Un libro di versi s’acquista forse per curiosità, o per diletto, ancor più per una bella copertina, occasionale riflessione sul tema – la poesia è ciò che annoia e non ristora – un tecnico quanto inesorabile tourbillon d’improduttivi versi e rime da scolaretti, insensatezze poco importanti. Sicuramente una nuova raccolta di poesie non fa la differenza e, con buona probabilità, a pochi, o nessuno, interesserà la profusione di parole scritte in bella copia.
La poesia intimorisce – la parola ci attraversa – la poesia non è lettura complicata, è parte del vento, come la musica, non lontana dal nostro caffè nero, dal tempo che ci piega, dall’occhio ancora stretto dalla notte, dall’angolo violaceo del pc acceso, dalla disutile conversazione che accende il giorno d’apparenti attese. La poesia decanta la stagione che c’involge e ci foggia, non si defila dalla sostanza delle cose – oralità desueta – non è gassosa percezione di smorte voci che tornano da passati muffi di zavorre, l’ambage che ristagna sulle forme e si fa polvere della ragione. Il Poeta non ama sostare sotto i riflettori, non giunge ad alcun traguardo, non è un numero, il punto o la virgola, il rudimento automatista, non il triste clown della foto in bianco e nero, inconsapevole oblio dell’opera a stampa… la fama è un’ombra che appiattisce.
POÈTES, DANSEURS REBELLES SOUS LA PLUIE
Thea Matera©
“LA PERSISTENZA DEL PIANO TRAVERSO”
di
Thea Matera
IVVI EDITORE (€4,99)
https://www.ivvi.it/autori/matera-thea/