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Rosita MateraOffline

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  • GIALLO È IL VERSO DEL MATTINO di Rosita Matera – IVVI EDITORE

    Tiziano Terzani scriveva  “I poeti hanno un grande ruolo nella storia dell' umanità: sono quelli che indicano la meta, quelli che indicano la luna, quelli che ci fanno sentire che abbiamo un’altra dimensione a parte quella di questa materia.”Da questa profonda e veritiera constatazione nasce la raccolta " GIALLO È IL VERSO DEL MATTINO", a cura di IVVI EDITORE.Una silloge che pone al c... Altro...

    Tiziano Terzani scriveva  “I poeti hanno un grande ruolo nella storia dell' umanità: sono quelli che indicano la meta, quelli che indicano la luna, quelli che ci fanno sentire che abbiamo un’altra dimensione a parte quella di questa materia.

    ”Da questa profonda e veritiera constatazione nasce la raccolta " GIALLO È IL VERSO DEL MATTINO", a cura di IVVI EDITORE.

    Una silloge che pone al centro del dialogo tra autore e lettore la spontanea necessità di esplorare mondi interiori, scandagliare fondali di emozioni, dare corpo ai ricordi, evocando la forza viva e tangibile che da questi deriva. Leggere questa silloge sarà come compiere un viaggio in grado di accendere un rinnovato senso di stupore sul mondo, scaturito dalla volontà pertinace e febbrile di non dare mai nulla per scontato di ciò che viviamo quotidianamente, attribuendo il giusto valore a ogni piccola cosa:

    "Giallo è il verso del mattino,

     calda è l'orma sulla rena,

     ha negli occhi cerchi d'oro,

     d'ala e zefiro il suo cielo... "

                                                  Rosita Matera

    PREMI SUL LINK SOTTOSTANTE PER ACQUISTARE IL VOLUME:

     https://www.ivvi.it/product/giallo-e-il-verso-del-mattino/

  • DIPINTO D' OTTOBRE

    Vira il giorno,rutilante perla,ora rotola,ansante,sulle ginocchiadel sole.E tutto squilla,suono schietto d'un flauto d'arianella giornata chiara. I contadini,uno ad uno,in fila,nel cortiletto sfitto,s' dunano come petali di porpora su steli, rose appariscenti nel garbo buonod'un mazzolino fresco.Ora, ammantati di gaiezza,attorno al telo rammendatoda risa verdie pazienti ma... Altro...

    Vira il giorno,

    rutilante perla,

    ora rotola,

    ansante,

    sulle ginocchia

    del sole.

    E tutto squilla,

    suono schietto 

    d'un flauto d'aria

    nella giornata chiara.

     I contadini,

    uno ad uno,

    in fila,

    nel cortiletto sfitto,

    s' dunano 

    come petali di porpora 

    su steli, rose appariscenti 

    nel garbo buono

    d'un mazzolino fresco.

    Ora, ammantati di gaiezza,

    attorno al telo rammendato

    da risa verdi

    e pazienti mani,

    raccontano le favole

    del caminetto

    per sollazzare un poco il cuore

    che s'infiora come viticcio

    tra gli acini enfiati

    sulla tovaglia del pane quotidiano,

    dove si convide il lavoro

    ed i frutti dolci della terra

    nella quiescenza tenue

    d'un' ottobrata in fiore.

    Rosita Matera

  • AUTUNNO A PARIGI

    A Parigi ci si specchia sui vetri dei bistrot, tra corrischi colloquiali di tram di funivia, lumeggiature sparse di spatole sapienti.Piove il grigio di polvere e di seta in una gioia indefinita, svaporata su gros grain.Le perle si sfangano su vortici di rose,su sussurate cose, delicate, in macramè.Le luci sconquassate da temporali a guazzi si flettono su argenti di teiere e ta... Altro...

    A Parigi ci si specchia sui vetri dei bistrot, 

    tra corrischi colloquiali di tram di funivia,

     lumeggiature sparse di spatole sapienti.

    Piove il grigio di polvere e di seta

     in una gioia indefinita, svaporata su gros grain.

    Le perle si sfangano su vortici di rose,

    su sussurate cose, delicate, in macramè.

    Le luci sconquassate da temporali a guazzi 

    si flettono su argenti di teiere e tazze, 

    su riordinati mazzi, agli Champs Élysées.

    Sull' Arco di Trionfo, cavalli di scudieri

    conservano il segreto che mormora la Senna

     mentre si sfa sull' argine del giorno, 

    sul bacio della terra che sparge il fuoco in foglie.

    E l'autunno è lì, ranicchiato in una foglia, 

    a bagnarsi di cielo in un sogno sospeso.

    Rosita Matera

  • BISOGNA FARSI FOGLIA

    Bisognafarsi fogliaper sentireil suono dell' autunnovibrare tra le corde del pensiero.Ed oggi ho il bordoscricchiantesul violino del vento. Ci sono carezzeraggiungibilicon l' iride puntato a microcosmi  raggruppati sotto ciottoli muschiatidi vellutine lisce.E non un filoa screziarequest'  aria di cristallo,il rugiadoso giallodi propoli e di mieleche imperla la pareted... Altro...

