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L’eredità Rocheteau, di Valeria Ossoinack

La scrittrice Valeria Valcavi Ossoinack presenta al pubblico fedele dei suoi lettori il suo nuovo romanzo che prende il titolo di: “L’eredità Rocheteau”. Originale, come inizio, e curiosa la scelta di riportare nel prologo un evento atroce quanto pervasivo, che reca in sé un profondo turbamento: un funerale. La storia vede protagonisti principali Pierre Rochetau con la sua dipartita, e Charlotte, la cui sparizione darà il via ad una serie di eventi drammatici e ad alta tensione, in una Parigi che incanta, e accompagna il lettore all’interno di vicende ed emozioni tipiche di una famiglia contemporanea. 

La parola chiave per il libro “l’eredità di Rocheteau”, tuttavia, è senz’altro “famiglia”. Le vicende, infatti, ruotano tutte intorno a tale concetto. Intorno alle questioni familiari, gravitano diverse vicende, come i buoni e cattivi rapporti gli uni con gli altri, le eventuali rendite, i regali economici, le sparizioni improvvise, i litigi e i sotterfugi, fino ad arrivare ad una sorta di resa dei conti, cui ambiscono solo le famiglie più spietate. Accurata e ricca di dettagli la descrizione del luogo in cui si svolgono i fatti, in particolare nella struttura e nell’organizzazione di un ambiente ben preciso: “A pochi passi da rue Palatine, nel quartiere dell’Odeon”. Sembrerà banale, ma la descrizione è invece una caratteristica fondamentale per creare la giusta atmosfera in una storia; infatti, è estremamente importante immergere fin da subito il lettore in un ambiente “confortevole”, di modo che possa immedesimarsi negli avvenimenti che, man mano, verranno presentati. L’autrice è stata senz’altro accorta nella descrizione, chiara, concisa, aggiungendo, di volta in volta, sempre più dettagli. Un romanzo che cattura il lettore sin dalle prime pagine e sarà difficile staccarsi. Ottima la descrizione delle scene e dell’ambientazione, ben articolata. Si evince altresì una coerenza nella struttura del testo e nella lunghezza dei capitoli. 

La lungimiranza dell’autrice risiede anche e soprattutto nel dar vita a sequenze d’effetto e di forte impatto emotivo, attraverso un’escalation di azioni e sensazioni, che sale d’intensità, fino al culmine finale. Prendiamo il caso di Quattrocento secondi: “Fu più facile del previsto. La donna non oppose resistenza, quando sentì l’ago premere alla base del collo”. 

Che dire, un attacco davvero efficace e fortemente attrattivo fin dalle prime battute; non può che catturare l’attenzione e trascinare il lettore nell’emozione del momento. A seguire, le peculiarità che contraddistinguono l’autrice sono, in primis, la forte capacità espressiva e comunicativa; a seguire, la semplicità e l’immediatezza di messaggi importanti, nonché la capacità empatica di sintonizzarsi con lo stato d’animo del lettore, grazie anche all’utilizzo ricorrente di frasi ad effetto, che contribuiscono a conferire originalità lessicale.

 

Sinossi

Tutte le sfumature del giallo in questo affresco parigino contemporaneo, dove intorno a un’eredità contesa prende vita una storia fatta di emozioni, intrecci, colpi di scena, protagonisti inattesi, legami di sangue e tradimenti. Il meglio, ma soprattutto il peggio, della natura umana in un unico romanzo.

 

Biografia dell’autrice

Valeria Valcavi Ossoinack, italiana di nascita e cosmopolita per vocazione, dopo aver trascorso molti anni in Sudamerica oggi vive a Dubai.
Torna spesso in Italia, una terra che ama particolarmente e dove ha ambientato anche il suo ultimo romanzo. È autrice de “Il Mugnaio”, pubblicato nel 2019 e di “Donna Eleonora”, del 2021 entrambi tradotti anche in inglese. “Francesca. Un inverno a Milano” è il suo terzo romanzo e si ispira al personaggio di Francesca del suo romanzo Donna Eleonora.

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