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    Miryam e Yosep. Il romanzo della natività di Ballardini

    Un mito non corrisponde necessariamente ai fatti. A volte rielabora eventi effettivamente avvenuti, a volte spaccia come storia bisogni umani che hanno trovato espressione in allegorie e vicende immaginarie. Si contribuisce a un mito aggiungendo la propria versione a quella delle migliaia di narratori che ci hanno preceduto.Lontana dall’essere verità definitiva, ogni nuovo tentativo amplifica a... Altro...

    Un mito non corrisponde necessariamente ai fatti. A volte rielabora eventi effettivamente avvenuti, a volte spaccia come storia bisogni umani che hanno trovato espressione in allegorie e vicende immaginarie. Si contribuisce a un mito aggiungendo la propria versione a quella delle migliaia di narratori che ci hanno preceduto.

    Lontana dall’essere verità definitiva, ogni nuovo tentativo amplifica alcuni aspetti della storia, ne crea di nuovi e li manipola a beneficio di un pubblico o di un’esigenza specifica.

    La continua reinvenzione rafforza il mito, mantenendone la freschezza in condizioni storiche e culturali mutate.

    Il dogma invece ne limita il potenziale: tutto ciò che c’è da sapere è contenuto nella versione definitiva, e allora tocca all’interpretazione tenere vivo il mito.

    Miryam e Yosep narra la vita dei genitori di Gesù nei pochi anni della concezione, natività e fuga in Egitto e ne amplifica la dimensione umana.I cultori dell’ortodossia religiosa saranno delusi dal romanzo, che fornisce una versione diversa degli eventi suggellati in dogma.

    Paolo Ballardini narra dal punto di vista dei protagonisti la vita dei genitori di Gesù nei pochi anni della concezione, natività, fuga in Egitto e del ritorno al villaggio natale. Il racconto rielabora i miti narrati nei Vangeli canonici, negli Apocrifi e nella prima letteratura apologetica cristiana. Miryam è adolescente e sognatrice e ha passato l’infanzia nell’orfanotrofio del Tempio erodiano di Yerushalayim. All’età di dodici anni, avvicinandosi la fertilità della bambina, i sacerdoti mandano a chiamare il suo conterraneo Yosep, un lavoratore maturo e pratico, ed è così che i due convolano a nozze. Il racconto dipana nei più importanti luoghi biblici, toccando Natzrath, un villaggio ligio alla tradizione nella remota provincia di Galileia. Miti religiosi e antichissimi, ripresi nell’Antico Testamento e successivamente nella narrativa cristiana saranno i punti cardini del romanzo, il tutto, impreziosito da un’accurata ricerca del contesto: geografico, storico, religioso e culturale che fornisce ai lettori uno sfondo realistico alla narrazione. Con questo libro l’autore si pone l’obiettivo di trasformare noi lettori in personaggi antichi e contemporanei ai protagonisti, piuttosto che trasformare i protagonisti del racconto in personaggi dalla mentalità moderna, come di norma fa Hollywood. Un libro da leggere in ogni periodo dell’anno.

    Info biografiche

    Paolo Ballardini è uno scrittore e viaggiatore. È appassionato di storia, di epica e di storia delle religioni, ha visitato quattro volte i luoghi biblici del Medio Oriente. Ha vissuto e lavorato in: Brasile, Gran Bretagna, Italia, Messico, Olanda, Spagna e Stati Uniti. Vive e scrive a Londra, dove ha conseguito un Master in Creative Writing presso l’Università di Roehampton. Con i suoi romanzi l’autore immerge il lettore in una cultura diversa, contemporanea o lontana nel tempo, portandolo nei luoghi che ha attentamente ricercato. I suoi racconti surreali e le sue fiabe sono radicati in situazioni vere, ma, rendono straordinario ciò che è comune e verosimile ciò che è straordinario. I suoi racconti di viaggio, descrivono emozioni ed esperienze vissute in prima persona, attraverso le quali, il lettore può immedesimarsi. In lingua italiana ha pubblicato: La solitudine di Ulisse (1999); Passages (2002); Vie scomode all’Eden (2017); La Principessa con la coda (2017); Nell’Aldilà (2018); Due Uomini (2019) e il saggio Due Uomini. Fatti personaggi e storia (2019); Per Sempre (2019); la raccolta di racconti surreali L’incontro fortuito di una macchina da cucire e di un ombrello su un tavolo operatorio (2020); Miryam e Yosep. Il Romanzo della Natività (2022) e il saggio L’Uomo Crea Dio (2022). Mentre, la sua bibliografia inglese comprende: Far beyond the Castle (2016); Fairy Tail (2017); What Lies Beyond and Other Stories (2017); That Moment (2018); Two Men (2019); Forever (2019).

