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    Non la vedevo da un sacco di tempo

    Il libro costituisce anche la testimonianza personale e professionale di un bravo architetto costretto a scontrarsi con le lungaggini, gli ostacoli, le situazioni kafkiane che la burocrazia offre a piene mani e che attanagliano la quasi totalità degli uffici pubblici italiani: costituendo per questo peculiare motivo quasi una "istant book" (sebbene si riferisca a fatti del 2006: ma tanto, da allo... Altro...

    Il libro costituisce anche la testimonianza personale e professionale di un bravo architetto costretto a scontrarsi con le lungaggini, gli ostacoli, le situazioni kafkiane che la burocrazia offre a piene mani e che attanagliano la quasi totalità degli uffici pubblici italiani: costituendo per questo peculiare motivo quasi una "istant book" (sebbene si riferisca a fatti del 2006: ma tanto, da allora, non è cambiato niente! Sic!) sull'argomento spinoso dei travagliati rapporti tra cittadino e P.A..

    Maurizio Costacurta si è fatto in quattro per servirvi meglio un bel romanzo, infatti ha scritto quattro storie in una: quella dell'architetto, quella dell'uomo, quella del patriota pacifista, quella dello storico della musica. un esordio davvero fulminante.

    SMR

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  • I racconti del vetrino

    Questo “I racconti del vetrino”, opera dell’amico Maurizio Costacurta, nascono da una scommessa (vinta) e da un'idea (geniale) di Salvatore Mazzarella, amico anch’egli dell'autore. Durante una loro discussione letteraria il mio omonimo ha suggerito all’architetto “quanto scrivere... come se il racconto dovesse stare sul vetrino di un microscopio”. Su queste due mosse si è giocata la... Altro...

    Questo “I racconti del vetrino”, opera dell’amico Maurizio Costacurta, nascono da una scommessa (vinta) e da un'idea (geniale) di Salvatore Mazzarella, amico anch’egli dell'autore. Durante una loro discussione letteraria il mio omonimo ha suggerito all’architetto “quanto scrivere... come se il racconto dovesse stare sul vetrino di un microscopio”. Su queste due mosse si è giocata la partita di questa curiosa antologia, che consta appunto di 20 parti, di 20 “short stories”, composte ognuna con la “miseria” (“absit iniuri verbis”) di 1000 parole.

    Un vero, lungo, appassionante giro del Mondo e dell'Italia, fatto raccontando (per lui), leggendo (per noi) 20 storie originali, coinvolgenti, insolite, estrose, fantasiose, con qualche punta di vera genialità espressiva e letteraria.

    Ah! Si! Quasi dimenticavo. Se l’amico Maurizio Costacurta (architetto prestato alla scrittura, ma che, forse, sarebbe meglio definire scrittore prestato all’architettura) scrive un racconto, anzi venti, usando “solo” 1000 parole per ognuno, allora perché io non potrei accettare la sfida (che peraltro nessuno mi ha mai lanciato) provando a scrivere una recensione “short”, usando anch’io “solo” 1000 parole?

    Non avendo anticipato niente della trama o, come si dice oggi, “spoilerato”, ritengo di aver fatta cosa gradita a chi leggerà la recensione e comprerà il libro e all’autore che potrà sperare di vendere qualche copia in più.

    Non mi resta quindi che augurarvi una buona lettura!

     P.S. Accidenti! Mi sono appena accorto di aver perso la scommessa. Le parole sono esattamente 1386.

    SMR

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