Settimo anniversario
Non mi controllo
Non mi sopporto
Se guardo nel vetro
il mio riflesso è ciò che vedo
ma non lo voglio,
La libertà che fu sa d'aspra amarena
mentre la cagna noia fa tintinnar la nuova spessa e robusta catena,
Le ginocchia spigolose si rivolgono alla bandiera
ove la verità asciutta fa seccar la gola
seppur più giovanile
di una liscia scogliera,
A chi mi rivolgo se il mio "posso" non ha ascolto
e il mio orecchio nel freddo trema
aspettando stolto il solito "voglio"?,
Abbassando gli specchi dell'anima mi proteggo dall'oscena
e dicendo No! Fortunato sento repentino il peso diminuirmi dalla schiena,
La mela non sa ormai di mela
da quando l'Amore sulle mani
orgoglioso brucia come cera
la candela sciolta è l'esempio perfetto di quel che rimane quando era
allorché nel tempo imperfetto
il suo labbro al mio richiamo non c'era,
Il sangue invece sa ancora di sangue
benché freddo come il silenzio
è nel rimasuglio del suo calore dove costantemente ancora mi ci anniento
e dunque su nel cielo come giù nel mare
nell'ovunque mi son voluto perdere e finalmente abbandonare.