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    "Le risate del mondo" di Arturo Bernava

    “Le risate del mondo” segna il ritorno di Arturo Bernava alla letteratura: un romanzo corale, costituito da tanti coloriti personaggi che insieme intessono un’avvincente storia, ambientata a Chieti e provincia, durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1943. La trama prende avvio dal mancato matrimonio di Italia Michelli, presunta vedova di guerra, con Alfonso Pierantozzi, di classe ... Altro...

    “Le risate del mondo” segna il ritorno di Arturo Bernava alla letteratura: un romanzo corale, costituito da tanti coloriti personaggi che insieme intessono un’avvincente storia, ambientata a Chieti e provincia, durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1943. La trama prende avvio dal mancato matrimonio di Italia Michelli, presunta vedova di guerra, con Alfonso Pierantozzi, di classe sociale superiore e con legami nel partito fascista, per opposizione del prete, Don Michele detto “Tiscrocco”. Ignoti sono i motivi, che spingono il cosiddetto parroco “bolscevico” a rifiutare di celebrare questa unione, tanto agognata dalla madre di Italia, Benemerita Carrisi, a caccia di un buon partito per scacciare la fame. Di sollievo è invece la reazione della mancata sposina, che ancora sognava di rivedere suo marito Ottavio, disperso nella campagna di Russia. 

    «I bambini sono le risate del mondo.

    Gioia pura, vestita da vivacità, di movimento. Se ti scorrazzano intorno quasi non ci fai caso, per assurdo ne provi persino fastidio. Quando non ci sono ne avverti l’inspiegabile assenza, come se l’aria si fosse improvvisamente rappresa in cubetti di ghiaccio.

    Un mondo senza bambini sarebbe come un sorriso senza denti. Senza risate, per l’appunto»

    Nel mentre viene trovata morta l’altra Italia, un’anziana che si occupa di mercato nero e di “ruffiana”, responsabile di aver presentato la più grande delle Michelli a Pierantozzi. Uccisa per strangolamento, tante sono le ipotesi, ma stupisce l’interesse per quest’indagine dei tedeschi stanziati sul territorio, in primis del “kaiser”. Intanto, arriva l’8 settembre e i bombardamenti degli alleati che colpiscono anche Villamagna. Tra i personaggi principali si annovera anche il dottore, Don Gerardo De Luca, che riceve un avviso di trasferimento presso il distretto di guerra, il cui posto sarà usurpato da un novello, un certo Andrea Mantini, che si scoprirà essere una donna, nata in Germania. Tante le novità in atto in quel piccolo paese in provincia di Chieti, dove intanto i tedeschi mettono in atto la loro ritorsione, sgomberando le città, razziando le case e fucilando i partigiani. Una storia originale, che racconta di un periodo di transizione per l’Italia: la resa, la cosiddetta “perdita della patria” e la resistenza, dei partigiani, nascosti tra le montagne.

    Note biografiche 

    Manager, scrittore pluripremitato, docente di scuola di scrittura creativa, Arturo Bernava, attualmente è amministratore del Gruppo Editoriale “Il Viandante – Chiaredizioni”. Nato nel 1970, è stato premiato in oltre cento concorsi letterarii. Nel 2009, per la casa editrice Solfanelli, ha pubblicato il suo primo romanzo dal titolo “Il colore del caffè” (Premio Internazionale Città di Mesagne 2011, Premio Maria Messina 2011, Premio Città di Eboli 2010, Premio Internazionale Golfo di Trieste 2010). Nel 2010 è uscita una sua raccolta di racconti dal titolo “ELEvateMENTI” (Tabula fati, Chieti), che, tra i vari riconoscimenti, ha ottenuto anche la medaglia della Presidenza del Senato al Premio Parco Maiella di Abbateggio. Nel 2013 ha pubblicato “Scarpette Bianche” (Solfanelli Chieti), risultato vittorioso in numerosi certami letterari, tra cui: “Premio città del tricolore (Reggio Emilia)”, “Premio Thesaurus (Albarella, Rovigo)”, “Premio Mario Arpea, città di Rocca di Mezzo”, “Premio per l’editoria abruzzese, città di Roccamorice”, “Premio Internazionale Martucci-Valenzano (Bari)”, “Premio internazionale Marchesato di Ceva 2015”, oltre ad aver conquistato la piazza d’onore in un’altra quindicina di premi letterari. Ha collaborato con alcune riviste periodiche, sia cartacee che online, tra cui “Tuttoabruzzo” e “Arteinsieme” (quest’ultimo con la pubblicazione di alcuni racconti). Una sua biografia è riportata nell’Enciclopedia degli autori italiani, edita dall’Associazione nazionale “Penna d’autore”.

