È il silenzio nel rumore che fa pensare.
Quello che assomiglia a una porta chiusa per sempre.
Quello che gorgoglia, che assorda, che cura o non cura.
È il tempo dentro le parole, è il battito che strepita in una stanza a parte, quella dell’amore.
È il silenzio di mente e cuore, di una conversazione con se stessi nel labirinto del vuoto, il mozzafiato di un passato che scorre e va, perché se la vita a volte è una fuga, è anche una panchina su cui sedersi e provare a vedere con altri occhi l’indomani dopo la notte, quando contano pure le stelle.