- Nessun luogo al mondo
custodisce e comprende l’anima
come questo azzurro
istante senza tempo,
queste ataviche rocce
che sono dentro
come il cuore.
Dalle chete acque della sera
il battito antico sale,
s’inerpica dall’onde all’alba
il perenne respiro d’un bambino.
Nella brezza un braccio
di luna tutto accarezza.
Vengo a te ogni volta,
attingo vita, bellezza
dentro questo scorcio
divino di infinito.
Ed una tenerezza piego
dentro ad un ricordo
che spacca il cielo
fin dentro le rocce.
Ti saluto con la più bella preghiera con cui si chiudevano gli antichi spettacoli indiani:
“Possano tutti gli esseri viventi restare liberi dal dolore”.
Come è dinanzi a te.
©️Gio Loreley