    Cenni editoriali

    La casa editrice Il Viandante nasce nel dicembre del 2015 e vanta al proprio attivo centinaia di pubblicazioni, principalmente di narrativa di genere, gialla e storica. La casa editrice NON chiede alcun contributo agli autori, men che meno l’acquisto obbligatorio di copie. Annovera, tra i propri autori, anche esordienti o scrittori che hanno all’attivo poche pubblicazioni, in coerenza con la propria “mission aziendale” - essere “fucina di talenti” -  che mira a scoprire, promuovere e far crescere talenti letterari del panorama culturale nazionale.

    Il marchio viene distribuito in Italia da Messaggerie e fa parte del Gruppo Editoriale IlViandante – Chiaredizioni.

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    Un Garofano Sul Letamaio

    Il 22 febbraio del 1980 è avvenuto uno dei più crudeli tra gli omicidi degli anni di piombo, tutt'ora avvolto da misteri ed omissioni sui moventi, sui mandanti e sugli assassini: l'omicidio di Valerio Verbano, studente romano di diciannove anni.Chi lo ha ucciso? Perché?Chi ha voluto o assecondato quell'omicidio?Dove sono oggi gli assassini di Valerio, e cosa fanno nella loro vita?Quali int... Altro...

    Il 22 febbraio del 1980 è avvenuto uno dei più crudeli tra gli omicidi degli anni di piombo, tutt'ora avvolto da misteri ed omissioni sui moventi, sui mandanti e sugli assassini: l'omicidio di Valerio Verbano, studente romano di diciannove anni.

    Chi lo ha ucciso? Perché?Chi ha voluto o assecondato quell'omicidio?Dove sono oggi gli assassini di Valerio, e cosa fanno nella loro vita?Quali intrighi e segreti ancora si celano dietro a quell'efferato assassinio?

    L'autore prova a dare delle risposte immaginando uno scenario verosimile, mescolando realtà e invenzione narrativa, attingendo a piene mani e con puntigliosa attenzione e cura, alle cronache ed ai fatti storici reali. 

    La storia immaginata è un intreccio di vicende umane, di contaminazioni, di spionaggio, di infiltrazioni, di malaffare, di vendette e d'intrighi internazionali, in particolare tra l’Italia, e la Russia. Relazioni indicibili e tossici interessi tra “amici” e “nemici” sono il Leitmotiv del romanzo, con l’oscura presenza di una misteriosa organizzazione transnazionale che si muove nell'ombra. 

    Un intreccio che copre un arco temporale che va dagli anni sessanta del secolo scorso al 2010, legando agli estremi le vicende di due madri.

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    Saverio Sam Barbaro – “Le contesse igieniche”

    “Le contesse igieniche” di Saverio Sam Barbaro racconta di un’epoca in cui era difficile, se non impossibile, essere donne indipendenti; lo sa bene la protagonista dell’opera, Carolina, una ragazza di ventidue anni intelligente, colta e audace, che deve fare i conti con una società che impone alle donne di sottomettersi volontariamente all’uomo, e di coltivare solo aspirazioni frivole. ... Altro...

    “Le contesse igieniche” di Saverio Sam Barbaro racconta di un’epoca in cui era difficile, se non impossibile, essere donne indipendenti; lo sa bene la protagonista dell’opera, Carolina, una ragazza di ventidue anni intelligente, colta e audace, che deve fare i conti con una società che impone alle donne di sottomettersi volontariamente all’uomo, e di coltivare solo aspirazioni frivole. Carolina ha una sorella maggiore, Paolina, che è il suo opposto: volubile e conformista, ha sempre sognato un buon matrimonio ed è interessata solo al lusso e ai gioielli. Sposata con il conte Augusto Caianiello, vive una vita agiata ma per farlo deve pagare il prezzo di essere solo un bell’oggetto da esibire. Ci troviamo nel Regno di Napoli nel 1889: sono anni difficili e la crisi economica è sempre più evidente anche tra i ranghi più elevati; in questo contesto sociale in cui dominano i pregiudizi e le superstizioni si staglia Carolina con il suo disperato anelito di libertà, sicuramente in anticipo sui tempi.

