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    “VERSI VENERABILI"

    Tra i “VERSI VENERABILI” di Teresa Averta, teologa e scrittrice, il canto della poesia si fonde col canto della santità, in un luogo interiore dove si limita a «raccontare» la sua esperienza singolare, a scavare nel mistero dell’incontro salutare e salvifico tra l’io soggetto confitto in croce, il suo desiderio mondano di uscirne al più presto, l’imperativo divino di resistere. Teres... Altro...

    Tra i “VERSI VENERABILI” di Teresa Averta, teologa e scrittrice, il canto della poesia si fonde col canto della santità, in un luogo interiore dove si limita a «raccontare» la sua esperienza singolare, a scavare nel mistero dell’incontro salutare e salvifico tra l’io soggetto confitto in croce, il suo desiderio mondano di uscirne al più presto, l’imperativo divino di resistere. Teresa donna e credente ma anche appassionata di poesia, racconta semplicemente «il gemere» e gli «urli» della natura umana. Lei «ausculta», «analizza», «fotografa» ogni cosa: il bene e il male nell’uomo e lo tramuta in inchiostro dell’anima.

    Nella poetica dell’autrice si può intravedere il cantore raffinato dell’uomo nuovo e della donna nuova, introdotti nella storia dal Vangelo, si può sperimentare il martire cristiano che non muore subito per poter morire più volte al giorno, lo sguardo del confessore della fede che sta sulla breccia fino ai limiti della resistenza umana, il coraggio del poeta che usa un linguaggio estremo per arrivare al cuore dei crocefissi, dei vincitori e dei vinti e comunicare attraverso la “parola salvifica” la speranza di una redenzione.

    Una testimonianza questa che, per chi è capace di accoglierla, costituisce una lezione di vita mirabile, un richiamo luminoso, soprattutto in epoche e in culture, nelle quali si rischia di perdere perfino il ricordo di quanto possa fare l’uomo, quando c’è l’aiuto della grazia, per riappropriarsi in breve tempo del nome che Dio ha sognato per noi.

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    GLI OCCHI DI MARIA

    Maria, Madre mia!Oggi per un attimonegli occhi Ti ho guardatoe un sussulto nel cuoreforte ho sentito.In una culturache non ama l'umanità,affannosa diventala fatica del vivere,sii Tu, una Risposta Pienaalle nostre attese di Verità e Libertà.Avvìcinati e ascoltai nostri amari e urlati silenzi,fascia le ferite dell’animacon la dolcezza del tuo sguardo,accompagnaci nell'aspra solitudinecon un so... Altro...

    Maria, Madre mia!

    Oggi per un attimo

    negli occhi Ti ho guardato

    e un sussulto nel cuore

    forte ho sentito.

    In una cultura

    che non ama l'umanità,

    affannosa diventa

    la fatica del vivere,

    sii Tu, una Risposta Piena

    alle nostre attese di Verità e Libertà.

    Avvìcinati e ascolta

    i nostri amari e urlati silenzi,

    fascia le ferite dell’anima

    con la dolcezza del tuo sguardo,

    accompagnaci nell'aspra solitudine

    con un sorriso sincero.

    Sfioraci con una carezza,

    quando ci vedi tremare,

    baciaci con parole di pace

    e insegnaci ad Amare.

    Apri i tuoi occhi o Vergine Maria

    e guarda tutti i tuoi figli

    dispersi nel mondo...

    accoglili o Madre d'amore

    e per loro prepara una via.

    Raccoglici l'anima

    e danza con Noi

    ti seguiremo in terra e in cielo

    dove tu vuoi...

    Maria, Madre mia!

    Oggi per un attimo

    negli occhi Ti ho guardato...

    e ho capito di essere

    creatura tanto amata.

    Nel silenzio sono fiorita

    come un germoglio di poesia

    mi perdo nei tuoi occhi...

    mi perdo o Maria, madre mia.

    Teresa Averta

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    DANZA NELL'UNIVERSO DI TERESA AVERTA

    https://youtu.be/rl5H6qd7N9s

    EMOZIONI... SENSAZIONI...  E RICORDI SULLE NOTE DI ENNIO MORRICONE

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    La finestra dei pensieri: silloge poetica

    L’intento del libro “La Finestra dei Pensieri”, angolo poetico, da cui si affaccia l’animo umano della nostra autrice Teresa Averta, è quello di poter offrire ai lettori, uno sguardo lungo e profondo nel mondo per far crescere e riscoprire un genere che ormai il tempo sembra aver dimenticato, ma che attraverso il suo gentile e coraggioso contributo può rinascere, perché la poesia è la ... Altro...

