Mi sono avvolta nel caldo scialle
dei canti e delle assonanze,
scompaginando il rivo stagno
delle apparenze.
Oggi ho nel cuore
un seme di luce,
lo ha deposto l’ estate
prima ancora che giunga.
Il sole scivola su braccia di abeti,
nel polifonico coro di stormi lievi.
Galleggia il giorno su cerchiate d’ avena
che erompe prospera sul petto, solenne:
s’ infervora ed esce dallo steccato sghembo
e rivolta la giubba sfiancata dal verno.
Ora è cometa nel giardino di maggio,
s’ empita la bocca di prosperi accenti.
E di miele il suono ripetuto a mezz’ aria,
strofinìo nell’ ancia del flauto traverso.
E nella partitura del garrùlo mese
gli acuti son trombe di angeli o uccelli
che vollero ali per campiture ad Oriente,
I’ oro li ammanta in un’ aura sapiente.
ROSITA MATERA, 2022