    Con una scrittura sincera e senza filtri, l’autore ci mostra la verità dietro la patina di perbenismo di quel controverso periodo storico; grande attenzione è riservata alla condizione delle donne, spesso vittime di violenza coniugale, che era purtroppo tollerata dalla collettività. Attraverso lo sguardo di Carolina possiamo osservare da vicino le ingiustizie a cui sono sottoposte le figure femminili ma possiamo anche conoscere il coraggio della protagonista di ribellarsi al suo destino: ella decide di scrivere un romanzo nonostante sia un’occupazione prettamente maschile, studia e si informa, plasmando la sua coscienza sociale e politica e tracciando da sola la propria strada. Ed è proprio la sua intraprendenza a metterla sulle tracce di un mistero che riguarda Paolina: ella ha riportato serie ferite dopo una presunta caduta da cavallo ma Carolina non è affatto convinta della dinamica degli eventi; una vocina dentro di lei le suggerisce che la sorella sia stata vittima della violenza del marito.

    Tra intrighi, menzogne e incursioni nell’eccentrica vita di corte degli Asburgo, si narra della particolare e poco conosciuta figura delle “contesse igieniche” mentre si seguono le indagini di Carolina, che la conducono alla scoperta di un diario in cui le saranno rivelate verità impensabili e sconvolgenti.

    SINOSSI DELL’OPERA. Nel luccicante mondo della mondanità asburgica, nei fiabeschi castelli della principessa Sissi era possibile trovare un particolare genere di dame dal sangue blu. Svolgevano un ruolo singolare, ritenuto fondamentale per la continuità della dinastia: concedersi all'imperatore per tenere sempre viva la sua virilità e assicurare un sufficiente numero di eredi. Venivano chiamate "Contesse igieniche", e di una di queste figure di donna il romanzo narra la storia.

    BIOGRAFIA DELL’AUTORE. Saverio Sam Barbaro ha vinto nel 2012 il concorso Racconti nella rete. Nel 2020 ha pubblicato il thriller “Al di là delle onde” per Emersioni, poi selezionato per il torneo letterario Robinson.

     

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    “Cioccolata calda per due” di Nunzia Gionfriddo

    Un libro dal titolo romantico all’apparenza, perché il romanzo di Nunzia Gionfriddo, in edizione rinnovata, parla di tutt’altro. L’autrice, nota per la sua abilità nello scrivere di fatti storici, per non dimenticare i massacri delle foibe e l’esodo istriano, torna in libreria con “Cioccolata calda per due”. Romanzo edito da Phoenix Publishing, già vincitore del Premio Milano Intern... Altro...

    Un libro dal titolo romantico all’apparenza, perché il romanzo di Nunzia Gionfriddo, in edizione rinnovata, parla di tutt’altro. L’autrice, nota per la sua abilità nello scrivere di fatti storici, per non dimenticare i massacri delle foibe e l’esodo istriano, torna in libreria con “Cioccolata calda per due”. Romanzo edito da Phoenix Publishing, già vincitore del Premio Milano International. È un romanzo articolato, che tutto ha meno del romantico anche se il titolo trae in inganno. Nelle 214 pagine sapientemente scritte dalla Gionfriddo, il lettore potrà leggere di un amore antico e dal sapore altro che dolce, dove al centro dei fatti che verranno narrati ci saranno storie tragiche: di guerra, sofferenza, rassegnazione, dolcezza, sgomento e inesauribili attese.

    “Il viaggio di ritorno in treno fu molto triste.

    Non la consolarono la bellezza delle Alpi, che questa volta vide al tramonto e all’imbrunire, quando si intravedeva solo la loro sagoma nera.

    Il veloce e affusolato serpente di acciaio, correndo tra le valli e sui ponti, le concesse la vista delle case dei montanari che si illuminavano per la notte, palpitanti di vita.”

    Nel libro l’autrice riporta sotto forma di storia romanzata i fatti tragici del “secondo Dopoguerra che hanno interessato Istria, Dalmazia, Fiume, Trieste e, anni dopo nel 1992-95 il tentativo d’invasione serba della Bosnia, le atroci sofferenze e le decimazioni subite dalle popolazioni, nell’indifferenza delle grandi nazioni europee.