    L’intento del libro “La Finestra dei Pensieri”, angolo poetico, da cui si affaccia l’animo umano della nostra autrice Teresa Averta, è quello di poter offrire ai lettori, uno sguardo lungo e profondo nel mondo per far crescere e riscoprire un genere che ormai il tempo sembra aver dimenticato, ma che attraverso il suo gentile e coraggioso contributo può rinascere, perché la poesia è la vita scritta fra gli spazi bianchi del cuore. Il lettore per comprendere a pieno le motivazioni di questa nuova raccolta poetica dovrebbe andare a comprendere la definizione che la poetessa dà alla sua opera, quando la descrive come un “diario delle emozioni”: un “dizionario di lingua naturale” o un “diario esistenziale di bordo”, per raccogliere appunti di viaggio, tracciare camminamenti, seguire orme e lasciare impronte delle proprie esperienze, del proprio “sentirsi umana” in mezzo agli uomini. Quasi che la poesia fosse una mappa variopinta di sensazioni e di emozioni da seguire e vivere. La poesia, unica lingua dei viandanti.

    Teresa Averta non è solo creatrice di poesia. Teresa è lei stessa poesia, laddove per poesia si intenda purezza del vivere, riflessione e meditazione in compagnia del creato, assaporare e interiorizzare la magia della vita. Che non si disperde nelle futilità ma si ritrova nella ricerca del senso e nella capacità di trasformare il male in bene.

    Nei versi di Teresa si avverte una stupenda tenerezza, una singolare innocenza, un’attesa di vivere appieno la propria esistenza assaporandone ogni infinitesimale frammento d’anima.

    Se la letteratura è vita, la poesia lo è ancor di più, poiché non è altro che la rappresentazione scritta della nostra intima essenza. Riflesso del cuore in un unico battito universale. Rappresentazione immediata della percezione dell’occhio interiore. In quel preciso momento in cui ci si libera da ogni vincolo mentale e morale, mettendo da parte la razionalità, si diventa finalmente se stessi nella maniera più autentica e pura. Ed è in quel momento che nasce la magia e si ottiene anche il raggiungimento della felicità. Improvvisamente ci si sente trasportati tra i versi, ci sembra quasi di fluttuare nell’aria, di prendere il volo tra le parole e l’infinito. Le parole: non sono più soltanto parole ma energia pura, piacere sublime, essenza di emozioni, profumo di eternità. La vita diventa luminosa, di una luminosità mai vista prima.

    La finestra dei pensieri è un viaggio letterario e spirituale che trasmette una grande sensibilità interiore, una geografia poetica che accompagna i lettori, in maniera serena e curiosa, audace e misteriosa, in mondi altri e verso nuovi orizzonti da scoprire.

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    I SORRISI DEL CUORE

    Ti guardo o madre,mentre attraversi la notte dell’anima,o donna che viaggi tra parole distratte,muti silenzi e reminiscenze in bilico;ti guardomentre scivoli come una biscia altrove,ti giri e ti rigiri in quel fiume di nebbiache porta il pensiero in ogni dove.Ti guardonell’immobile giorno che muore,abbraccio il tuo buio straziantema poi c’è l’alba… e la luce si muove.Lotta con me o guer... Altro...

    Ti guardo o madre,

    mentre attraversi la notte dell’anima,

    o donna che viaggi tra parole distratte,

    muti silenzi e reminiscenze in bilico;

    ti guardo

    mentre scivoli come una biscia altrove,

    ti giri e ti rigiri in quel fiume di nebbia

    che porta il pensiero in ogni dove.

    Ti guardo

    nell’immobile giorno che muore,

    abbraccio il tuo buio straziante

    ma poi c’è l’alba… e la luce si muove.

    Lotta con me o guerriera

    ché ancora non hai perso,

    occhi di sogno, guardami!

    Non aver paura, non aver paura!

    Ricolmami di speranza e di fiori

    aprimi la porta e spandi profumo

    mentre ti insemino la gioia,

    ti prego fammi entrare, non lasciarmi fuori.