    Bisogna

    farsi foglia

    per sentire

    il suono dell' autunno

    vibrare 

    tra le corde del pensiero.

    Ed oggi ho il bordo

    scricchiante

    sul violino del vento. 

    Ci sono carezze

    raggiungibili

    con l' iride puntato 

    a microcosmi  raggruppati 

    sotto ciottoli muschiati

    di vellutine lisce.

    E non un filo

    a screziare

    quest'  aria di cristallo,

    il rugiadoso giallo

    di propoli e di miele

    che imperla la parete

    di colature d' ambra. 

    Lo spazio s' annuvola

    su universi in petali,

    circoscritti in cerchi

    da punte di compasso. 

    E mentre

    il passo del sole

    declina

    in mitezze, ombre lievi,

    a sorsi 

    gusto il tempo

    distillato in una rosa.

    Rosita Matera

  • MI ARRENDO ALLA BELLEZZA

     Mi arrendo alla Bellezza.Devo prenderne atto. Tentennavo nella nebbia,poi l'arrendevolezza.Mi arrendo alla Bellezza.Ha un verso di schiettezze,di malìe, di tenerezze a cui non posso,  pur volendo,opporre resistenza.Pensavo, remo in mareper tornare alle rivedel mio cuore?No, vi dico,io sbarcaisu coste sconosciutedi cielo e di lumìe,dove si sversa il sognoe tutto è acceso dal... Altro...

     Mi arrendo alla Bellezza.

    Devo prenderne atto. 

    Tentennavo nella nebbia,

    poi l'arrendevolezza.

    Mi arrendo alla Bellezza.

    Ha un verso di schiettezze,

    di malìe, di tenerezze 

    a cui non posso,  pur volendo,

    opporre resistenza.

    Pensavo, remo in mare

    per tornare alle rive

    del mio cuore?

    No, vi dico,

    io sbarcai

    su coste sconosciute

    di cielo e di lumìe,

    dove si sversa il sogno

    e tutto è acceso dal di dentro.

    La Bellezza sveglia in me

    un vento che già scuote

    oltre la contingenza

    del rivolo spumoso.

    E strugge,

    sperde

    la limitazione

    in una vertigine del corpo 

    che ha stellarium nello spirito.

    E di cielo e mare 

    io ho ancora sete,

    ora mi piove addosso 

    come estasi di quiete.

    Rosita Matera

    (" I due volti  dell' Autunno"  Illustrazione di Rosita Matera)

  • A CHATOU

    A Chatou l'ariaè un diafano cristallosfaccettato dalle fresie, da effluvi di camelie,dal canto lepido del sole,velo bianco, verginale.Fa giochi di prestigio la vaporosa luce, si posa su ogni cosacome virgola di bacio.Corolla vermigliosa è il tramonto sulla Senna, si sfanell' ora della resa, nell' afflato d' un poeta.Nel punto di fuga, lì, sulla collina,&n... Altro...

    A Chatou 

    l'aria

    è un diafano cristallo

    sfaccettato dalle fresie, 

    da effluvi di camelie,

    dal canto lepido del sole,

    velo bianco, verginale.

    Fa giochi di prestigio 

    la vaporosa luce, 

    si posa su ogni cosa

    come virgola di bacio.

    Corolla vermigliosa

     è il tramonto sulla Senna,

     si sfa

    nell' ora della resa, 

    nell' afflato d' un poeta.

    Nel punto di fuga, 

    lì, sulla collina, 

    lumeggia intatta 

    la casa di Renoir;

    e nella serra del giardino

    un vecchio pianoforte, 

    vi è ancora lo spartito 

    prima d' essere partito.

    Si passeggia costeggiando

    tra tavolozze sparse 

    sugli accenti dei roseti, 

    sui profumi dei vigneti;

    e nella ballata resta in posa

     il colore della rosa.

    A venti miglia si sperde l'occhio

     ma a Chatou tutto è racchiuso

    nell' allegro tramenìo 

    di chi coglie fiori a mazzi,

    sospendendo il tempo e il cuore 

    dentro luminosi guazzi.

    Rosita Matera

    (L' immagine di accompagnamento al testo è "Donna di fiori" -  dipinto di Rosita Matera)

  • FATTI DELLA STESSA PASTA

    FATTI DELLA STESSA PASTASono fatti della stessa pasta,camminatori di tempi diversi, il campo ed il grano. Ma corrono nel medesimo abbrivio del sole,cantano, nel solco, la stessa canzone, lo stesso oro scorre nelle loro vene gemmate,braccia riamate da papaveri e mietitori che, con lo stesso cappello stondato dall' arsura della secca del vento, colmano il tavolo del pan... Altro...

    FATTI DELLA STESSA PASTA

    Sono fatti della stessa pasta,

    camminatori di tempi diversi, 

    il campo ed il grano. 

