Cara xxx,
ti scrivo queste righe, sperando che le leggerai, che qualcuno ti avviserà o te le riassumerà. Ci siamo scritti centinaia di email e poi ci siamo persi di vista. La colpa forse è stata reciproca. Abbiamo entrambi scelto di non sentirci. Forse ci siamo delusi a vicenda. Forse avevamo riposto aspettative troppo alte l’un l’altra. Sono passati diversi anni ormai. Per me è stato uno sforzo perché non ero abituato ad aprirmi, a confidarmi. Non è mai facile parlare di me, dei miei problemi. Inizialmente ero molto diffidente perché al mondo d’oggi ogni conoscenza sembra interessata, non si fa niente per niente e la fregatura è sempre dietro l’angolo. Insomma ogni rapporto sembra avere un secondo fine, spesso un movente economico. Non ti ho raccontato tutto di me. Molte cose me le sono tenute per me. Non mi piace mai bluffare né scoprire troppo le carte. Non voglio finire per essere troppo vulnerabile. Allo stesso modo non ho espresso tutte le mie opinioni. Alcune cose me le sono tenute per me. La domanda reciproca che ci siamo fatti è se l’uno poteva capire il vissuto dell’altra e viceversa. Tutti vogliono fare conoscenza carnale al mondo d’oggi. La società lo esige. Mai come adesso la società impone la fisicità. Una canzone e ancora prima la De Filippi ci dicono che è una questione di chimica. Nessuno di noi aveva invece questa pretesa; c’è una forza opposta e contraria in questa società che fa conoscere le persone virtualmente, online. In noi ha prevalso essa. Quale sarà la risultante tra queste due forze concorrenti e contrapposte nessuno lo sa, nessuno lo può minimamente prevedere. Quando ero giovane ho avuto delle sveltine. Che cosa mi hanno dato? Assolutamente niente. Mi hanno solo appagato sessualmente momentaneamente, ma poi ogni uomo è triste dopo il coito. Poi le avventure e le amiche di una sera lasciano solo un senso di vuoto. Può essere anche divertente cercare nuovi posti dove farlo e cercare nuovi modi di farlo. Ma tutto può finire per essere fine a sé stesso. Certo siamo tutti peccatori e tutti abbiamo le nostre esigenze sessuali. A ogni modo i cattolici pensano che il sesso sia peccato e altri più libertini pensano che sia un vero peccato non fare sesso. Oggi tutti devono fottere. Bisogna per forza avere una scopamica. Oggi l’amplesso è una necessità. Spesso deve essere filmato e mostrato come un trofeo maschile in un loop infinito. Ammetto sinceramente che non ho nessuna donna disponibile sessualmente. Poi non sento più l’esigenza, oserei dire l’ossessione di cercarmi una donna per fare sesso. Oggi posso accontentarmi di me stesso, pur non essendo impotente. È questione di assennatezza, di ragionevolezza, di non far prevalere su tutto l’impulso di un istante. Più vado avanti e capisco che Pasolini cercava “corpi senz’anima” perché aveva dei limiti psicologici. Forse è più corretto eticamente e spiritualmente cercare delle anime senza corpi, come del resto Internet ci può aiutare a fare, per quanto anche durante la conoscenza virtuale è coinvolto l’immaginario erotico. Ma a distanza di tempo sono sicuro che la nostra conoscenza interiore è stata molto più appagante perché non è stata solo una conoscenza un minimo intellettuale ma anche dell’animo altrui. Io ho letto le tue poesie e tu le mie aspiranti tali. Io ti ho messo a conoscenza di buona parte delle mie abitudini, dei miei affetti familiari, dei miei stati d’animo, dei miei stati mentali. Tu hai fatto altrettanto. Avevamo delle cose in comune. Tu ti eri laureata e specializzata a xxx. Io vi abitavo vicino e in passato l’avevo frequentata. Abbiamo parlato delle nostre crisi interiori. Mi hai parlato di quella volta che ti volevi buttare di sotto, ma che sei stata salvata in extremis da un tuo amico. Anche se avevi passato quel brutto periodo con le tue sole forze non ho mai condiviso il fatto che non ti vedessi con uno psicoterapeuta. A mio avviso chiedevi troppo a te stessa, anche se non avevi avuto più ricadute. Non so quale sia la mia ragione di essere con certezza assoluta, ma so che probabilmente un senso profondo della nostra conoscenza approfondita c’è stato, c’è, ci sarà. Forse entrambi avevamo un disperato bisogno di essere letti, di ricevere attenzioni, di conoscere ed essere conosciuti, di capire ed essere capiti. Forse il sesso avrebbe rovinato tutto e non sarebbe stato un completamento di niente in un mondo dove è sempre più l’inizio e allo stesso tempo la conditio sine qua non. Alla fine posso dire che è stata un’amicizia breve, bella e disinteressata. Mi ricordo che controllavo spesso la casella elettronica con trepidazione. Ero sempre in attesa di un tuo messaggio. Le tue lettere riempivano un mio vuoto interiore. Non so che cosa sono stato per te. Forse solo un amico che non si è rivelato tale. Forse entrambi chiedevamo troppo a una semplice amicizia online.
Con affetto e con stima
Davide