    I miei versi dolenti fanno male…

    trafiggono l’anima come pugnali

    ma non c’è croce, né martirio

    che non sia bagnato di dolore.

    Nel mio triste spasimo

    aggrappati al mio amore

    e se ti amo così male,

    perdona il mio povero cuore

    in questa calma stupita

    fatta di assenza di voci,

    far urlare il mio cuore

    è strappare la vita.

    Poggia su di me il tuo capo,

    lasciati dietro le ombre della sera,

    posalo dolcemente sul mio petto,

    lo accarezzerò come una preghiera.

    Sentirai leggero il battito della vita,

    potrai riposare dalle fatiche dei giorni.

    Non angosciarti se non ricordi le ore

    l’amore non dimentica il tempo…

    e non nascondere i tuoi occhi di luce

    ma lasciali solo per me

    quando avranno voglia di piangere

    io sarò sempre con te.

    Tienimi stretta, stretta

    dentro il palmo della tua mano,

    è lì che troverai la forza,

    la vita, e il domani…

    amo i tuoi smarrimenti,

    la tua tenacia e la direzione

    ostinata e contraria alla mia

    ma ci ritroveremo sempre

    sul filo di una poesia.

    Madre potrei narrarti

    il nostro romanzo d’amore

    e incidere dentro, a fuoco, l’infinito

    ma temo che l’inverno sia alle porte,

    torneranno il vento, la pioggia,

    la tempesta e le parole…

    tornerà l’azzurro, la gioia, l’allegria

    e tu sarai più bella del sole,

    tornerà la felicità che spazzerà via

    la tristezza e resteranno i sorrisi,

    i sorrisi del cuore.

     

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    I MIEI MARI

    Abbraccio questo troncoabbandonato in questa rivache ha il sapore di saledi un oceanoChe si schiantòprima o dopo il mio naufragioe osservo la schiuma biancarimasta appiccicata sul mio corponello strappo ferocedelle tue piume volate sulle nuvole.Vicino a me eriCiò che dovevi essere,e ora sei disteso in un’urna d’acquae come una reliquia riposi in una vetrinaquasi fossi una bombonierainfrangib... Altro...

    Abbraccio questo tronco

    abbandonato in questa riva

    che ha il sapore di sale

    di un oceano

    Che si schiantò

    prima o dopo il mio naufragio

    e osservo la schiuma bianca

    rimasta appiccicata sul mio corpo

    nello strappo feroce

    delle tue piume volate sulle nuvole.

    Vicino a me eri

    Ciò che dovevi essere,

    e ora sei disteso in un’urna d’acqua

    e come una reliquia riposi in una vetrina

    quasi fossi una bomboniera

    infrangibile.

    Sudicio di luce

    Ti pulisti per rientrar

    nel buio dell’embrione in cui nascesti.

    Mi sono avventurata nell’universo

    a raccoglier per te

    migliaia di stelle…

    ma le spegnevi tutte

    ad una, ad una.

    E qui meglio

    mi sono riconosciuta,

    non ero per te “albero maestro”.

    Di mari ne ho attraversati tanti

    ma dentro le tue lacrime

    non avevo mai navigato.

    Non biasimo i tuoi sogni,

    adagiati nella culla dei ricordi

    ma lasciarmi naufragare

    nel silenzio

    è storia senza cuore

    e senza tempo…

    e in quelle occulte mani

    hai lasciato scivolare

    il senso della vita

    che non si è perso. Era il mio!

    Quella rara Felicità

    che ho accolto e compreso

    quando ho attraversato i “miei mari”.

    E in quell’azzurro mi sono rimescolata

    E in mezzo a quelle onde…

    ho lasciato andare mille tempeste.

    Mi sono conosciuta e amata,

    e non ho avuto più paura.

    La forza era il cielo riflesso nel mare.

    Il coraggio ero io che cercavo la riva,

    il porto sicuro,

    questi sono i miei mari,

    la mia nostalgia.

    La schiuma si è sciolta…

    su questo tronco solitario

    e i pesci danzano ancora nell’acqua.

    Or ch’è di nuovo è giorno

    la mia anima mi pare una corolla

    perché dentro i mari:

    son capitano della mia dolce vita.