    Ma corrono nel medesimo abbrivio del sole,

    cantano, nel solco, la stessa canzone, 

    lo stesso oro scorre nelle loro vene gemmate,

    braccia riamate da papaveri e mietitori 

    che, con lo stesso cappello stondato 

    dall' arsura della secca del vento,

     colmano il tavolo del pane quotidiano,

     impastando il giovane grano 

    con la pazienza infusa nel petto; 

    fatte della stessa pasta

    anche le mani che hanno steso, 

    atteso e disatteso,

    e nell' andirivieni di quel tempo sospeso,

    hanno accorpato, tra vigorose dita,

    la rigogliosa fragranza della vita.

    Rosita Matera 

  • LA SOSPENSIONE DEL GIUDIZIO

    I colori più belli che ho vedutosono nei tuoi occhi mare,entro il tuo volto ripiegatotra mille orli d'alabastro e di peltro.Dall' oblò dei sogniti brilla una stella,I' ho raccolta io stessanella nassa dei venti.Tu mi hai insegnato che nei silenziè raccolta la stesa sapientetra il passato ed il presente,e che in te nulla è perduto,persino il vagito dell' alga nascente.Ti stendi sulla grammatura... Altro...

    I colori più belli che ho veduto

    sono nei tuoi occhi mare,

    entro il tuo volto ripiegato

    tra mille orli d'alabastro e di peltro.

    Dall' oblò dei sogni

    ti brilla una stella,

    I' ho raccolta io stessa

    nella nassa dei venti.

    Tu mi hai insegnato che nei silenzi

    è raccolta la stesa sapiente

    tra il passato ed il presente,

    e che in te nulla è perduto,

    persino il vagito dell' alga nascente.

    Ti stendi sulla grammatura

    dell' anima della terra,

    e tutto finisce I' uno nell' altra.

    E poi mi siedo ai tuoi piedi,

    raccogliendo

    i pensieri del giorno,  

    dove  mi insegni

    ad osservare  le cose del mondo

    sospendendo ogni giudizio.

    ROSITA MATERA

  • UOMO, TU CHI SEI?

    Una è la pietrada cui parte il fortunale, del lavoro dei campi,delle donne chine, al mare.La stessa pietradivide in due la serra,ed una fertile lingua di terra.E dalla biforcazione di semenze e di sentieri si annoda  il tempo di oggi e di ieri. E da una pietra moltiplicata,affastellata una sull' altra,incuneata in maniera soppesataper poter erigere un muretto, gli uo... Altro...

    Una è la pietra

    da cui parte il fortunale, 

    del lavoro dei campi,

    delle donne chine, al mare.

    La stessa pietra

    divide in due la serra,

    ed una fertile lingua di terra.

    E dalla biforcazione 

    di semenze e di sentieri

     si annoda  il tempo di oggi e di ieri. 

    E da una pietra moltiplicata,

    affastellata una sull' altra,

    incuneata in maniera soppesata

    per poter erigere un muretto, 

    gli uomini raccontavano

    al vento il suo mistero 

    giungendo fino ad oggi

     a me, e  al mio pensiero,

    echeggiando da una  pietra

    sul gravido sentiero.

     Mi racconta la pietra 

    di quel tempo

     in cui ancora si viveva 

     di tramontane  e lunazioni 

    della secca dei frutti buoni, 

    e moltoplicando un seme 

     in Luna crescente 

    bastava alla vivenza

    di creature, nidi e campi.

    E I' uomo, credeva,

    davanti al fuoco, fra le ombre,

    all'  importanza delle proprie impronte,

    a tutto ciò che dietro di sé lasciava, 

    all' eredità di un disegno nella cava.

    E quando ci si chiedeva " UOMO, TU CHI SEI?"

    bastava respirare Ie stelle con gli dei.

    ROSITA MATERA

  • LE MUSICALITÀ SOSPESE

    Mi sono avvolta nel caldo scialledei canti e delle assonanze,scompaginando il rivo stagnodelle apparenze.Oggi ho nel cuoreun seme di luce,lo ha deposto l' estate prima ancora che giunga.Il sole scivola su braccia di abeti,nel polifonico coro di stormi lievi.Galleggia il giorno su cerchiate d' avenache erompe prospera sul petto, solenne:s' infervora ed esce dallo steccato sghemboe rivolta la g... Altro...

    Mi sono avvolta nel caldo scialle

    dei canti e delle assonanze,

    scompaginando il rivo stagno

    delle apparenze.

    Oggi ho nel cuore

    un seme di luce,

    lo ha deposto l' estate 

    prima ancora che giunga.

    Il sole scivola su braccia di abeti,

    nel polifonico coro di stormi lievi.

    Galleggia il giorno su cerchiate d' avena

    che erompe prospera sul petto, solenne:

    s' infervora ed esce dallo steccato sghembo

    e rivolta la giubba sfiancata dal verno.

    Ora è cometa nel giardino di maggio,

    s' empita la bocca di prosperi accenti.

    E di miele il suono ripetuto a mezz' aria,

    strofinìo nell' ancia del flauto traverso.

    E nella partitura del garrùlo mese

    gli acuti son trombe di angeli o uccelli 

    che vollero ali per campiture ad Oriente, 

    I' oro li ammanta in un'  aura sapiente.

    ROSITA MATERA, 2022

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