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Thea MateraOffline

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  • COGNITIO (Liber Libertatis)

    UN LIBRO RICHIAMALA TUA ATTENZIONEDALLO SCAFFALE,NASCOSTO NEL CREPUSCOLO.PARE CONOSCERE OLTRETEMPOLA TUA STORIA, I TUOI SILENZI,IL VILE TRATTO DI MEMORIE.EVOCA IL TUO NOMEDALL'ANGOLO DI ZINCOIL SILLABARIO,A PIÈ FERMO A REGALARTILIETI SORRISI,A RIVOLUZIONARTI L'ESISTENZA,A LENIRE LE TUE FERITE,AD ACCOMPAGNARTINELLA PIOGGIA;RISPLENDE IN UN'ORMADI CARTA,PER DONARTI PICCOLI E GRANDI SOGNI, ... Altro...

    UN LIBRO RICHIAMA

    LA TUA ATTENZIONE

    DALLO SCAFFALE,

    NASCOSTO NEL CREPUSCOLO.

    PARE CONOSCERE OLTRETEMPO

    LA TUA STORIA, I TUOI SILENZI,

    IL VILE TRATTO DI MEMORIE.

    EVOCA IL TUO NOME

    DALL'ANGOLO DI ZINCO

    IL SILLABARIO,

    A PIÈ FERMO A REGALARTI

    LIETI SORRISI,

    A RIVOLUZIONARTI L'ESISTENZA,

    A LENIRE LE TUE FERITE,

    AD ACCOMPAGNARTI

    NELLA PIOGGIA;

    RISPLENDE IN UN'ORMA

    DI CARTA,

    PER DONARTI PICCOLI 

    E GRANDI SOGNI, 

    PEZZI DI CIELO INESPLORATI...

    THEA MATERA ©️

  • OPORA (Ut Pictura Poesis)

    E di Settembrenon volli tornarealla foglia rossache s'affoltanel risciaquìo di pozze,all'oro che giacedi snudate radici,d'inquieti stormie di giardini stagni,dell'immutabile andare...strinato cielo di vendemmiapuniceo ventaglio di corniola,come cieco fuocova spegnendosi d'amore.Thea Matera ©️... Altro...

    E di Settembre

    non volli tornare

    alla foglia rossa

    che s'affolta

    nel risciaquìo di pozze,

    all'oro che giace

    di snudate radici,

    d'inquieti stormi

    e di giardini stagni,

    dell'immutabile andare...

    strinato cielo di vendemmia

    puniceo ventaglio di corniola,

    come cieco fuoco

    va spegnendosi d'amore.

    Thea Matera ©️

  • OuLiPo

    Un'anima sostavasulla riva di spinose pendolea Longchampin uno sparto covile d'acquaragia,d'oro fino l'intaglio delle nubila paglietta d'uva spina,trasverso il giornod'apparenti opali, le vocali.Non riguarda il nuvololo strabo verbis di Monna Lisa,a filet il crochet rammagliaantichi fazzolettiora che la luce urta nei cahiers il diametro dei piedi sulla fune,del Louvre s'affinano i contorniil ... Altro...

    Un'anima sostava

    sulla riva di spinose pendole

    a Longchamp

    in uno sparto covile d'acquaragia,

    d'oro fino l'intaglio delle nubi

    la paglietta d'uva spina,

    trasverso il giorno

    d'apparenti opali, le vocali.

    Non riguarda il nuvolo

    lo strabo verbis di Monna Lisa,

    a filet il crochet rammaglia

    antichi fazzoletti

    ora che la luce urta nei cahiers 

    il diametro dei piedi sulla fune,

    del Louvre s'affinano i contorni

    il rodio nebbiore dell'elmo détraqué,

    la crepa di ceramica

    che turba il nigello paravento.

    Misura un quarto di bottoni

    se con l'algebra e l'imbuto

    fa un comparto di mattoni,

    la curvatura del numero tre

    dimezza l'otto nella forma,

    subduce 8½ allo spiegone

    di voci avvolte nel ginepraio;

    ebriato, come al circo,

    Janvier balla il tip-tap,

    sulla suola di lapazio

    di un clown sul trapezio

    bine ripiegano le stuoie.

    Si stacca l'arancia dall'Aeglos,

    insino il frullo d'ali dell'aiglon

    malioso lameggia dalla latebra.

    Thea Matera ©️

  • MON CHIEN BRIZIU

    Un canesta col muso allato,sull'ala pesta,sulla tua fitta piagaclina il petto,s'afforma a gromoil vello,un bioccolo di luna.Ti rimane accanto e tace,quando nel vuoto guardialla finestra e l'orizzonteè solo una riga di matitasulla pagina bianca,quando nessuno comprendeil tuo silenzio, il peritoso griccio,il volto che s'incupa.Fidato s'ammuta, e ti fissa,ti assolve dal moto che si scuora...dall'ani... Altro...

    Un cane

    sta col muso allato,

    sull'ala pesta,

    sulla tua fitta piaga

    clina il petto,

    s'afforma a gromo

    il vello,

    un bioccolo di luna.

    Ti rimane accanto e tace,

    quando nel vuoto guardi

    alla finestra e l'orizzonte

    è solo una riga di matita

    sulla pagina bianca,

    quando nessuno comprende

    il tuo silenzio, il peritoso griccio,

    il volto che s'incupa.