    Teresa Averta

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    UOMO

    Anche tu sei un pugno di terra.Sei carne e sangue di passaggio.Cammini come chi cerca la vita,a tentoni attraversa l’esistenzaattendi, in silenzio, la morte sulla porta.Respiri vento ti emozioni e taci.Stringi le mani e il dolorelasci andare tetti ed amori.Sei solo! Solo! Solo!Dentro di te…sale la rabbia prepotenteche ti ha svegliatoe ti ha dato un mondoche non volevi.Che pretendevi?Uomo.Anche... Altro...

    Anche tu sei un pugno di terra.

    Sei carne e sangue di passaggio.

    Cammini come chi cerca la vita,

    a tentoni attraversa l’esistenza

    attendi, in silenzio, la morte sulla porta.

    Respiri vento ti emozioni e taci.

    Stringi le mani e il dolore

    lasci andare tetti ed amori.

    Sei solo! Solo! Solo!

    Dentro di te…

    sale la rabbia prepotente

    che ti ha svegliato

    e ti ha dato un mondo

    che non volevi.

    Che pretendevi?

    Uomo.

    Anche tu sei un pugno di terra.

    Teresa Averta

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    VELENO DOLCE

    Come veleno dolcezampilla e bisbigliala fonte del mio essereora che sei ritornatodal tuo lungo viaggioe assetato vuoi bere tuttii baci della mia bocca.Hai mangiato polvere e desertolontano dai miei occhi di fuoco...ora scivola sul mio corpo,semina pure il tuo amoree fiorisci come il silenzioso grano,prima che faccia inverno.Piangi pure le tue sventuresulle mie mammellecosì che possa berle:le tue ... Altro...

    Come veleno dolce

    zampilla e bisbiglia

    la fonte del mio essere

    ora che sei ritornato

    dal tuo lungo viaggio

    e assetato vuoi bere tutti

    i baci della mia bocca.

    Hai mangiato polvere e deserto

    lontano dai miei occhi di fuoco...

    ora scivola sul mio corpo,

    semina pure il tuo amore

    e fiorisci come il silenzioso grano,

    prima che faccia inverno.

    Piangi pure le tue sventure

    sulle mie mammelle

    così che possa berle:

    le tue lacrime di libertà.

    Dormi placido

    nella cuna dei miei seni,

    dopo avermi succhiato

    completamente l’anima.

    Teresa Averta

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    UNO QUALUNQUE

    Non ti arrampicaresui mari della lunadove i craterihan voragini antiche.Non scalare montagnealtissime se non haipiedi di ferro.Non andare nel boscodi sera,niente è come sembradi giorno.Non guardarel’erba migliorema coltiva la tuacon amore.Non accendereincenso chè ha fumoma conserva il profumodi un fiore.Non inseguire corviassetatiti succhierebbero il sanguea tua insaputa.Vorrei dirti che sbagl... Altro...

    Non ti arrampicare

    sui mari della luna

    dove i crateri

    han voragini antiche.

    Non scalare montagne

    altissime se non hai

    piedi di ferro.

    Non andare nel bosco

    di sera,

    niente è come sembra

    di giorno.

    Non guardare

    l’erba migliore

    ma coltiva la tua

    con amore.

    Non accendere

    incenso chè ha fumo

    ma conserva il profumo

    di un fiore.

    Non inseguire corvi

    assetati

    ti succhierebbero il sangue

    a tua insaputa.

    Vorrei dirti che sbagli

    ma poi so che sbadigli…

    e non oso spezzarti

    la strada tortuosa.

    Ma se nei tuoi ricordi

    mi hai incontrato

    poi, però fermati!

    Non te lo meriti!

    Non ti meriti, proprio

    di essere uno qualunque!

    Uno qualunque si fregia

    di essere sulla crosta terrestre?

    Sì, se con una mano

    può toccare il cielo,

    ma se non ci arriva,

    non è colpa sua!

    Allora, non cadere

    nella trappola

    dei falsi abissi.

    Tu non sei il dolore

    che hai vissuto

    o il sogno

    che hai lasciato a mezza via.

    Ti è mancata la forza

    a scavalcare i tuoi limiti

    e non hai bisogno di un premio

    che colmi il vuoto

    che hai dentro…

    avresti sete sempre

    sete di vita interiore.

