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    Cronache dalle terre devastate

    L’impatto con idetriti di una cometa e una seguente guerra nucleare, distruggono il pianetarendendolo un posto arido e sabbioso. Tra cambiamenticlimatici e violenza causata dai pochi sopravvissuti, un uomo solitario si fastrada attraverso le terre devastate in cerca di un veicolo che possapermettergli di raggiungere la costa, dove crede che la civiltà sia rifioritacome un tempo. Sulla... Altro...

    L’impatto con idetriti di una cometa e una seguente guerra nucleare, distruggono il pianetarendendolo un posto arido e sabbioso. 

    Tra cambiamenticlimatici e violenza causata dai pochi sopravvissuti, un uomo solitario si fastrada attraverso le terre devastate in cerca di un veicolo che possapermettergli di raggiungere la costa, dove crede che la civiltà sia rifioritacome un tempo. 

    Sulla sua stradaincontra una città chiamata WreckageTown, dove i sopravvissuti assemblanoveicoli ricavando i pezzi da altri relitti. 

    In cambio di unveicolo funzionante, si offre di recuperare dei mezzi rubati da alcuni banditial signore della sabbia che regna su quelle terre. 

    Unitosi ad uno deicomandanti di WreckageTown raggiunge l’accampamento dei banditi e si preparaper recuperare quanto rubato. 

    Quando scopre chenon ha a che fare con dei banditi, ma con comuni persone, tenterà di salvarequella gente dalla follia del signore della sabbia.

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    Cara brezza dell'alba dove sei?

    Ho perso così tanto tempoche gli orologi sono impazziti,non sanno più dove sbattersi,in un senso o nell'altrotutto è contrario,strali di attimi incistati nel nientedi un caffè freddo, indifferente.Cara brezza dell'alba dove sei?Di quel vento che dondolava il sognoe quel tormento delle tempestedi maggio che buttava all'aria le foglie morte della magnolia?Sto nell'incavo di un petalocome nella m... Altro...

    Ho perso così tanto tempo

    che gli orologi sono impazziti,

    non sanno più dove sbattersi,

    in un senso o nell'altro

    tutto è contrario,

    strali di attimi incistati nel niente

    di un caffè freddo, indifferente.

    Cara brezza dell'alba dove sei?

    Di quel vento che dondolava il sogno

    e quel tormento delle tempeste

    di maggio che buttava all'aria le foglie morte della magnolia?

    Sto nell'incavo di un petalo

    come nella mano di un dio

    scosso dal vento,

    non posso se non tacere, dentro

    un bisbiglio d'addio,

    in questo affondo del tempo,

    un graffio nel vuoto,

    mentre sto, resto

    nel mio guscio di pane.

    E te e me, ultimo orizzonte,

    cadeva forse quel giorno cenere,

    non ricordo bene

    se quel vociare d'ombre fosse

    polverulenta tra rami chini,

    latrava alla notte un cane,

    incombente.

    (...)

    G.L.

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