    Fidato s'ammuta, e ti fissa,

    ti assolve dal moto che si scuora...

    dall'anima, dalla pupilla intatta

    si fa impalpabile una luce,

    sino ai tuoi occhi.

    Thea Matera

    (GIORNATA MONDIALE DEL CANE 2022)

  • APHORISME N.18

    I poeti disvelano la vena d'acqua, 

    la voce nei rami rubati al tempo, 

    il soffio rimasto in gola, 

    la candente fiorescenza...

    Thea Matera ©️ 

  • IL SENSO BREVE DELLA FORMA (Wabi-sabi)

    Vedi Gregor come si sbriciala pagina del tempo,ti specchi nell'amorenell'occhio che s'incurva,si stenebra lo scheggio,dell'inope vigliaccionon resta che uno stocco,questa estraneità della bellezza,dell'armonia stravoltain un catino di mondiglia.E si affannava in pettoil suono della cetra,il movimento di abscisse code,nell'agoraio sparve un velario di cetonie;alla pispillòria si opposeil gra... Altro...

    Vedi Gregor come si sbricia

    la pagina del tempo,

    ti specchi nell'amore

    nell'occhio che s'incurva,

    si stenebra lo scheggio,

    dell'inope vigliaccio

    non resta che uno stocco,

    questa estraneità della bellezza,

    dell'armonia stravolta

    in un catino di mondiglia.

    E si affannava in petto

    il suono della cetra,

    il movimento di abscisse code,

    nell'agoraio sparve un velario 

    di cetonie;

    alla pispillòria si oppose

    il gracidio di raganelle,

    al chiòccio un sommerso sibilo.

    Non so se più sofferse

    a conciliare il mortaio col pestello,

    tùrbinava sul viale lo sfoglio 

    della spera,

    enfiava sul ciglio un mielato di lapilli,

    neppure le radici s'avvitavano

    al torpeo calcagno, ai rugginiti

    corrimani, a chi s'illuse 

    di trovare linfa

    nelle lame di dubbiati arcani.

    Non di rado nel carnet s'arresta 

    la grammuffa del parolaio,

    la gravezza della quiete

    in bigie rubrìche,

    in un pulviscolo di nomi

    ti smemorò il serrato ghigno.

    Sdruccioli greppi trafiggono

    il tempo ed il suo giogo,

    sortiva in esso un sogno

    il  rostro del cappello sulla fronte;

    l'arte non ritempra la gabola 

    di stilèmi

    lo svàrio di parole rare

    nel folto della crepa,

    non scevra il disgrammato peso

    sullo sfondo,

    il respiro denso della melitèa

    sulla plafoniera.

    Thea Matera ©️

  • KOMOREBI (L'Effet Miroir)

    Oggi il muro è uno specchio di girandole, s'attarda un geco sull'ombra arsicciadi combuste sorbe.Vortici di polvere d'oro disfiorano corolle di pervase schiere,di vaniglia e di bambage dove rinasco fiore,dove rinasco albero che sporge dal rigagno.S'inforsa il giorno nel campo dell'orticaed il silenzio ha un che di vago,di sovrumana indifferenza.Thea Matera ... Altro...

    Oggi il muro 

    è uno specchio di girandole, 

    s'attarda un geco sull'ombra arsiccia

    di combuste sorbe.

    Vortici di polvere d'oro 

    disfiorano corolle 

    di pervase schiere,

    di vaniglia e di bambage 

    dove rinasco fiore,

    dove rinasco albero 

    che sporge dal rigagno.

    S'inforsa il giorno 

    nel campo dell'ortica

    ed il silenzio ha un che di vago,

    di sovrumana indifferenza.

    Thea Matera 

  • VEXATIONS (Thème – Il Dirupo Del Cormorano)

    Hai toccato il fondo, rotondo,in coppe di ciliegie,si camuffa la piroga in un'ansadi barattiere,si stiracchia la nube di pirilla,d'ogni mortale tempra che, a suo dire, ignora la malferace spalla.Cade un rospo dalle serre di balene,la zaula, in particolare,tende a sollevareil finto smasso di tabià,s'approssima un tirantedi spese speranze nei fanò,l'acribia della tessituranell'ora s... Altro...

    Hai toccato il fondo, rotondo,

    in coppe di ciliegie,

    si camuffa la piroga in un'ansa

    di barattiere,

    si stiracchia la nube di pirilla,

    d'ogni mortale tempra 

    che, a suo dire, 

    ignora la malferace spalla.

    Cade un rospo dalle serre 

    di balene,

    la zaula, in particolare,

    tende a sollevare

    il finto smasso di tabià,

    s'approssima un tirante

    di spese speranze nei fanò,

    l'acribia della tessitura

    nell'ora solare.

    Non eri tu sul pontile della nave

    a dipingere numuli di stelle?

    Il filo sulla bocca di cartone

    fa scaglie sopra la buccia 

    di lampone.

    Dalla trifora il cormorano

    affatica le sue penne di petrolio,

    dalle vette d'amianto pastellato

    erto s'avvita lo scione,

    s'annera il sìnolo di bulbi vari

    in un concerto di biscrome.

    Thea Matera ©️

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