    Non riempirti gli occhi

    di sciocche promesse

    ma trova il coraggio

    e rialzati in piedi!

    Non ti affiancare a lumi

    e candele,

    destinati a spegnersi

    prima di un tuo respiro.

    Cerca la luce,

    ma cercala dentro

    nei silenzi più forti

    celati nel cuore.

    Passa se puoi,

    dalla personalità

    all’anima

    è lì che risorge

    la gioia dal vuoto.

    Non negare a te stesso

    Il vero splendore

    che nasce

    da un uomo vestito di niente.

    Teresa Averta

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    STORIA DI UNA LACRIMA

    Ti sei chiesto che cosa è una lacrima, che fine fa, dopo che nasce e muore... e muore veramente una lacrima?E quello che mi sono chiesta anch’io, fino a che, un meraviglioso giorno di questa fantastica vita, ho avuto il coraggio di chiederlo direttamente a Lei.Mia cara lacrima, so, quanto sei bella e sacra, e quando hai voglia di nascere, non guardi niente e nessuno; ma so che quando arrivi, bu... Altro...

    Ti sei chiesto che cosa è una lacrima, che fine fa, dopo che nasce e muore... e muore veramente una lacrima?

    E quello che mi sono chiesta anch’io, fino a che, un meraviglioso giorno di questa fantastica vita, ho avuto il coraggio di chiederlo direttamente a Lei.

    Mia cara lacrima, so, quanto sei bella e sacra, e quando hai voglia di nascere, non guardi niente e nessuno; ma so che quando arrivi, bussi, educata e fragile come sei, luminosa e pulita come non mai.

    Il mio cuore Ti ama e ti trattiene perché sa che servi, sei necessaria. È vero, sei solo acqua, ma sei Acqua pura, piena, e vera; acqua di sale, di dolore, di rabbia, acqua di emozione, di sofferenza, di gioia e di allegria, acqua e sempre acqua che ci libera, da tutto, da noi stessi, dalla prigione degli errori, dalla gabbia degli orrori, dalla guerra di quelli che si “credono” grandi, dalle battaglie quotidiane per un tozzo di pane e un briciolo di giustizia, acqua che ci inonda come un fiume e porta via tutti i detriti del peccato e delle vanità mondane.

    Mia cara lacrima, sei un dono. Un dono che non ha prezzo, gratuito, ma non tutto ciò che è gratuito è apprezzato. Per questo ti concedi a pochi, e fai bene, le lacrime non si consumano per niente. Le lacrime sono i fiori che sbocciano quando l’anima scoppia e rinasce a nuova vita, ed è una meraviglia ai nostri occhi, quando questo avviene!

    Ti voglio bene cara lacrima, perché sei spontanea e sincera e sei di tutti: uomini, animali e cose... piangono gli uomini, piangono i bambini e purtroppo piangono anche le cose e noi non ce ne accorgiamo. E sì, “piangono le cose” quando le dimentichiamo, quando le abbandoniamo, quando le maltrattiamo, quando le usiamo senza chiederci il vero senso del loro esistere. E quante volte abbiamo confuso persone e cose, lacrime e canzoni, soldi ed emozioni, titoli e falsità, miseria e nobiltà, vita e morte per uno spicciolo di eternità.

    È la vita... mia dolce lacrima, compagna cara e stretta delle mie notti insonni, amica fervente e devota nelle mie preghiere quando non riuscivo ad abbracciare nessuno, neanche chi mi stava accanto, con una calda tisana e un cuscino di piume.

    Lacrima, acqua santa che nasci da miei occhi innocenti, e solchi il mio viso passando delicatamente fra le rughe della mia esistenza, quanta strada hai fatto prima di attraversarmi, e finalmente eccoti qui, non ti asciugherò perché le lacrime non si asciugano, non ti berrò perché le lacrime non vanno ingoiate, ma devono sgorgare fuori, come acqua che zampilla di nuova vita, di felicità, di gioia senza fine.

    Cara lacrima, sei importante e meravigliosa: per amore nasci e per amore muori.

    E oggi... che so quanto vali, ti prego non morire sulla mia bocca, ma arriva dritta al cuore, una lacrima non va buttata via perché è un pezzo di noi, un pezzo di storia che non si può dimenticare.

    Teresa Averta

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