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    Musa tormentata e incompresa bramosa di conoscenza, insaziabile e vorace di utili virtù. Placa l’ignorante sete inondando con fresche acque colme di impareggiabile sapere. Con le altre tue sorelle fuggi e rifuggi da incomprensibili farfugli, che copiosi fuoriescono da vuoti involucri di carne e sangue un tempo tempio del sapere, oggi vuoti corridoi bui alimentati da fredde luci alogene. ... Altro...
    Musa tormentata e incompresa bramosa di conoscenza, insaziabile e vorace di utili virtù. Placa l’ignorante sete inondando con fresche acque colme di impareggiabile sapere. Con le altre tue sorelle fuggi e rifuggi da incomprensibili farfugli, che copiosi fuoriescono da vuoti involucri di carne e sangue un tempo tempio del sapere, oggi vuoti corridoi bui alimentati da fredde luci alogene. Ribellati nei cuori di chi ancora spera in un giorno di sole, in un giorno di pioggia, vi ricerca la virtù e la cultura del fare bene è meglio, di chi ricerca ancora un colore perfetto, un verso riuscito, un intaglio liscio e uniforme, rivelati ai più che bramano la conoscenza. Per coloro che si meravigliano ancora di fronte a un quadro, per chi freme di fronte alla poesia, per chi naviga estasiato sull’ultima terzina di una poesia lasciata incompiuta, rifugiati nei più di quanti ancora ti cercano sognanti in questa realtà buia sospinta dal freddo andar via veloce. Non si ha più tempo per la bellezza Non si ha più tempo per la cultura L’ignoranza del sapere fare di chi si riempie la bocca del nulla, privo di fondamento all’ordine del giorno riempiono ogni dove.

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    BISOGNA FARSI FOGLIA

    Bisognafarsi fogliaper sentireil suono dell' autunnovibrare tra le corde del pensiero.Ed oggi ho il bordoscricchiantesul violino del vento. Ci sono carezzeraggiungibilicon l' iride puntato a microcosmi  raggruppati sotto ciottoli muschiatidi vellutine lisce.E non un filoa screziarequest'  aria di cristallo,il rugiadoso giallodi propoli e di mieleche imperla la pareted... Altro...

    Bisogna

    farsi foglia

    per sentire

    il suono dell' autunno

    vibrare 

    tra le corde del pensiero.

    Ed oggi ho il bordo

    scricchiante

    sul violino del vento. 

    Ci sono carezze

    raggiungibili

    con l' iride puntato 

    a microcosmi  raggruppati 

    sotto ciottoli muschiati

    di vellutine lisce.

    E non un filo

    a screziare

    quest'  aria di cristallo,

    il rugiadoso giallo

    di propoli e di miele

    che imperla la parete

    di colature d' ambra. 

    Lo spazio s' annuvola

    su universi in petali,

    circoscritti in cerchi

    da punte di compasso. 

    E mentre

    il passo del sole

    declina

    in mitezze, ombre lievi,

    a sorsi 

    gusto il tempo

    distillato in una rosa.

    Rosita Matera

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    Cara brezza dell'alba dove sei?

    Ho perso così tanto tempoche gli orologi sono impazziti,non sanno più dove sbattersi,in un senso o nell'altrotutto è contrario,strali di attimi incistati nel nientedi un caffè freddo, indifferente.Cara brezza dell'alba dove sei?Di quel vento che dondolava il sognoe quel tormento delle tempestedi maggio che buttava all'aria le foglie morte della magnolia?Sto nell'incavo di un petalocome nella m... Altro...

    Ho perso così tanto tempo

    che gli orologi sono impazziti,

    non sanno più dove sbattersi,

    in un senso o nell'altro

    tutto è contrario,

    strali di attimi incistati nel niente

    di un caffè freddo, indifferente.

    Cara brezza dell'alba dove sei?

    Di quel vento che dondolava il sogno

    e quel tormento delle tempeste

    di maggio che buttava all'aria le foglie morte della magnolia?

    Sto nell'incavo di un petalo

    come nella mano di un dio

    scosso dal vento,

    non posso se non tacere, dentro

    un bisbiglio d'addio,

    in questo affondo del tempo,

    un graffio nel vuoto,

    mentre sto, resto

    nel mio guscio di pane.

    E te e me, ultimo orizzonte,

    cadeva forse quel giorno cenere,

    non ricordo bene

    se quel vociare d'ombre fosse

    polverulenta tra rami chini,

    latrava alla notte un cane,

    incombente.

    (...)

    G.L.

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    La nicotina

    La mia anima sa di nicotina.

    Si consuma lentamente

    come una sigaretta.

    La espiro,

    si confonde con il fumo

    e sale su.

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    All'alba

    All’alba di un nuovo giorno

    ho ripreso a cercarti.

    Ho seguito le tracce

    che avevi lasciato

    lasciando la casa.

    Ho superato la notte

    ho attraversato la nebbia

    senza trovarti.

    Dove ti nascondi?

    Esci fuori.

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    Il filo spezzato

    Filo spezzato, vita cambiata, ho deciso di raccontarla.

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    Tesla

    Poesia 

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    LA CASA DELLA POESIA NON AVRÀ MAI PORTE

    Respirare, piano,gli umori di un' alba,cavalcare quell' incantoche seppe di pioggia,e ridere,perché  a volte solleticaanche il vento,essere quella  spiga che si lasciaforgiare dal firmamento.Struggersi per  il bocciolo che non si schiude,sentire un pianto non condivisotra ampi aleggi di Paradiso,presentir le cose prima  che il corpo s' avvedadi ciò  che lo spiritogià in... Altro...

    Respirare, piano,

    gli umori di un' alba,

    cavalcare quell' incanto

    che seppe di pioggia,

    e ridere,

    perché  a volte solletica

    anche il vento,

    essere quella  spiga che si lascia

    forgiare dal firmamento.

    Struggersi per  il bocciolo che non si schiude,

    sentire un pianto non condiviso

    tra ampi aleggi di Paradiso,

    presentir le cose prima  

    che il corpo s' avveda

    di ciò  che lo spirito

    già intende e conosce.

    Perdersi tra rodonee

    d' emozione

    per  poter comporre

    un verso che non muore...

    tutto questo

    è esser poeta,

    godere di tutto e di niente,

    raccontarsi ora e per sempre,

    compiere un volo di passione

    solo per vedere se son nate le viole.

    Sì, poeta vuol dire

    cospiratore d'  ogni bellezza,

    agghindarsi di sana purezza

    per rialzarsi appagato e forte  

    là, in quella casa

    che non avrà mai porte.

    ROSITA MATERA

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