Come veleno dolce
zampilla e bisbiglia
la fonte del mio essere
ora che sei ritornato
dal tuo lungo viaggio
e assetato vuoi bere tutti
i baci della mia bocca.
Hai mangiato polvere e deserto
lontano dai miei occhi di fuoco…
ora scivola sul mio corpo,
semina pure il tuo amore
e fiorisci come il silenzioso grano,
prima che faccia inverno.
Piangi pure le tue sventure
sulle mie mammelle
così che possa berle:
le tue lacrime di libertà.
Dormi placido
nella cuna dei miei seni,
dopo avermi succhiato
completamente l’anima.
Teresa Averta