri che mi addormenterò questa sera, il mio obbiettivo per domani sarà di riuscire ad alzarle...e non solo per qualche secondo ma il tempo giusto di un abbraccio, il tempo poi di dimostrarlo e il tempo esatto per rifarlo...

    Mi vergogno un po' che sia solo questo a tenermi impegnato, che un solo colpo abbia voluto il mio destino cambiato...mi auguro tempi migliori per noi, spero di poter tornare presto, tu portami nel tuo cuore amore mio, per sempre, io porterò con me i tuoi occhi, è un ricordo sufficiente e ormai l'unico che mi faccia ancora sorridere.

    Sempre tuo Oscar

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    MIREPOIX

    Illividisce il cielo sopra i mandorli,ancora non palpita il nuvolosulle gòre di acquitrini ,stretta fra due muri la trave sghemba,si stiracchia la rigagliadi calcina.E' primavera sull'iperico,il rivo indocile s'argentasotto il nido roccato della cicogna nera,si dibatte il masso nel tripudio di cassis,a ronciglio si ravvolge il leccio,procombe il pomo sul gridellino ramoin un c... Altro...

    Illividisce il cielo sopra i mandorli,

    ancora non palpita il nuvolo

    sulle gòre di acquitrini ,

    stretta fra due muri 

    la trave sghemba,

    si stiracchia la rigaglia

    di calcina.

    E' primavera sull'iperico,

    il rivo indocile s'argenta

    sotto il nido roccato

     della cicogna nera,

    si dibatte il masso 

    nel tripudio di cassis,

    a ronciglio si ravvolge il leccio,

    procombe il pomo 

    sul gridellino ramo

    in un clangore di caviglie.

    Deflette il merlo remigante

    a ridosso della chiana,

    si confonde

    la piaga inanellata della spera

    la statura del carpo cavo,

    onusto di molecole cenerite

    del mazzocchio di cepulla.

    Thea Matera ©️

    (Dal libro:" CARTEGGI PERPENDICOLARI " -   Amazon.it, Copyright 2022©️)

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