A Chatou
l’aria
è un diafano cristallo
sfaccettato dalle fresie,
da effluvi di camelie,
dal canto lepido del sole,
velo bianco, verginale.
Fa giochi di prestigio
la vaporosa luce,
si posa su ogni cosa
come virgola di bacio.
Corolla vermigliosa
è il tramonto sulla Senna,
si sfa
nell’ ora della resa,
nell’ afflato d’ un poeta.
Nel punto di fuga,
lì, sulla collina,
lumeggia intatta
la casa di Renoir;
e nella serra del giardino
un vecchio pianoforte,
vi è ancora lo spartito
prima d’ essere partito.
Si passeggia costeggiando
tra tavolozze sparse
sugli accenti dei roseti,
sui profumi dei vigneti;
e nella ballata resta in posa
il colore della rosa.
A venti miglia si sperde l’occhio
ma a Chatou tutto è racchiuso
nell’ allegro tramenìo
di chi coglie fiori a mazzi,
sospendendo il tempo e il cuore
dentro luminosi guazzi.
Rosita Matera
(L’ immagine di accompagnamento al testo è “Donna di fiori” – dipinto di Rosita Matera)