CELEBRANDO LA MAMMA NEL MONDO
La Festa della Mamma è un momento molto speciale, nel mondo, in cui si festeggia l’amore e la dedizione delle madri verso i propri figli. Tuttavia, molte persone sono costrette a celebrare questa giornata senza la propria madre, che purtroppo è deceduta o ancora vive malata e sofferente.
La malattia o la morte di una madre è un dolore immenso, e può sembrare difficile trovare le parole giuste da utilizzare in questa occasione. Nonostante tutto però la letteratura e la poesia ci vengono incontro e ci aiutano a commemorare la propria mamma e celebrare l’amore che ci legava e ci lega. Sì, perché la Mamma è celebrata in ogni contesto e luogo sociale: nella musica, nel cinema ma anche nella poesia e nella letteratura. La mamma è.… la Mamma. Chi lo può negare! È vero, la sua festa è tutti giorni, ma oggi ancor di più!
Una poesia della scrittrice e autrice calabrese Teresa Averta, la canta in versi emozionanti e sinceri come il cuore di una Mamma.
LUCE M’È CARA
Sulle mie labbra il cielo ha scritto il tuo nome
e nel tuo ventre il mare m’ha costruito il nido
emersi dal fondo del sonno come seme
virgulto crebbi nel palmo della tua mano,
il vento è nei tuoi occhi o prima primavera,
dolce principio dei miei puri affetti,
cui forse oblio non porterà mai sera,
teco una volta sola i miei diletti.
Hai incendiato i miei crepuscoli
con le fiamme del tuo amore
ho raccolto tutte le mie notti
sotto la luce del tuo cuore.
Io ero terra, ma anche bimba lattante,
succhiavo da te la pioggia d’inverno,
ero sposa chiusa nel serraglio battente
anima desiosa di uscire dall’urna.
Porterò su di me la tua bellezza grande
e il sorriso delle tue labbra o mamma mia
poiché fuori è la folgore, una folgore potente
il lampo di luce sommerse la vita mia…
E tu sai con certezza, di essere fra i dolori
solo un lungo silenzio che conforta…
ti custodirò per sempre nel campo dei miei fiori,
che si inginocchieranno davanti alla tua porta.
Tu duri sempre o madre mentre la vita muore
tu sola, eterna, tra le nebbie e il sole
sei musica vivente, ti prego, lasciati abbracciare…
tu battito mio forte dentro al petto.
Mi pesano dentro i giardini che non ho attraversato
ti cerco invano come farfalla nel vento
ma per il mio cuore che ti ha tanto amato…
tutto è fiorito, tutto è sentimento.
Senti la mia voce flebile e sincera
Come ti chiama: mamma!
Le labbra tremano un crepito, bagliori,
ed ecco si leva quella dolce fiamma.
Io sono qui, nella profondità… io sono
luce ai miei occhi per vederti o mamma mia
ombra che mi reca il bianco giorno
e sciogliere potrà quest’alma mia.
Teresa Averta