    Giovanni è uno dei protagonisti principali, ispirato a un caro amico della scrittrice, compresa la sua famiglia e la misteriosa scomparsa della moglie. La scrittrice ci ha messo quasi due anni a dare luce a questo romanzo ed è stata sollecitata più volte anche da colleghi scrittori illustri.

    Sta di certo che, attraverso un fitto dialogo e delle immagini storiche, ha fatto parlare i protagonisti anche quando ha raccontato di fatti raccapriccianti che sapevano di morte.

    La stessa autrice afferma nella sua prefazione: “Quando l’ho scritto non sapevo dove sarei arrivata”.

     

    Sinossi dell’opera

    Con l'obiettivo di approfondire le sue ricerche sulle vicende drammatiche avvenute nell'ex-Jugoslavia, Florinda chiede aiuto a Giovanni, giornalista. Ben presto, la donna si scontra con il dolore profondo, mai superato, dell'uomo che in quegli eventi terribili ha perso la moglie. Ne nasce un amore fatto di scambi d'idee, ricordi, piccole condivisioni, riti comuni come una cioccolata al bar, una passeggiata nel quartiere, una gita al mare. I fatti tragici del secondo dopoguerra che hanno interessato Istria, Dalmazia, Fiume, Trieste, il tentativo d'invasione serba nella Bosnia, le atroci sofferenze e le decimazioni subite dalle popolazioni, nell'indifferenza delle grandi nazioni europee irrompono nella loro quotidianità.

     

    Biografia dell’autore 

    Nunzia Gionfriddo, è nata a Napoli e si è laureata in Lettere e Filosofia, presso l’Università “Federico II”, ha insegnato negli Istituti Medi Superiori. Ha collaborato con il “Dipartimento di Italianistica” e con la cattedra di “Storia della Scienza” dell’Università “La Sa­pienza” di Roma. Si è interessata dei rapporti tra scienza, storia e letteratura, partecipando al dibattito culturale con alcuni saggi, tra cui L’incanto della camera oscura in Giacomo Leopardi, pubblicato dalla Rivista Letteraria “R I S L” (Rivista Internazionale di Studi Leopardiani), diretta da Emilio Speciale e L’Ultrafilosofia si fa poesia, in “Leopardi e il pensiero scientifico”, a cura di Giorgio Stabile.  Ha collaborato con la rivista “La Rassegna della Letteratura Italiana” di Firenze, a cura di A. Ghidetti, per la recensione di saggi storici e letterari. In questi ultimi anni si è dedicata alla stesura di romanzi, di cui Chiocciole vagabonde è stato il primo, pubblicato nel 2013, a cui ha fatto seguito Raccontami la mia storia, ed. Robin, 2016 e Gli angeli del rione Sanità, Kairos edizioni, 2017.  Nel 2019 è uscito nelle librerie il romanzo Cioccolata calda per due, Pegasus Edition, vincitore del secondo premio al concorso Milano International”, di cui la presente è la seconda edizione. Proprio in questi giorni è stato presentato alla critica “Scrivere di donne”, Homo Scrivens. Tutti i libri sono stati insigniti di numerosi premi, sia da non editi che da editi. Dal 2019 è rappresentante dell’associazione “I.P.L.A.C.” per la diffusione della cultura letteraria e artistica in Campania.  Dal 2018 è stata invitata a far parte di giurie per i concorsi per autori di narrativa o poesia, tra cui “Voci” a Roma e “Zingarelli” a Cerignola.  Il 12 agosto 2019 ha presentato al Festival dell’Isola del Cinema di Roma, durante la rassegna IPLAC “Un Ventaglio di Carta” il suo romanzo “Cioccolata calda per due”.

    La pluriennale esperienza nel mondo culturale italiano e in quello universitario storico e scientifico ha reso possibile alla scrittrice di privilegiare nei suoi romanzi la componente storica, non per offrire uno sfondo superficiale ai suoi racconti, ma per dare agli avvenimenti storici il ruolo di coprotagonista, tale da interessare il lettore o uno studente. A volte un “romanzo storico” non di parte e scritto bene può insegnare ed educare di più di un manuale scolastico, come ci dimostrano autori come Ippolito Nievo, Federico De Roberto e Primo Levi, senza dimenticare il triestino, di lingua slava Boris Pahor, tanto per citarne alcuni.

     

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